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Carissimo Sig. Roberto , sarebbe interessante sapere qualcosa riguardo la vita a bordo quali sono le attivita' ... ci sono feste o serate a tema ? i buffet serali tipo magnifico ? spettacoli a teatro?
Grazie Mille
Anche a me. Se Roberto ha un minuto in più da deciderci piacerebbe sapere la vita in nave. Serate. Cibo spettacoli
Senza impegno ovviamente prima deve pensare giustamente a godersi le vacanze
Roberto la considerazione che queste isole già vi mancano, in effetti è uno degli aspetti che più mi incuriosisce del giro del mondo. Com'è cambiare ogni giorno meta? Vedere determinati posti solo per poche ore? Da un lato fa parte di questo tipo di esperienza, dall'altro però sicuramente dev'essere "triste/malinconico" abbandonare così presto questi posti
Parole bellissime che incarnano lo spirito del "viaggiatore"Il fatto di fermarsi per un breve tempo, di solito poche ore, in un luogo e poi passare al successivo, in effetti, è uno degli aspetti caratterizzanti del viaggio in crociera. Un mordi e fuggi che a volte può lasciare insoddisfatti già in una normale crociera "traghettone" nel Mediterraneo, figuriamoci in un giro del mondo...
Tanto più in ragione del fatto che in località "vicine" si può pensare di tornare per approfondire e completare la visita e la conoscenza dei luoghi, mentre qui, dalla parte opposta del globo, magari può risultare più difficile, se non impossibile.
Io credo che, in ogni caso, si tratta di considerazioni soggettive che dipendono dalla percezione che ognuno di noi ha del concetto di viaggio. C'è chi viaggia in crociera per le destinazioni da raggiungere, chi per la vita a bordo, chi per entrambe le cose in eguale misura o con proporzioni differenti. Anche in un giro del mondo, ad esempio, c'è chi non scende mai dalla nave o quasi.
Per me personalmente le destinazioni raggiunte sono importanti, ma non sono tutto. Mi spiego.
Per me non avrebbe senso arrivare in un porto, soprattutto se non ci sono mai stato prima, e non scendere a terra. Mi piace vedere, capire, vivere i luoghi dove arrivo. Ma le destinazioni non sono tutto, altrimenti ci andrei in altro modo, con tempi più lunghi che mi permettano una conoscenza meno affrettata e superficiale.
Quello che a me interessa (e che mi ha fatto scegliere il giro del mondo) è la dimensione del viaggio.
Un viaggio in nave che non è solo una serie di punti di interesse, gli scali, inframmezzati da inutili intervalli, la navigazione. No, per me è un insieme armonico che non può essere smembrato nei suoi componenti: non sarebbe più la stessa cosa. Il viaggio in nave mi dà innanzi tutto una dimensione temporale "lenta", mi fa sentire la "vera" distanza tra un posto e un altro, mi fa dimenticare la fretta, mi fa capire quanto sforzo, incertezza, fatica, sofferenza, addirittura paura, dolore e, in casi estremi, morte, sia costato in passato fare viaggi per mare su queste rotte.
Con questa percezione, il poco tempo che ho a terra in ogni scalo, è per me tempo da vivere intensamente per quello che mi può dare, per quello che è. È una mia scelta, non chiedo di più.
Potrei fare scelte diverse, ma mi piace così.
Certo, quando ci si trova bene in un luogo, quando c'è sintonia, allora un poco di malinconia nel momento del distacco c'è. Ma è solo un momento. Bisogna guardare avanti.
Il viaggio è in qualche modo una metafora della vita, non ci si può fermare, ci si muove sempre, anche se non lo si vorrebbe. Si segue un percorso, una traiettoria. Certe scelte in un senso o nell'altro, possono farci cambiare direzione, in tutto o in parte, ma non possono fermarci mai. Almeno finché c'è vita...
Così è il viaggio...
Per me, naturalmente.
Ma chiudo qui perché ho divagato troppo...
Roberto sai se è prevista ancora una tratta in cui imbarcarsi e in questo caso da dove?
Credo che confermeranno solo per coloro che avevano gia’ prenotato, senza metterne piu’ in vendita a meno che propongano il nuovo itinerario ma al costo dovuto.La seconda tratta finisce a Sydney, qui inizierà la terza che finirà a Singapore, l'ultima da Singapore all'Italia.
Quindi prossimi imbarchi e sbarchi a Sydney fra due giorni e a Singapore il 9 aprile prossimo.
Naturalmente, con quindici giorni in più è logico che il prezzo cambiCredo che confermeranno solo per coloro che avevano gia’ prenotato, senza metterne piu’ in vendita a meno che propongano il nuovo itinerario ma al costo dovuto.
Delusione non credo!Quali umori si respirano a bordo dopo questo comunicato? Soddisfazione? Delusions? In linea generica ovviamente
Un profonda e toccante riflessione. Un vero piacere averla lettaIl fatto di fermarsi per un breve tempo, di solito poche ore, in un luogo e poi passare al successivo, in effetti, è uno degli aspetti caratterizzanti del viaggio in crociera. Un mordi e fuggi che a volte può lasciare insoddisfatti già in una normale crociera "traghettone" nel Mediterraneo, figuriamoci in un giro del mondo...
Tanto più in ragione del fatto che in località "vicine" si può pensare di tornare per approfondire e completare la visita e la conoscenza dei luoghi, mentre qui, dalla parte opposta del globo, magari può risultare più difficile, se non impossibile.
Io credo che, in ogni caso, si tratta di considerazioni soggettive che dipendono dalla percezione che ognuno di noi ha del concetto di viaggio. C'è chi viaggia in crociera per le destinazioni da raggiungere, chi per la vita a bordo, chi per entrambe le cose in eguale misura o con proporzioni differenti. Anche in un giro del mondo, ad esempio, c'è chi non scende mai dalla nave o quasi.
Per me personalmente le destinazioni raggiunte sono importanti, ma non sono tutto. Mi spiego.
Per me non avrebbe senso arrivare in un porto, soprattutto se non ci sono mai stato prima, e non scendere a terra. Mi piace vedere, capire, vivere i luoghi dove arrivo. Ma le destinazioni non sono tutto, altrimenti ci andrei in altro modo, con tempi più lunghi che mi permettano una conoscenza meno affrettata e superficiale.
Quello che a me interessa (e che mi ha fatto scegliere il giro del mondo) è la dimensione del viaggio.
Un viaggio in nave che non è solo una serie di punti di interesse, gli scali, inframmezzati da inutili intervalli, la navigazione. No, per me è un insieme armonico che non può essere smembrato nei suoi componenti: non sarebbe più la stessa cosa. Il viaggio in nave mi dà innanzi tutto una dimensione temporale "lenta", mi fa sentire la "vera" distanza tra un posto e un altro, mi fa dimenticare la fretta, mi fa capire quanto sforzo, incertezza, fatica, sofferenza, addirittura paura, dolore e, in casi estremi, morte, sia costato in passato fare viaggi per mare su queste rotte.
Con questa percezione, il poco tempo che ho a terra in ogni scalo, è per me tempo da vivere intensamente per quello che mi può dare, per quello che è. È una mia scelta, non chiedo di più.
Potrei fare scelte diverse, ma mi piace così.
Certo, quando ci si trova bene in un luogo, quando c'è sintonia, allora un poco di malinconia nel momento del distacco c'è. Ma è solo un momento. Bisogna guardare avanti.
Il viaggio è in qualche modo una metafora della vita, non ci si può fermare, ci si muove sempre, anche se non lo si vorrebbe. Si segue un percorso, una traiettoria. Certe scelte in un senso o nell'altro, possono farci cambiare direzione, in tutto o in parte, ma non possono fermarci mai. Almeno finché c'è vita...
Così è il viaggio...
Per me, naturalmente.
Ma chiudo qui perché ho divagato troppo...
Nel complesso sì, bisogna vedere da parte Compagnia quanto inciderà economicamente la soluzione adottata.Anche un buon ritorno d'immagine.