KALIMERA! Oggi siamo ad Héraklion, una città greca situata nella costa settentrionale dell’isola di Creta, dove siamo in procinto di rivivere il mito di Minosse attraverso la visita del Palazzo di Cnosso .
La città offre il servizio sightseeing tour, il famoso bus turistico rosso a due piani con circuito plurilingue. Il prezzo del biglietto per un giro completo e’ di 15 euro ma, poiché il nostro gruppo è abbastanza corposo ,decido di spacciarmi per guida turistica per vedere fino a che punto uno sconto puo’ essere applicato. Pertanto, con cartina in mano, e braccio alzato , invito il mio gruppo ad avanzare, scavalcando una decina di persone che ci precedono. Mi presento come guida turistica e chiedo all’impiegato quale tariffa ci viene applicata. Con tanta di cortesia, m' informa che possiamo godere di 5 euro di sconto a persona , con un risparmio di oltre 100 euro ma ,nonostante la convenienza, decidiamo alla fine di rinunciarvi in quanto i tempi di attesa sono abbastanza lunghi: 45 minuti. Con questi tempi, non riusciremmo comunque a visitare tutti i siti che, a dire il vero, non ci sembrano tanto interessanti.
Decidiamo allora di fare da noi e, per questo, dopo una serie di indagini, scopriamo che di fronte al lungomare, non lontano dal porto, c’è il capolinea dei bus n. 2 e n.3 che, con 1.50 euro, ci conducono direttamente al Palazzo Cnosso.
Il Palazzo Cnosso è una delle aree archeologiche piu’ importanti della collina di Kefala e il più grande testimone della civiltà minoica.
Venuto alla luce grazie agli scavi di Arthur Evans ,il palazzo era il centro politico, religioso ed economico di quella civiltà ; svolgeva funzioni economiche ,cioe’ di produzione agricola e artigianale, di raccolta delle materie prime, di ridistribuzione degli strumenti e delle risorse; svolgeva anche funzioni religiose e culturali. Dal punto di vista architettonico, il palazzo aveva una struttura complessa e intricata (che è alla base del mito del labirinto costruito da Dedalo), studiata per rispondere alle molteplici esigenze dei cittadini cretesi .
Intorno ad un grande cortile centrale,di forma rettangolare e orientato in direzione nord-sud, si raggruppavano sale destinate a varie funzioni , stanze di servizio, di abitazione , di ricevimento; sale di culto, uffici, laboratori e magazzini dove, nelle giare in terracotta, venivano conservati gli alimenti.
In particolare, si possono ammirare la sala del trono che veniva occupata da colui che svolgeva funzioni di capo-politico e la Mégaron della Regina dove sono conservati affreschi con temi marini e, particolarmente, con delfini.
La religione era un aspetto fondamentale della vita del Palazzo come dimostrano i vari ambienti specifici per il culto .
Assenti, invece,le fortificazioni forse perché c’era una certa sicurezza verso le aggressioni esterne.
Nelle rovine del palazzo di Cnosso non possiamo non ricordare il mito del labirinto di Minosse :
la leggenda narra che il re Minosse aveva una moglie, Pasifae che si era invaghita di un toro. Dedalo, abile costruttore, l’aiuto’ ad accoppiarsi con il toro e dalla loro unione nacque una creatura mostruosa, il minotauro,che era per meta’ uomo e per meta’ toro. Minosse ordino’ allora a Dedalo di costruire un labirinto a Cnosso dove rinchiudere la creatura e, per la colpa di cui si era macchiato, fu egli stesso, insieme al figlio Icaro, imprigionato da Minosse. Ma Pasifae li libero’.
Nel suo tentativo di fuga, Dedalo scopri’ che Minosse aveva sequestrato tutte le sue imbarcazioni e cosi’ per scappare dall’isola Dedalo costrui’ per se’ e il figlio delle ali di piume tenute insieme dalla cera. Cosi’ volarono via ma Icaro, nonostante le raccomandazioni del padre, volo’ troppo vicino al sole e cosi’ precipito’ in mare e mori’.
Dedalo invece si salvo’ e da li’ arrivo’ in Sicilia.
Secondo il mito di Teseo, Minosse era nemico di Atene ed essendole ,dopo una guerra ,vincitore, doveva ricevere ogni sette anni 7 ragazze e 7 ragazzi , scelti tra le famiglie nobili, da offrire in pasto al minotauro.
Teseo fu sorteggiato tra i ragazzi da sacrificare, ma era ben deciso a porre fine al pesante tributo. Al suo arrivo a Creta fu accolto da Arianna, la figlia di Minosse, che s’innamoro’ di lui e l’aiuto’ nell’impresa. Infatti gli forni’ una spada e un gomitolo di filo d’oro srotolando il quale Teseo pote’ facilmente ritrovare la via per uscire dal labirinto.
Raggiunto lo scopo, l’eroe pote’ partire alla volta di Atene portando con se’ Arianna che pero’ abbandonera’ piu’ tardi in una delle isole Cicladi.
Restiamo letteralmente affascinati e rapiti da questa famosa leggenda greca che, vera o falsa, ci fa comunque sognare, aprendo, davanti a noi uno scenario emozionante, un paesaggio intenso e ricco di grazia, scalinate in pietra, verande colonnate, sale interne che un tempo servivano per il ricevimento, e soprattutto un'armonia di colori e dipinti da lasciare letteralmente a bocca aperta, soprattutto se si pensa che sono datati ben oltre 3500 anni.
La visita al Palazzo ci è veramente piaciuta e, ancora una volta, immortaliamo questo momento con un “ciaK” nel preciso istante in cui passa la ormai famosa compagnia di crocieristi che non occorre piu’ menzionare.
Dopo una mezza ora di attesa, riprendiamo il bus che ci porta , questa volta, nel cuore della citta’ dove le boutiques di designer della Daedalou Street e i negozietti di souvenir delle strade laterali non possono che attirare la nostra attenzione e alleggerire, al tempo stesso, le nostre tasche.
Non mancano infatti gli ultimi acquisti nei negozi di abbigliamento nonché i ciondoli di madreperla, a forma di cuore, con il nome inciso in lingua greca.
Ricordo, giusto per ultimo, il viso di questo venditore ambulante che parlando discretamente l’italiano mi dice , ironicamente, che è l’unico cardiochirurgo nel mondo che opera in 5 minuti….Molto scherzoso ma anche simpatico e, non di meno, gentile: alla fine, mi regala una collana perché, a Creta, alla fine dell’anno, fare un dono porta bene. Ovviamente non posso che ringraziarlo e congedarmi augurandogli il meglio di questa vita..
”Buon Anno” mi dice. “ kalI khron'A" gli rispondo.
Yasou Héraklion!