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Quando la classe non è acqua, Costa Fortuna.

Stato
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Chissà se il suo esonero dalla flotta è una decisione oramai superata.
A me dispiacerebbe se fosse poiché questa unità ha qualcosa di speciale che spero di riuscire a trasmettervi...e in secondo luogo di questi tempi ,si ha bisogno di tutte le forze per mantenere equilibrio , non ci si può permettere di perdere nessuna unità.
 
Grazie per questa recensione accurata! Io che non amo particolarmente le ulimissime seppur belle mega-navi, non vedo davvero l'ora di salire su Fortuna :love:
 
A me dispiacerebbe se fosse poiché questa unità ha qualcosa di speciale che spero di riuscire a trasmettervi...e in secondo luogo di questi tempi ,si ha bisogno di tutte le forze per mantenere equilibrio , non ci si può permettere di perdere nessuna unità.
Anche a me piace in modo particolare Fortuna, cosa che non posso dire della gemella Magica.
Sarebbe davvero un "delitto" perderla.
 
Grazie Oriana per questo splendido amarcord di Fortuna. Ricordo il battesimo, al quale ho partecipato con mia moglie, a Genova, era il 22 novembre del 2003. Il comandante era Mario Terenzio Palombo e c'erano i dirigenti Costa dell'epoca, Pierluigi Foschi e Gianni Onorato (oggi in Msc). Lo spettacolo fu realizzato da Valerio Festi ed era dedicato proprio ai transatlantici della tradizione italiana con giochi acrobatici e grandi effetti scenografici. I modellini incollati al soffitto erano una caratteristica anche se veniva un po' il mal di mare a guardarli da sotto...Oggi, come mostrato nelle foto, sono stati sostituiti. Una bella nave, con un atrio affascinante, che segnò un momento di grande sviluppo di Costa. E l'architetto Joseph Farkus evitò gli eccessi di altre navi successive...
 
Grazie Oriana per questo splendido amarcord di Fortuna. Ricordo il battesimo, al quale ho partecipato con mia moglie, a Genova, era il 22 novembre del 2003. Il comandante era Mario Terenzio Palombo e c'erano i dirigenti Costa dell'epoca, Pierluigi Foschi e Gianni Onorato (oggi in Msc). Lo spettacolo fu realizzato da Valerio Festi ed era dedicato proprio ai transatlantici della tradizione italiana con giochi acrobatici e grandi effetti scenografici. I modellini incollati al soffitto erano una caratteristica anche se veniva un po' il mal di mare a guardarli da sotto...Oggi, come mostrato nelle foto, sono stati sostituiti. Una bella nave, con un atrio affascinante, che segnò un momento di grande sviluppo di Costa. E l'architetto Joseph Farkus evitò gli eccessi di altre navi successive...
Grazie a te per questo bel ricordo!
Hai detto bene...Amarcord...sembra uscita da un film o da un libro che narra di transatlantici.
 
Dopo il fantastico diario di viaggio dei mesi scorsi, una bellissima descrizione di una nave che mi è rimasta nel cuore per una crociera oltre le colonne d’Ercole nel 2015.
Come già detto da altri utenti la nave ha qualche problema a livello di vivibilità, lo stesso lido centrale non il massimo come funzionalità e spazi.
La bandiera italiana nella hall non mi piace, troppo moderna rispetto allo stile della nave.
 
Parlando del Rex siamo proprio sul pezzo
Direi proprio di si...;)


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Crociere che rivivono i fasti di quel tempo si sono perse negli anni, ora per lo più si assiste ad una omologazione di esperienze le une simili alle altre, ma su questa nave l'atmosfera è come sospesa tra una realtà ed il ricordo, se vogliamo anche la suggestione di certi ambienti ti fanno rivivere le belle crociere, le belle navi e soprattutto la navigazione.
Permettetemi senza offesa per nessuno, su Fortuna si può!

Si può immaginare anche solo perdendosi tra i magnifici modellini che in ogni salone ci raccontano di mari, di navi, di belle navigazioni.....

Si, caro prof...direi che qui siamo sul Rex...



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...sembra quasi di esserci, al di là di questi oblo illuminati....


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....e sentire il vento su queste balconate di poppa....


Cerco sempre di portarvi le mie sensazioni che veramente su questa nave sento fortissime. E' una nave che " parla" con gli elementi che sono presenti e che parla di orizzonti lontani, di navigazione di mondi sconosciuti. L'ambiente a volte fa la differenza e in questo, malgrado io non ami particolarmente Farcus, è un ambiente ben equilibrato, sontuoso, attento ai dettagli il salone che ospita in bella mostra di se il Rex..


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Originalissime le spalliere delle sedute dei divanetti, materiali preziosi sia nei pavimenti che nei tessuti damascati di rivestimento ...


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linee classicheggianti di attualissima tendenza e bello l'abbinamento del rosso con il giallo...i colori dicono molto e non vengono scelti a caso come a volte sembrerebbe....
anche il disegno della mouquette abbinato ad altri elementi, tendono ad alleggerire il contesto farcussiano tendente all'esubero di colonne , capitelli con ornamenti dorati che non si possono guardare, ma...in questo contesto passano in secondo piano poichè il centro dell'attenzione è il colore e naturalmente il Rex.


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dettagli......

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Le inquadrature suggestive sulla nave sono numerose ed hanno la capacità di far rivivere un tempo fuori dal tempo....



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...come questa inquadratura che ti appare all'improvviso e sembra venire verso di te....


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continua....
 
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Il piroscafo Roma fu costruito nel 1926 da i cantieri G. Ansaldo & Co. di Sestri Ponente per conto della Navigazione Generale Italiana



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Prua dritta, due alberi, due fumaioli.
Aveva i quattro ponti superiori in acciaio, il ponte di coperta in acciaio foderato in teak, il quinto ed il sesto ponte della stiva in acciaio. Alloggiamenti per 375 passeggeri di prima classe, 300 di seconda, 300 in classe intermedia e 700 di terza classe.

Prima del varo del Rex era il piroscafo più grande della marina mercantile italiana.

Varato il 26 febbraio 1926, fece il viaggio inaugurale il 21 settembre 1926 sulla rotta Genova - Napoli - New York.

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Fa bella mostra di sè in un ambiente molto confortevole e luminoso, dove è piacevole soffermarsi a leggere o a giocare a carte durante la navigazione....




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Dettagli.....particolarissimo questo tessuto che ritroveremo spesso come leitmotiv in altre zone della nave....


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continua....
 
Strepitoso questo racconto; sempre più bello ad ogni accesso.
Brava Oriana.
Aggiungo come nota di cronaca la brutta fine del Roma. Nel 1943 i tedeschi requisirono la nave che fu affidata alla Repubblica Sociale Italiana nel mai realizzato tentativo di trasformarla in portaerei. Ribattezzata Aquila la nave fu affondata nel Porto di Genova dagli alleati nel 1945.
 
Oriana, mentre sto guardando le tue foto, mi sembra di ricordare che gli arredi/colori assomigliano molto a quelli che erano su Classica e Romantica, sbaglio?
 
Strepitoso questo racconto; sempre più bello ad ogni accesso.
Brava Oriana.
Aggiungo come nota di cronaca la brutta fine del Roma. Nel 1943 i tedeschi requisirono la nave che fu affidata alla Repubblica Sociale Italiana nel mai realizzato tentativo di trasformarla in portaerei. Ribattezzata Aquila la nave fu affondata nel Porto di Genova dagli alleati nel 1945.
Grazie Rodolfo! Aggiungi pure quanto tu sai su queste glorie del passato.

Oriana, mentre sto guardando le tue foto, mi sembra di ricordare che gli arredi/colori assomigliano molto a quelli che erano su Classica e Romantica, sbaglio?
Ci sono alcuni dettagli che le ricordano entrambe. Cercavo proprio alcune immagini di reportage che a suo tempo pubblicai sul forum, ma purtroppo le immagini non compaiono più. Di Classica ho ricordi molto vaghi, ma Romantica la ricordo molto bene. Anche queste si possono annoverare tra le vecchie glorie....averne di navi così.
 
Ammirata il tutto il mondo per la sua linea slanciata, i suoi requisiti di sicurezza, la sua performante velocità di crociera – circa 30 nodi – oltre che per il gusto e la raffinatezza del suo allestimento interno, il transatlantico Michelangelo fu varato dai cantieri Ansaldo di Genova Sestri Ponente il 19 Settembre 1962, con madrina la consorte dell’allora presidente della Repubblica Segni.

Poteva mancare a bordo di Fortuna?

Direi proprio di no....


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In quegli anni, la grandi navi passeggeri sulle tratte da Genova e Napoli verso New York erano diventate sempre più costose da mantenere a causa del diminuito numero di passeggeri che sceglievano di stare in mare circa cinque giorni per raggiungere l’America, mentre moltissimi preferivano prendere l’aereo.

Già è interessante accostare quel contesto di consapevolezza della fine di un’epoca, celato a stento dal gioioso sfarzo della crema della società di sessant’anni fa, con quel senso di smarrimento che ci coglie oggi, quando riscontriamo che tutto sta cambiando troppo in fretta e senza avere la consolazione di un gran ballo o cerimonia che riconsegni il bello in quanto tale al passato e ci affidi a un futuro cibernetico e piallato nella mediocrità che sembra attenderci. La Michelangelo, la bellissima nave ebbe vita breve, come accadde per la sua gemella Raffaello: solo dodici anni di servizio, prima di procedere al suo disarmo, rivendendola al prezzo delle patate all’Iran dello Scià di Persia, che la trasformò in dormitorio per gli operai addetti alla costruzione di due porti militari, peraltro con vari problemi tecnici, come l’adagiamento della chiglia sul fondale troppo basso del porto, preludio di una fine ancora più ingloriosa.
La Michelangelo venne poi trainata (come per la Costa Concordia, molti anni dopo) fino al Pakistan, ove fu demolita definitivamente negli anni ’90 del secolo scorso. Anche questo punto sembra prestarsi a qualche amara considerazione analogica con certe opere colossali, progettate per durare molti decenni, che vediamo nascere, pubblicizzare e strumentalizzare per chiari scopi politici come patrimonio comune e destinate a creare benessere, posti di lavoro e, perché no, orgoglio nazionale.

Ma è bello poterla osservare nei minimi particolari ed immaginare sontuose feste a bordo o solitarie passeggiate sui ponti passeggiata ad osservare il mare....


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La particolarità che accomunava i due transatlantici gemelli Michelangelo e Raffaello, era il fumaiolo nella sua particolare " ingabbiatura".
Lunga 275,8 metri e larga 31, la Michelangelo aveva una stazza lorda di 45.911 tonnellate, ventidue in meno della gemella, e un dislocamento a pieno carico di 42.000 tonnellate. Poteva mantenere una velocità di servizio di 26,5 nodi, che le consentiva di compiere la traversata da Gibilterra a New York in soli cinque giorni. La Michelangelo poteva trasportare 1.775 passeggeri, dei quali 535 in prima classe, 550 in classe cabina e 690 in classe turistica. Ciascuna classe aveva dei propri ambienti comuni separati da quelli delle altre e questa fu una delle cause della mancata trasformazione del transatlantico in nave da crociera, insieme alla mancanza di oblò in molte cabine e agli elevati costi di esercizio determinati dalle grandi dimensioni e dalla presenza di due apparati motore.


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L'attenzione dei dettagli molto minuziosi di questo modellino, si fa per dire, poichè è il più grande presente sulla nave e fonte di grande ammirazione. Posto all'ingresso del ristorante che ne prende il nome sicuramente è apprezzato da tutti.

Ma non solo le navi parlano, ovunque è l'elogio della navigazione a bordo di Fortuna...in seguito lo vedremo, ora entriamo nel Ristorante Michelangelo...


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continua....
 
Ultima modifica:
Grazie per questo fantastico reportage. Devo dire che la bellezza di una nave la fa molto anche l'esperienza personale. Feci una crociera nei fiordi + baltico (14 gg) con fortuna nel 2013 e la nave risultò anche per via di un pessimo cabinista una delle meno piacevoli. Per varie vicissitudini legate al ritardo nella consegna di Smeralda e quindi l'annullamento del viaggio inaugurale da amburgo a savona, mi ritrovai su Fortuna nel fine ottobre 2019. Per via delle emozioni vissute a bordo in quella settimana ora Fortuna è tra le 5 migliori navi. La prima rimane Mediterranea e poi a seguire Fortuna Fascinosa Splendida e Bellissima ( in procinto di essere scalzata spero dalla prossima )
 
Nel riepilogo delle notizie presenti in rete che ho trovato questa mattina, oltre quelle di cronaca, politica, meteo ecc. ecc. compare anche in bella mostra "Quando la classe non è acqua: Costa Fortuna"
o_O

Grazie per questo fantastico reportage. Devo dire che la bellezza di una nave la fa molto anche l'esperienza personale. Feci una crociera nei fiordi + baltico (14 gg) con fortuna nel 2013 e la nave risultò anche per via di un pessimo cabinista una delle meno piacevoli. Per varie vicissitudini legate al ritardo nella consegna di Smeralda e quindi l'annullamento del viaggio inaugurale da amburgo a savona, mi ritrovai su Fortuna nel fine ottobre 2019. Per via delle emozioni vissute a bordo in quella settimana ora Fortuna è tra le 5 migliori navi. La prima rimane Mediterranea e poi a seguire Fortuna Fascinosa Splendida e Bellissima ( in procinto di essere scalzata spero dalla prossima )
Grazie a te per aver riportato la tua esperienza. La nave è la nave e non bisognerebbe sovrapporla ad esperienze non proprio positive poiché se dipendono dal personale o dall'organizzazione di bordo questo è da imputare a chi ne deve curare ogni aspetto. La tua recensione ne è un esempio. Grazie!


Proseguendo il mio discorso...
non condivido neppure gli aggettivi legati all'anzianità che spesso vengono legati a navi non attuali, in quanto per molti ciò che non è nuovo, non è bello. Ciò che non è super tecnologico è da scartare. Francamente del copia incolla che si trova su diverse navi di diverse compagnie, preferisco navi che hanno un'identità e una certa classe e Fortuna lo è come lo sono molte altre e non faccio distinzioni. Credo che ogni esperienza debba essere vissuta se possibile.
 
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