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Pirateria

Rodolfo

Super Moderatore
Si allunga sempre di più l'elenco degli stati che hanno inviato o stanno per inviare navi militari nelle acque battute dai pirati per contrastarne le azioni e proteggere i traffici. Dopo la squadra navale dell'ONU, si sono aggiunte o si aggiungeranno navi di Russia, Cina, India, Egitto, e, notizia dell'ultima ora, anche dell'Iran. Spero che l'azione tra le varie marine possa essere pianificata e gestita in collaborazione, cosa della quale dubito; non vorrei che il tutto si risolvesse in azioni scoordinate tese più che altro al controllo reciproco di carattere militare tra le forze d'intervento.
 
Re: Pirateria

Ieri ho visto una parte (solo una parte purtroppo) di un servizio sui pirati: un ufficiale Italiano (incrociatore De la Penne se non sbaglio) ha descritto i pirati come molti, organizzati ed aventi sostegno oltre che in Somalia, anche nello Yemen..
La tecnica attuale di risposta non dovrebbe preoccuparli più di tanto, perchè alla fin fine si evita di spargere sangue e ci si limita a farli allontanare dal bersaglio, spero però che non si passi solo dall'altra parte, utilizzando le armi si e la testa poco..

Vedremo..

Salutoni!
Manlio
 
Re: Pirateria

pmanlio ha detto:
La tecnica attuale di risposta non dovrebbe preoccuparli più di tanto, perchè alla fin fine si evita di spargere sangue e ci si limita a farli allontanare dal bersaglio

Manlio, io ci sono stato (non sul De La Penne) e confermo che è così, ma il problema, a mio modestissimo avviso è proprio questo. Immagina se in italia, un gruppo di malviventi vuole compiere una rapina in banca, arriva la polizia e fondamentalmete pensa solo a farli scappare..... In pratica l'unico rischio è quello di non riuscire a portare a termine la rapina.....
 
Re: Pirateria

Contro la pirateria, una nave italiana è stata inviata nel golfo. Si aggiunge, come ha detto Rodolfo, a quelle di altri stati, oltre che all'Onu.
Sotto riporto un articolo di Shippingonline:
Il ministro degli Esteri Franco Frattini, nel corso oggi di un’audizione a San Macuto davanti al Comitato di sicurezza della Repubblica ha svolto, un’ approfondita informativa sulla situazione in Medio Oriente, sulle «minacce della pirateria al largo della Somalia, dove sarà a breve inviata un’unità navale italiana, ed in altre aree di crisi». Lo ha reso noto lo stesso Comitato per la sicurezza della Repubblica.
Sarà una fregata con 114 militari a bordo che dal mese di marzo si unirà alla missione di Difesa Ue contro i pirati nel Golfo di Aden. Lo apprende l’Ansa da fonti europee. La fregata italiana parteciperà così alla seconda fase della missione Eunavfor Atalanta, cominciata l’8 dicembre scorso per contrastare il fenomeno della pirateria.
Il contributo italiano era stato annunciato il 18 dicembre scorso dal ministro della Difesa Ignazio La Russa, ma i tempi della partecipazione sono stati definiti in questi giorni dal Comitato militare della Ue, con l’ accordo dei partner. Atalanta sarà in grado di dichiarare la minima capacità operativa il 6 febbraio prossimo. Al momento ne fanno parte quattro navi da guerra (una ciascuna da Francia, Germania, Gran Bretagna e Grecia, che ha la nave ammiraglia) più un aereo di ricognizione messo a disposizione dalla Spagna. La durata della missione è stata stabilita in un anno, nel corso del quale paesi europei si alterneranno per sostituire quelli che via via lasceranno dopo quattro mesi di operazioni al largo. Germania, Francia e Gran Bretagna resteranno per tutta la durata della missione. Sarà la Spagna a prendere il comando della seconda fase dell’operazione europea, fra metà aprile e metà agosto: la settimana scorsa, il parlamento spagnolo ha dato il via libera all’invio di 395 soldati e di una fregata. Anche la Svezia e il Belgio invieranno mezzi e soldati.
 
Re: Pirateria

Le navi vanno bene, ma per fermare la cosa occorre operare a terra, non tanto prendendo a cannonate la popolazione (tipico di questi tempi) quanto cercando di far fuori i veri delinquenti ed offrire una alternativa onesta a chi ha voglia di prenderla..
Altrimenti tra un anno che famo?

Salutoni!!
Manlio
 
Re: Pirateria

io comincio ad aver paura :roll: :roll: non vorrei che qualche bella nave faccia la fine del DC-9 (Ustica)
 
Re: Pirateria

Senza estremizzare, penso anche io che prima o dopo si assisterà ad uno scontro armato. Dove c'è una grande concentrazione di mezzi militari, prima o dopo l'incidente può capitare.
La soluzione è quella ripresa da Manlio, che già molti di noi utenti hanno concordato essere l'unica percorribile per riportare la situazione alla normalità
 
Re: Pirateria

Giustissimo, quella è la risoluzione. Al momento però, poichè nessuna nazione può intervenire, legittimamente, sul territorio somalo, la presenza sul mare è l'unica via percorribile. In attesa di provvediementi congiunti che al momento non sembrano pervenire. E con intervalli più o meno brevi, sono ormai 18 anni che si attendono.
 
Re: Pirateria

Intanto Meditterean Shipping Company (per non confonderci con la sorella MSC Croiere) ha deciso di fare passare le sue portacontiner non più per il golfo di Aden e il canale di Suez ma per il Capo di Buona Speranza, così risparmiano i 600000 dollari chiesti dagli egiziani per il passaggio da Suez di una portantainer da 6700 TEU, e con il prezzo del petrolio così basso ci guadagano pure, nonostante il giro enormemente più lungo.
Font Mer et Marine:
http://www.meretmarine.com/article.cfm?id=109388
 
Re: Pirateria

Su Shippingonline si legge:
Nuova missione nato in Africa a primavera.
La Nato ha intenzione di impegnarsi in una nuova operazione navale contro la pirateria nel Corno d’Africa.
Lo ha riferito oggi il portavoce dell’Alleanza atlantica, James Appathurai a margine del vertice informale dei ministri della Difesa della Nato in corso di svolgimento a Cracovia, in Polonia.
La Nato ha concluso a dicembre una missione analoga, guidata dall’ammiraglio italiano Giovanni Gumiero. L’Italia aveva partecipato con il cacciatorpediniere Durand de la Penne.

Il fenomeno non riguarda esclusivamente Aden:
<<Pirati armati hanno sequestrato due membri dell’equipaggio di un rimorchiatore di Singapore nello stretto di Malacca. Noel Choong, direttore del Centro di monitoraggio della pirateria dell’Ufficio marittimo internazionale a Kuala Lumpur, ha dichiarato che si tratta del primo rapimento di marittimi dopo una lunga pausa nei casi dei sequestri a scopo di estorsione che un tempo affliggevano il tratto tra la Malaysia e l’isola di Sumatra, in Indonesia. In base alla ricostruzione di Choong, dodici pirati armati hanno assaltato la nave nella parte settentrionale dello stretto e hanno preso in ostaggio due membri dell’equipaggio. Non ha voluto precisare le loro nazionalità né se sia stato chiesto un riscatto>>.

Shippingonline
 
Re: Pirateria

Magellano ha detto:
Giustissimo, quella è la risoluzione. Al momento però, poichè nessuna nazione può intervenire, legittimamente, sul territorio somalo, la presenza sul mare è l'unica via percorribile.

Quando parlai con Rodolfo di intervento sul territorio non intendevo necessariamente un intervento militare, in ogni caso NON SOLO un intervento militare..

Questa situazione potrebbe essere lo spunto per una normalizzazione che riguarda mille fattori, e che passa anche per lo sviluppo del lavoro, di un'economia magari piccola ma dignitosa e di tante altre cose..
Si tratterebbe di un'azione di polizia da una parte e di ricostruzione dall'altra, e quando si parla di Polizia non a caso non si parla di azione militare..
Io parlo di un impegno di anni, ma che potrebbe disinnescare molte mine, senza per questo rinnegare, sia chiaro, un lavoro di intelligence coordinato con le forze dell'ordine ed i militari, ma non in assetto da guerra e bombardamenti..
Sono d'accordo che potrebbero intervenire anche pesantemente per difendere una nave sotto attacco, ma non certo fare 'guerra preventiva' sui villaggi per es.

A Rodolfo citai l'esempio dei Romani, che in tre mesi distrussero letteralmente la pirateria del mediterraneo, che durava da almeno tremila anni, ma non si limitarono ad imporre la forza, con una azione intelligente trasformarono questi pirati (che venivano dalla soprattutto Cilicia, un casino paragonabile alla Somalia) nei loro migliori marinai, gli diedero un mestiere ed una dignità ..
Solo chi si rifiutò fece la sua parte nella sfilata di prigionieri fatta da Pompeo e riportata in tantissimi film..

Salutoni!
Manlio
 
Re: Pirateria

Ci risiamo:
Golfo di Aden: Una nave greca sequestrata dai pirati
Un commando di pirati si è impadronito di una nave greca, battente bandiera maltese, nel golfo di Aden al largo delle coste somale. Lo ha annunciato il ministero della Difesa britannico, confermando indiscrezioni della Bbc. Al momento dell’assalto dei corsari, il cargo “Saldanha” stava navigando a un centinaio di chilometri da una fregata della marina britannica - la “Hms Northumberland” - che fa parte di una flotta di navi da guerra mobilitate dall’Unione Europea per pattugliare le acque della regione, in cui gli episodi di pirateria negli ultimi mesi si sono moltiplicati.
La nave cargo, con a bordo un equipaggio di 22 persone, è carica di carbone ed era diretta in Slovenia. Secondo la ricostruzione fornita dalla Bbc, i pirati avrebbero chiesto al comandante della Saldanha di avvertire gli inglesi dell’agguato, insistendo però su fatto che la Hms Northumberland non si avvicinasse.
Solo lo scorso anno, secondo il dipartimento marittimo internazionale, i pirati somali hanno attaccato oltre 130 imbarcazioni nel Golfo di Aden, più del doppio rispetto al 2007. Centocinquanta sono i pirati arrestati nel 2008.

Shippingonline
 
Re: Pirateria

Anche oggi si apprendono notizie, sull'altro fronte, in Guinea:

L’Imo (International Maritime Organization) ha chiesto al governo nigeriano di intervenire contro la pirateria che attacca le navi nel Golfo di Guinea.

Il segretario generale dell’Imo Efthimios Mitropoulos, parlando con il nuovo ministro dei Trasporti nigeriano Ibrahim Bio a Londra, ha sottolineato la necessità di avviare un’azione urgente per garantire alla comunità marittima “il massimo impegno della Nigeria per affrontare il problema”.

Bio ha assicurato di portare il messaggio al presidente nigeriano e ha ricordato al presidente dell’Imo che la Nigeria ha già creato uno speciale ministero – il ministero del Delta del Niger – per affrontare il terrorismo e la pirateria. Bio ha inoltre aggiunto che nel 2008 la Nigeria ha organizzato una conferenza internazionale sulla pirateria e sugli attacchi armati contro le navi nella regione del Delta del Niger e che sarebbe stato attuato il piano d’azione concordato al meeting.
 
Re: Pirateria

sembra che l'unico mare sicuro sia il mediterraneo, (speriamo che rimanga così...), dobbiamo limitarci a fare crociere nei nostri mari?
 
Re: Pirateria

mars ha detto:
sembra che l'unico mare sicuro sia il mediterraneo, (speriamo che rimanga così...), dobbiamo limitarci a fare crociere nei nostri mari?
Beh non solo: anche il Mare del Nord, i Caraibi, la Polinesia, l'Alaska, ed il Sud America. Di posti dove andare ce ne sono....
 
Re: Pirateria

Parzialmente si, ma ci sono anche tanti scali insicuri da questo punto di vista.
Nel frattempo, si hanno altre notizie sulla vicenda su Shippingonline:

Lo Yemen ha offerto la propria assistenza alle navi da guerra russe che pattugliano il Golfo di Aden per bloccare le incursioni dei pirati del Corno d’Africa. La disponibilità è stata espressa dal presidente yemenita Ali Abdallah Saleh nel corso dell’ incontro con il presidente russo Dmitri Medvedev avuto oggi a Mosca, dove è in visita ufficiale.

Saleh - che ha confermato la volontà di Sanàa di diventare «un centro regionale per la lotta alla pirateria» - ha avviato lunedì dalla Siria un tour internazionale che nei prossimi giorni lo condurrà in Tagikistan e Indonesia. Al largo del Corno d’Africa, dove nel corso del 2008 si sono registrati più di 120 attacchi di pirati a unità di passaggio, sono attualmente dispiegate circa 20 navi da guerra di 16 paesi diversi.
 
Re: Pirateria

Riporto un'altra recente notizia anche se ormai, purtroppo, non si può più parlare di "notizia". I casi si avvicendano continuamente.

PETROLIERA LIA AD ADEN, IDETTAGLI DELL'ATTACCO

La petroliera Lia, di bandiera liberiana, gestita commercialmente dalla società Seaarland Shipping Management di Amsterdam, e con management tecnico della società Motia Compagnia di Navigazione di Venezia, è sfuggita ad un attacco di pirati nel golfo di Aden grazie all’intervento delle navi militari della forza Eunavfor che operano a protezione dei traffici nel golfo. Tutto l’equipaggio, composto da 26 persone tutte di nazionalità indiana, è rimasto indenne.

La nave sta ora procedendo per completare il viaggio con un carico di nafta, imbarcato ad Amsterdam e Limassol, destinato alla Cina. Secondo le istruzioni impartite dalla Seaarland, la nave era arrivata nel punto di incontro con altre navi in attesa di procedere in convoglio con la scorta delle navi delle marine militari presenti nell’area, quando un ufficiale da bordo della Lia ha individuato sul radar alcuni mezzi che procedevano a grande velocità verso la nave. Il comandante della Lia ha ravvisato gli estremi di pericolo di un attacco di pirati ed ha richiesto la protezione di una nave militare cinese. L’immediato intervento degli elicotteri ha sventato l’attacco dei pirati che si sono allontanati.

La società Seaarland aveva annunciato nei mesi scorsi che avrebbe evitato il passaggio vicino alle coste orientali dell’Africa facendo transitare le proprie navi dal Capo di Buona Speranza o che avrebbe fatto attraversare il golfo di Aden solo in presenza di adeguata protezione da parte delle marine militari delle nazioni interessate a proteggere questo vitale passaggio nei traffici verso l’oriente. Antonio Zacchello, managing director della Seaarland Shipping Management ha dichiarato: «Noi alla Seaarland ed i nostri manager della Motia abbiamo preso le misure più opportune per proteggere i nostri equipaggi da possibili attacchi pirati. In questo caso la nostra decisione di metterci sotto la protezione di navi militari si è rivelata decisiva. Il nostro ringraziamento va alle autorità militari che sono prontamente intervenute».

«Riteniamo che tali azioni devono essere continuate per eliminare completamente il rischio di pirateria in quell’area così vitale per i traffici marittimi internazionali». «Sappiamo che le misure che abbiamo adottato comportano maggiori costi e qualche ritardo per noi e per i nostri noleggiatori, ma noi lavoriamo con partner su contratti a lungo termine, e sappiamo che loro comprendono che noi abbiamo l’obbligo di proteggere i nostri equipaggi e le nostre navi, oltre che i loro carichi. Fintanto che la comunità internazionale non avrà preso iniziative per eliminare la minaccia della pirateria, la cosa più sicura che possiamo fare è quella di stare fuori da quell’area a rischio o procedere in convogli con scorte militari», ha ancora dichiarato Zacchello. La società Seaarland Shipping management, con sede ad Amsterdam, è una società di gestione commerciale di navi petroliere e bulkcarrier di diverse compagnie armatoriali. Motia Compagnia di Navigazione, con sede a Venezia, è la società di management tecnico della flotta della Seaarland.
 
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