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[Live] - Costa Deliziosa - Giro del Mondo 2024

Pochi passi ancora e tutto cambia. Ora ci troviamo immersi nel verde e nella tranquillità di Hyde Park. I grattacieli sono ancora vicini, ma la loro presenza ingombrante sembra come esorcizzata dagli alberi e dalla natura di questo bel parco, ordinato e curatissimo.

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Hyde Park è il parco più antico di Sydney e si trova nel cuore della città. È famoso per i suoi alberi maestosi, i giardini ben curati e le sue fontane. Il parco è un luogo popolare per fare passeggiate, fare picnic e rilassarsi, ed è anche sede di eventi culturali e festival durante tutto l'anno. Alcuni dei punti salienti includono la fontana Archibald, i giardini di Sandringham, e l'Anzac Memorial.

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L'Anzac War Memorial è un sacrario dedicato agli uomini e alle donne d'Australia che hanno servito durante tutte le guerre e i conflitti in cui è stata coinvolta la nazione, in particolare durante la prima guerra mondiale. È un luogo significativo per commemorare il sacrificio e l'eroismo dei militari australiani di ogni tempo.

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La nostra passeggiata prosegue in direzione di Chinatown, attraversando quartieri meno centrali, con edifici moderni inframmezzati con edifici d'epoca, non privi di pregio architettonico.

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Nel cuore della Chinatown di Sydney si trova un autentico gioiello nascosto: il Chinese Garden of Friendship. È stato progettato secondo i principi dei giardini classici cinesi e offre ai visitatori un'oasi di tranquillità e serenità nel bel mezzo della città. Il giardino presenta laghetti, cascate, ponti e una ricca vegetazione, insieme a padiglioni tradizionali cinesi. È un luogo ideale per passeggiare, meditare o semplicemente godersi la bellezza della natura e dell'architettura classica cinese, fuori dalla Cina.
Per noi un anticipo di Oriente...

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Il Chinese Garden of Friendship è stato inaugurato nel 1988 come dono della città di Guangzhou in Cina a Sydney, per celebrare l'amicizia tra i due paesi, suggellata dalla presenza di una vivace e numerosa comunità cinese in città. Si estende su un'area di circa un ettaro e rappresenta un esempio autentico di giardino cinese tradizionale. All'interno, i visitatori possono esplorare una serie di elementi paesaggistici, come il Lago del Loto, il Ponte della Luna, il Tempio del Cielo e la Sala della Serenità. Ci sono anche numerose piante e alberi tipici della Cina, come i bonsai e i bambù. Il giardino è progettato per offrire una sensazione di pace e armonia secondo i principi del Feng Shui.

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Ma il giardino è anche popolato di numerosi piccoli animali, con i quali ora faremo conoscenza.

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Certo - direte voi - qualche anatra, qualche tartaruga d'acqua e le carpe Koi che si vedono nel laghetto in qualche fotografia...

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Aggiungiamoci pure l'immancabile Ibis Bianco visto che siamo in Australia...
Ma... no. Non stiamo parlando di questo.
I piccoli amici che vi voglio mostrare sono un po'... diversi.
Sono i Draghi d'Acqua Australiani.

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Il Drago d'acqua australiano è una specie di lucertola semi-acquatica originaria dell'Australia orientale, della Nuova Guinea e dell'Indonesia settentrionale. Questi animali sono noti per il loro aspetto distintivo, con un corpo lungo e snello (fino a 80 cm), zampe palmate e una cresta dorsale appuntita. Sono in grado di trascorrere molto tempo in acqua e sono abili nuotatori, ma anche di trascorrere del tempo sulla terraferma. I draghi d'acqua sono onnivori e si nutrono di una varietà di alimenti, tra cui insetti, pesci, piante acquatiche e persino piccoli mammiferi.

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Sono animali assolutamente innocui, che si dimostrano anzi curiosi e intelligenti, tanto che alcuni li tengono come animali da "compagnia".
Uno di loro, mentre andiamo via, viene a salutarci fino sulla soglia...
 
Usciamo dai giardini, diamo un'occhiata alla vicina baia di Darling Harbour, e ritorniamo sui nostri passi verso la nave.

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Al molo saliamo sull'imbarcazione che ci porta via veloce. L'Opera House si allontana sempre più dietro la scia.

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In pochi minuti siamo alla nostra nave.

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E da qui, l'inconfondibile panorama sulla baia di Sydney, che rimarrà nei nostri occhi per molto tempo.

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La nostra seconda giornata a Sydney è ormai terminata. Il sole si abbassa fino a toccare l'orizzonte per regalarci un altro tramonto in questa incantevole baia. L'ultimo della nostra permanenza in città.

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È ormai buio quando la nave si prepara per la partenza.

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Poi la nave si allontana finché le luci della città spariscono in lontananza.

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Ecco un altro luogo dal quale facciamo fatica a distaccarci e che ci lascia bei ricordi.
Chissà... forse un giorno ci rivedremo...
 
Giorni 61 e 62: navigazione

Due giornate intere di navigazione tra Sydney e Brisbane, con condizioni meteo non ottimali: vento dai settori orientali, ora non particolarmente intenso ma che in alcuni momenti ha superato i 70 km/h; mare mosso, con onda lunga da est, previsto in intensificazione (domani mattina le previsioni dicono onda a 3.6 m frequenza 9 secondi).
Poco fa il comandante ha annunciato che le autorità portuali di Brisbane non consentono l'arrivo del pilota all'orario previsto per le 7 di domani mattina. Se le condizioni meteo lo consentiranno si entrerà in porto più tardi. Attualmente l'orario di arrivo è stato spostato alle 11 e la partenza alle 23.
Si aspettano conferme domani mattina...

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Allegati

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Giorno 63: Brisbane (Australia)

Siamo in rotta di avvicinamento al porto di Brisbane. L'arrivo per le 11 è confermato. Il vento rimane teso e il mare mosso. L'onda lunga si è attenuata soltanto quando siamo stati al riparo di Moreton Island.

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A poca distanza da noi anche Carnival Splendour.

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Moreton Island è una delle isole più grandi del Queensland, lo stato dove sorge Brisbane. È famosa per le sue dune di sabbia, le spiagge incontaminate e le acque cristalline ideali per il nuoto e lo snorkeling. È anche nota per il suo relitto di nave, il Tangalooma Wrecks, che attira molti visitatori per lo snorkeling. La vita selvatica è abbondante sull'isola, con possibilità di avvistare delfini, tartarughe marine e una vasta gamma di uccelli. Per proteggere e tutelare il particolare patrimonio ambientale dell'isola, vi è stato istituito un parco nazionale.

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Inoltrandoci verso Brisbane il tempo non è dei migliori...

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Speriamo bene...
 
Anche stavolta con il meteo abbiamo fortuna. Arrivati in porto a Brisbane le nuvole minacciose si sono dissolte e troviamo una bella giornata di sole. Peccato soltanto per il ritardo che limita molto il tempo a nostra disposizione, prima che faccia buio. Abbiamo poche ore: siamo scesi dalla nave poco prima di mezzogiorno e il sole tramonta attorno alle 18. Inoltre siamo lontani dalla citta. Decidiamo di limitarci a un giro esplorativo di Brisbane.
La città ci appare in lontananza: ci vorranno circa 45 minuti per raggiungerla. È una città moderna, pulita e ordinata anche lontano dal centro, dotata di una ottima rete stradale.

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Come primo contatto, vogliamo avere uno sguardo d'insieme sulla città: raggiungiamo allora quello che è considerato il migliore punto panoramico dal quale si sovrasta l'intera Brisbane.

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Il Monte Coot-tha è una delle attrazioni naturali più popolari di Brisbane. Situato a ovest del centro, è famoso per offrire spettacolari viste panoramiche sulla città con i suoi grattacieli, sulla baia di Moreton e sulla regione circostante. Molte persone salgono sulla vetta del Monte Coot-tha per ammirare l'alba o il tramonto, e la zona è anche frequentata dai turisti e dagli abitanti locali che desiderano fare pic-nic o fare una piacevole passeggiata tra i sentieri boschivi.
Oltre alle viste panoramiche, il Monte Coot-tha ospita il Brisbane Botanic Gardens Mount Coot-tha, che presenta una vasta collezione di piante subtropicali e tropicali, nonché un giardino giapponese. C'è anche un ristorante panoramico in cima alla montagna, ideale per gustare un pasto con vista spettacolare sulla città.
Inoltre, il Monte Coot-tha è anche sede del Sir Thomas Brisbane Planetarium, un centro dedicato all'astronomia e alla scienza, che offre conferenze, dimostrazioni di osservazione dei fenomeni celesti e interessanti percorsi interattivi.

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Dopo il panorama dall'alto, ci immergiamo nel centro della città, segnata dal corso sinuoso del fiume Brisbane.

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Brisbane è una vivace città situata nella parte orientale dell'Australia, capitale dello stato del Queensland. È nota per il clima subtropicale, i parchi rigogliosi e il fiume Brisbane appunto che attraversa il centro della città. Brisbane è rinomata per la sua cultura all'aperto, con molte attività come feste lungo il fiume, mercati locali e parchi pubblici. È anche una città cosmopolita con una vivace scena artistica e culinaria. Tra i punti salienti ci sono il Queensland Cultural Centre, il South Bank Parklands e i numerosi grattacieli che punteggiano la sua skyline.

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È una città in continuo rinnovamento, dove ci sono cantieri ovunque. Ma è anche una città molto verde, molto vivibile, con infrastrutture moderne ed efficienti.

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È una città giovane, ma il sito dove sorge ha comunque una storia che risale a migliaia di anni fa, quando era abitato dalle popolazioni indigene australiane, in particolare dai Turrbal e dagli Jagera. I primi europei a esplorare la zona furono i navigatori olandesi nel XVII secolo, seguiti dagli inglesi nell'Ottocento, quando un insediamento penale fu stabilito nella regione.
La città crebbe poi gradualmente, diventando un importante centro commerciale durante il periodo della corsa all'oro. Nel 1859, Brisbane divenne la capitale del nuovo stato del Queensland, separandosi dalla colonia del Nuovo Galles del Sud. Questo portò a un rapido sviluppo edilizio e alla costruzione di infrastrutture, inclusi porti e ferrovie.
Durante la seconda guerra mondiale, Brisbane ebbe un ruolo strategico come base militare per le forze alleate nel Pacifico, ospitando truppe statunitensi e diventando un importante centro per le operazioni militari.
Dopo la guerra, Brisbane subì un tumultuoso periodo di crescita demografica, economica e urbanistica, con la costruzione di nuove infrastrutture e quartieri residenziali. Negli ultimi decenni, la città ha vissuto un ulteriore sviluppo, diventando un importante centro finanziario, culturale e turistico dell'Australia.

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La nostra passeggiata nei North Banks del centro di Brisbane inizia dall'Anzac Square & Memorial Galleries.

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Proseguiamo quindi in direzione sud, verso il fiume, ammirando la singolare commistione di elementi architettonici di epoche diverse, che produce però un effetto armonico, di piacevole sintonia.

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Il verde, sempre presente anche in zone fortemente urbanizzate, scandisce gli spazi dando respiro a vie e piazze, che appaiono più accoglienti, più gradevoli, più vivibili.

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La cattedrale cattolica della città, Saint Stephen, è circondata da un bel giardino coronato di grattacieli.

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Spostandoci ancora più verso sud, raggiungiamo il fiume Brisbane.

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Anche qui cantieri: in questo caso per la costruzione di un nuovo ponte.

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Siamo nel cuore della città verticale, in un tripudio di architettura contemporanea e futuristica.

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Ritorniamo quindi alla nostra nave. Lontano, verso il mare. Al terminal crociere, nella natura, appena disturbata dal vicino aeroporto, circondato da una zona umida popolata di pellicani e altri uccelli marini.

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Giorno 65: navigazione

Giornata di navigazione verso Cairns all'interno della laguna della grande barriera corallina. Oggi tempo soleggiato e caldo, prima di un nuovo peggioramento atteso per le giornate di domani e di domenica.

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Come si può vedere dallo screenshot di Google Maps, la nave procede verso nord ovest tra la costa del Queensland e la grande barriera corallina. Le tonalità di colore del mare sono incredibili.
Questa mattina siamo passati vicino alle Whitsunday Islands. Le fotografie non rendono la reale intensità dei colori.

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Dopo avere oltrepassata l'isola di Hook, la più settentrionale delle Whitsunday Islands, abbiamo fatto un passaggio abbastanza ravvicinato con l'isola di Holbourne, sede dell'Holbourne Island National Park.

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Giorno 66: Cairns (Australia)

Arriviamo a Cairns la mattina presto. L'aria è carica di umidità, le previsioni non promettono niente di buono, ma per il momento il tempo regge.
Oggi abbiamo in programma di raggiungere Green Island, per esplorare l'ambiente della grande barriera corallina.

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Un'imbarcazione ci condurrà sull'isola, percorrendo i circa 30 km che la separano dalla terraferma in poco più di un'ora.

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In porto a Cairns è appena arrivata anche Carnival Splendour.

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Percorriamo velocemente il tratto di laguna tra la costa e l'inner reef, dove si trova Green Island.

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L'isola, al nostro arrivo, ci accoglie con il sole che illumina il mare e il paesaggio di splendidi colori.

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Mettiamo piede a terra e iniziamo la nostra esplorazione. L'isola è circondata da bianche spiagge, intervallate da tratti rocciosi, mentre al suo interno cresce una rigogliosa foresta pluviale.

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Green Island offre sentieri naturalistici che consentono ai visitatori di esplorare l'isola e scoprire la sua flora e fauna uniche. Ci sono percorsi facili che conducono attraverso la foresta pluviale e lungo la costa, offrendo splendide viste panoramiche sull'isola e sul mare circostante.

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Passeggiamo lungo la spiaggia ammirando il panorama meraviglioso, la trasparenza dell'acqua, la bellezza dei colori.

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Ogni passo ci riserva una sorpresa: un nuovo scorcio suggestivo, un banco numerosissimo di piccoli pesci fino quasi sul bagnasciuga, un brulicare di granchi e di lumache di mare negli anfratti tra le rocce, un turbinio di uccelli in aria in cerca di cibo.

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Green Island si fa apprezzare per le sue belle spiagge, per le sue acque cristalline, per il suo ambiente naturale... fuori dall'acqua...

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Ma sotto il pelo dell'acqua si apre un altro mondo, unico e affascinante, il mondo della grande barriera corallina.

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Coralli di mille specie diverse, con mille forme, mille colori.
La Grande Barriera Corallina è un vero spettacolo della natura, un universo subacqueo che incanta con la sua bellezza mozzafiato e la sua incredibile diversità marina.
Innanzi tutto, i coralli stessi sono un'opera d'arte naturale. Con le loro forme intricatamente intrecciate e i loro colori sgargianti, i coralli duri e molli creano un paesaggio subacqueo senza paragoni. Dai delicati coralli ramificati ai coralli a forma di fungo, ai coralli cervello, ogni specie aggiunge un tocco unico alla paletta di colori della barriera corallina.
La bellezza della Grande Barriera Corallina è qualcosa che va oltre le parole. È un regno incantato sottomarino che affascina e ispira coloro che hanno la fortuna di ammirarlo, offrendo un'esperienza unica e indimenticabile della magnificenza della natura.
 
Ma la bellezza della barriera corallina non si limita ai coralli. Immagina di nuotare tra una moltitudine di pesci tropicali, di ogni colore, forma e dimensione. Dai pesci pagliaccio che nuotano tra gli anemoni ai pesci angelo che sfrecciano tra le barriere coralline, ai mille altri pesci che ti scorrono vicino, ovunque si guardi ogni momento diventa un'esperienza di immersione in un dipinto vivente.

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Non si finirebbe mai di osservarli. Con i loro movimenti eleganti, ora lenti ora veloci. Momenti senza tempo. O forse in cui il tempo sembra come rallentato o quasi congelato. Momenti indimenticabili.
 
Lasciamo questo meraviglioso mondo sottomarino, con i suoi coralli dalle innumerevoli forme e colori, con le sue tridacne giganti dalle enormi valve, con i suoi piccoli e grandi abitanti... e torniamo in superficie.

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Il tempo sta cambiando velocemente. La pioggia, che finora ci ha risparmiato, inizia a cadere. Sempre più insistente. E le nuvole che si addensano all'orizzonte promettono piogge più intense e abbondanti. È il momento di salutare Green Island e di rientrare a Cairns.

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Quando la nave lascia la banchina, alle 18, comincia a fare scuro, si accendono le prime luci e piove. L'atmosfera è un po' triste e malinconica per il nostro addio all'Australia.

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La nave esce lentamente dal porto di Cairns e prende rotta nord est, attraverso il Mare dei Coralli, verso la prossima meta: Papua Nuova Guinea.
 
Giorni 67 e 68: navigazione

Due giorni di navigazione tra Cairns e Rabaul (Papua Nuova Guinea), con rotta verso nord est nel Mare dei Coralli e poi verso nord nel Mare delle Salomone.
Il primo giorno con cielo coperto e rovesci di pioggia, a tratti intensi, ma con vento moderato e mare poco mosso; il secondo giorno con cielo sereno, solo leggermente velato, e mare calmo.

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Come si può vedere nella foto: totale assenza di vento e mare piatto...
Riporto di seguito la posizione della nave e alcuni dati di navigazione.

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Giorno 69: Rabaul (Papua Nuova Guinea)

È molto presto quando la nave percorre il braccio di mare tra le isole di Nuova Irlanda e Nuova Britannia per poi accostare nella tranquilla baia di Rabaul.

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Questo grande porto naturale ebbe una grande importanza strategica durante la Seconda Guerra Mondiale, quando divenne una importante base della marina da guerra giapponese, sede del comando del famoso ammiraglio Yamamoto, l'uomo che portò a termine con successo l'attacco a Pearl Harbour. Rabaul fu teatro di una grande battaglia aero-navale, per il controllo del Pacifico meridionale. La battaglia iniziò con una serie di raid aerei e scontri navali tra gennaio e febbraio 1942, che portarono al ritiro delle forze alleate dalla regione. L'occupazione giapponese di Rabaul continuò fino alla fine della guerra, rendendola una posizione strategica chiave nel teatro di guerra del Pacifico.

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Oggi Rabaul è una piccola città con meno di diecimila abitanti, che ha mantenuto una certa importanza per il suo porto naturale, che la rende il cardine del sistema di trasporto via mare per l'intera isola di Nuova Britannia.

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L'isola è molto selvaggia, quasi completamente priva di infrastrutture. Non arrivano molte navi da crociera qui.
Il nostro arrivo è quindi salutato con una specie di mobilitazione generale di tutta la città e dintorni. E prevede un adeguato benvenuto...

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Sulla banchina troviamo ad accoglierci un gruppo di indigeni Tolai, che ci danno il benvenuto con i loro canti e le loro danze.
Oggi impareremo a conoscere meglio questo gruppo etnico originario dell'area intorno a Rabaul e della regione della Baia di Gazelle sull'isola di Nuova Britannia. Andremo infatti a visitare un loro villaggio.
 
Lasciamo il porto e le povere case di Rabaul per inoltrarci lungo una pista nella foresta, che anche esercitando il nostro massimo sforzo di immaginazione fatichiamo a chiamare strada.

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L'autista cerca di fare del suo meglio per evitare almeno le buche più grosse, ma con scarsi risultati. Il colore nerastro del terreno tradisce la presenza di una recente e vicina attività vulcanica. E infatti, poco lontano, la mole scura e poco rassicurante del monte Tavurvur incombe su di noi con la sua tetra e inquietante presenza. Ma ne parleremo più tardi...

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Percorriamo solo pochi chilometri, ma ci sembrano interminabili. All'improvviso nel verde appaiono le case del villaggio: siamo arrivati a Matupit, uno dei villaggi della popolazione Tolai.

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Il villaggio è molto povero. Gli abitanti, tra i quali moltissimi bambini, ci accolgono attorno al grande prato dove assisteremo ad alcune danze rituali della tradizione Tolai, con un mercatino dove espongono piccoli oggetti artigianali, monili fatti con legno intagliato e conchiglie, le colorate e caratteristiche borse bilum, oggetti fatti di foglie di palma intrecciata, tessuti dai colori vivaci.

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La miseria si tocca con mano. Ma altrettanto forte è il calore dell'accoglienza, genuino e sincero, e la percezione di dignità e fierezza che si legge negli occhi delle persone.

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I Tolai sono un gruppo etnico conosciuto per la ricca cultura e per le antiche tradizioni, e che costituisce parte integrante della diversità culturale della Papua Nuova Guinea, contribuendo in modo significativo alla storia e alla cultura del paese. Tradizionalmente, i Tolai si sono da sempre dedicati all'agricoltura, coltivando soprattutto noci di cocco, tuberi, banane e altre colture tipoche delle popolazioni del Sud Pacifico. Ma anche la pesca è un'importante fonte di sostentamento, dato che vivono vicino alla costa.
La società Tolai è storicamente organizzata in clan, con legami familiari e matrilineari molto importanti. Ogni clan ha la sua terra e il suo capo. Prima dell'arrivo dei missionari cristiani, i Tolai praticavano una forma di religione tradizionale che includeva credenze legate agli spiriti degli antenati e al culto degli spiriti della natura.
Come molte altre comunità indigene nel mondo, i Tolai stanno affrontando cambiamenti sociali ed economici dovuti alla modernizzazione e all'influenza della cultura occidentale. Tuttavia, molti mantengono ancora le loro tradizioni e la loro identità culturale.

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Nonostante la cristianizzazione dei Tolai sia avvenuta più di un secolo fa, persistono ancora antiche credenze e tradizioni. Una delle più radicate è la credenza negli spiriti femminili dei Tubuani, con cerimonie segrete eseguite dagli iniziati della cosiddetta società Duk-Duk, così come la credenza nella stregoneria per ottenere l'amore di qualcuno o per punire un nemico.
Le testimonianze più forti e suggestive attraverso le quali si manifesta la persistenza di queste antiche credenze sono la danza e il canto. Sono attività che hanno conservato tuttora una valenza culturale ancestrale e che sono riservate agli uomini della comunità. Anche quando vengono riprodotte a fini di spettacolo folcloristico per i turisti, al fondo mantengono comunque un loro significato rituale più profondo.
 
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