Saint-Malo tra '600 e '700 era la più famosa città corsara. I corsari lavoravano per conto del re di Francia (alla differenza dei pirati che depredavano solo per conto loro). Erano in possesso di un documento ufficiale che legalizzava la loro attività per combattere contro i nemici, e dovevano rispettare scrupolosamente le regole di guerra (non si dovevano depredare le navi francesi), altrimenti erano considerati come i pirati. In quel periodo, il più grande nemico di Saint-Malo fu l'Inghilterra. Si ricorda ancora oggi il corsaro Surcouf, la cui statua eretta a Saint-Malo indica con il dito la direzione dell'Inghilterra, terra nemica da combattere.
A conferma dell'abilità marinara c'è da dire che gli abitanti di Saint-Malo si chiamano "maluini", in francese malouins, da cui deriva anche il nome delle Isole Malvine, nell'Atlantico del Sud, colonizzate per la prima volta proprio da marinai provenienti da questa città nel 1763. E poi finite nella disputa tra Argentina e Gran Bretagna (che le chiama Falkland).
Lasciate le mura è gradevole inoltrarsi tra le vie del centro storico, ricche di negozi e localini. La costruzione più antica e tipica è quella a graticcio. Alcuni edifici in legno e pietra sono, miracolosamente sopravvissuti, come il cortile della casa natale di Chateaubriand, l’arcata dei recollets (frati minori) in Rue des Vieux Remparts e le case a pannelli di legno di Rue du Pelicot, la via più bella del centro storico.
A conferma dell'abilità marinara c'è da dire che gli abitanti di Saint-Malo si chiamano "maluini", in francese malouins, da cui deriva anche il nome delle Isole Malvine, nell'Atlantico del Sud, colonizzate per la prima volta proprio da marinai provenienti da questa città nel 1763. E poi finite nella disputa tra Argentina e Gran Bretagna (che le chiama Falkland).
Lasciate le mura è gradevole inoltrarsi tra le vie del centro storico, ricche di negozi e localini. La costruzione più antica e tipica è quella a graticcio. Alcuni edifici in legno e pietra sono, miracolosamente sopravvissuti, come il cortile della casa natale di Chateaubriand, l’arcata dei recollets (frati minori) in Rue des Vieux Remparts e le case a pannelli di legno di Rue du Pelicot, la via più bella del centro storico.