camperlaia
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L’arrivo ad Istanbul sul fare della sera è uno spettacolo paragonabile solamente al transito sul Canal Grande di Venezia. Lentamente sfilano davanti agli occhi i più bei palazzi e le moschee del cosiddetto Corno d’oro, i ponti illuminati e le decine di battelli che solcano il Bosforo senza posa tra la sponda europea e quella asiatica. La nave all’imbocco del porto sembra quasi fermarsi per consentire ai passeggeri assiepati sui ponti di rimanere a lungo attoniti di fronte a tanta meraviglia.
Alle 18 puntualmente attracchiamo e la smania di uscire ci assale. Dopo un breve briefing con gli amici del forum a bordo si decidono le strategie: alcuni andranno a piedi, altri prenderanno un taxi per poi confluire alla torre di Galata.
Noi optiamo per la passeggiata visto che la distanza di poco più di un Km escludendo il lungo giro per uscire dal porto non appare proibitiva.
Appena fuori dalla nave ci viene consegnato un foglietto che dovrebbe servire come lasciapassare alla frontiera, ma non servirà né la sera né il giorno seguente. Sarà infatti sufficiente esibire la carta magnetica.
A beneficio di molti utenti preoccupati per l’uso o meno della nostra moneta va detto che in Turchia vedono l’Euro come l’oro e tutto si può acquistare con gli euro utilizzando l’eventuale resto in lire turche per i biglietti del tram o altre piccole spese. Il cambio operato dai commercianti non è poi così svantaggioso anche se è d’obbligo trattare. In alternativa si può prelevare facilmente il contante dai bancomat o dai vari uffici di cambio sparsi nelle zone più frequentate dai turisti. Le carte di credito sono pure accettate quasi ovunque.
Fatto un breve tratto in forte salita arriviamo alla torre trovandola ancora aperta ai visitatori. Il biglietto d’ingresso costa 5 euro e prima di salire sull’ascensore l’addetto mi fa depositare il cavalletto fotografico; capirò in seguito che sarebbe stato un inutile ingombro dato il ridottissimo spazio a disposizione sulla terrazza sommitale. L’ascensore si ferma a metà percorso dove si trova il ristorante e il locale notturno, il resto occorre farlo salendo la scaletta. Che dire del panorama? Le foto parlano da sole:
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Alle 18 puntualmente attracchiamo e la smania di uscire ci assale. Dopo un breve briefing con gli amici del forum a bordo si decidono le strategie: alcuni andranno a piedi, altri prenderanno un taxi per poi confluire alla torre di Galata.
Noi optiamo per la passeggiata visto che la distanza di poco più di un Km escludendo il lungo giro per uscire dal porto non appare proibitiva.
Appena fuori dalla nave ci viene consegnato un foglietto che dovrebbe servire come lasciapassare alla frontiera, ma non servirà né la sera né il giorno seguente. Sarà infatti sufficiente esibire la carta magnetica.
A beneficio di molti utenti preoccupati per l’uso o meno della nostra moneta va detto che in Turchia vedono l’Euro come l’oro e tutto si può acquistare con gli euro utilizzando l’eventuale resto in lire turche per i biglietti del tram o altre piccole spese. Il cambio operato dai commercianti non è poi così svantaggioso anche se è d’obbligo trattare. In alternativa si può prelevare facilmente il contante dai bancomat o dai vari uffici di cambio sparsi nelle zone più frequentate dai turisti. Le carte di credito sono pure accettate quasi ovunque.
Fatto un breve tratto in forte salita arriviamo alla torre trovandola ancora aperta ai visitatori. Il biglietto d’ingresso costa 5 euro e prima di salire sull’ascensore l’addetto mi fa depositare il cavalletto fotografico; capirò in seguito che sarebbe stato un inutile ingombro dato il ridottissimo spazio a disposizione sulla terrazza sommitale. L’ascensore si ferma a metà percorso dove si trova il ristorante e il locale notturno, il resto occorre farlo salendo la scaletta. Che dire del panorama? Le foto parlano da sole:
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