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Quel ramo del lago....il fiordo di Lombardia.

Ma ciò che rende speciale questa dimora è il giardino.


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A partire dal 1809, Luigi Canonica e Luigi Villoresi si dedicarono alla complessa progettazione del giardino, pensato secondo i canoni paesaggistici che si andavano diffondendo in quegli anni secondo lo stile dei giardini inglesi. Il giardino, o meglio i giardini seguono un progetto sapiente che valorizza ed impreziosisce le caratteristiche del luogo, dove il dialogo continuo con l'acqua e il paesaggio è considerato fondamentale.
L'area su cui sorgono comprende un tratto di costa che dal livello del lago si estende su un leggero declivio. Numerosi sono gli accorgimenti adottati per ampliare le visuali , creare le giuste proporzioni tra spazi aperti e spazi raccolti e tra zone in piano ed in pendenza. Un grande lavoro è stato fatto consolidando il terreno a bordo lago e creando una terrazza sorretta da una struttura muraria dove è stato creato un bellissimo viale di platani.
La vegetazione appare in apparenza naturale ma in realtà è stata studiata attentamente posizionando gruppi arborei e arbustivi contrapponendoli con sapienza contribuendo a creare e ampliare prospettive e primi piani, creando vedute inaspettate.




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L'acqua è l'elemento principale, dominante e mai dimenticato. Il lago è visibile da ogni punto di ogni vialetto e sentieri sinuosi che attraversano il giardino, dai boschetti, alle terrazze e dalle zone a prato. Nel giardino assieme alle essenze autoctone e esotiche, vengono impiegati in larga scala alberi sempreverdi, in particolare conifere. Vi sono poi robinie, aceri, olmi, tigli, ippocastani e tutte quelle specie che consentono di ottenere diverse composizioni insolite anche per i colori e la stagionalità. Un tripudio di colori nella primavera avanzata quando sbocciano rose, agrumi, magnolie ma soprattutto camelie, particolarmente amate ed apprezzate nell'Ottocento e che oggi all'interno di questo giardino contano circa trecento esemplari.

Subito appena varcato l'ingresso della proprietà, si trova una piccola zona sistemata alla fine dell'ottocento, a giardino orientale, che richiama molto nei modi il giardino giapponese con il laghetto di ninfee e il ponticello e tutto attorno aceri giapponesi. Questo è l'unico punto dove le piante creano un filtro tra il giardino e il lago impedendone la visuale. Poco oltre una serie di giardini si arrampicano sul fianco di una grotta a rocaille e conduce a una finta rovina neogotica. Da qui si raggiunge la parte più alta del giardino, sulla collina che sovrasta la villa, zona ampia e totalmente boschiva. tra le specie più antiche del giardino va sicuramente menzionato un cedro del Libano, una sequoia che ha più di 150 anni, una canfora, un pino donato dall'imperatore del Messico.

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Il giardino è ben conservato e ha mantenuto pressochè invariate nel tempo le sue caratteristiche originarie. Questa costante cura non è sfuggita alla giuria del premio del Parco più bello d'Italia che lo ha insignito del titolo nel 2016. Il giardino è rinomato non solo per l'aspetto botanico, ma anche storico e artistico, ospita sculture antiche e coeve, architetture e monumenti commemorativi si distribuiscono lungo gli itinerari verdi contribuendo a creare un museo all'aperto.

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Il viale di platani che conduce alla villa-



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L'idea di quest'oggi era di prendere un battello e navigare nel lago verso Varenna, ma... impossibile da farsi. Lunghe, lunghissime code agli imbarchi , mai come quest'anno il lago e la città di Como è invasa da un turismo che non è mordi e fuggi ma bensì stanziale. Alberghi con il tutto esaurito, ristoranti sempre pieni ad ogni ora del giorno.... lingue parlate in città : internazionali.

Ebbene sì, il nostro lago è apprezzato e molto sponsorizzato all'esterno e qui , in città, è un bel vedere di occhi che trasudano contentezza di essere in un luogo iconico e invidiato da molti....

Il lago oggi assume particolare colore...come per i fiordi, e lui è un fiordo , subisce del riflesso del cielo e quindi a volte è di un blu commovente, quasi irreale....e se tornate indietro in questo tread, ne vedrete di tutte le sue sfumature...a volte è glaciale, specie in inverno quando riflette la neve dei monti, oggi è pacatamente verde...ma le foto non rendono la realtà...


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....sullo sfondo, vedete una spaccatura sul monte che sovrasta la città, è la traccia della funicolare, ottimo posto di osservazione dall'alto per vedere il lago e la città. Alla sua cima il borgo di Brunate sede di numerose, oggi abbandonate, ville della nobiltà che passavo la villeggiatura nel verde dei boschi. Vi è anche un'osservatorio per vedere il cielo e le stelle.


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I classici battelli " vintage" del lago , capaci di catapultarci all'indietro nel tempo....e regalarci splendide e lente navigazioni...


I giardini ed il mausoleo dedicato a Alessandro Volta.Inaugurato nel 1928, ospita una esposizione permanente dedicata alla memoria di Alessandro Volta, illustre fisico nativo della città.

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Da qui è facile raggiungere il centro per mezzo della passeggiata a lago, purtroppo ancora in fase di ultimazione durante la riqualificazione di tutta questa area.

Il punto focale il Duomo, la sua piazza e tutti i bei palazzi e monumenti ad esso affacciato.... già Ve ne parlai...metto solo qualche scatto....



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Sono un po' fissata con le architetture e le facciate dei palazzi e qui ci si trova innanzi a meravigliose opere che denotato la grande ricchezza degli elaborati, veramente pregevoli...una facciata che una trina merlettata....

Lasciando il punto focale, troppo affollato, dirigetevi lungo le vie che corrono perpendicolari al lago, vi porteranno nei luoghi più lontani , affascinanti, antichi di questa città e potrete apprezzare la sua connotazione ancora stretta, nel suo nucleo più antico, tra le mura difensive della città...non è facile trovarle poiché il tessuto urbanistico è esploso avanzando in ogni spazio dove è vi è stata la possibilità di espansione.....


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Un torrione inglobato nelle mura...e le vie attorno...vie solitarie che trasudano storia...


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In questa zona trovano posto le sezioni archeologiche della città....sono una grande appassionata in materia, ma mi devo accontentare della sola visione esterna, attraverso grandi vetrate in affaccio al palazzo che ospita la sezione archeologica cittadina....
 
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Una zona che vi consiglio di visitare ricca di piazze semideserte, al pari delle più gettonate, dove potrete respirare l' aria dell'antica Como settecentesca con i suoi palazzi nobiliari, oggi andati in disuso o riutilizzati per la comunità nei casi più fortunati...



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Alla prossima...ciao!
 
Girovagando qua e là in una giornata di fine estate.....


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Una cascata.....

Ma, cominciamo dall' inizio.....

I nostri fiordi di Lombardia, alias il Lario o come i più conoscono come " lago di Como", impropriamente detto poiché esistono i due rami e vi assicuro che il ramo di Lecco non è da meno per le sue bellezze e i suoi panorami mozzafiato, sia dall' alto dei suoi rilievi , sia le viste incantevoli dal lungo lago.....un piccolo esempio...


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....veduta al tramonto della città di Lecco con il suo monte illuminato dal sole calante....

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...e lo scenografico affaccio sul lungo fiordo che racconta magici scenari e storie narrate ,al di là dei "seni e golfi " recitati dal grande Manzoni che qui è possibile incontrare riflesso nei luoghi che vengono narrati......ma, non perdiamo il filo del discorso e ritorniamo nell' altro versante......


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....dove si magnifica lo sguardo scrutando da lontano l' insinuarsi del lago tra monti scoscesi, dirupi e svolte improvvise...e si magnifica ancora una volta lo sguardo dall' alto scrutando sui tetti delle case di quei piccoli borghi, silenziosi, poco frequentati rispetto alla grande città, Como, che quest' anno ha avuto un surplus di presenze, troppe ma che ancora una volta ci dicono quanto è grande il nostro Paese agli occhi altrui. Poco considerato dai troppi italiani che credono che le mete più "in" siano e debbano per forza contemplate lunghi spostamenti in luoghi remoti, dove molto spesso è la presenza di un selfie a delineare l'essere stato lì e non tanto la conoscenza del luogo stesso.....ma, sto diventando troppo critica e quindi ritorniamo sul....

" Mi illumino di immenso "..... guardando semplicemente ciò che il territorio non molto lontano da me offre in una giornata di fine estate ....


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Raggiungere il lago attraversando quel tratto di territorio che sta nel mezzo dei due rami, non ha prezzo! Si possono incontrare spianate di campi , ruscelli che scorrono, piccole oasi di verde dove l'animo si rinfranca.....

Sormano è la località più nota, ma vi assicuro che meritano le piccole frazioni di case sparse su questo territorio ancora fermo sul filo del tempo....verde e boschi infiniti...

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Nascoste tra il verde è possibile ritrovare antiche cappellette , piccoli oratori dedicati alla Vergine , luoghi ancora intrisi dal fervore popolare dove la mano dell' uomo ha permesso che non vengano dimenticati.....
 
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conosco discretamente bene quelle zone, conosco l'osservatorio di sormano perchè quel gruppo astrofilo collabora spesso con un gruppo di varese cui partecipo di tanto in tanto. sono luoghi davvero piacevoli in cui passare del tempo. grazie per questo bel reportage.
 
Grazie a voi.

conosco discretamente bene quelle zone, conosco l'osservatorio di sormano perchè quel gruppo astrofilo collabora spesso con un gruppo di varese cui partecipo di tanto in tanto. sono luoghi davvero piacevoli in cui passare del tempo. grazie per questo bel reportage.
Nel nostro territorio è molto conosciuto ed apprezzato ....ed il luogo, anche quando l'osservatorio è chiuso, è molto frequentato. Belle passeggiate e vaste distese di prati da dove osservare i monti che quassù nelle varie evoluzioni delle ore del giorno, regalano infiniti giochi di luce. Apprezzato da famiglie ma anche tanti giovani ciclisti che qui si cimentano con il famoso " muro di Sormano", la classica ciclistica scalata che credo un po' tutti abbiamo visto in TV.
Bene, noi non l'abbiamo fatta scalando in bici, ma in moto e la pendenza l'abbiamo in qualche modo misurata. Chiaramente non ho foto di questo tratto di percorso, che ho cercato di immortalare nello sguardo, ma vi posso dire che d'un tratto il paesaggio cambia totalmente e ci si ritrova al cospetto di grandi boschi di pini fitti, fitti che mettono allo stesso tempo timore e stupefacente meraviglia perché non te li aspetti proprio. Le bellezze della natura non finiscono mai.

Il triangolo Lariano così è chiamato, ha in sé poco o nulla a livello di mondanità, sono luoghi dimenticati dal grande turismo ma che sono ben conosciuti a chi cerca le emozioni di luoghi naturali e tranquilli. Era parecchio che non tornavo e benché io e il mare siamo un tutt'uno non disdegno luoghi altrettanto intrisi di natura ed emozioni.

Ma proseguiamo oltre...scendendo quasi repentinamente, qui la strada comincia il lungo e cadenzato percorso fatto di tornanti che ci porterà presto alla nostra prossima meta....


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....quel piccolo gruzzolo di case laggiù.....




Continua.....
 
Un borgo dal sapore antico, un piccolo gioiello incastonato nella roccia e situato lungo la strada che collega Como a Bellagio. Siamo sulla costa occidentale del triangolo Lariano, quel lembo di terra compreso fra i due rami del Lago di Como. Nesso sorge nel punto in cui i due torrenti Tuf e Nosée si uniscono formando una scenografica cascata che scorre all’interno dell’incantevole Orrido di Nesso.


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.......Le origini di Nesso sono celtiche e si sa che prese parte all’alleanza celtica Insubre-Comense, sconfitta e conquistata nel 196 a.C. dai romani. La romanizzazione del villaggio iniziò alla fine del I secolo a.C..

Con la diffusione del Cristianesimo, Nesso divenne una pieve molto importante che comprendeva ben 10 paesi, alcuni dei quali situati sulla sponda opposta del lago. Purtroppo di documenti che testimoniano quest’epoca ce ne sono pochi.
Grazie alla forza delle acque che scorrono nell’Orrido di Nesso, in epoche recenti il borgo raggiunse un buon livello economico. Queste acque fornivano, infatti, energia per alcune cartiere, oleifici, filatoi, per due stabilimenti per la lavorazione della seta, oltre che per mulini, magli e torchi.
Nesso è un piccolo e pittoresco borgo diviso in cinque frazioni, sviluppatesi sulle ripide pendici dei monti che lo circondano. Borgovecchio è la parte più antica del borgo, sorta a Nord del fiume Colmenace. Tra la foce del fiume Colmenace e l’orrido si trova invece Coatesa, la parte più pittoresca del borgo. Subito a monte si trova Lissogno, sorto lungo il fiume Tuf per sfruttare la forza delle sue acque per azionare i mulini.

Castello sorge su uno sperone ed è sorto intorno all’antico castello del borgo. In questa frazione si trova la Chiesa di San Lorenzo, costruita sui resti di un’antica chiesa.
La prima cosa che vi suggerisco di fare è passeggiare e perdervi tra le vecchie case e le strette stradine del centro storico. Il centro storico di Nesso sorge proprio attorno all’orrido, il punto in cui i due fiumi confluiscono dividendo in due il paese. Se visitato con occhi curiosi, Nesso sa regalare degli scorci davvero meravigliosi, accompagnati da qualche cascatella qua e la.

Al centro del borgo in Piazza Castello, prima di scendere verso il lago, troverete anche un belvedere che vi regalerà una splendida vista dall’alto sull’orrido, sull’antico ponte e sul Lago di Como.

Alle spalle di questo affaccio sul lago, la vista dà verso il monte e guardando giù nella fenditura della spaccatura dell' orrido, vedrete la confluenza delle acque ( ben tre rami principali più alcuni secondari ) che danno origine alla cascata.

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.....dopo di ché, non vi resta che affrontare la lunga discesa verso il lago......


Continua...
 
Che bei posti, anche se poco conosciuti!
Penso anche che, se raggiunti e visitati su una due ruote, sia più facile scorgere aspetti più particolari, e aumenti il piacere di arrivare a destinazione.
 
L' Orrido è situato nella frazione di Coatesa, è una stretta e profonda gola naturale, modellata nei secoli dallo scorrere incessante dell’acqua. All’inizio della gola si trova una bellissima cascata creata dalle acque dei fiumi Tuf e Nosée. Dalla sua cima fino alla base, la cascata crea un bellissimo salto d’acqua con un dislivello di 200 metri. La cascata da il meglio di se in primavera o dopo forti e abbondanti piogge, che arricchiscono le acque dei due fiumi.

Ma per scendere a lago occorre percorrere tutto il dislivello che si addentra tra i vicoli e gli scalini...550 per la precisione tra salita e discesa, percorso molto affascinante dal sapore antico di vecchie case e inconsueti giardini segreti.....


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....ogni tanto qualche sosta , specie in salita, fortunatamente lungo il percorso non manca qualche muretto in pietra dove potersi riposare. Scarpe adatte poiché i gradini sono in pendenza ( Ancor più faticoso ) e sdrucciolevoli. Abbiamo assistito a scene che non vi dico da parte di stranieri, arabi e americani per lo più, abbigliati con abiti lunghi , infradito ai piedi, e l'immancabile cappello di paglia che...fa tanto Italia, fare scivoloni a non finire!

E si arriva laggiù dove le pietre del borgo si tuffano nel lago.....


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Il piccolo porticciolo fa dove è possibile arrivare via Lago, direi la soluzione migliore per la logistica dei parcheggi. Infatti le problematiche di chi arriva in auto sono la quasi impossibilità di trovare parcheggio....a meno di lasciarla , sempre se si trova, a chilometri di distanza.....capite il perché delle nostre due ruote......

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...ed eccovi, svelato il primo incanto del luogo.....




Continua....
 
La vista più bella si ha dall'antico
ponte della Civera, eccolo....


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di origine romana, che collega la frazione Coatesa con Riva del Castello, altra frazione di Nesso. Per raggiungerlo dovrete inoltrarvi nel cuore del borgo e raggiungere la riva del lago, scendendo gli scalini. Giunti in fondo troverete un portico in pietra che vi condurrà dritti sul ponte. Pensate che questo antico ponte e questo luogo è stato reso famoso da Alfred Hitchcock per averlo scelto come location del suo primo film Il Labirinto delle Passioni, un film muto del 1925.Anche Leonardo da Vinci rimase piacevolmente stupito dalla maestosità dell’Orrido di Nesso, tanto da citarlo nel suo Codice Atlantico nel quale scrisse:

«Più su 2 miglia [rispetto alla Villa Pliniana] è Nesso, terra dove cade uno fiume con grande empito, per una grandissima fessura di monte. Queste gite son da fare nel mese di maggio»

Nel XVIII e XIX secolo il Lago di Como richiamava personalità culturali da tutto il mondo, tant’è che l’orrido è stato citato e rappresentato da molti artisti. Tra questi troviamo Federico e Carolina Lose che lo hanno raffigurato in una delle celebri acquetinte e lo scrittore Giambattista Bazzoni che ha ambientato il suo romanzo Falco della Rupe o la Guerra di Musso del 1829, proprio in queste zone.


Appena giunti sul fondo del percorso, una scalinata porta dritto dritto verso le acque del lago, poco prima degli ultimi gradini , un varco nella roccia porta verso il suggestivo percorso scavato nella roccia stessa che porta verso il ponte....


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......la maggior portata d'acqua la si raggiunge a primavera quando lo sciogliersi delle nevi convoglia acqua in abbondanza, allora si che si ha l'effetto " orrido" per il roboante rumore dell' acqua e il vorticoso turbinio delle acque.

Raggiungere questa località dal lago non ha prezzo. Controllate solamente gli orari d'imbarco da Como, non tutti i battelli arrivano qui, ma è un luogo che vi consiglio, molto romantico specie in autunno quando lo sciame dei turisti e anche dei tuffatori che si vedono in alcune immagini, non ci sono. Il luogo è magnifico anche per il colore del foliage che si rispecchia nelle acque del lago.


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Vi lascio un video che meglio vi illustra la zona, sperando che il tutto vi sia gradito e che vi ispiri nella visita.
Un saluto ed alla prossima.




 

Allegati

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Da visitare, assolutamente...!
Se ci sono i tuffatori, l'acqua in quel punto è così profonda, pur essendo vicino alla riva?
Vedo però che la maggior parte delle abitazioni ha le imposte chiuse, sono case non frequentate?
 
Le case in parte abitate e in parte date in locazione. Naturalmente prezzi alle stelle.
Quella sponda del lago è la più profonda , rispetto alle altre. Lì il lago scende repentinamente.
In realtà i tuffi sono rischiosi e non permessi ma come si sa nessun divieto viene preso come tale. Dalle foto si vedono ma non si sentono le voci, erano tutti turisti dell' Est. Onestamente queste attività personalmente mi disturbano molto, avrei voluto ci fosse più rispetto per il luogo.
Nelle immagini a lago, si vede uno sbarramento fatto di boe per evitare il passaggio di imbarcazioni all' interno dell'orrido, ma con due canoe sono entrati ugualmente, i personaggi le hanno abbandonate per camminare, pericolosamente, sui massi bagnati per raggiungere la cascata...fino a che non ci scappa il morto, allora si che chiudono tutto ( come è già successo in altri luoghi), togliendo così a TUTTI di beneficiare di una bellezza naturale .

La prossima volta che verrai, ci devi andare e non solo lì, ci sono luoghi particolari che pochi conoscono.
 
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