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Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Anche a me. Se Roberto ha un minuto in più da deciderci piacerebbe sapere la vita in nave. Serate. Cibo spettacoli

Senza impegno ovviamente prima deve pensare giustamente a godersi le vacanze
 
Roberto la considerazione che queste isole già vi mancano, in effetti è uno degli aspetti che più mi incuriosisce del giro del mondo. Com'è cambiare ogni giorno meta? Vedere determinati posti solo per poche ore? Da un lato fa parte di questo tipo di esperienza, dall'altro però sicuramente dev'essere "triste/malinconico" abbandonare così presto questi posti
 
Carissimo Sig. Roberto , sarebbe interessante sapere qualcosa riguardo la vita a bordo quali sono le attivita' ... ci sono feste o serate a tema ? i buffet serali tipo magnifico ? spettacoli a teatro?
Grazie Mille

Anche a me. Se Roberto ha un minuto in più da deciderci piacerebbe sapere la vita in nave. Serate. Cibo spettacoli

Senza impegno ovviamente prima deve pensare giustamente a godersi le vacanze

La vita a bordo si svolge più o meno come sulle normali crociere. Può assomigliare a ciò che viene proposto nelle crociere lunghe, di almeno due settimane, o nelle transatlantiche, ma con tempi e ritmi ancora più dilatati.
Tutto è organizzato per tratta: in questo giro sono quattro, della durata di circa un mese ciascuna. Terminata una tratta si ricomincia daccapo, con qualche variante naturalmente.
Ci sono degli appuntamenti fissi ogni giorno con musica dal vivo di generi diversi: piano bar, classica, ecc. Con diversi artisti e band.
Fisso è anche l'appuntamento ogni sera al Grand Bar per chi ama i balli di coppia.
Poi ci sono le serate di gala e le serate a tema, per fare qualche esempio: notte bianca, serata tropicale, serata latina, carnevale, festa spagnola, beach party, rock & roll party, festa pirata, revival party, glamour night e tanti altri...
Per quanto riguarda invece gli spettacoli, faccio anche qui qualche esempio: ieri sera c'è stato lo spettacolo "International live concert: Party with me" del cantante e ballerino Anthony Alvarez; la sera prima lo spettacolo dell'equipaggio "Gente di mare"; prima ancora un tributo a Michael Jackson del cantante Alessio Piuma; uno spettacolo del tenore Emanuele Servidio; poi spettacoli di danza, acrobati, ecc. Poi ci sono anche gli spettacoli di artisti locali, come ad esempio a Tahiti (di cui avevo messo alcune foto), in Cile, Colombia. Di solito sono spettacoli folcloristici con musica, danze e canti legati alla cultura locale dei posti visitati.
Questa sera invece sarà serata di gala: dopo la cena ci sarà il gran ballo con gli ufficiali di bordo. Mentre lo spettacolo a teatro sarà: "Extralive. Una innovativa presentazione del team di intrattenimento in un magico viaggio tra palco e backstage".
In tarda serata la Glamour night in discoteca.
Insomma ce n'è per tutti i gusti...
Magari domani inserisco qualche foto dei piatti della cena di gala. Mentre non inserisco mai foto delle attività a bordo per motivi di privacy, in quanto per forza di cose apparirebbero persone riconoscibili che invece preferirebbero non apparire...
 
Ultima modifica:
Roberto la considerazione che queste isole già vi mancano, in effetti è uno degli aspetti che più mi incuriosisce del giro del mondo. Com'è cambiare ogni giorno meta? Vedere determinati posti solo per poche ore? Da un lato fa parte di questo tipo di esperienza, dall'altro però sicuramente dev'essere "triste/malinconico" abbandonare così presto questi posti

Il fatto di fermarsi per un breve tempo, di solito poche ore, in un luogo e poi passare al successivo, in effetti, è uno degli aspetti caratterizzanti del viaggio in crociera. Un mordi e fuggi che a volte può lasciare insoddisfatti già in una normale crociera "traghettone" nel Mediterraneo, figuriamoci in un giro del mondo...
Tanto più in ragione del fatto che in località "vicine" si può pensare di tornare per approfondire e completare la visita e la conoscenza dei luoghi, mentre qui, dalla parte opposta del globo, magari può risultare più difficile, se non impossibile.
Io credo che, in ogni caso, si tratta di considerazioni soggettive che dipendono dalla percezione che ognuno di noi ha del concetto di viaggio. C'è chi viaggia in crociera per le destinazioni da raggiungere, chi per la vita a bordo, chi per entrambe le cose in eguale misura o con proporzioni differenti. Anche in un giro del mondo, ad esempio, c'è chi non scende mai dalla nave o quasi.
Per me personalmente le destinazioni raggiunte sono importanti, ma non sono tutto. Mi spiego.
Per me non avrebbe senso arrivare in un porto, soprattutto se non ci sono mai stato prima, e non scendere a terra. Mi piace vedere, capire, vivere i luoghi dove arrivo. Ma le destinazioni non sono tutto, altrimenti ci andrei in altro modo, con tempi più lunghi che mi permettano una conoscenza meno affrettata e superficiale.
Quello che a me interessa (e che mi ha fatto scegliere il giro del mondo) è la dimensione del viaggio.
Un viaggio in nave che non è solo una serie di punti di interesse, gli scali, inframmezzati da inutili intervalli, la navigazione. No, per me è un insieme armonico che non può essere smembrato nei suoi componenti: non sarebbe più la stessa cosa. Il viaggio in nave mi dà innanzi tutto una dimensione temporale "lenta", mi fa sentire la "vera" distanza tra un posto e un altro, mi fa dimenticare la fretta, mi fa capire quanto sforzo, incertezza, fatica, sofferenza, addirittura paura, dolore e, in casi estremi, morte, sia costato in passato fare viaggi per mare su queste rotte.
Con questa percezione, il poco tempo che ho a terra in ogni scalo, è per me tempo da vivere intensamente per quello che mi può dare, per quello che è. È una mia scelta, non chiedo di più.
Potrei fare scelte diverse, ma mi piace così.
Certo, quando ci si trova bene in un luogo, quando c'è sintonia, allora un poco di malinconia nel momento del distacco c'è. Ma è solo un momento. Bisogna guardare avanti.
Il viaggio è in qualche modo una metafora della vita, non ci si può fermare, ci si muove sempre, anche se non lo si vorrebbe. Si segue un percorso, una traiettoria. Certe scelte in un senso o nell'altro, possono farci cambiare direzione, in tutto o in parte, ma non possono fermarci mai. Almeno finché c'è vita...
Così è il viaggio...
Per me, naturalmente.
Ma chiudo qui perché ho divagato troppo...
 
Arrivata poco fa la comunicazione ufficiale con il cambio di itinerario e con le diverse proposte della compagnia per concludere il viaggio. Come ampiamente previsto sarà circumnavigazione dell'Africa, con prolungamento della crociera di due settimane.

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Mi riterrei molto, molto fortunato nell’esserci! Itinerario inedito ed interessante.
Hanno proposto quello che avevo ipotizzato a suo tempo.
Probabilmente saranno moltissimi a restare a bordo per i 15 gg. in piu’…d’altronde un’occasione cosi’ e’ difficile che ricapiti!
 
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Il fatto di fermarsi per un breve tempo, di solito poche ore, in un luogo e poi passare al successivo, in effetti, è uno degli aspetti caratterizzanti del viaggio in crociera. Un mordi e fuggi che a volte può lasciare insoddisfatti già in una normale crociera "traghettone" nel Mediterraneo, figuriamoci in un giro del mondo...
Tanto più in ragione del fatto che in località "vicine" si può pensare di tornare per approfondire e completare la visita e la conoscenza dei luoghi, mentre qui, dalla parte opposta del globo, magari può risultare più difficile, se non impossibile.
Io credo che, in ogni caso, si tratta di considerazioni soggettive che dipendono dalla percezione che ognuno di noi ha del concetto di viaggio. C'è chi viaggia in crociera per le destinazioni da raggiungere, chi per la vita a bordo, chi per entrambe le cose in eguale misura o con proporzioni differenti. Anche in un giro del mondo, ad esempio, c'è chi non scende mai dalla nave o quasi.
Per me personalmente le destinazioni raggiunte sono importanti, ma non sono tutto. Mi spiego.
Per me non avrebbe senso arrivare in un porto, soprattutto se non ci sono mai stato prima, e non scendere a terra. Mi piace vedere, capire, vivere i luoghi dove arrivo. Ma le destinazioni non sono tutto, altrimenti ci andrei in altro modo, con tempi più lunghi che mi permettano una conoscenza meno affrettata e superficiale.
Quello che a me interessa (e che mi ha fatto scegliere il giro del mondo) è la dimensione del viaggio.
Un viaggio in nave che non è solo una serie di punti di interesse, gli scali, inframmezzati da inutili intervalli, la navigazione. No, per me è un insieme armonico che non può essere smembrato nei suoi componenti: non sarebbe più la stessa cosa. Il viaggio in nave mi dà innanzi tutto una dimensione temporale "lenta", mi fa sentire la "vera" distanza tra un posto e un altro, mi fa dimenticare la fretta, mi fa capire quanto sforzo, incertezza, fatica, sofferenza, addirittura paura, dolore e, in casi estremi, morte, sia costato in passato fare viaggi per mare su queste rotte.
Con questa percezione, il poco tempo che ho a terra in ogni scalo, è per me tempo da vivere intensamente per quello che mi può dare, per quello che è. È una mia scelta, non chiedo di più.
Potrei fare scelte diverse, ma mi piace così.
Certo, quando ci si trova bene in un luogo, quando c'è sintonia, allora un poco di malinconia nel momento del distacco c'è. Ma è solo un momento. Bisogna guardare avanti.
Il viaggio è in qualche modo una metafora della vita, non ci si può fermare, ci si muove sempre, anche se non lo si vorrebbe. Si segue un percorso, una traiettoria. Certe scelte in un senso o nell'altro, possono farci cambiare direzione, in tutto o in parte, ma non possono fermarci mai. Almeno finché c'è vita...
Così è il viaggio...
Per me, naturalmente.
Ma chiudo qui perché ho divagato troppo...
Parole bellissime che incarnano lo spirito del "viaggiatore"
 
Ecco i piatti della cena di gala di questa sera

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Carpaccio di gamberi scottati con crumble di pane al limone e spuma di bufala

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Risotto mantecato con formaggio Castelmagno, salsa di pomodori secchi e granella di pistacchio

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Medaglione di filetto di vitello in crosta di funghi porcini

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Baked Alaska. Gelato stratificato tra fette di pan di Spagna e copertura di meringa

Buona serata! Anzi no, per voi buona giornata...
 
Roberto sai se è prevista ancora una tratta in cui imbarcarsi e in questo caso da dove?

La seconda tratta finisce a Sydney, qui inizierà la terza che finirà a Singapore, l'ultima da Singapore all'Italia.
Quindi prossimi imbarchi e sbarchi a Sydney fra due giorni e a Singapore il 9 aprile prossimo.
 
La seconda tratta finisce a Sydney, qui inizierà la terza che finirà a Singapore, l'ultima da Singapore all'Italia.
Quindi prossimi imbarchi e sbarchi a Sydney fra due giorni e a Singapore il 9 aprile prossimo.
Credo che confermeranno solo per coloro che avevano gia’ prenotato, senza metterne piu’ in vendita a meno che propongano il nuovo itinerario ma al costo dovuto.
 
Il fatto di fermarsi per un breve tempo, di solito poche ore, in un luogo e poi passare al successivo, in effetti, è uno degli aspetti caratterizzanti del viaggio in crociera. Un mordi e fuggi che a volte può lasciare insoddisfatti già in una normale crociera "traghettone" nel Mediterraneo, figuriamoci in un giro del mondo...
Tanto più in ragione del fatto che in località "vicine" si può pensare di tornare per approfondire e completare la visita e la conoscenza dei luoghi, mentre qui, dalla parte opposta del globo, magari può risultare più difficile, se non impossibile.
Io credo che, in ogni caso, si tratta di considerazioni soggettive che dipendono dalla percezione che ognuno di noi ha del concetto di viaggio. C'è chi viaggia in crociera per le destinazioni da raggiungere, chi per la vita a bordo, chi per entrambe le cose in eguale misura o con proporzioni differenti. Anche in un giro del mondo, ad esempio, c'è chi non scende mai dalla nave o quasi.
Per me personalmente le destinazioni raggiunte sono importanti, ma non sono tutto. Mi spiego.
Per me non avrebbe senso arrivare in un porto, soprattutto se non ci sono mai stato prima, e non scendere a terra. Mi piace vedere, capire, vivere i luoghi dove arrivo. Ma le destinazioni non sono tutto, altrimenti ci andrei in altro modo, con tempi più lunghi che mi permettano una conoscenza meno affrettata e superficiale.
Quello che a me interessa (e che mi ha fatto scegliere il giro del mondo) è la dimensione del viaggio.
Un viaggio in nave che non è solo una serie di punti di interesse, gli scali, inframmezzati da inutili intervalli, la navigazione. No, per me è un insieme armonico che non può essere smembrato nei suoi componenti: non sarebbe più la stessa cosa. Il viaggio in nave mi dà innanzi tutto una dimensione temporale "lenta", mi fa sentire la "vera" distanza tra un posto e un altro, mi fa dimenticare la fretta, mi fa capire quanto sforzo, incertezza, fatica, sofferenza, addirittura paura, dolore e, in casi estremi, morte, sia costato in passato fare viaggi per mare su queste rotte.
Con questa percezione, il poco tempo che ho a terra in ogni scalo, è per me tempo da vivere intensamente per quello che mi può dare, per quello che è. È una mia scelta, non chiedo di più.
Potrei fare scelte diverse, ma mi piace così.
Certo, quando ci si trova bene in un luogo, quando c'è sintonia, allora un poco di malinconia nel momento del distacco c'è. Ma è solo un momento. Bisogna guardare avanti.
Il viaggio è in qualche modo una metafora della vita, non ci si può fermare, ci si muove sempre, anche se non lo si vorrebbe. Si segue un percorso, una traiettoria. Certe scelte in un senso o nell'altro, possono farci cambiare direzione, in tutto o in parte, ma non possono fermarci mai. Almeno finché c'è vita...
Così è il viaggio...
Per me, naturalmente.
Ma chiudo qui perché ho divagato troppo...
Un profonda e toccante riflessione. Un vero piacere averla letta
 
Inciderà sicuramente, ma a fronte di una marea di voucher e un vuoto di prenotazioni future, avranno previlegiato il male minore.
 
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