Roma...il mio viaggio , nella Grande Bellezza.

[capricorno]

Le vicinanze di via Margutta sono molto interessanti, siamo nella zona di " Vacanze romane"....come non sentirsi una moderna Audrey!!

Sono luoghi tutti affascinanti che ti fanno sentire " bene", malgrado siano molto congestionate dal traffico turistico... Ma hanno quel sapore...di Vacanze romane e non potrebbero essere altro.

Osservare la gente, che scatta fotografie e sognare ad occhi aperti...lungo quella scalinata, che porta a Trinità dei Monti...

La cinquecentesca chiesa che forma, con l' antistante obelisco Sallustiano ( recuperato dagli Horti Sallustiani ) e la sottostante scalinata uno dei più indimenticabile quadri di Roma...che difficilmente dimenticherò....

È il quartiere d' eccellenza della moda e alla moda, con negozi dei maggiori stilisti , bar eleganti e hotel lussuosi. Non è solo questo è chiaro, in zona c'è la grande vetrina del neoclassicismo a Roma.

Questa zona è sempre stata una calamita per gli stranieri, proprio a partire dalla Scalinata, grande risorsa per gli artisti.

Ai suoi piedi la grande opera, una delle tante opere che vestono questa città, di Pietro Bernini, padre del più famoso Gian Lorenzo Bernini..." La Barcaccia "....

Un' insolita forma per questa fontana, voluta da Papa Urbano VIII. Bernini escogitò un' espediente per supplire alla bassa pressione dell' acqua che l' alimenta. Ideò una barca semisommersa al di sotto del piano stradale.

Le api e il sole che vi troviamo impressi, sono i simboli della famiglia Barberini.

Ciò che colpisce e che non dimenticherò è il sussurro dell' acqua...ed il suo colore...

Piazza di Spagna deve il suo nome alla presenza dell' ambasciata di Spagna, la piazza fu costruita dall'architetto Francesco De Sanctis, ideale conclusione dei progetti di Sisto V.
Scenografica , aristocratica nel carattere, favolosa in quanto a dimensioni con un sapore vagamente settecentesco che ancora oggi conserva.

Venne costruita , in particolare la scalinata, per collegare alla piazza sottostante, le importanti residenze che si trovano in alto....ne cito una : Villa Medici.
Una zona questa, in passato molto amata a fine settecento, da viaggiatori inglesi che spesso vi soggiornavano.


A sud est della piazza, nelle immediate vicinanze in piazza Mignatelli, si innalza la Colonna dell' Immacolata....

....coronata dalla statua dell' Immacolata, costruita per celebrarne l' istituzione da parte di Papa Pio IX.

In poco spazio inteso come poca distanza tra loro, una delle più belle piazze alla fine di via del Corso; via che taglia quasi come un raggio laser il cuore della città, seguendo un tracciato ben preciso dell' antica via Flaminia, l' antica via consolare lungo cui marciavano le truppe romane lasciando la capitale verso nord e che ripercorrevano tornando in Patria, dopo i trionfi di gloria.....la piazza : Piazza del Popolo.

Vedute che vi propongo dall' alto di una dei più bei affacci di Roma....la Terrazza del Pincio....

....in lontananza il " Cupolone"....

I giardini...oasi di verde, un grande polmone d'ossigeno per la città..

Continua....

 

[capricorno]

La via Flaminia era un tempo il principale ingresso alla città dal nord. La porta, le strade, gli edifici che vi prospettavano sono sempre stati improntati ad un carattere di grandiosa scenografia, come si compete alla città, a celebrare i fasti del potere.

L' attuale aspetto spettacolare della piazza, risale all' intervento di Valadier, che seppe coniugare attraverso un filtro neoclassico, i valori scenografici dello spazio barocco.
Tutto è incentrato sul fulcro dell' obelisco e sul tridente generato ai lati delle due chiese gemelle....( pensate che in passato al loro posto vi erano due piramidi) , con quelli della natura, raccordando il Pincio alla piazza, attraverso la soluzione delle essere e della strada strettissima a tornanti. Un grande progetto urbanistico!

La piazza è dominata dalla sagoma dell' obelisco Flaminio, uno splendido monolitico granitico egiziano, portato a Roma da Augusto per ornare il Circo Massimo e quindi trasportato da Domenico Fontana al centro di questo spazio.

Non è il solo obelisco presente in città ne scopriremo tanti altri durante la nostra visita....

Le vasche e le sculture egittizzanti sono sempre del Valadier e le chiese assai simili sul lato meridionale della piazza, concludono la piazza stessa e aprono il tridente. Sulla sinistra Santa Maria di Montesanto, a destra Santa Maria dei Miracoli, se non erro denominata la Chiesa degli artisti, entrambe Seicentesche.

Ma un' altra chiesa domina questo spazio....

Secondo la tradizione la chiesa ebbe origine da una piccola cappella, eretta in occasione della prima Crociata, presso il luogo dove si trovava il sepolcro di Nerone...luogo infestato da demoni e streghe, secondo la leggenda.
Gregorio IX dopo le pestilenza che afflisse la città nel 1213, vi trasportò l' immagine miracolosa della Vergine. In seguito con papa Sisto IV Della Rovere , promosse una prima ricostruzione della chiesa, ma fu nel 500 e 600 gli anni in cui furono eseguiti importanti interventi, il coro ( del Bramante) e la cappella Chigi ( Raffaello), mentre l' intera chiesa ricevette l' impronta barocca sotto la supervisione del Bernini.

Inutile che vi spieghi il genio del Bernini è l' artefice assoluto delle emozioni , dello stupore del barocco, ed in questa chiesa di emozioni se ne vivono parecchie....


Provate ad entrare in una mattinata soleggiata, quando ancora non vi è l' ammasso del via vai turistico e la pace calibrata del suo interno, vi stupirà....come vi stupirà il solo e semplice raggio di luce....

....che gioca sulle superfici, quasi studiato a tavolino dall' artista che ha voluto collocare in spazi inusuali figure di santi, in contemplazione di questa luce vibrante che penetra all' interno.

È lo stupore del barocco ! Periodo artistico moto vivo in Roma, ogni luogo ne è intriso...la Grande Bellezza si manifesta così. Dopo gli anni oscuri che la città ha vissuto, dopo le distruzioni e le ricostruzioni, se vogliamo aggiungere in parte distruttive delle bellezze antiche, il barocco riscatta la città.

Sul filo di queste emozioni vi lascio qualche scatto...qua e là per la città, con la promessa di riprendere il discorso tra qualche giorno, quando avrò più tempo...

Conoscerete di certo alcuni luoghi, ogni chiesa, ogni piazza di Roma è un museo a cielo aperto.

È la luce che crea la magia....



Concludo il capitolo riguardante la chiesa.
Al suo interno importanti opere, dalla Cappella Chigi, massimo capolavoro del Rinascimento di Raffaello; Sebastiano del Piombo, che dipinse la Pala d' altare con la Natività della Vergine.

Caravaggio, con le sublimi opere del Martirio di San Pietro e Conversione di San Paolo.

Caravaggio un grande maestro della luce, un grande del 600 che ha dato un' impronta decisiva a tutta l' arte che andrà poi a venire. Prendetevi tempo in questo luogo ne resterete affascinati!!


Concludo dandovi appuntamento ( se lo vorrete) al percorso più emozionante della mia visita....

Per ultimo, due visioni di notte, quando l' intera area assume altro aspetto. La sera su Roma è meravigliosa!

A presto!

 

[capricorno]

Poco sopra vi parlavo del percorso più emozionante della mia visita, in realtà tutto è emozione qui in questa città.
Momenti particolari, momenti unici , vissuti in alcuni orari del giorno, quando la città ancora non ha preso il ritmo frenetico della quotidianità.

Come non restare incantati dai raggi di luce che filtrano nelle prime ore del giorno, attraverso le vetrate di una chiesa....non una qualsiasi....

Sottili raggi che vanno ad illuminare, laddove ancora è penombra....atmosfere rarefatte, sublimate dalla quasi assenza di flussi turistici, che rendono particolarmente bello l' essere lì, in luogo che traspira di arte, di bellezza, di splendore.

Una cosa rara?...bhe si! Si perché Roma è un via vai continuo e bisogna cogliere l'attimo e credetemi si rimane stupiti da come il silenzio e la penombra, riescano a suscitare una forte emozione in un luogo caro a tutti, a tutto il mondo.

Non serve che vi dica dove siamo oggi....

...nella piazza più famosa al mondo, la chiesa delle meraviglie...

Basilica di San Pietro in Vaticano.

È la mia terza volta qui...e la seconda nel giro di un anno. L' anno del Giubileo mi vide varcare questa soglia, la Porta Santa, con trepidazione e molta emozione. Tanta, tantissima gente venuta da ogni dove, confusione ...ma in quella confusione ho apprezzato la visita, tanto attesa per me.
Oggi, vivremo un' esperienza unica , emozionale e che ancora oggi, ad un' anno esatto, ricordo con particolare emozione.

Giungiamo la mattina presto, in una zona di Roma che ha l' aspetto diverso da quella vissuta l' anno prima.....deserta...

Nessuno per strada , padroni dell' intera area ed una Piazza stranamente vuota....

È mattina e splende il sole e ci troviamo quasi al centro della grande piazza. Attorno si erge il colonnato e di fronte la facciata della Basilica più importante di tutto il mondo cristiano.

Poca gente ai controlli, severi...e in meno di 20 minuti siamo accanto all' ingresso....passando sotto i portici...strani personaggi....

....quindi siamo al cospetto di una facciata veramente grande!! Non ci si rende perfettamente conto vista da lontano....

....ne varchiamo il preingresso e le volte sono esattamente il preludio di una bellezza che andremo a scoprire qualche istante dopo....

Volte dorate, che accrescono la luminosità di questo mattino.

La Basilica ed il suo complesso di colonnati, la piazza, i palazzi che vi si affacciano, sono un monumento grandioso, capace di riunire tanti fedeli, quanto gli amanti dell' arte....

Fu edificato in memoria di Pietro, il primo degli apostoli, primo Papa e capo carismatico della Chiesa.
La sua storia ci porta indietro di 2000 anni ed il luogo di costruzione non è casuale...proprio in quest' area, infatti, l' apostolo fu martirizzato e venne sepolto.

Ma cosa c'era più di 2000 anni fa?

Anticamente questa zona ospitava in Circo di Nerone. Si trovava piuttosto decentrato rispetto al centro abitato in quanto giudicata zona malsana ed adatta solo alle sepolture. Ebbene proprio qui, subito dopo la morte di Pietro, crebbe progressivamente un culto, autentica venerazione da parte di piccole comunità cristiane.
Trascorsi i secoli, le strutture neroniane caddero in rovina ed una necropoli con sepolture pagane e cristiane prese il suo posto.

La decisione di edificate una grande chiesa in onore di Pietro, la si ebbe più in là nel tempo per opera dell' imperatore Costantino.

Un basamento forte e resistente lo si ebbe sventrando il colle Vaticano e spianando la terra sopra la necropoli.
La basilica ' primitiva' chiamiamola così, doveva essere una costruzione spettacolare, colma di tesori d'arte e di oreficeria....il più prezioso di tutti, era proprio la tomba di San Pietro.

La forma della Basilica, grosso modo doveva essere la stessa di San Paolo fuori le mura e per oltre mille anni resto lì maestosa a suscitare stupore.

Sino a quando all' inizio del 400, le fondamenta cominciarono a dar cenni di cedimento. Papa Nicolò V e l' architetto B. Rossellino, presero una decisione: edificare una nuova Basilica.
Doveva essere ancor più straordinaria della precedente.


I lavori passarono alla storia col nome di " Fabbrica di San Pietro ", resteranno i più famosi ed impegnativi di tutto il Rinascimento.

La costruzione preesistente venne demolita e tutti i più noti ed affermati artisti, vennero chiamati in causa per prestare il proprio genio. Bramante e poi Michelangelo, quando ormai era già trascorso un secolo dall' avvio dei lavori.

Progetti arditi che hanno segnato la storia dell' arte!

Il progetto bramantesco prevedeva una grande cupola, affine per diametro a quella del Pantheon, che doveva sosvrastare e concludere un luogo di fede altrettanto magniloquente.


È tempo d' entrare ....lasciatevi guidate solo dai raggi di luce.....

....in una Basilica quasi deserta....

Continua.....

 

[capricorno]

L' interno nella semioscurità ci appare immenso, i nostri passi risuonano attraverso le alte volte...

Di struttura semplice a tre navate innestate sulla pianta centrale, una struttura non complessa ma possente.
Le immani proporzioni di questa Basilica, sono percepibili solo analizzando da vicino alcuni particolari.

Quest' acquasantiera ad esempio, è grandissima! L' intera opera è grande quanto l' altezza di una persona..

Notevole l' effetto cromatico, vengono utilizzati marmi pregiati di differenti colori....

Anche questo monumento è veramente pregevole!! Il trionfo del barocco, che deve stupire!!

Guardate il drappo che scende ed avvolge lo stipite del portale, è qualcosa di veramente bello e perfetto, nella sua forma. Un pesante drappeggio, non in stoffa ma in marmo, potrebbe essere damascato...dato il particolare marmo policromo utilizzato.

L' immensa volta a botte che copre la navata principale, permette di abbracciare poco alla volta la concezione michelangiolesca. Improvvisamente nell' ampio respiro centrale, si innalza la cupola, perfetta forma emisferica che sembra sospesa, nell'ampio invaso sottostante...

Una luce eterea emana dalle finestre aperte lungo il tamburo....

Il progetto di Bramante prevedeva un'enorme cupola affine per diametro a quella del Pantheon; a Michelangelo, interpellato da Papa Giulio II, fu affidato un duplice importantissimo compito: terminare i lavori della Basilica, e progettare la tomba monumentale del Papa.
Questo progetto perseguiterà Michelangelo nel corso degli anni, era molto ambito il suo genio creativo, in questi stessi anni era impegnato alla decorazione anche della Cappella Sistina.
Il monumento funebre del Papa venne alla fine completato, ma non venne mai posto nella Basilica Vaticana, ma altrove.

Ritorniamo alla cupola...che è opera architettonica assai interessante...

Michelangelo, per quanto riguarda la cupola, modificò il progetto bramantesco, traendo ispirazione da un altro genio del Rinascimento: Brunelleschi e dalla sua meravigliosa opera, Santa Maria del Fiore a Firenze.

Ma la cupola di Michelangelo è ancora più grande come concezione....

La cupola è sorretta da quattro pilastri monumentali, che portano il nome dei quattro santi a cui sono intitolati, le cui statue sono poste in un'apposita nicchia....ogni statua racchiude una preziosa reliquia....

Sorretta da grandi travi curve e soprattutto da una doppia calotta, l'impressione è di avere due cupole una sopra l'altra con un'intercapedine nel mezzo. Intuizione geniale che permette una struttura sottostante portante, mentre la superiore funge solo da copertura.

Cinquecento gli scalini , per vivere l'incanto di osservare Roma da un'angolatura un po' speciale!

 

[capricorno]

Il sole splende fuori, all' interno le luci si fanno più vibranti...tutto parla di fede e di arte qui.

Al centro dello spazio immenso sotto la cupola, il Baldacchino.

Quattro colonne colossali in bronzo, che sorreggono una copertura dell'intera area sottostante consacrata.
Una costruzione, o meglio, un' impianto scenico che entra in contatto con la linearità dei pilastri e la loro staticità....si, perché pare che queste colonne danzino.

La rotazione stessa delle colonne, conferisce allo spazio un' improvvisa accelerazione verso l' alto in un crescendo di libertà.
Un'opera fantasiosa così come l' estro del suo creatore.

Capolavoro barocco che si eleva per 29 metri, pensate che le colonne sono state realizzate con il bronzo proveniente dal tetto del Pantheon...il riciclo dei monumenti, ricordate ne avevamo già parlato a proposito del Colosseo, spogliato dei suoi marmi per essere riutilizzati proprio qui, nel rivestimento di San Pietro.
Il Baldacchino copre l'altare, dove solo il Papa può officiare ed è posto sulla tomba di San Pietro.
Sotto all'altare una cripta, opera di Carlo Maderno, alla cui balaustra vengono a pregare i vescovi, è circondata da 99 lampade sempre accese.

Il Baldacchino è posto sulla verticale della tomba di San Pietro...una visita molto suggestiva che vi consiglio.
Gli scavi iniziati nel sottosuolo della Basilica, hanno portato alla luce una parte della chiesa originaria e quella che gli archeologi ritengano essere la tomba di San Pietro. Gli scavi vanno prenotati e si visitano a piccoli gruppi con guida privata, durano circa 90 minuti.
Anche dalle Grotte Vaticane è possibile dare uno sguardo, attraverso ad una grata, all'altare dedicato, ma non si vedono gli scavi antichi.

Le Grotte.... un'esperienza mistica che va fatta una volta. Noi eravamo soli, siamo stati fortunati arrivando molto presto in Basilica. L' entrata è posta a lato di un grande pilastro sulla sinistra, che sorregge la cupola; si estendono per tutta la lunghezza della Basilica, vennero create durante durante la sua costruzione a fine 500, come luogo di sepoltura dei pontefici.
Non è un luogo sfarzoso, almeno per le tombe degli ultimi Papi. Non solo Papi ma anche regine, si alcune sono sepolte qui.
Interessante il percorso, durante il quale è possibile vedere parte delle antiche mura, colonne e decori di quella che fu la vecchia Basilica. Non è permesso fare foto!


Una particolarità...nel pavimento della Basilica è possibile trovare questi strani tombini, sono grate e si intravvedono sotto le grotte....

Dopo questa parentesi e per completare il discorso nella zona vicina all' altare, manca ciò che catalizza il nostro sguardo......la Cattedra di San Pietro.

È forse l'opera più complessa del Bernini, concepita per essere vista attraverso il filtro del Baldacchino. Ed è così! È un puro effetto scenografico di stupore ciò che vediamo.
Ancor più bello se solo si pensa che è proprio così, come lo vedeva nella sua mente Bernini, prima di progettarlo.

Fusione innovativa per il concetto stesso dell'arte, per i diversi materiali e le differenti tecniche artistiche.
Il grande trono dorato è sorretto dalle statue di Sant' Agostino e Sant'Ambrogio, Sant'Anastasio e San Giovanni. Ha un sedile in legno con intarsi di avorio. I raggi del sole filtrano dall'alto della finestra voluta da Bernini, incorniciata da angeli dotati, mentre nel pannello centrale è rappresentata una colomba in volo.
Scultura, pittura, architettura è assoluta e lo spettatore sbalordito, letteralmente assorbito dalla sconvolgente potenza di quest'opera.
Una capacità inventiva quella del Bernini, che ha saputo coniugare luce e materia , in uno sfavillante connubio di movimento.

Non solo questo stupisce, l' intera Basilica è ricca di meraviglie...una breve sequenza di immagini, impossibile descriverle tutte...

Riconoscerete...la mano artistica di Raffaello, chiamato anche lui al cospetto del Papa, alla decorazione pittorica....

La statua di San Pietro, di Arnolfo di Cambio....

.... oggetto di venerazione da parte dei pellegrini che hanno reso lucido e liscio il piede destro....mah....ho fatto anche fatica a fotografarla, tutti in posa davanti alla statua, io questi selfie...non li capirò mai..


Monumenti e cappelle dedicate....

.....ho tralasciato Lei....

....non ultima nella mia visita, ma il primo incontro....emozione, commozione e gioia immensa nel vederla.....se vorrete a presto con il seguito...

 

[capricorno]

La Pietà.

Capolavoro di un genio...
Parlare di Michelangelo significa parlare di un genio assoluto.
Scultore, pittore, architetto e anche poeta.
Michelangelo Buonarroti seppe unire arti e stili diversi, in quell'epoca di Rinascimento italiano, carico di vitalità e capacità espressiva.
A Roma realizzerà parecchie opere, poco più che ventenne si trasferisce da Firenze a Roma e la sua prima opera nella città fu la Pietà, che sarà anche l' unica opera da lui firmata, sulla fascia a tracolla del manto della Vergine.

Vi propongo un' immagine ravvicinata....

...no, non sono andata così vicino. Questa è una esatta copia a grandezza reale dell' opera di Michelangelo. Si trova all' ingresso della Pinacoteca vaticana, all' interno dei Musei vaticani.
Emozione e commozione, perché vederla così a due passi, si colgono tutti gli aspetti, le espressioni, i lineamenti che non si possono notare dal vero, nella cappella blindatissima in cui è posta.

Il marmo si fa carne, le rughe, le vene in rilievo sotto la pelle del Figlio, sono di una cruda realtà che denota la tensione della figura e dell' opera stessa.
Mete domande, molte contraddizioni attorno a quest'opera...una giovane Madre, quasi coetanea se non più giovane del Figlio...ma come può essere.

Michelangelo a tutte queste domande, rispose sintetizzando con il canto del Paradiso , di Dante Alighieri che recita così:

" Vergine Madre ,figlia del tuo figlio, umile alta più che creatura,termine fisso d' etterno consiglio, tu se' colei che l' umana natura, nobilitasti sì , che 'l suo fattore non disdegno' di farsi sua fattura..."






Chiudo con l' ultima immagine della Pietà e con scatti fatti con la reflex, leggermente migliori di quelli proposti sin d'ora....

In chiusura , vi propongo un bellissimo video.La spiegazione di un personaggio molto bravo, che ammiro molto è Antonio Paolucci, storico dell'arte , ex direttore dei Musei Vaticani , che vi spiegherà al meglio quest'opera.

A presto...

 

[capricorno]

Continuo il percorso iniziato introducendovi alla scoperta del genio di Michelangelo, mi sento di esporvi due righe su questo artista.

Michelangelo...un genio, lo ammiro molto e conoscendone i caratteri , approfondendo lo studio su di lui, ho imparato a conoscerlo a fondo, a capire il perché di alcune sue opere. Specie le più tarde, quelle della maturità, opere dette incompiute, ma che in realtà non lo sono, perché l' incompiuto per lui, aveva un senso...

A Roma realizzerà parecchie delle sue opere le più belle e più importanti, quelle che lo hanno consacrato al mondo intero...rendendolo giustamente a tutti gli effetti: l'artista che ha reso l'arte italiana apprezzata e portata come esempio di bellezza assoluta in tutto il mondo.

Poco più che ventenne scolpisce la Pietà, che avete potuto apprezzare attraverso il video e la splendida presentazione del Dott. Paolucci.
La purezza dell' espressione di Maria è disarmante...quanta passione nello scolpirla, quanta delicatezza ed intuizione profonda nel conoscere la materia...un sasso, come lo definisce Paolucci, un sasso che diventa ...anima.

Splendida...non ci sono altre parole.

Si sposterà in continuazione tra Roma e Firenze, sino a che tornerà nella città eterna, chiamato da Papa Giulio Il che lo volle per realizzare il suo monumento funebre.
Un' opera monumentale che non vedrà mai la fine, perché in contemporanea sarà impegnato al suo capolavoro : la Cappella Sistina.

Vi allego un link, se volete approfondire il discorso su di lui.

Il 3d, è stato aperto da Leo e portato avanti da Fabrizio e da me, in cui troverete tutto ciò che c'è da sapere...sul suo capolavoro.


https://forum.crocieristi.it/showthread.php/31186-Musei-Vaticani-Le-stanze-di-Raffaello-e-l-appartamento-dei-Borgia

Successivamente realizzerà il Mosè, che si trova nella chiesa di San Pietro in Vincoli, di cui in seguito vi illustrerò.
Per completare il discorso su Michelangelo, cito alcune delle sue sculture più importanti e note.
Scultore più che pittore ricordatelo, è nella scultura che ha maggior soddisfazione personale.

Scolpì gli Schiavi o Prigioni, conservati al Louvre e negli ultimi anni della sua vita inizia la Pietà Rondanini, ( Castello Sforzesco di Milano) a cui lavorò a più riprese sino alla sua morte.


Vi mostro i Prigioni, foto tratte dal sito ufficiale del Louvre....

Nell' ultima foto vedete bene come la figura " esce" dal blocco di marmo.... Michelangelo affermava che : nella scultura la materia va tolta dal blocco di marmo, perché in esso è celata, è già lì ...bisogna solo portarla alla luce.

Questo è fantastico, resterò sempre meravigliata innanzi ad ogni sua opera!
Egli stesso andava nelle cave di marmo di Carrara a scegliere il blocco confacente a ciò che aveva in mente...oserei dire che " vedeva" attraverso il marmo l' opera in esso celata !!





La Pietà Rondanini...dal sito ufficiale del Castello Sforzesco di Milano.

Particolari dell' opera....

Questa Pietà fu scolpita da un Michelangelo ottantenne, con grandi ripensamenti in corso d'opera. Subì delle trasformazioni e rimase così come la vediamo noi....il non finito di Michelangelo ha un suo perché....

Intanto analizziamo l' opera...

Michelangelo ha riprodotto il suo volto nel volto del Cristo, le due figure della Madre che sorregge il figlio, sono fuse in un' unico abbraccio e non si sa chi sorregge, ambedue fuse. Tutta l' attenzione all' opera da parte di Michelangelo si concentra qui: il rapporto intenso tra la Madre e il Figlio.
Lateralmente guardando la statua, il corpo del Figlio morto si piega in avanti ed è schiacciato, fuso con quello della Madre, quasi a formare un tutt'uno. È un' opera di una tensione emotiva ragguardevole!

Il non finito.....appartiene alla sfera dell' immortalità. Al mondo dell' aldilà....al passaggio sottile del corpo all' anima...e lo si nota nelle sue opere mature, come se volesse consegnarsi pian piano al passaggio inevitabile per ogni essere umano...la morte.

Un po' difficile da capire, e mi scuso di questa incursione fuori da ogni schema, ma mi appassiona molto sia l' artista che il capire il suo pensiero...

Concludo...

Michelangelo muore nella sua casa romana, lasciando incompiuta ( ma per ciò che vi ho spiegato, non lo è) la Pietà Rondanini.
Il Vasari scrive di lui : " il suo testamento era composto di tre parole; che lasciava l' anima sua nelle mani di Dio, il suo corpo alla terra, e la roba ai parenti prossimi ".

Questo era Michelangelo.





A presto...con il suo Mosè.

 

[capricorno]

San Pietro in Vincoli.

La grande sorpresa.... procedendo da una grande arteria roboante di traffico, si giunge su di una piazza appartata sulla quale sorge la chiesa.

Da esplorazioni archeologiche, sotto l' attuale basilica è stato rinvenuto un' intricato complesso urbanistico, databile attorno al III sec.a.C. Sono stati rintracciati i resti di una grande villa romana, anonima di età imperiale, facente parte di un complesso detto " Domus Transitoria Neroniana".
Una Domus romana composta da un cortile, un porticato con vasca, un giardino.



- Straordinario non credete?...

Quanta Bellezza si nasconde ai nostri occhi, ciò che vediamo a Roma è solo la millesima parte di un mondo esistente...sommerso, che pian piano riaffiora....


Questa Domus subì trasformazioni...

Successivamente si costrui' una grande aula absidata, allo scopo di tenervi riunioni.
Complesso che in seguito fu demolito per lasciar posto ad una chiesa di tipo basilicale, divisa in tre navate.

Per cause ignote anche questa chiesa andò distrutta, ma su la spinta di Eudossia, moglie dell' imperatore Valentiniano III, la fece ricostruire più splendida della precedente, mantenendone le stesse dimensioni 28 metri di larghezza per 60 di lunghezza.
L' antica Basilica aveva un portale sull' ingresso e l' interno era diviso in tre navate, separate da 20 colonne, dieci per parte, che terminavano in un grande transetto.

Ventidue grandi finestre a tutto sesto illuminavano l' ambiente.


Ecco come si presenta oggi.... è magnifica!




Molto luminosa con decorazioni importanti allo stesso tempo pacate, nei colori nella composizione stessa....stucchi delicati, sottolineano e incorniciano i particolari costruttivi.

Il pregio più rilevante della Basilica sono le antiche colonne doriche in marmo imezio, che ancora oggi possiamo ammirare. Sono alte più di sei metri.

A Roma non esiste nessun tempio pagano o cristiano con simili colonne.

Il nome della basilica, venne cambiato da Papa Sisto III, dedicandola agli Apostoli Pietro e Paolo.
Successivamente Papa Gregorio VII, la dedicò definitivamente a San Pietro i Vincoli ( in catene).


Perché in catene?....

......La tradizione racconta che Eudossia, figlia di Teodosio II e imperatrice d'Occidente, aveva ricevuto da sua madre le catene che avevano tenuto prigioniero San Pietro a Gerusalemme.
Ella le dono' a Papa Leone Magno che era in possesso delle catene che avevano incatenato San Pietro, nella sua prigionia romana.
Quando il Papa avvicinò l' una all' altra le due catene si fusero insieme, miracolosamente formandone una sola.

È questa la catena che ancora oggi viene conservata sotto l' altare maggiore, in un'urna in bronzo.



Sono tanti gli episodi della storia della tradizione religiosa che, nei secoli, si sono celebrati all' interno di questa chiesa.


Arrivando sulla piazza, non si ha la sensazione di vedere la facciata di una Basilica, la facciata è scarna di fattura rinascimentale ed è preceduta da un portico , chiuso da una cancellata in ferro costruito alla fine del 400. Si possono ammirare capitelli e lo stemma di Papa Giulio II della Rovere, elementi decorativi introdotti per abbellire il luogo.




Entrando.....

Siamo colpiti dalle proporzioni architettoniche.....perfette e dall' atmosfera compatta, affascinante che regna nella chiesa..

Lo sguardo vaga....e si posa sulla navata centrale, devo riconoscere che a primo avviso non noto le navate laterali, in quanto lo sguardo è " perso" ad ammirare la potenza della bellezza insita qua dentro....




Spazio alle immagini....

Ammiriamo in lontananza il baldacchino, posto nella zona presbiterale, costruito sopra l' altare e sopra la zona dove è il tabernacolo con l' urna delle catene.
L' abside colpisce per la decorazione e la preponderanza di ori, che danno splendore a tutto l' insieme....sulla parete di fondo della basilica un bellissimo organo d'orato....


Non sono però soltanto le catene ad aver reso celebre la Basilica, la ragione per cui è conosciuta e tanto visitata, da turisti ed amanti dell'arte provenienti da tutto il mondo, è che qui, entrando e procedendo nel transetto di destra, si trova uno dei massimi capolavori del 500 : il.....


- Mosè di Michelangelo! -

La splendida statua del Mosè scolpita per essere parte di un superbo monumento funebre... questo....

Il monumento funebre che Papa Giulio II, aveva ordinato come sua tomba.
La statua del Mosè doveva costituire la figura centrale dell' intero monumento, ornato ed arricchito da più di 40 statue. Il monumento doveva essere collocato in Vaticano. Con il tempo però i rapporti tra il committente ( il Papa) e lo scultore divennero più difficili. Giulio II tanto preso per i lavori di ristrutturazione della Basilica Vaticana, aveva perso interesse per il suo sepolcro.

Michelangelo nel frattempo era stato convinto da Giulio II, a mettersi al lavoro sulla Cappella Sistina, lavoro che gli aveva del tutto assegnato. Ad interrompere e rallentare i lavori avvennero vari avvenimenti, tra cui la morte di Giulio II.

Michelangelo non abbandonò mai il sogno di realizzare questo sepolcro, che si protrasse per lunghi anni. Tanto che questa vicenda l' artista la chiamò :
" La tragedia della sepoltura".

La tomba non realizzata secondo il progetto originale, venne posta nella Basilica di San Pietro in Vincoli, così come oggi l' ammiriamo.





" L' emozione si fa tangibile al punto che non posso non trattenere il respiro , quando svoltato l' angolo , non perché si notasse qualcosa, ma per il mormorio dei tanti turisti assemblati lì.

Tanto che...ho aspettato in mutua rassegnazione che terminasse il peregrinare, svogliato,il chiacchiericcio e l' interminabile set fotografico senza nessuna remora....dei selfie fatti ad onor dei social!!!

Ma vale così poco la bellezza, l' arte, la cultura...ma che popolo siamo diventati??

Penso siamo in pochi... pochissimi e scusate mi prendo la licenza, anche chi leggerà queste poche righe...."

" Finalmente lo sciame se ne va, e resto così...ammutolita ed in silenzio posso finalmente osservare l' opera....

....e mi pare di vederlo.....con sicurezza poggiare lo scalpello e staccare, levigare....saggiare con i polpastrelli delle dita, i solchi, le rughe ...e non essere soddisfatto....per nulla. Perché l' animo dell' artista cerca sempre la perfezione e non è sazio sino a quando non la trova.... è un crogiolo in cui si consuma, giorni su giorni, notti su notti...."

La figura è possente, in atteggiamento sdegnoso nell' atto, quando sceso dal Sinai con le tavole dei comandamenti, guarda severo gli ebrei idolatri.

Ai lati nelle nicchie, due statue femminili. A destra Lia, simbolo della vita attiva; a sinistra Rachele, simbolo della vita contemplativa...
Non vi spiego il perché dei simboli che hanno in mano...vi annoierei oltre...

Le altre parti sono state tutte ritenute opere dei discepoli di Michelangelo, ma in un recente restauro proprio la statua di Giulio II adagiato su un fianco, ha i caratteri stilistici e figurativi dell' artista, quindi si ritiene sia opera sua.

L' intero capolavoro che oggi potete ammirare dopo il recente restauro, è più rilucente che mai grazie ad un nuovo impianto di illuminazione a led, che restituisce al capolavoro le stesse condizioni di luce, cui Michelangelo si ispirò.
Le lampade a Led, riproducono il ciclo del sole, dall' alba al tramonto, passando quindi dalle gradazioni più fredde alle più calde.
Una soluzione che valorizza molto l' intervento restaurativo.

Un' ultima particolarità.....

Michelangelo ha scolpito il Mosè e le altre statue, con una tecnica che accentuava l' effetto di chiaroscuro....ingegnoso, non trovate?

Le zone più illuminate erano rese lucide, più lucide in modo da catturare più luce possibile. Le altre, quelle in ombra lasciate più opache, senza levigatura finale....



Ho terminato...vi lascio con questa splendida immagine davanti agli occhi, sperando che, una volta a Roma vi ricordiate che, non esistono solo bellezze visibili, ma molte bisogna andarle a cercare....le chiese, sono Musei aperti.

Grazie.

 

[capricorno]

Innumerevoli sono le sensazioni, camminando per le strade di Roma, mai uguali e del tutto sorprendenti. Ci sono luoghi che mi sono restati particolarmente impressi per l'atmosfera...altri, per la luce che sprigionano, altri per la bellezza degli stili. Piazze note, per averle viste più volte in tv, le piazze della politica, ma anche piazze e piazzette poco conosciute...

Non vi sto a dire nulla più, solo gli scatti di ciò che più mi ha conquistato...

....alcune zone, perché chiaramente poi ci sono quelle che mi son piaciute di più!!

 

[capricorno]

Ma è di notte, che Roma dà il meglio di sé!

Tutto si trasforma, piazze, fontane, monumenti, divengono un palcoscenico irreale, dove le fantasie scorrono veloci...

...ed una piazza, caotica di giorno, assume sembianze del tutto diverse e ti pare, ti pare proprio di essere entrata in un regno fantastico....

.....fatto di luce, di gorgoglii d' acqua , popolato da figure che per un'attimo ti sembra di sentirne le voci....

....un dialogo sommesso, che parla di bellezza e di magia!

Linee pulite, facciate di una bellezza senza eguali è arte pura....

....e non te ne vorresti andare via di qua.

È questa la grande magia che sprigiona questa città, ci sono atmosfere che segnano , segnano profondamente tanto è l'intensità che racchiudono. A distanza di un anno, ne sento profondamente la nostalgia.
Questa piazza è ciò che di più bello regala, soprattutto di notte perché si può apprezzarla senza il trambusto giornaliero mordi e fuggi dei turisti.

L'acqua, elemento non da sottovalutare, anch'esso ha una valenza importante, la magia sprigionata dalle cascatelle è un qualcosa di assolutamente rilassante, specie in una serata di piena estate....

Ritorneremo a parlarne, sia della piazza,anche per vederla di giorno , sia dell'elemento acqua, inscindibile per Roma!

Buone vacanze a tutti.

 

[capricorno]

" Ti ricordi ancora di Roma, cara Lou? Com'è nella tua memoria?

Nella mia rimarranno un giorno solo le sue acque, queste limpide, stupende ,mobili acque che vivono nelle sue piazze; e le sue scale che sembrano modellate su acque cadenti, tanto stranamente un gradino scivola dall'altro come onda da onda; la festosità dei suoi giardini e la magnificenza delle grandi terrazze; e le sue notti, così lunghe, silenziose e colme di stelle."​

( Rainer Maria Rilke )



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Un pensiero che sintetizza quel mondo d' acqua e tutto ciò che crea attorno ad esso. È la più bella cosa di questa città! Una città d' acqua, la potrei definire così....

....che siano tremule acque, che riflettono pacatamente monumenti, o semplici riflessi che sembrano racchiusi in piccoli laghi....

...o munumentali e dimore di fauni o mostri marini....

...hanno una particolarità comune: sanno stupire!

...al centro di una piazza, ne diventano il fulcro e tutto ciò che è attorno guarda a lei.

Sono le magnifiche fontane che rallegrano Piazza Navona, una piazza molto particolare che andremo a scoprire così come gli edifici che le fanno da cornice.

 

[capricorno]

Forse è un po' difficile immaginare, ma piazza Navona era uno stadio romano, lungo 276 metri e largo 106. In questo stadio ci potevano stare 30 mila persone.
Il suo aspetto odierno così monumentale lo dobbiamo a Papa Innocenzo X, che per esaltare la grandiosità della sua famiglia, rese la piazza così bella.

Grazie a questo ambizioso Papa, oggi possiamo ammirare e godere di una delle perle dell'arte e dell'architettura barocca romana.
Al centro troneggia la bellissima Fontana dei quattro fiumi del Bernini, proprio di fronte c'è la chiesa di S.Agnese in Agone di Borromini e Rainaldi.

Sembra che tra Bernini e Borromini ci fosse una certa rivalità, si dice che si possa addirittura notare nella fontana dei Quattro fiumi. Osservate il Nilo e il Rio della Plata: il Nilo ha una benda sugli occhi per non vedere la chiesa; l'altro alza la mano come per proteggersi da un probabile crollo. La piazza, malgrado i numerosi turisti che la visitano in tutte le ore del giorno e in tutti i periodi dell'anno, è veramente una delle più belle piazze di Roma.




L'interno della chiesa.

Le altre bellissime opere presenti nella piazza....

Ma Bernini è presente a Roma in altri luoghi.....

Nella piazza più importante per il mondo intero....il suo Colonnato, un'abbraccio verso l'umanità.

Da via della Conciliazione lo sguardo è ipnotizzato su ciò che sta in fondo, San Pietro...maestoso! Ma prima l'effetto non era così, bisognava attraversare Spina di borgo, quindi attraversare le sue stradine strette e poi compariva bellissima la Piazza con la basilica di San Pietro. Questa via è stata costruita durante il fascismo, proprio per dare questo effetto scenografico.
Anche se gli architetti del regime ci hanno tolto l'effetto sorpresa, San Pietro resta sorprendente per la sua grandiosità. Con una lunghezza di 218 metri ed un'altezza di quasi 134 metri con la cupola, ed una superficie totale di 23.000 metri quadrati, la basilica è uno degli edifici più grandi al mondo. Alla sua creazione di sono dedicati più artisti ed architetti da Bramante, Michelangelo, Bernini a cui si deve la sistemazione della piazza con l'imponente colonnato.

Un'immagine un po' particolare della Piazza, con l'allestimento del presepe sotto il grande obelisco.

Un particolare...

Strani personaggi....

Poste vaticane.....

Un pezzo d' Egitto....

 

[capricorno]

Il barocco del Bernini, ha segnato la storia artistica del seicento romano e Roma deve il suo afflusso costante di turisti che provengono da ogni parte del mondo, anche alla sua opera che si manifesta in più punti della città.

È uno degli artisti che ha segnato in modo indelebile la storia artistica del 600, ed ha conferito quella fisionomia barocca che noi tutti conosciamo ed apprezziamo.

Se si gira in centro è quasi impossibile non imbattersi in qualche sua realizzazione...

...questa fontana ad esempio, la fontana del Tritone a piazza Barberini, l'avrete senz'altro notata...
Realizzata per la prima volta in travertino e non nel solito marmo. È composta da quattro delfini con le bocche sfiorati l'acqua del bacino. Le valve aperte di una grande conchiglia, sulla quale è appoggiato un tritone, che manda, soffiando un grande getto d' acqua verso il cielo.


Sempre in questa piazza un' altra sua fontana, chiamata delle Alpi, più modesta ma altrettanto bella....sempre con il tema della conchiglia. È posta subito all'inizio della salita di via Veneto.

Poi ci sono le chiese.
Sant'Andrea al Quirinale, gioiello di armonia...la statua di Sant'Andrea posta al suo interno, è un'esempio di ' movimento' tipico del barocco berniniano.

Santa Maria della Vittoria, un capolavoro di Bernini....

Qui è l'apoteosi del Barocco, è stupore allo stato puro, è uno scrigno dorato da cui difficile staccarsi!!....consiglio di vederla al tramonto, quando i raggi del sole filtrando dalle vetrate ' incendiano' il suo interno.

La descriverò meglio più in là...

Alcuni capolavori berniniani si possono ammirare senza alcun costo, solo passeggiando nella città storica. Oltre alla già citata piazza San Pietro, Bernini era oltre che sculture, architetto, pittore, scenografo e anche commediografo.

Tra le sue opere architettoniche , Palazzo Chigi, Palazzo Montecitorio, Palazzo Barberini....

...come non restare incantati, in una piazza ed una via congestionata dal traffico, la visione di queste chiare e fresche acque, mettono contentezza...

...ma il bello di Roma è questo!!!

Le sue acque, i giochi , gli zampilli ed il frusciare dell'acqua...

Questa fontana ad esempio...
Posta in piazza di San Giovanni in Laterano, quasi passa inosservata posta proprio sotto il gigantesco obelisco....

....meravigliose le fontane alla luce del tramonto....

Oppure questa , posta in una piccola piazzetta del centro...

...curioso l'abbinamento, il suono dell'acqua tra una nota e l'altra di questa orchestrale....tutto è incanto qui!
Adoro passeggiare per questi vicoli senza una meta precisa ....o quasi...

 

[capricorno]

Anche stasera, una bellissima puntata che vi voglio segnalare, Alberto Angela su Rai uno. Si parla di Roma, il Colosseo...ma anche di Egitto... Cleopatra.

 

[capricorno]

Dopo una breve pausa, rieccomi a raccontarvi di questa magnifica città!

È normale in Roma trovare borghi o borgate, chiamiamoli con tutti i nomi che vogliamo e che conoscete, rioni...ad esempio. Ma che evidenziano un modo di riunirsi attorno ad un simbolo, in questo caso, Castel Sant'Angelo.

Antica fortezza, che divenne prigione ma anche residenza pontificia rinascimentale. Ricca di testimonianze artistiche di grande rilievo, anch'essa è un esempio della plurimillenaria storia di Roma.

Si trova a pochi passi dal Vaticano, nel rione ' borgo' , uno dei più antichi della città.
Lo abbiamo raggiunto attraversando i vicoli caratteristici, tagliati dalle mura di fortificazione che lo congiungeva al Vaticano, attraverso un passaggio segreto che camminava alto e cammina ancora, sui vicoli della città.

Dicevamo quindi, mausoleo prigione, residenza pontificia.

Castel Sant'Angelo detto anche Mausoleo di Adriano, fu eretto tra il 123 e il 139 d.C., per volontà dello stesso imperatore Adriano. Mantenne la sua funzione funeraria ancora per un secolo, per poi essere riadattato ad avamposto militare, al tempo dell'imperatore Aureliano.

In seguito alla leggenda medievale secondo cui l'Arcangelo Michele, apparve a Papa Gregorio Magno sulla sommità della Mole, annunciando la fine della peste, vide così cambiare il suo nome, diventando ciò che è oggi : Castel Sant'Angelo.


È sicuramente uno dei luoghi più affascinanti di Roma per le splendide vedute sul Tevere.....

Passò sotto il controllo del papato, che nel 400, ne fece una roccaforte inespugnabile e residenza papale, facilmente raggiungibile da San Pietro attraverso il " Passetto", una linea di mura fortificate che ancor oggi ( purtroppo non sempre) si può visitare e percorrere. Nel 1527, Papa Clemente VII, si rifugio' dentro Castel Sant'Angelo per sfuggire ai Lanzichenecchi durante il Sacco di Roma.

Il Passetto, visto dall'alto della sommità di Castel Sant'Angelo.

Con Paolo III la fortezza si avvicinò ancor di più alla sagoma che vediamo oggi. Venne costruita la grande loggia a cinque arcate e ampliati gli alloggi del pontefice e del suo seguito.

Alloggi che vennero ulteriormente abbelliti con Giulio II e l'intervento di Antonio da Sangallo il giovane. La grande cinta bastionata pentagonale che lo caratterizza circondandolo, iniziata sotto Papa Paolo IV, fu l'ultimo episodio di una lunga storia di fortificazioni.

All'inizio de XVII sec.perse il ruolo di residenza e si trasformò quasi esclusivamente in carcere per carbonari e patrioti che trascorrevano i loro giorni di prigionia all'interno di queste mura. Alcune celle sono ancora visitabili.

L'Angelo che ricorda il nome del castello ha avuto anch'esso varie vicissitudini. Quello attuale in bronzo, è del 1753. Prima ve ne era uno in legno, poi nel 1453, venne sostituito da uno in marmo con le ali di bronzo, distrutto da un fulmine. Venne a sua volta sostituito con uno in bronzo dorato ma anch'esso distrutto e fuso per farne cannoni durante l'assedio del Sacco di Roma.

Dal 1925 il castello è sede del Museo nazionale di Castel Sant'Angelo ed ospita collezioni di arte, cimeli dell'esercito italiano, in una degna cornice restaurata per l'occasione.

L'ingresso è possibile tutti i giorni anche senza prenotazione.

Lo vogliamo visitare?


Lo raggiungerete facilmente anche da piazza Cavour, forse ancora più vicina rispetto a San Pietro....

....una bella piazza, ricca di panchine in cui sostare...deserta quasi a quest'ora della mattina. Una bella e soleggiata domenica di un' ottobrata romana....altrettanto calda....

...il " Palazzaccio "....chiamato così dai romani, per la sua imponente opulenza e bruttezza, così mi dicono , non solo esternamente ma anche il suo interno , denota un'aspetto lugubre, buio, sede della Corte di Cassazione.....

...una delle sue fontane....asciutte, completamente a secco.....

.....meglio guardare la statua!


Pochi passi e si arriva all'angolo più bello ( per me) di Roma....il Tevere e le sue anse, lo specchiarsi dei ponti sulle sue lente, lentissime acque...e quel cielo, così bello in tutte le ore ed in tutti i mesi dell'anno, che lo so già...ne avrò nostalgia....

....restate con me...a presto...

 

[Gabriele C.]

A margine del bel reportage e foto di Oriana su Castel Sant'Angelo, aggiungo qualche breve nota sul ponte che si trova di fronte e sulla storia di Beatrice Cenci, giustiziata sulla piazza del Castello...

È sicuramente uno dei luoghi più affascinanti di Roma per le splendide vedute sul Tevere.....

Il ponte fu fatto costruire dall'imperatore Adriano a completamento del mausoleo, e fu chiamato "Ponte Elio". A metà del 1600 il papa incaricò Gianlorenzo Bernini di abbellirlo e decorarlo con statue.
Cambiò così nome nell'attuale Ponte Sant'Angelo, forse il più bello e particolare tra quelli che a Roma attraversano il Tevere, sia per la magnificenza delle statue degli angeli poste sulle spallette, sia perchè è chiuso al traffico, quindi solamente a transito pedonale, meta di passeggiate e soste fotografiche per lo spettacolare colpo d'occhio prospettico sul maestoso edificio.

Nei secoli passati, in occasione dell'Anno Santo, per ovviare alla grande massa di pellegrini che all'epoca si recavano a piedi a San Pietro, i vari Pontefici disposero su questo ponte due corsie separate per ciascun senso di marcia. Ottimizzazione della viabilità ante litteram...

Veniamo a Beatrice Cenci...Personaggio storico molto amato dai romani che l'hanno eletta simbolo della bellezza femminile e della libertà sulle angherie e prepotenze dei signorotti dell'epoca.

Nata nel 1577 nella ricca famiglia Cenci che risiedeva nel palazzo ancora esistente nel ghetto di Roma, subì violenze e maltrattamenti da parte del padre, fino al punto di organizzare per esasperazione insieme ai suoi fratelli la sua uccisione.
Seguì il processo che portò alla condanna a morte per parricidio di Beatrice e dei suoi fratelli. Il papa dell'epoca, Clemente VIII, volle dare un segnale di autorevolezza in un periodo denso di delitti e disordini, ma aveva anche il desiderio di mettere le mani sull'ingente proprietà dei Cenci. Firmò così la condanna e girò ad un nipote il patrimonio confiscato.

Beatrice fu decapitata nel 1599 ai piedi di Castel Sant'Angelo. Si narra che alla mezzanotte dell'11 settembre, data della sua morte, ogni anno il suo fantasma passeggi ancora lungo ponte Sant'Angelo, con la testa sottobraccio...

Quando sarete a Roma e attraverserete questo bellissimo ponte, pensate alla bella e sfortunata Beatrice...

 

[capricorno]

Non conoscevo questo retroscena, legato a questa triste storia ...questo luogo deve aver sicuramente visto tante atrocità nel corso dei secoli.
Grazie per questo intervento Gabriele....io da semplice turista, molto fai da te, conosco poco della tua città ed è sempre un piacere poter usufruire della tua conoscenza!

Molte volte sono passata da Castel Sant'Angelo, ma mai entrata...la colpa? Di chi mi diceva " non vi è nulla di interessante là dentro "...aveva completamente torto.

Castel Sant'Angelo è uno dei punti più belli di tutta Roma, luogo che si presta , per la sua struttura, a bellissime foto... solitario e pieno di fascino.

La sua struttura nasce come Mausoleo di Adriano, costruito su una base cilindrica di tufo e travertino, mentre lesene, marmi e statue lo hanno abbellito nel corso dei secoli.

Della parte superiore resta poco, un tempo rivestita in travertino con statue in marmo oggi vi sono rimasti pochi resti. Inizialmente queste circondavano un cocchio guidato dall'imperatore Adriano, rappresentato idealmente come un sole. Intorno al Mausoleo un muro di cinta lo chiudeva con una cancellata in bronzo con due pavoni , oggi conservati al Vaticano.

Il suo interno....

Una volta entrati è possibile accedere alla parte più bassa, attraverso una ripida scala, costruita nel 700. La sua vera base è sotto tre metri dal livello attuale.

Poche le persone alla biglietteria, si possono contare....


Comincia così la nostra visita...

Il primo incontro....

Il Passetto.
Rinchiuso al di là dal vetro, un piccolo vestibolo e poi la luce che filtra dalla piccola apertura al di là dalla quale, si intravvede un tratto del percorso.
Quanto mi sarebbe piaciuto...ma solo in poche occasioni e prenotando anzi tempo è possibile. Ma la sola sua vista è comunque una grande emozione, sapendo e ricordando le tante pagine sui libri di storia....e vederlo lì, materializzarsi è pur sempre emozionante.

Comincia la salita lungo le torri circolari....

Si materializza così da vicino, parte di quella struttura vista da lontano....

Caminamenti di ronda, e sullo sfondo le prime suggestive immagini, scorci di luoghi conosciuti ma sempre e comunque belli, perché per me è sempre gioia quando torno qua.

Il primo baluardo difensivo...e la storia si materializza anche attraverso i mezzi di morte utilizzati nel passato...

I primi scorci...il Tevere , i ponti e la vita che scorre sotto di noi....si prosegue....con lo sguardo un po' perso, in su, in giù e poco oltre l'orizzonte...

È un piccolo mondo, una piccola città al suo interno e di certo, chi mi ha detto che nulla vi è di interessante dentro, non ha forse capito....
È percorrere la storia in tanti piccoli particolari che si fanno vivi avanti a noi...

Si continua, percorrendo il poco spazio che ci separa dal vero cuore dell'edificio...siamo ancora sui suoi bastioni, sul camminamento di guardia...

Un piccolo varco....

Che oltrepassiamo....

Il corpo di guardia....

....e si ricomincia a salire.....











A presto.....

 

[capricorno]

Prima di proseguire, un passo indietro...

La storia tragica della fine di Beatrice Cenci non la conoscevo ma ne conoscevo la sua storia in vita e il palazzo dove abitava.
L'anno scorso proprio con Gabriele ci siamo passati davanti, si trova nella zona del Ghetto e ne abbiamo sentito una breve spiegazione, in una bellissima visita guidata in questa zona, organizzata da un gruppo culturale a cui Gabriele aveva aderito, portando anche me.

La storica dell'arte ( una bravissima professoressa)ci ha fatto partecipi della storia intrecciata di vite parallele, parlando dei Cenci e dei Mattei... ma non mi dilungo oltre...

Invece vi voglio mostrare chi era Beatrice...

(Immagine da internet)

Eccola! In un suo ritratto eseguito , o meglio attribuito a Guido Reni ( anche se prove certe non ce ne sono) esposto a Palazzo Barberini a Roma.
Il volto di una giovane donna dai tratti delicati, lo sguardo un po' triste e vagamente perso nei suoi pensieri. Nel tempo è diventato quasi un'icona femminista, anticlericale legata soprattutto alla sua sorte ed alle angherie subite.

Penso che se ci riesco, lo andrò a vedere....come al solito si pensa di conoscere tutto di questa città, ma ecco uscire dalle spire del tempo, figure e storie intriganti che accrescono la mia voglia di conoscenza....

I luoghi, tanto per restare in tema...

Il Ghetto ve lo avevo già proposto, ma non ricordo se vi avevo mostrato piazzetta Mattei, con la sua bella fontana...legata ad una leggenda...la finestra murata....( la conoscete vero?)....

Questa fontana si trova al centro di piazzetta Mattei, nel rione Sant'Angelo al Ghetto. Posta proprio al centro dell'isolato dei palazzi della potente famiglia Mattei.

L'acqua proviene dall'acquedotto Aqua Virgo, la stessa che sgorga da fontana di Trevi.
L'acqua era necessaria per la popolazione che viveva in questa zona di Roma, quindi si appronto' la linea che proveniva dall'acquedotto e si cominciò la costruzione di questa bella fontana....e non solo questa altre che ora purtroppo sono sparite.

Il progetto di Giacomo della Porta e lo scultore che ci mise opera Taddeo Landini, che eseguì i quattro efebi e gli otto delfini in bronzo. Ma i delfini come vedete non sono stati posati tutti e otto, ma solo quattro posti ai piedi degli efebi.

Le tartarughe poste nella vasca superiore e che danno il nome alla fontana stessa, vennero posizionate più tardi e sono opere attribuite a Gian Lorenzo Bernini.

Vi consiglio vivamente di recarvi in questa bella piazzetta, è uno degli angoli più suggestivi di Roma.

 

[capricorno]

Vi avevo segnalato sabato scorso, la trasmissione di Alberto Angela dedicata al ghetto. Ebbene io l'ho seguita, non solo perché ammiro molto il conduttore, riesce con semplicità a trasportati con i suoi racconti, in un'altra dimensione. L'ho seguita perché sono a Roma in questi giorni e quindi il giorno dopo la trasmissione, sono andata a rivedere i luoghi già visti in un' altra mia vacanza qui, ma ora visti con altri occhi.....


Per non dimenticare....

Quando camminerete in questi vicoli, guardate ai vostri piedi. Alcuni sampietrini sono stati rimossi ed al loro posto delle piccole iscrizioni, poste davanti all'uscio dei portoni delle case, da dove sono stati deportate tante persone. Recano nomi , cognomi, date.... è impressionante il loro numero....


Poi, le case... esistono ancora, alcune abitate da gente nuova, altre chiuse , sbarrate, in decadenza...

Qualche scorcio della vita qui, in quest'angolo molto suggestivo di Roma...

La via popolata dai tanti ristorantini, dove ci siamo fermati all'ora di pranzo, poi un giro veloce tra le antichità....

Il portico dell'Ottavia....a dirimpetto tra le case del ghetto, completamente ristrutturato...ve ne avevo già parlato e documentato alcuni post indietro...non mi dilungo oltre...

Mi piace girare anche un po' alla cieca, tralasciando le vie consuete per esplorare vicoli un po' diversi, forse anche più autentici di quella vita, di borgata....

...scandita dalla musica di questo personaggio, ritrovato all'ombra di una piazza. Non è musica classica, ma è uno stornello di quelle musiche tipiche...peccato non conoscerne il titolo ma è comunque uno spaccato di vita autentica di questa città, che sa sorprenderti in ogni momento e con ogni mezzo.

 

[capricorno]

Eravamo comunque rimasti qui....

Si ricomincia la salita, non faticosa, lo dico per chi si ponesse il problema.

Nel tempo questo mausoleo ha subito ampie modifiche, ma entrando è ancora possibile ritrovare l'ampia sala da cui si arrivava con la rampa elicoidale ( che noi percorreremo in uscita) che serviva per trasportare i resti dell'imperatore all'interno del mausoleo. Questa rampa, nascosta tra la muratura è illuminata da profondi pozzi, che portano la luce fin laggiù. È in laterizio ma anticamente doveva essere rivestita di marmo e lo si denota dai fori sulle pareti, dove erano ancorate le graffe metalliche che sorreggevano le lapidi.

Il nome attuale , come spiegato, lo si deve ad un fatto avvenuto a Roma, che in quel tempo era afflitta da una grave pestilenza, che ne decimava la popolazione. Il Papa Gregorio I , organizzò una processione che terminava in prossimità della mole di Adriano. Qui il Papa stesso ebbe la visione dell'Arcangelo Gabriele, interpretando la visione come un fatto celeste, determinato come fine della pestilenza.

Un fatto alquanto strano, nei Musei Capitolini è conservata una pietra con delle impronte , che la leggenda attribuisce alla posa dei piedi dell'Arcangelo Gabriele.

La sua trasformazione in ciò che oggi vediamo, avviene nel medioevo sino all'ottocento. Quando furono nel tempo costruite le Mura Aureliane , definendolo così in ciò che era da sepoltura, a fortilizio ben armato e difensivo.

Proseguiamo nella visita di ciò che c'è al suo interno....

Questo proprio non me lo aspettavo. Una piccola città , nella città....troveremo oltre una serie di stanze ben decorate, anche una serie di alloggi, più semplici e dei cortili, come questo. È graziosissimo!

Leggendo un po' di storia, si dice che questi luoghi, i cortili per l'appunto , siano stati luoghi non troppo felici. Spesso venivano usati per esecuzioni sommarie, proprio qui all'interno del castello. In questo luogo, nel cortile del pozzo, nella parte sottostante erano le celle dei condannati.
Le esecuzioni avvenivano per fucilazione, proprio qui, davanti alla statua dell'Angelo in pietra.

È una tristezza, un luogo così bello, artisticamente parlando, associato a fatti incresciosi....


Le prigioni però sono anche associate e costituiscono lo scenario del terzo atto della Tosca, di Puccini ambientata nella Roma ottocentesca. Ricorderete la trama...il pittore Cavaradossi viene imprigionato e fucilato in questo cortile e la sua amante, Tosca , per la disperazione si uccide gettandosi dagli spalti del castello.

Ed eccoci qua, sugli spalti!!.... un'affaccio tra i più belli della " mia " Roma!!

Da quassù l'abbracci tutta!!!

E non te ne vorresti mai, andar via di qua!
È un paesaggio bellissimo, il cielo soprattutto, questo cielo di ottobre, velato nelle prime ore del mattino...ed il suo riflesso, in quel nastro d' acqua, lo vedi ancor più bello...

Siamo alti, ma non ancora tanto... l'angelo lo vediamo lassù....