GabrieleeeeeeeeeeeCCCCCCCCCCCCC
Eccomiiiiiiii!
Vi pare che potevo mancare???!!!
Treni e ferrovie: il mio primo grande amore, adesso però sostituito da un altro mezzo di trasporto: chissà quale...???!!!
Ma il primo amore non si scorda mai...
Un grande grazie a Sciguetto, per averci proposto questo gran bel post, con foto interessantissime. Non solo sotto il lato tecnico, ma soprattutto storico e sociale: il traforo del San Gottardo, inaugurato poco dopo quello del Frejus (1871), ha rappresentato per l'Italia (anche se è interamente in territorio svizzero) il primo collegamento "moderno" via ferrovia con il nordeuropa, che fino ad allora era affidato solo alle carrozze con trazione animale su strade non certo comode...
Le foto d'epoca mostrano la difficoltà di costruzione, ma anche la grande volontà dell'uomo che nonostante i mezzi limitati di allora è riuscito a completare viadotti e galleria lunghi vari chilometri, e soprattutto considerando che il treno non può affrontare dislivelli pari ai mezzi su strada (10-15%), bensì dieci volte di meno!!!!
Bellissima, e celebre la locomotiva "Coccodrillo": vedete che le ruote sono collegate da bielle, come le locomotive a vapore. Il motivo è per poter assicurare la trazione su tutti gli assi. Ogni ruota ha un contrappeso (si vedono i raggi "pieni"), che serviva a compensare il peso del giunto della biella, montato ovviamente sulla parte opposta della ruota.
Interessante l'asta che verificava lo "scartamento", cioè la distanza tra le rotaie. In tutta Europa (tranne in Spagna e in Russia, dove è più largo), ha una misura uguale per tutte le ferrovie, pari a 1 metro e 435 millimetri. Come vedete, una misura che ha reso l'Europa unita "ante litteram"!!!
Complimenti Bruno ... Quanto ai treni però ora ti manca il museo di Pietrarsa, (presso Napoli). L'ho visitato tempo fa in compagnia dell'amico Gabriele C. grande appassionato di treni. Lì c'è tutta la storia di treni che hanno fatto la nostra storia. Ciao. Fan
Fortunatamente in Italia i musei ferroviari non mancano, e credetemi quello di Pietrarsa deve essere visitato anche dai non appassionati, anche solo per la location, una bellissima posizione in riva al golfo di Napoli. Appena capita un'occasione, organizziamo una visita insieme!
E qui non possiamo dimenticare il nostro "cruccio" di appassionati di navi, considerando il fatto che le vecchie navi non possono essere conservate al chiuso in un museo: ai treni invece questo è permesso...
Ma non vado oltre, tante volte qui sul forum abbiamo affrontato questo argomento...
Per la "cosa" a destra per me se urliamo tutti insieme: GabrieleeeeeeeeCCCCCCCCCC la risposta arriva
Mannaggia, sapete che è un'ora che studio quella foto, ma non riesco proprio a identificare cosa possa essere...Sul retro si intravede una molla, sembrerebbe un apparecchio dinamico, ma è fissato su una base in legno, di difficile individuazione...Va bè, vorrà dire che mi farò invitare da Bruno per visitare il museo...
In effetti anch'io, guardando l'insieme delle foto avevo pensato ad un inversione...ma riguardando bene la foto
si nota come la rotaia vecchia sia molto più consumata sul lato interno del binario.
Esatto, e questo dipende dallo sfregamento del bordino della ruota sull'interno della rotaia, soprattutto in tracciati in curva. Avete mai sentito quel fastidioso fischio quando un treno (o un tram) affronta una curva? Più o meno, dopo un bel pò di tempo, si arriva a quel risultato.
Dice poi bene Bruno, che le rotaie si "puliscono" da sole, con il passaggio delle ruote del treno.
Le rotaie in foto penso siano quelle standard, ormai superate, di 36 chili/metro. Adesso, per i treni più veloci, ne vengono adoperate di più pesanti e di minor usura, di 50 kg/metro.