VENERDI' 24 GENNAIO 2014- TENERIFE
Oggi atterriamo a Tenerife, lo scalo per il quale ho dovuto penare di più per riuscire ad organizzare, da casa, l'escursione che volevo.
E quella che volevo era una sola. Il mio obiettivo era salire sul Teide, e quando dico sul, intendo dire proprio in cima, fino a toccare l'ultimo dei suoi 3718 metri d'altezza, voglio mettere i piedi nel cratere e ammirare un panorama unico.
Il Teide, fonte Wikipedia,
"con i suoi 3718 metri sul livello del mare (e i circa 7.000 metri sopra la piattaforma oceanica) è la vetta più alta di Spagna e la cima più alta di tutto l'Atlantico. È il terzo più grande vulcano del mondo dalla sua base, nonché uno dei vulcani attivi più alti del Continente Africano."
Per arrivare fino in cima ci sono 2 possibilità. La prima è farla a piedi attraverso uno dei percorsi esistenti ma, evidentemente, non è una soluzione praticabile per i tempi di un crocierista. La seconda possibilità è arrivare fino al punto più alto raggiungibile con automezzi (2200 m. circa), poi prendere la funivia che arriva fino a 3555 m. ed infine, farsi a piedi l'ultimo tratto, fino ad arrivare sulla cima. Però, per fare quest'ultimo tratto, è necessaria un'autorizzazione delle autorità locali perchè il passaggio è limitato ad un tot di persone all'ora.
L'ostacolo più importante era certamente ottenere l'autorizzazione per la cima. Così ho cominciato a contattare agenzie locali che organizzano escursioni ma, ogni volta, mi toccava rinunciare, spesso a causa della richiesta di prezzi esorbitanti, anche perchè noi siamo solo in 2. Quando ormai avevo perso le speranze trovo, quasi casualmente un sito, anche in italiano, di una guida del luogo. Ci sentiamo per e-mail, poi telefonicamente, e Andres (questo il nome della guida), che parla italiano, mi dice che per l'escursione che voglio fare non c'è problema, provvederà lui a tutto, biglietti della funivia (così da evitare la lunga fila), e soprattutto i permessi per la cima. Basta che gli invio i dati dei nostri documenti d'identità (che dovremo portare con noi il giorno dell'escursione). Mi dice anche che, fatto il Teide, se resta tempo, cercherà di farci vedere altre bellezze dell'isola. Il prezzo che ci chiede (€ 180) è nei limiti di quello che avevo preventivato, tanto più che, di fatto, staremo con lui per tutta la durata della sosta. L'unico intoppo potrebbe venire dalle condizioni meteo che potrebbero impedire l'apertura della funivia e, quindi, rendere impossibile salire sulla cima. In quel caso se vogliamo potremo optare per un itinerario diverso ma, io, sono fiducioso.
Come al solito puntuali, verso le 8 arriviamo a Santa Cruz de Tenerife. Al porto sono già attraccate la MSC Armonia e una delle navi della Thompson.
Scesi dalla nave, subito fuori dal terminal incontriamo Andres, che ci sta aspettando con un cartello con i nostri nomi. Con lui prendiamo la navetta locale per uscire dal porto, quindi saliamo sul suo van (a 7 posti). Prima di partire ci spiega il percorso che ha studiato, e ci mostra i biglietti della funivia e i permessi per l'accesso alla cima.
Partiamo che il tempo non è dei migliori, infatti sta piovendo, non vorrei che, agli oltre 3700m del Teide, questa fosse neve. Andres, però, ci dice di non preoccuparci perchè, strada facendo, verso il Teide, incontreremo certamente il sole. A Tenerife, ci dice, è normale che il tempo sia anche opposto a seconda delle zone.
Partiamo quindi in direzione del vulcano. Durante il percorso scopriamo che Andres parla bene italiano perchè, avendo madre italiana, ha vissuto in Italia per diversi anni. Poi tornato a Tenerife ha cominciato a lavorare nel settore turistico, ottenute le varie autorizzazioni e licenze necessarie è diventato guida ufficiale. Grazie a questo ad esempio, riesce in pochi giorni ad ottenere il permesso per la cima del Teide, mentre un privato necessiterebbe di tempi molto più lunghi. Ci dice che lavora spesso per le escursioni di MSC, infatti, per la giornata odierna era stato contattato per fare da guida ad un gruppo dell'Armonia. Per fortuna io ho anticipato la MSC
.
Ha girato anche servizi su Tenerife andati in onda per i programmi italiani come "Geo&Geo" e "Alle falde del Kilimangiaro".
Andres ci riempie di informazioni su Tenerife, tra le quali, una che mi ha impressionato, è la scarsità di acqua. A differenza di quanto pensassi, infatti, non è così facile ricavare acqua potabile, tanto è vero che, l'acqua corrente, ci dice, può anche essere bevuta ma è meglio non farlo. Di fatto, tutti bevono acqua in bottiglia. Da ogni parte, poi, si vedono grandi cisterne d'acqua di proprietà privata. L'acqua ivi contenuta, oltre che per scopi personali viene anche venduta.
Durante l'ascesa ci fermiamo per qualche foto del panorama
Ad un certo punto, durante l'ascesa ci supera un'auto della polizia che viaggia ad alta velocità. Poco dopo incontriamo 2 bus di turisti che stanno facendo il percorso inverso e Andres ci dice che qualcosa non va. Infatti, pochi chilometri dopo, la strada è stata chiusa al traffico. Andres ci dice che la cosa ci farà perdere un pò di tempo perchè sarà necessario riscendere fino alla costa, prendere l'autostrada e poi salire da un altro versante, più a sud. Quindi ripartiamo.
Durante la discesa incontriamo della fauna locale
ed altri panorami
Tornati sulla costa e fatti alcuni chilometri verso sud, il tempo pian piano migliora
poco dopo, il brutto tempo è un ricordo
ma, nel frattempo, aumenta il vento
che peraltro, qui, è molto utile
Ma che, per i miei piani è mortifero.
Ci fermiamo in una piazzola perchè Andres vuole chiamare un amico che lavora alla funivia per chiedergli la situazione. Brutte notizie...
, la funivia è attualmente chiusa, il vento spira a più di 100 km/h, impossibile salire. Andres ci chiede cosa vogliamo fare. Ormai siamo qui e, pur avendo studiato un percorso alternativo, non voglio comunque rinunciare a vedere il Teide. E poi, magari, un miracolo e il vento cessa all'improvviso...
ricominciamo l'ascesa
durante la quale facciamo altre soste fotografiche
L'avvicinamento al parco del Teide si nota dal panorama, con la vegetazione sempre più rada, e il paesaggio sempre più lunare, tanto che questi luoghi sono stati scelti come location per alcuni film come "Scontro fra titani".
questo, per alcuni, è un cavalluccio marino, per altri la scarpetta di cenerentola, fate voi...
Non siamo ancora arrivati ma, ormai ci siamo, e in una piazzola di sosta, immortalo per la prima volta il vulcano
Solo in cima si intravede un pò di neve, rimasta dall'ultima nevicata di una decina giorni prima.
Questo è l'arrivo della funivia
e questa la distanza dalla vetta
ancora il Teide che, come ci dice la nostra guida, nella lingua degli antichi abitanti dell'isola (i guanci) significa "inferno", perchè all'interno del vulcano credevano vivesse il demonio. Quasi a sostegno della leggenda, Andres ci racconta che, una ventina di giorni prima, un suo collega e conoscente, che ha iniziato l'ascesa del Teide a piedi, è scomparso e ormai, non ci sono più speranze di ritrovarlo ancora vivo.
un pò di paesaggio ai piedi del teide
Poco dopo arriviamo al punto di osservazione più alto raggiungibile con mezzi motorizzati, dove si fermano anche i bus delle escursioni (siamo a circa 2.200 m.). Il cielo è assolutamente terso, ma c'è un vento pazzesco, e il freddo è notevole. Noi siamo ben coperti, ma nonostante i guanti, le mani sono belle fresche.
questa è chiamata l'orsa,
per alcuni orsa incinta, soprattutto se vista da sotto...
questa, invece, è la cattedrale
questo non posso dirlo...
il dito di Dio
ancora l'irraggiungibile Teide
la partenza della funivia
Nonostante la delusione fortissima che provo per non poter salire in cima, una cosa mi fa sorridere. Ci sono molti turisti, crocieristi per la maggior parte, che stanno lì in maniche e pantaloncini corti e sandali o infradito...Va bene che è l'isola dell'eterna primavera, ma è il 24 gennaio e siamo a 2200 metri...ci saranno 0 gradi e con il windchill anche meno....come si dice, il freddo mantiene.
Torniamo verso il van di Andres che, nel frattempo, ha scoperto il motivo per cui, in mattinata hanno chiuso l'accesso al Teide sulla strada che stavamo percorrendo. Un bus di turisti si era intraversato a causa del ghiaccio sul fondo stradale. Ora la via è di nuovo aperta e per scendere possiamo passare da lì, con direzione valle de la Orotava.
Sul Teide sole pieno, di fronte, invece
Dopo un ultimo sguardo al Teide che, questa volta, mi ha fregato, ripartiamo verso la Orotava.
La prima parte della discesa è contrassegnata dalla nebbia, anche piuttosto fitta, sembra la pianura padana in novembre!
la brina ricopre le poche forme di vegetazione che incontriamo
finalmente, più a valle la nebbia sparisce e ci ritroviamo in......Africa??
La valle della Orotava
la via de Los Balcones
purtroppo, momentaneamente abbandonato dalla macchina fotografica, non ho immagini migliori della zona,
A sto punto, verso le 14, non abbiamo più il tempo per raggiungere luoghi che mi interesserebbe vedere, quindi, Andres ci propone di andare a mangiare nel posto più caratteristico dell'isola, in un guachinche (leggi guacince). Si tratta di taverne, osterie, ricavate all'interno, per lo più, di garage di case private, gestite dalla famiglia che in quella casa vive. Solitamente i genitori si occupano della cucina e i figli di servire. Andres ci racconta che, da poco tempo, per combattere la proliferazione incontrollata di questi luoghi, il governo locale ha imposto l'obbligo di una licenza e un limite massimo di piatti principali, solo 3. Poi in realtà, una volta avuta l'autorizzazione, i piatti offerti sono più di 3.
Si vedono veramente molti guachinche, alcuni più turistici, ma noi ci fermiamo in quello preferito dalla nostra guida, davvero caratteristico, il guachinche da Julian
questo è il menù che, appunto, riporta solo 3 piatti principali
Ordiniamo mezzo galletto e del filetto, tutto cotto alla griglia, con contorno di patate fritte e, nell'attesa, un pò di antipasto con formaggio di latte misto e, soprattutto, gofu...
si tratta si un pastone di farine miste (mais ed altre), tostate e poi cotte nel brodo, a cui vengono aggiunte verdure e altro, servito con salse a parte. Un sapore, per me, diverso da qualsiasi altra cosa mai mangiata, ma davvero gustoso.
Andres ci parla un pò del cibo di Tenerife, in particolare delle tantissime varietà di patate che vengono coltivate, la più curiosa delle quali, per via del nome, è certamente la "chinegua". Il nome non deriva dall'antica lingua guanche. Molto più semplicemente, la prima volta che gli abitanti locali hanno visto queste patate, erano contenute in casse di provenienza inglese, sulle quali era riportato il nome dell'allora sovrano Edward. Sulle casse, cioè, c'era il nome "King Edward" e, i locali, non avendo esattamente proprietà con la lingua inglese, presero quelle parole come il nome delle patate lì contenute che, storpiando la pronuncia, divennero, per sempre, le patate "chinegua".
In attesa della carne Andres ci fa vedere, con il suo cellulare, alcune immagini che ha girato con dei turisti che ha accompagnato sino in cima al Teide e, il mio rammarico aumenta...
Per fortuna, arriva la carne a distogliermi dal pensiero, questo è il piatto in cui era
Ormai è ora di andare, offro io (19€ in 3), e ripartiamo in direzione nave.
Arrivati al porto, venti minuti prima del tutto a bordo, salutiamo Andres, veramente un'ottima guida, e gli dico che, se mai torneremo, lo contatterò per finire l'ascesa!
Saliamo in nave e il paesaggio che la mattina, con la fretta di uscire, non avevo notato, adesso mi colpisce e ne approfitto per alcune foto
Calatrava è a far danni in ogni dove...
Salpiamo e salutiamo Tenerife e l'Armonia
Il panorama dell'isola mi affascina, mi ricorda quelli dei film tipo Jurassic park o King Kong, così mi piazzo sul nostro balcone e scatto...
Il pilota è nella nostra scia...e ci saluta
La costa è sempre più lontana
e così termina la nostra avventura a Tenerife, con l'Oceano che, nel frattempo, si ingrossa un pò e ci fa trascorrere le ore più movimentate di tutta la crociera, ma niente di drammatico.
Il resto della serata scorre via liscio, solita routine, teatro, cena, un pò di musica nei lounge e poi a letto.
Conclusioni: Tenerife, non c'è che dire, è una splendida isola. Il mio obiettivo, purtroppo, non l'ho raggiunto e questo è sicuramente una buona scusa per tornare. Tuttavia, al di là del Teide ci sarebbero tanti posti da vedere. Se non si vuole andare in spiaggia (soprattutto in inverno) o al Loro Parque (con tutto il rispetto se vado a Tenerife, a meno di non avere bambini al seguito, non vado in un parco, per quanto bello), ci sono tante zone. Basta aver voglia di spendere qualche minuto e sul web si trovano parecchie cose interessanti. Ad esempio, due posti su tutti, nel pianificare l'escursione mi avevano colpito e mi sarebbe piaciuto vedere, Masca (antico paesino in cui vivevano i pirati) e los gigantes. Anche questi me li tengo per la volta in cui, speriamo, torneremo.
Alla prossima con Madeira.