Riprendo brevemente questo post, perché ultimamente ho fatto una visita che ha attinenza con l'inizio di questo post.
" Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, viene, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte....."
da I Promessi Sposi - capitolo I - A.Manzoni.
Vi chiederete perché.... perché mai questa citazione.....
Perché mi trovo qui...a Milano, qui nella casa cittadina, in cui Alessandro Manzoni visse e morì.
Una casa nobiliare nella zona dei grandi palazzi signorili, a pochi passi da piazza della Scala, in una via trasversale di via Manzoni. Un cancello, da dove anticamente entravano le carrozze, non il vero ingresso, ma il secondario...ma per Alessandro , mi permetto di chiamarlo per nome, era l'ingresso prediletto, quello che usava di sovente. La facciata " ufficiale" del palazzo dà da tutt' altra parte.
Il cortile, affiancato da un porticato, semplice, pulito. Ci rechiamo subito accompagnati dalla nostra guida dalla parte opposta a dove siamo entrati. A piano terreno in un' ala un po' defilata la zona dove Alessandro amava stare....
Il suo studio.
Qui è rimasto tutto com'era dalla sua morte. Chi ha acquistato in seguito il palazzo , ha lasciato questa stanza così com'era, senza cambiare nulla a futura memoria, vincolato dall' essere divenuto Monumento Nazionale....ed ha un fascino tutto straordinario.
La sua scrivania con gli oggetti, i suoi oggetti, penna , occhiali e la tabacchiera rotonda e nera da cui non si separava mai.
In realtà questa era più una scrivania di rappresentanza, in quanto lui amava scrivere su un piccolo tavolino quadrato posto sotto una delle finestre che davano sul giardino....la casa venne acquistata in funzione del giardino. Alessandro vi passava ore ad osservare le piante, i mutamenti di stagione, era un appassionato botanico.
Quando acquistò questa casa esisteva già questa stufa, che oltre al camino ( di cui si occupava lui ) riscaldava l'ambiente.
Come vedete non ha sportelli di carica da nessuna parte. In verità veniva alimentata da retro, da un locale dietro la stufa, i locali di servitù posti a piano terra. Erano i domestici che la alimentavano ed una delle porte di comunicazione con questi ambienti " nascosti" era una delle tante porte presenti in parete, nella parete attrezzata a libreria che ricopre per intero tre dei quattro lati della stanza.
Alessandro non aveva grosse ambizioni era semplice e la sua semplicità lo si nota dall'arredo essenziale, simmetrico, funzionale che ha dato alla sua libreria...ma per il resto, non si curava se le sedie non erano dello stesso stile ad esempio, l'importante fossero funzionali.
Accoglieva gli amici in modo informale accanto al camino...la sua poltrona è quella posta sul fondo, rispetto alle altre due, la più vicina al focolare. È qui che amava stare.
Il soffitto decorato...e i suoi libri..
In questa libreria ci sono 2500 volumi ed altrettanti....questa è una curiosità, ne aveva nell'altra sua casa quella di campagna ad Imbersago. La curiosità? Erano copie assolutamente identiche!!
Quando acquistava un libro era sempre in duplice copia. Spostandosi spesso da una dimora all'altra non amava di certo portarsi appresso i suoi libri, ed eliminò il problema avendo l'esatta copia di ciascuno di essi nell'altra dimora.
Curioso vero!!??.
Non è solo questo...anche parte dei mobili, non tutti chiaramente, erano esattamente riprodotti in duplice copia.
Ma veniamo ai testi...
Vedete che spunta un segnalibro in ognuno di essi...no! Non è stato apposto da Alessandro ma, ad ogni segnalibro equivale un piccolo testo, appunti autografi che ha lasciato a margine pagina. Sono pensieri... riflessioni sul testo....affascinante!! Questo ce lo fa sentire ancora più vicino a lui.
Perché ci sono i segnalibri...
La Fondazione Manzoni sta portando avanti degli studi di ricerca su questi inediti documenti calligrafici e presto verranno resi noti, mettendo su una piattaforma online, lo studio stesso ed i documenti, per renderli disponibili ad un pubblico più vasto.
Sebbene sia autore italiano è un po' bistrattato, poco apprezzato da noi, ma conosciutissimo al mondo intero.
In questa casa arrivano giapponesi, australiani, americani attratti dalla sua poesia.
Passiamo ad altro luogo....
Questa stanza attigua al suo studio era la stanza degli amici, in particolare di ...
Tommaso Grossi, il suo più grande amico, tanto che lo invita a vivere in questa casa con la famiglia e sua madre.
In questo ambiente Alessandro si lascia andare alla goliardia con gli amici, si ritrovava qui a scherzare, ridere....tanto compito al di fuori, ma qui più autentico.
In questa stanza, tra l'altro senza arredi, alle pareti i ritratti degli amici...ne cito alcuni...
Goethe, suo grande amico che tradusse in tedesco le sue opere....
Carlo Porta...qui ritratto in punto di morte... l'allusione al compimento del Regno d'Italia che di lì a poco avvenne, lo vediamo nei colori della bandiera ( anche se non in ordine) impressi nel lenzuolo, il drappeggio, la coperta.
Questi i luoghi ove lui non riceveva nessuno, i suoi privati, perché altro è preposto per gli ospiti, specie di alto rango che visitavano la sua dimora.
Verso il piano nobile....
Un importante scalone d'onore ci conduce ai piani alti, dove si svolgeva la vita sociale ma anche famigliare di Alessandro Manzoni.
La prima sala che incontriamo è una piccola sala che fungeva da vestibolo...e qui incontriamo il primo personaggio della sfera famigliare di Alessandro...
..il nonno : Cesare Beccaria.
In realtà la figura del nonno non è stata molto presente nella sua infanzia, si dice che lo vide solo due volte nell'arco degli anni che vanno nella sua primissima infanzia, sino ai sei anni, l'ultima volta che lo vide.
In questa sala anche dei documenti molto importanti.
Il suo stato di famiglia, con i suoi 10 figli avuti dall'amata prima consorte Enrichetta Blondel.
In questo quadro, i figli ritratti...
Un documento storico molto importante, un ricamo avuto in dono da un'amica della madre. Il ricamo è l'ultimo lavoro eseguito da Maria Antonietta, regina di Francia, prima di essere ghigliottinata....e se guardate un piccolo lato a sinistra non è stato completato....la dama che lo aveva in custodia, una dama di compagnia della regina....
La lettera documento che ne attesta l'autenticità.
Le mura di questo palazzo hanno visto nomi illustri varcarne la soglia, sempre documentati da documenti, ritratti....sculture come questa....
L'incontro di Alessandro con Giuseppe Garibaldi...
Sullo sfondo un ritratto, uno degli ultimi di Alessandro Manzoni, fatto eseguire dall'ultimo proprietario della casa per omaggiare la sua figura...ma chi lo ha eseguito ha commesso un errore. La tabacchiera, quella tonda e nera che abbiamo visto custodita sotto la teca di vetro della scrivania, è posta nella mano sbagliata....
Questa è l'unica fotografia e non un dipinto, che ritrae un Manzoni ottantenne.
Tutta questa sala che in origine era la sala da pranzo di famiglia, è ora un mausoleo ove alle pareti troviamo solo ed esclusivamente suoi ritratti, in tutte le età della sua vita.
Sopra al caminetto ,molto più tardo d'età...prima vi era un montacarichi che metteva in comunicazione la sala con la cucina sottostante, vi è esposto un Manzoni ventenne dall'aria " scapigliata" che lo ritrae in piena gioventù nel periodo in cui visse a Parigi con la madre.
Da questo ambiente molto luminoso si passa ad un piccolo vestibolo di gusto settecentesco per il gusto dei decori..
...in cui si apre una porta, che conduce direttamente nello studio sottostante, lo studio del poeta. Questo passaggio nascosto gli permetteva di raggiungere comodamente lo studio e viceversa i piani superiori senza essere visto da nessuno.
La sala dei ricevimenti, la sala Rossa chiamata per i colori utilizzati nei decori, ora è l'esposizione che riassume tutto ciò che sono i Promessi Sposi....
Alle pareti le illustrazioni delle dispense dei Promessi Sposi...e nelle teche diversi studi di contemporanei ritrattisti, disegnatori di fumetti, grafici che secondo lo stile di ognuno, hanno dato vita ad una raccolta di disegni che esprimono la vivacità moderna del romanzo.
Si passa in una seconda grande stanza...la camera da letto.
Chiaramente in tutte queste sale non vediamo più nessun riferimento di mobili, in parte sono stati spostati nella residenza di campagna a Brusuglio, in parte perduti...ma ne sappiamo la destinazione.
Questa sala è dedicata alla seconda moglie di Manzoni.
Conosciuta a Parigi e dai suoi libri si dice che Manzoni trasse ispiramento per le dispense illustrate che uscirono a fascicoli, del romanzo.
In questa sala esposti i suoi libri...
Alla morte della moglie, Alessandro si ritira in una stanzetta attigua....la sua camera...
Tutto è stato lasciato così com'era, il suo letto, l'armadio, il camino, la poltrona. Nel cassetto i suoi occhiali, gli effetti personali....
L' ambiente è di una semplicità ed essenzialità assoluta è il suo ritratto di uomo schivo e forse...solo.
A lato un corridoio molto ampio, ci introduce in ciò che ora è semplice esposizione delle sue opere. Prime edizioni dei suoi lavori , autentici pezzi di storia che narrano l'epoca....
Gli appassionati del genere apprezzeranno, altri forse saranno annoiati da queste immagini che vi propongo...
L'ambiente nel suo insieme....e velocemente passiamo alla rimanenza delle sale...
I suoi bastoni da passeggio e la paglietta. Manzoni era un botanico molto esperto e le sue passeggiate sono passeggiate di studio attento della natura e ne darà prova anche in alcuni episodi ne i Promessi Sposi
Mantello, cilindro ed ombrello...i suoi, e un ambiente che ci parla dei paesaggi a lui cari....
" Quel ramo del lago di Como....."