Ti riporto un pezzo del mio diario di viaggio nel Golfo Persico:
Dopo la colazione scendiamo a terra e dotati anche di Shore Pass (permesso di visita giornaliero) con la navetta ci dirigiamo fuori dal porto. La Costa proponeva un’ escursione in città di mezza giornata con visita di Moschea, Souk e Museo, due escursioni fuori città ( Nizwa- Jabrin e deserto) ed una ultima che univa Museo e Souk cittadini con le sorgenti di Nakhl.
Masqat era nell’antichità lo snodo del trasporto dell’incenso verso Roma, la Grecia e tutto il Mediterraneo. Vasco de Gama sbarcò a Masqat sulla via per l’India.
L’Oman che si è aperto al mondo occidentale solo quaranta anni fa dopo la deposizione, da parte del figlio Qaboos, del dispotico, anacronistico e medioevale Sultano Taymur, sembra veramente uscito da una favola. Qui non ci sono le faraoniche o avveniristiche architetture degli Emirati e il territorio per lo arido e montagnoso al di fuori del centro cittadino fa la parte del leone. Lungo le strade si trovano però cascate artificiali, fontane con variegate caffettiere, enormi bruciatori di incenso, simbolo del Paese, aiuole di fiori, per lo più petunie e prati curati e verdissimi, attraverso un perfetto sistema di irrigazione, per preservarli da un clima torrido
Nel 1970 su tutto il territorio solo 10 chilometri di strada risultavano asfaltate e l’economia prima del petrolio era solo agricola pastorale e della pesca. Attualmente ci sono più di 5000 chilometri di arterie scorrevoli, la produzione del petrolio è stata ridotta, causando una inevitabile lievitazione dei prezzi, per avere una riserva per gli anni futuri, e si stanno sviluppando investimenti alternativi a quelli del petrolio, ma il paese conserva ancora un fascino veramente magico!
Numerosi tassisti si affollano intorno ai turisti per proporre giri turistici. Con fare deciso prendiamo la direzione del mercato del pesce per contrattare da lì un taxi, invece i due uomini del nostro quartetto, solleticati da qualche frase italiana di uno di loro … decidono una contrattazione in loco e, dopo aver fatto la parte della donna impunita e impertinente (a volte mi riesce piuttosto facile) che gioca al ribasso, concordiamo un giro turistico di una intera giornata (7 ore) per 100 $ in totale. La moneta locale è il Rial Omanita ma noi abbiamo pagato in dollari e nel Souk anche in Euro
Prima tappa cui ci conduce l’intraprendente Alì (senza i 40 ladroni, con cellulare per prenotazioni e con 7 figli da mantenere) é la Moschea distante circa 30 minuti con un traffico cittadino piuttosto sostenuto.
Arriviamo alla Sultan Qaboos Mosque che da lontano svetta con i suoi cinque minareti, uno per ogni momenti di preghiera della giornata, circondata da colonnati. Con Maria indossiamo i nostri maxi foulard per la testa ma, pur avendo studiano ad hoc l’abbigliamento consono, quella impercettibile porzione di polso scoperto qua, quella minima parte di caviglia là, non sembrano consentire l’ingresso se non con un caftano coloratissimo ma adeguato (che a differenza degli Abaya neri con shayla degli Emirati, riprende i modelli in Batik del sud dell’Oman), acquistabile in loco, con tanto di foulard per la testa, ugualmente colorato. Accettiamo di buon grado e con il sorriso l’acquisto strategico che ci servirà anche altrove, potendo così utilizzare sempre il nostro e non quello già indossato da chissà quante persone, e poi avvalersene come abito per “i ragazzi” nel corso della festa araba in nave .
L’arco di ingresso si apre su un bel giardino terrazzato con fontane e ci prospetta questa fantastica architettura con ricche decorazioni e marmi. Tutta la struttura ha una superficie di 400.000 metri quadrati e la sala principale, con un lampadario di Swarovski del peso di 8 tonnellate, può ospitare fino a 6500 persone . Siamo fortunati, perché arrivando quasi all’orario di chiusura non abbiamo più intorno tutti i partecipanti alle escursioni guidate e ci possiamo godere il complesso in tranquillità, lasciare le nostre scarpe negli appositi contenitori tutti in legno e fare numerose foto senza intrusi intorno!
All’uscita il caldo si fa sentire e data l’ora decidiamo di rinfrescarci per qualche ora all’Oman Dive Center, dove fino allo scorso anno erano previste escursione della Costa. Ripercorriamo la strada che ci riporta a Masqat passando nella zona di Medinat Qaboos, lungo una strada alberata curatissima e con aiuole perfette, dove sono concentrate quasi tutte le Ambasciate, con facciata anteriore o lato istituzionale sulla strada principale e facciata posteriore o lato informale fronte spiggia e mare ….. e pensiamo a quanto possano lavorare duramente i nostri rappresentati all’estero !!!
Attraversiamo la zona della big valley (Al Wadi al Kabir) e raggiungiamo il Resort. L’ingresso e di circa tre euro a persona e la struttura piuttosto minimalista ma con una ampia spiaggia, boungalows per soggiorni, ristorante e dive center è inserita in una insenatura fra le rocce calcaree che arrivano direttamente in acqua. C’è poca gente e tanta tranquillità ; a disposizione lettini, tettorie per il sole docce e spogliatoi puliti e comodi . L’acqua è calda e per arrivare a nuotare senza più toccare il fondo bisogna percorrere più di cento metri in acqua o camminare sul molo dove è attraccata la barca che conduce ad escursioni di snorkeling e sub. Vediamo stelle marine e grossi granchi e ci rilassiamo al sole.
Alle 15.30 il fido Alì è già sul piede di guerra che scalpita per le altre cose da farci visitare ed un po’ a malincuore riprendiamo la strada che ci conduce dapprima al Al Bustan e poi a Masqat. Il villaggio di Al Boustan è la zona dove sorge il meraviglioso Al Boustan Palace, albergo che ospita, tra l’altro, il vertice del Gulf Cooperation Council . Tutti i materiali sono stati importati dall’estero, dalla pietra del Rajastan a 800 tonnellate di marmo da Italia, Francia e Grecia . All’interno di questo capriccio moresco ottagonale, più una moschea che la hall di un albergo, ampio uso di moiaci, vetrate e lampadari di cristallo. Nei pressi del Villaggio fa bella mostra di sé la nave Sohar ricostruita secondo i modelli dei Down e che ha ripercorso dall’Oman il vecchio itinerario della via della seta fino in Cina.
A Masqat colpisce il palazzo del Sultano – Al Alam Palace – incastonato fra le due fortezze di Mirani e Jalali con altri edifici di rappresentanza intorno, la cui costruzione ha sacrificato gran parte della vecchia architettura del souk e delle case costruite con i depositi corallini. Il piazzale di marmo che conduce all’imponente cancello in ferro nero decorato con lo stemma dell’Oman, è così lucido che sembra bagnato, l’attenzione maniacale nei giardini a piante e fiori è quasi esagerata! La facciata colpisce per i pilastri che si aprono verso l’alto, in uno stile neoegizio, caratterizzati dal colore blu, l’oro ed il bianco.
C’è poco traffico nella parte vecchia della città ma risuona tutto intorno il richiamo alla preghiera - adhan - non più affidato alla possente voce del muezzin ma fatto ascoltare tramite altoparlanti ! Passando accanto alla grande moschea cittadina ammiriamo le porte della città, l’esterno dell’ Oman French Museum e scendiamo verso la zona commerciale attraverso la bella corniche, con sculture di animali marini in pietra, giochi d’acqua e piccoli gazebo in stile arabeggiante. Il lungomare di fronte al Souk è caratterizzato per begli edifici che ricordano la dominazione portoghese e l’influenza indiana. Alì ci accompagna anche all’interno del souk, considerato il più bello del Paese, ordinato e con una infinità di mercanzie, molte di dubbio gusto. Acquistiamo un piccolo portaincenso di argilla decorato insieme ai granelli ricavati dalla corteccia della Boswellia carteri, tipica della zona di Salalah nel Dhofar . E’ proprio sul commercio dell’incenso che l’Oman ha fondato la sua ricchezza. Continuiamo il tour con Alì, acquistiamo portacandele e pashmine e per vicoli interno del souk, dopo aver ammirato molti Khanjar, i tradizionali pugnali ricurcvi, raggiungiamo nuovamente il lungomare.
Dispiace lasciare questo scalo che nel bilancio finale della crociera rimane veramente il più bello! Salutiamo Alì che ci lascia tutti i suoi riferimenti per un eventuale ritorno in città in chissà quale altro viaggio!