Con mia particolare soddisfazione vi allego l’articolo che per sommi capi racconta quanto accaduto all’epoca e la relativa conclusione. E’ stata una battaglia dura e lunga in primo luogo causa i tempi della nostra giustizia ed anche dalla ferma opposizione, peraltro ingiustificata opposta da Golia, come metaforicamente viene citata la Costa nell’articolo allegato. Mi rivolgo ai tanti che hanno lamentato come noi all’ epoca i disagi legati a tale crociera, ma che non hanno avuto la voglia, la costanza e magari il coraggio di intraprendere una ipotetica lunga battaglia con l’incertezza del raggiungimento di un riscontro positivo. A tal proposito diciamo che la Costa ha raggiunto il suo scopo e cioè di non risarcire tanti, ma solamente chi, unico, ha avuto la sfrontatezza di proseguire quanto era iniziato a bordo con una immediata diffida a firma dei titolari di 160 cabine (da notare che come numero di passeggeri coinvolti si parla di circa quattrocento italiani) che si aspettavano un doveroso risarcimento da parte della società. Parlo solamente di quel gruppo di italiani firmatari non sapendo se le altre nazionalità, che a bordo si son dimostrate ben più agguerrite, abbiamo intrapreso azioni nei confronti di Costa. Appurato che per la maggior parte si identificavano in frequent guests, sarebbe bastato offrire loro un risarcimento consistente in uno sconto su di una prossima crociera e sono pienamente convinto che la critica situazione venutasi a creare a bordo, accentuata poi dalla ridicola offerta della compagnia di un riconoscimento di euro 50 a cabina ed un’ ora di wifi gratuito, avrebbe ricondotto alla ragione ed alla calma anche i più esagitati e vi posso garantire che ne è una valida testimonianza un video pubblicato su you tube di uno dei momenti critici alla reception.
Comunque in definitiva il nostro ricorso alla giustizia non era legato alla mera azione al fine di ottenere un risarcimento (come criticato dai soliti bastian contrario) ma bensì all’ottenimento di una giustizia legata a quanto specificato dalla Carta dei diritti del passeggero e nello specifico alle doglianze relative a quanto disatteso riguardo i seguenti punti:
- il punto 2 non relega il guasto tecnico ad un evento imprevedibile, ma reale e risarcibile
- il punto 4 impone avvisi, informazioni, aggiornamenti sul genere di guasto e sulle azioni intraprese al fine di risolverlo .
Anche in questa vicenda si è potuto notare che a seguito del criticabile e denunciato comportamento delle maestranze ed a fronte di una sorta di rivoluzione creatasi a bordo, con scene che non condivido e minacce di ricorsi e richieste di risarcimento, all’atto del fermo diniego di Costa a riconoscere alcunchè, non c’ è stato alcun seguito ed il tanto sdegno e rabbia del momento si sono persi dopo lo sbarco, anche probabilmente a causa della difficoltà di coesione in ragione delle svariate destinazioni di residenza.
Comunque la vicenda si commenta da sola, come ben specificato sul quotidiano ed approfitto per invitare i crocieristi a leggersi la carta dei loro diritti al fine di renderli consapevoli che di fronte a tali situazioni ed al solito diniego da parte della compagnia a risponderne direttamente, esiste la maniera di tutelarsi con il riconoscimento ed il diritto al risarcimento. L’importante ma non determinate, come evidenziato nel caso specifico, è la possibilità di creare un gruppo. L’azione collettiva oltre a riunire quanto lamentato da più soggetti per fatti ed illeciti che li accumunano, permette anche ad altri in seguito di promuovere azioni in base alla sentenza favorevole, godendo dello stesso trattamento riservato a coloro che hanno ricorso come class action.
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