10/03/2016
Oggi dedicheremo la giornata alla visita de l'Avana, alle 17:00 infatti Opera lascerà il porto direzione Jamaica.
Usciti di fronte alla Plaza de San Francisco, avete due possibilità, o farvi accompagnare con un qualsiasi mezzo o guida alla scoperta della città o partire in autonomia muniti di piantina con i punti focalizzati da visitare. Io prima di partire ho passato serate a studiare un po' di storia e un po' di toponomastica per trovarmi preparato e quindi tutti i miei compagni si sono affidati alle mie indicazioni.
Adesso vorrei solo dirvi una cosa, tralascio la storia di chiese, piazze e monumenti, palazzi, alberghi, bar, ristoranti e luoghi di cui l'Avana ne è ricca....
"L'Avana è unica"
venite preparati, culturalmente e psicologicamente perché tutto ciò che vedrete, và osservato come in una specie di macchina del tempo che vi catapulta indietro e vi rimbalza in avanti senza sosta.
Gli sfarzi di lussuosi palazzi degli anni '50 stridono con le genti che ora li popolano in angusti anfratti adibiti ad abitazioni/negozi ricavati dentro le volte dei colonnati, magari di fianco ad un lussuoso albergo dove ancora si respira l'aria coloniale di più di mezzo secolo fa.
Le piazze pullulano di gente di ogni tipo, mercanti di ogni sorta, musicanti e ballerini, sfarzosi locali con i classici mobili di legno scuro del colonialismo invitano a sorseggiare un bicchiere di rhum o una tequila, i turisti invadono vie e vicoli, di pari passo con le macchine americane o i risciòtaxi. È una misticanza e una multietnia che può spiazzare, non sai cosa guardare o cosa non voler guardare. Comunque soprattutto c'è dignità, pochissima richiesta di denaro, ma qualche richiesta di alimenti o latte o altri generi, acquistabili nei negozi riservati ai Cubani, costretti ancora a quantitativi razionalizzati.
La storia di Cuba si è fermata con l'embargo "il bloqueo" imposto dagli USA dopo la rivoluzione castrista del 1960 e Il declino del primo paese al mondo per esportazione di zucchero, ha lasciato un popolo che si è dovuto reinventare, arrangiarsi e fare di ciò che è rimasto l'utile quotidiano, l'indispensabile per la sopravvivenza dando vita ad un mondo che vive con orgoglio sulle sue rovine racchiuso in quest'isola meravigliosa. Ecco che si spiega come possono ancora circolare macchine con 60 e più anni, qui tutto è riciclato e riadattato, nulla si butta; ecco come palazzi in rovina riescono ancora a trasmettere emozioni di altri tempi, non saprei dirvi se si tratta di malinconia, non trovo l'aggettivo giusto, forse non c'è.....vi lascio a qualche foto