Eravamo rimasti a Caravaggio....
Mentre Caravaggio sconcertava i suoi committenti con la realtà popolana dipinta nei suoi quadri, un altro artista li deliziava con le sue stupefacenti sculture: Gian Lorenzo Bernini.
Più di ogni altro artista, fu capace di catturare l'attimo, di congelare le emozioni nella pietra trasmettendo all'osservatore il senso di un'azione drammatica.
La sua estasi di Santa Teresa, nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, è un'insieme di affascinante realismo ed è considerata uno dei massimi capolavori barocchi di tutta l'arte italiana.
Altri esempi del genio dell'artista, in Galleria Borghese, dove nel Ratto di Proserpina si ammira come sappia rendere il freddo marmo, morbido come carne viva e nell'Apollo e Dafne è la sua abilità , nel rendere il momento preciso in cui le mani di Dafne, cominciano a tramutarsi in rami e foglie, per sfuggire ad Apollo che la insegue.
Sono opere di grande elevatura...vediamole insieme...
- L' estasi di Santa Teresa d' Avila -
Scolpita da Gian Lorenzo Bernini si trova in Santa Maria della Vittoria. Incastonata in un incrocio intasato dal traffico, una chiesa dall'aspetto modesto, vista dal di fuori, quasi poco attraente....
.... è il suo interno che stupisce!
Uno scrigno dorato che custodisce alle pareti entro nicchie, dei capolavori eccelsi. Abituati alla narrazione pittorica di tele ed affreschi, in questa chiesa dall'apparenza semplice, la narrazione avviene attraverso gruppi marmorei posti negli altari. Tra questi, l' Estasi di Santa Teresa, è un vero e proprio capolavoro. Collocata nella Cappella Cornaro, l'opera è stata creata rispettando le parole della Santa.
" Un giorno mi apparve un'angelo bello oltre ogni misura. Vidi nella sua mano una lunga lancia alla cui estremità, sembrava esserci una punta di fuoco. Questa parve colpirmi più volte nel cuore......
...nessuna gioia terrena può dare un simile appagamento. Quando l'angelo estrasse la sua lancia, rimasi con un grande amore per Dio."
Queste furono le parole che ispirarono l'artista che le tramutò plasmando il marmo, facendone un capolavoro.
Il marmo si fa carne, le emozioni traspaiono illuminando dall'interno questa pietra rendendola viva più che mai.
Una delle sue più straordinarie creazioni artistiche, un monumento che ha una valenza scenografica ed illusionistica straordinaria.
Bernini rappresenta la Santa in atteggiamento di rapimento dei sensi. Sospende la figura su un masso a forma di nuvola , la cui base arretrata e più scura, risulta a prima vista invisibile così che il marmo della nuvola sembra davvero sospeso in aria.
Ma ciò che dà il miglior effetto scenografico è la luce.
Bernini dietro il gruppo scultoreo, crea una piccola nicchia, un'abside emiciclica che fuoriesce dal perimetro della chiesa. In questo modo riesce ad aprire una finestra, in sommità della piccola abside che rimane invisibile a chi osserva la cappella.
Da questa invisibile apertura entra un fascio di luce dall'alto che illumina il gruppo scultoreo.
Per accentuare il valore simbolico della luce, inserisce una serie di raggi dorati che esaltano la luce stessa che entra dalla finestra nascosta. L'effetto dovette essere straordinario, rispetto alla penombra della cappella, creando una sensazione di illusionismo scenografico assolutamente inedito.
Una cappella che è quasi un palcoscenico teatrale. E tale l'intenzione consapevole di Bernini che ai lati della cappella, inserisce due piccoli palchetti finti dove sono in affaccio, le figure dei committenti.
In pratica in questa straordinaria opera, tra le più barocche che si possano immaginare, Bernini riesce con un'invenzione che crea sicuramente meraviglia e stupore, a fondere scultura, luce, architettura e pittura all'unisono per creare un' immagine dalla forte spettacolarità.
Mi permetto di inserire un video tratto dalla rete.... In cui potrete ammirare da vicino l'opera.
Barocco : stile attuato in un periodo storico preciso, esso indica tutto ciò che è fuori misura, eccentrico, eccessivo, fantasioso, bizzarro, magniloquente ma che soprattutto tende a privilegiare l'aspetto esteriore rispetto ai contenuti interiori...in poche parole " stupire"!!
Credo che Bernini ci ha stupito parecchio, ma è anche riuscito a fare trasparire le emozioni, ed è per questo che è un grande personaggio, forse unico della sua epoca.
Bernini, specchio di quel periodo riflesso nella grande capacità artistica di questo uomo, che ha saputo tradurre in tutte le sue opere la sintesi dell'essenza pura del Barocco.
Stupire, sconvolgere lo spettatore portandolo dentro l'opera, in questo caso l'Estasi di Santa Teresa, che credo sia ( almeno lo è per me) l'espressione più pura del Barocco.
Due cenni sull'uomo....
Bernini figlio di uno scultore tardo manierista di nome Pietro, si dedicò precocemente alla scultura divenendo ben presto uno dei principali protagonisti della vita artistica romana. È a Roma infatti che si svolse tutta la sua vita artistica al servizio della Corte Papale. Lui l'artista che più contribuì a diffondere in ambiente romano, lo stile Barocco. Stile che divenne matrice di ogni trasformazione urbana della città eterna.
Le sue opere:
- Appena ventenne realizzò quattro importanti gruppi scultorei per il Cardinal Borghese : Enea e Anchise; il ratto di Proserpina; il David e Apollo e Dafne.
Il David
- A soli 25 anni, venne chiamato da Urbano VIII, appena eletto papa, che gli commissionò il Baldacchino bronzeo per la Basilica di San Pietro; cominciando così la sua attività che si concluse con una delle sue opere più mirabili, il colonnato ellittico che definisce la piazza della Basilica.
Grande abilità tecnica, unita ad una fervida fantasia gli consentì di avere un'attività produttiva molto vasta in tutte le arti. Sempre e comunque alla ricerca dell'effetto scenografico. Autore di molti ritratti e numerosi monumenti funebri, i maggiori all'interno di San Pietro. Oltre alle statue presenti nelle chiese, sono anche numerose le sculture monumentali per gli spazi urbani, la fontana dei quattro fiumi a Piazza Navona, del Tritone a piazza Barberini...per citarne alcune.
In campo architettonico, oltre il colonnato, Palazzo Montecitorio, chiesa di Sant' Andrea al Quirinale....e molti altri. Bernini contribuì a definire la nuova sensibilità barocca in ambiente romano, dando un contributo alla nuova immagine di Roma, che dal virtuosismo barocco riceve l'aspetto che ancora oggi contraddistingue maggiormente il suo centro storico.
Ma sono le sculture a dare il meglio....
- Apollo e Dafne -
È un'opera giovanile di Bernini, 40 anni dopo la sua esecuzione, lo stesso Bernini disse che non avrebbe potuto fare di meglio.
Il soggetto deriva dalle Metamorfosi di Ovidio. Apollo, grande arciere. Prende in giro Eros perché lo considera poco abile nell'uso di archi e frecce. Eros decide di vendicarsi, colpisce Apollo con una freccia d'oro che lo fa innamorare perdutamente della ninfa Dafne. Con una freccia di piombo colpisce Dafne e fa così in modo che lei lo rifiuti senza speranza. Apollo pazzo d' amore e di desiderio la insegue, ma lei sfugge implorando il padre, il fiume Peneo di sottrarla al suo abbraccio.
Peneo soddisfa il suo desiderio trasformandola in un albero di alloro nel momento esatto in cui sta per essere afferrata.
La scultura fotografa il momento della metamorfosi, il corpo di Dafne è già avvolto di corteccia, le mani, i capelli si riempiono di fronde, i piedi si immobilizzano nelle radici. Tutto il corpo ruota su se stesso, in bilico tra il movimento della fuga e l'irrigidimento che la sta trasformando in pianta. Il braccio proiettato in avanti, il volto terrorizzato e leggermente piegato all'indietro. Apollo l'insegue e con il braccio abbraccia il fianco che si ricopre di corteccia, la gamba sollevata in corsa ed il mantello agitato dal vento, suggeriscono concitazione e movimento.
Alla base della statua la citazione di Ovidio.
Bernini lavora il marmo con tale virtuosismo da dare una sensazione di estrema leggerezza... è come un marmo che vola....
Un bellissimo video preso in rete, ancora una volta mi permetto di suggerirvi la visione.....
- Il ratto di Proserpina -
Entrando nella sala ci si avvicina alla statua...( ricordo che si trova nella Galleria di villa Borghese)...con una certa riverenza. Posta al centro della sala colpisce la figura gigantesca e possente di Plutone, che sta compiendo un'azione moto precisa. Plutone re degli inferi, sta portando Proserpina come sposa all'inferno e lei , in poche parole, non ci vuole andare.... perché lei è la primavera è la rifioritura della terra.
La scena è selvaggia, violenta, lo si denota dai muscoli tirati e lei fa un gesto incredibile! Con la mano sul volto di Plutone lo respinge, dal canto suo, il volto contratto sotto la spinta della mano è di una assoluta verità, realtà...
Bernini anche qui ha reso perfettamente la scena, fotogramma di una rappresentazione teatrale.
Per la prima volta le statue hanno l'espressione e lei piange, le lacrime le rigano il viso, la bocca aperta in segno di terrore.
Se noi passiamo in rassegna tutta la scultura sia antica, sia quella di Michelangelo suo predecessore, cosa vediamo?.....che nessuna ha espressione, neppure in Michelangelo, nessuna delle sue sculture ce l'ha.
Qui la realtà passa attraverso i moti dell'anima dei sentimenti che cambiano... è il concetto di movimento...la pietra che si " fa carne" ...e qui lo vediamo molto bene....
...nel particolare della mano di Plutone, i polpastrelli nella presa sulla coscia di Proserpina....affondano in una presa soffice, morbida di carne...e non di marmo. Lo vediamo nei muscoli contratti della schiena di Plutone....questa è un'opera da vedere a 360°, non a caso è stata posizionata sola al centro del salone. Girandosi attorno si scopriranno tanti piccoli, stupefacenti particolari che denotano la sensibilità artistica di questo scultore.
Spero che la lettura sia stata piacevole e di avervi fornito una lettura visiva di ciò che si può ammirare attraverso le bellezze di Villa Borghese, uno dei mille angoli di Roma.
Il prossimo itinerario sarà più leggero...sempre se vi farà piacere.