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Silver Dawn, la crociera British Fashion

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

prof

Staff Member
Wampanoag. Così si chiamavano i nativi che i Padri Pellegrini del Mayflower trovarono in una zona di quello che oggi è lo stato americano del Massachusetts. Un nome (letteralmente "Figli della Prima Luce") che a noi in Italia dice poco o niente ma che negli ultimi anni negli Stati Uniti è stato invece oggetto di un'ampia campagna di revisione storica. Il Museo che si trova a Plymouth (e merita una visita) è aggiornato su questo olocausto dimenticato fino al "mea culpa" inglese recentissimo. Come accennato, per alcuni decenni i Padri Pellegrini ebbero una convivenza pacifica con i Wampanoag che si mostrarono anzi amichevoli e disponibili ad aiutarli nelle coltivazioni agricole, nella caccia e nella pesca.
Tutto cambiò nella seconda metà del 1600 quando gli inglesi diedero il via a un ampio progetto di colonizzazione militare. I nativi (in origine 40 mila persone che vivevano in 67 villaggi), già colpiti da epidemie arrivate dall'Europa, si difesero con le loro armi primitive nella cosiddetta "guerra di Re Filippo" (1675-76) contro i coloni inglesi del New England e i soldati di Londra. Questo Re Filippo in realtà era Metacomet, il capo carismatico dei Wampanoag. Nonostante molti atti di eroismo dei nativi, la guerra provocò la morte del 40% dei Wampanoag. In seguito gli inglesi vendettero molti dei sopravvissuti come schiavi alle Bermuda, nelle Indie occidentali, o nelle piantagioni e nelle fattorie gestite dai coloni nel New England.
Soltanto pochi anni fa negli Stati Uniti è iniziato un processo di revisione di questo feroce massacro, oggetto di studi storici. Nel 2015, il governo federale ha dichiarato 150 acri di terra a Mashpee e 170 acri di terra a Taunton come riserva iniziale della tribù Mashpee Wampanoag, sulla quale la tribù può esercitare i suoi pieni diritti di sovranità tribale. La tribù Mashpee conta attualmente circa 3.200 cittadini iscritti. Le stime sulla popolazione attualmente indicano un totale di 4.500 discendenti dei Wampanoag. Gli attivisti che difendono la memoria Wampanoag hanno fatto rivivere anche la lingua dei loro avi; la Mashpee High School ha iniziato un corso nel 2018 insegnando questa lingua. Nel Museo di Plymouth cartelloni, video e una parte interattiva rievocano anche tutto questo percorso (oltre alla storia del Mayflower).


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prof

Staff Member
Torniamo a parlare della nave partendo dalla ristorazione che offre una varietà notevole di soluzioni.

Il room service

Il room service, da prenotare attraverso il maggiordomo, è molto efficiente e consente - viste le dimensioni delle suite - di pranzare comodamente con tovagliato, bicchieri di vetro e tutto quanto necessario. A bordo delle navi Silversea ci sono solo suite (non esistono interne), la gran parte con balcone. Il livello base (Vista Suite) parte da 31 metri quadrati che diventano 36 nelle suite con balcone. Queste ultime sono divise in Classic, Superior e Deluxe (tra cui la nostra) ma si distinguono solo per il ponte o la posizione sulla nave e sono tutte delle stesse dimensioni e caratteristiche. E' bene sapere che a bordo è possibile sognare ancora più in grande in quanto vi sono altre spaziosissime categorie di suite che vanno dalla Silver Suite (73 metri quadri) alle esclusive Grand Suite (146 metri quadri) e Owner’s Suite. La combinazione più ampia della Grand Suite arriva a 183 metri quadrati con l'aggiunta di una seconda camera da letto comunicante.
Il menù del room service è ampio e prevede non solo snack o sandwich ma anche un'ampia scelta di antipasti, primi o secondi di carne e pesce, dolci, gelati. Negli orari di apertura potete indicare un Il menù del room service è ampio e prevede non solo snack o sandwich ma anche una notevole scelta di antipasti, primi o secondi di carne e pesce, dolci, gelati. Negli orari di apertura potete indicare un piatto dal menù dei ristoranti e il maggiordomo ve lo porterà. Tutti i menù sono disponibili giorno per giorno sull'app e quindi potete leggere e scegliere con facilità. Se tornate tardi dall'escursione non c'è quindi nessun problema.

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Noi abbiamo chiesto un aperitivo con il caviale ogni pomeriggio e il maggiordomo lo ha portato sempre puntualmente con il tovagliato, il cucchiaino di madreperla e con aggiunta di canapès e chips. Il frigobar della suite è incluso e viene rifornito ogni giorno. Abbiamo chiesto in aggiunta dell'acqua minerale Sanpellegrino e ogni giorno abbiamo avuto il rifornimento di diverse bottiglie in vetro.
All'arrivo potete chiedere una bottiglia del vostro liquore preferito e il maggiordomo ve lo porterà. La nostra scelta è caduta su un ottimo whisky scozzese (più in là ci sarà qualche divagazione ...alcolica sull'argomento!)
 

prof

Staff Member
A parte il room service, varie le offerte gastronomiche possibili a bordo, che sono una decina e tutte incluse nella tariffa. Nonostante le dimensioni contenute della nave, c'è l'imbarazzo della scelta. L'idea di Silversea è di non avere un unico, grande ristorante principale ma di consentire esperienze diverse ogni sera in ambienti più intimi e raffinati. L'orario è libero, l'accortezza è di prenotare (si può fare anche on line da casa prima di partire) per quelli più piccoli o richiesti che sono La Terrazza, Hot Rock e Silver Note. Due invece i ristoranti a pagamento, La Dame (cucina francese) e Kaiseki (giapponese): entrambi aperti per cena e con prenotazione.
 

prof

Staff Member
Ecco un riepilogo sintetico:

Il S.A.L.T. Restaurant. L'acronimo sta per Sea and Land Taste. Propone piatti dei vari porti o regioni visitati e il menù cambia di conseguenza a seconda delle crociere. E' la novità più intrigante sulla Dawn e tutte le ultime navi. Con un arredo informale, ci ha riservato molte sorprese. Aperto a cena, non è necessario prenotare.

Atlantide: è il classico ristorante elegante con menù di cucina internazionale, aperto a colazione, pranzo e cena. Di sera si trova sempre il caviale, l'aragosta e altre golosità. Non si deve prenotare.

Kaiseki: a pranzo è il ristorante per i patiti del sushi e dintorni a bordo ed è incluso in tariffa. Mentre di sera il menù è completo di cucina giapponese raffinata, con l'aragosta e altre ricette orientali (a cena è a pagamento, 40 dollari a persona).

La Terrazza: a cena è il ristorante italiano di bordo, caratterizzato da un menù classico della nostra tradizione e con ingredienti di grande qualità (gratuito ma va prenotato). E' aperto anche a colazione e a pranzo come buffet.

Silver Note: sul modello dei jazz club di New York, propone a cena una cucina fusion ma intrigante, accompagnata dalla musica in un’atmosfera intima e avvolgente. Prenotazione consigliata. Si può andare anche dopo cena per bere e ascoltare la musica dal vivo.

Pizzeria Spaccanapoli: situata all’esterno (ponte 11) con un’ampia offerta di pizze preparate al momento e davvero gustose. Aperta dalle 11 di mattina alle 11 di sera.

The Grill: per un pasto veloce a bordo piscina con una variegata selezione di antipasti, wrap, sandwiches, hamburger e insalate fino a tardo pomeriggio. Con servizio al tavolo.

Hot Rock: è la versione serale di The Grill con un menù in stile steakhouse. Bistecche di alta qualità da cuocere in autonomia su una pietra ollare rovente comodamente seduti al tavolo (da prenotare). Se non vi piace la carne provate con i gamberoni...

Arts Cafè: è la location ideale per uno snack veloce, sia dolce che salato, a qualsiasi ora del giorno e della sera, avvolti dal colore e da una varietà di opere d’arte che lo arredano, il tutto anche con terrazzo vista mare. Aperto dalle 6,30 di mattina alle 11 di sera.

La Dame: la proposta francese con un menù à la carte a pagamento per 60 dollari a persona (da prenotare). Sulla Dawn rispetto ad altre navi è stato trasferito al ponte 8 e ampliato. Elegantissimo, per una serata particolare, compleanni e anniversari a bordo, e per i patiti di foie gras, escargot e aragosta alla Thermidor.

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Nella foto la coda di aragosta servita all'Atlantide. Se avete ancora un ...languorino potete dire al cameriere "double" e ve ne porterà due porzioni
 

prof

Staff Member
Abbiamo trovato in questa crociera un livello di ristorazione pari alla tradizione di Silversea e alle precedenti esperienze. Il budget per passeggero è senz'altro adeguato ma viene gestito dai manager in modo equilibrato così da offrire un ventaglio di possibilità tutte di alto livello nei vari ristoranti (e non solo alla cena di gala). Si può bere champagne e mangiare caviale e aragoste ogni giorno ma anche al Grill i wurstel e gli hamburger sono di una qualità elevatissima, a colazione si trovano i frutti di bosco e si può avere un frullato di frutta fresca esposta a vista, in pizzeria le scaglie non sono di grana ma di Parmigiano Reggiano Dop 26 mesi e il prosciutto crudo è davvero quello di Parma, stagionato 24 mesi. A proposito ecco il menù della pizzeria

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prof

Staff Member
A mio parere il vero segreto del servizio Silversea sta comunque nel personale. Il numero è elevato in rapporto ai passeggeri ma c'è anche una gestione attenta da parte dei manager, cercando di prevenire le esigenze dei clienti e i flussi delle persone. C'è una statistica aggiornata ogni giorno (attraverso i tablet dei camerieri) delle scelte dei passeggeri sia come locali che come menù, si registrano persino i tempi di uscita dalla cucina dei singoli piatti in modo da intercettare eventuali ritardi o comunque il trend dei desideri a bordo.
Nei dieci giorni a bordo solo una sera all'Atlantide, nell'ora di picco a cena, ci è capitato di attendere qualche minuto in più un piatto ed è venuto prima il cameriere di tavolo a scusarsi e subito dopo anche uno dei maitre.
Nei giorni di navigazione, altro esempio, l'afflusso al buffet (di sera ristorante La Terrazza) è stato notevole ed è stato aperto come locale di appoggio anche il Silver Note (sempre al ponte 7) in modo da offrire un numero di coperti adeguato (la parte esterna di poppa tra l'altro non era utilizzabile per il freddo). Un elogio va in particolare ai due manager sempre presenti che abbiamo conosciuto e che hanno soddisfatto tante nostre curiosità: gli italiani Stefano Crosetti (restaurant manager) e Maurizio Fresina (il marsalese beverage&food manager), oltre che alla cordiale hotel director la spagnola Mireia Escudè. E allo Staff Captain Timoteo Gasparro, sempre professionale e attento, col quale abbiamo trascorso una piacevole cena. Una bella e simpatica squadra coordinata dal comandante Luigi Rutigliano, barese, alla quale sono andati gli applausi di tutti nella festa finale al Venetian Lounge.

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capricorno

Super Moderatore
Ottimo resoconto!
Resto veramente impressionata dalla metratura di alcune suite, in pratica un appartamento!! 146 mq.!!

Avresti dei piani nave relativi? Sarebbe interessante capire le disposizioni ( per deformazione professionale...mi incuriosisce molto). Grazie!!
 

prof

Staff Member
Un altro esempio della gestione e dell'attenzione del personale è il buffet, che quasi sembra riduttivo chiamare così. All'arrivo il maitre o un suo incaricato vi assegna il tavolo. Subito un cameriere prende l'ordine per l'acqua e il vino o altre bevande. Potete ordinare direttamente a lui o la pasta del giorno (che verrà realizzata "espressa" nella postazione dedicata) o un piatto di cucina orientale (pure preparato al momento). L'unica avvertenza: dite al cameriere "al dente" (così in italiano) per la pasta e avrete la "giusta" cottura (per gli americani ovviamente si prepara tutt'altro). A quel punto potete andare nella zona buffet: ma non preoccupatevi se vi "caricate" troppo. Quando avrete finito, un cameriere si offrirà di prendere i piatti e portarveli al tavolo. Il buffet è organizzato con una zona sulla destra con formaggi (ho trovato dell'ottimo Stilton) e affettati, seguita dall'area insalate. Al centro c'è un isola con sushi, salmone e gamberi. Le pietanze principali si trovano (uguali sui due lati) sulla fila principale: tre scelte di carne, due o tre di pesce, piatti vegetariani o orientali sempre presenti. All'uscita il pane e la postazione dei gelati. Zero code sempre. A parte, in un'altra area la zona dolci (spettacolari). Ho immagini di questa zona dessert perché non ho voluto fotografare il buffet con la gente, inserisco quindi alcune foto dei piatti già portati al tavolo.

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Mezze aragoste al vapore con granchio e gamberi

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Anelli di calamari fritti, sushi e salmone in crosta alla Wellington

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Zuppa di frutti di mare

Come si vede, io ho la preferenza per il pesce ma anche mia moglie che ha spesso scelto la carne non si è mai lamentata!
 

prof

Staff Member
Ottimo resoconto!
Resto veramente impressionata dalla metratura di alcune suite, in pratica un appartamento!! 146 mq.!!

Avresti dei piani nave relativi? Sarebbe interessante capire le disposizioni ( per deformazione professionale...mi incuriosisce molto). Grazie!!
Buongiorno Oriana, mi documento e appena completo con la ristorazione, posto i dettagli. Ma anticipo che sono cose che ….noi umani non possiamo neanche immaginare!
 

prof

Staff Member
A cena il locale del buffet diventa La Terrazza, ristorante di cucina italiana. Sulle ultime navi, compresa la Dawn, visto il successo, è stato ampliato. Ci sono più posti e, meteo permettendo, anche un bel terrazzo fuori. Ma è sempre bene prenotare, si può fare anche on line prima di partire. Sul sito, visualizzando la crociera prenotata, già si segnala quale sarà nella settimana la serata di gala (o altri eventi) quindi si può già stilare da casa un planning delle cene. Insomma, in dieci giorni tre cene alla Terrazza le abbiamo fatte con grande soddisfazione! In origine, i menù sono stati il frutto di una collaborazione con Slow Food e hanno il gusto di valorizzare i presidi del territorio a cominciare dal tagliere di salumi e affettati con il Parma, capocollo e parmigiano.

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Stato
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