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--Rocca D'Orcia--
Stanchi? Voglia di un caffé? Niente paura, siamo nel posto giusto.... siamo infatti in vista di una bella caffettiera gigante. Accorrete, ce n'è per tutti!!
Siamo a Rocca d'Orcia (detta anche Rocca di Tentennano), frazione di Castiglione.
Costruita come prolungamento dello sperone roccioso e circondata da più cinta murarie che l'hanno resa imbattibile a qualunque tipo di attacco, la Rocca di Tentennano è l'unica fortezza in Val d'Orcia a non essere mai stata espugnata con la forza.
La rocca, dalla curiosa forma di moka, è costruita in pietra calcarea e ha la struttura tipica del castello-recinto. L'area recintata era quella della spianata sommitale, mentre tutto intorno fino al Settecento si intrecciavano strade e piccole piazze.
Dall'alto, la fortezza dominava sia il paese che la valle.
La torre, con funzione principalmente di avvistamento, era la sede del comando e l'ultimo baluardo della difesa.
Qui vediamo un immagine tratta dal libro terzo "Della Fortificazione delle città", di Girolamo Maggi, in cui vediamo sia Castiglione che la Rocca di Tentennano.
Dalla Rocca si ha una veduta di Castiglione e la sua fortezza, il luogo da cui proveniamo.
L'attuale torre misura 13,5 metri dal pavimento dell'ambiente d'ingresso e circa 21 metri dal livello del cortile alla terrazza e venne ralizzata con uno spessore delle mura di circa 4 metri.
Nella parte nord del cortile ci sono delle scale che conducono al Cassero, il cuore della roccaforte. Questo è costituito da un area pentagonale racchiusa da mura che conservano ancora parte della merlatura.
La porta di accesso al Cassero è andata distrutta, ma tramite il camminamento di ronda e una scala di ferro realizzata con recenti restauri, si può raggiungere una porta ad arco tondo che consente l'ingresso al torrione.
In orgine per accedere c'era una scala mobile in legno, che veniva ritirata in caso di pericolo.
Anche il Torrione ha una pianta pentagonale e due piani interni.
Dopo aver attraversato un breve ed angusto corridoio ad "L", ci troviamo nel primo ambiente della torre, circa 5 metri sopra il livello del cortile.
Il soffitto ha una volta a botte sorretta da ampi archi traversali e lo spazio è illuminato da tre strette feritoie.
Interessante il piano superiore, diviso in due stanze, dove si possono notare la bocca di una cisterna che garantiva l'approvvigionamento idrico e un forno ricavato nella parete.
Dalla seconda stanza si accede alla terrazza, dalla quale si può ammirare un grandioso panorama.
Chiudiamo con una curiosità:
Nel 1377 la rocca ospitò santa Caterina da Siena, la quale vi soggiornò circa cinque mesi; si dice che proprio a Tentennano, giunta analfabeta, ricevette il dono della scrittura.
Lo dice lei stessa in una lettera a Raimondo da Capua, e premette:
Questa lettera, e un’altra ch’io vi mandai, ho scritte di mia mano in su l’isola della Rocca [...]
E poi:
La Provvidenza.. essendo privata della consolazione, la quale per mia ignoranzia io non cognobbi... (ha) provveduto con darmi l’attitudine dello scrivere; acciocchè avessi un poco con chi sfogare il cuore, pecche non scoppiasse.
…per ammirabile modo me la fermò nella mente mia, siccome fa il maestro al fanciullo, che gli da lo esemplo. Onde, subito che fuste partito da me col glorioso evangelista Joanni e Tommaso di Aquino, così dormendo cominciai ad imparare.
Avrebbe quindi imparato miracolosamente a scrivere dormendo e sognando, avendo per maestri i due grandi santi.