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Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

  • Autore discussione Autore discussione Aldo
  • Data d'inizio Data d'inizio
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

Come sempre, lasciamo ai tedeschi che facciano il primo passo. Veramente un paccato.

Un saluto.
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

A parte un errore nel testo dell'articolo ....il 30% per il raggiungimento degli standrd ambientali e il 40% per il raggiungimento di quelli ambientali......?????? Progetti a lunghissimo termine, per ora solo allo stato di studio, e con stanziamenti ridicoli; e poi continuo a non capire perchè solo per le navi passeggeri.

16-10-2007.
FONDO PER MIGLIORARE L'EFFICIENZA ENERGETICA E RIDURRE LE EMISSIONI (da L'Avvisatore Marittimo)
Ambiente, 11 milioni in Finanziaria per spegnere i motori delle navi in porto
GENOVA - La protezione dell'ambiente nei porti entra nella legge Finanziaria 2008 con un finanziamento di 11 milioni di euro. La bozza approvata dal Consiglio dei ministri prevede, all'articolo 33, la costituzione di un fondo per "migliorare l'efficienza energetica e ridurre le emissioni in atmosfera delle navi passeggeri in navigazione e in porto".
In pratica, si tratta di uno strumento per realizzare un miglioramento della qualità dell'aria e delle acque dei porti, a partire da quelle centraline elettriche che dovrebbero consentire l'alimentazione da terra delle navi, di cui si parla da qualche tempo e che hanno raccolto consensi, ma anche qualche perplessità.

Il fondo, sulle cui implicazioni per il porto di Genova sta già lavorando la Capitaneria di porto guidata dall'ammiraglio Ferdinando Lolli, verrà istituito a partire dal 1° gennaio 2008 con una dotazione per il primo anno di 1 milione di euro. Nel 2009 e nel 2010 arriveranno altre due tranche da 5 milioni di euro l'una.

"Il Fondo - spiega la legge - ha la funzione di provvedere all'erogazione di un contributo per attività di ricerca e definizione degli opportuni standard di efficienza energetica e ambientale, alla luce delle tecnologie innovative disponibili, per l'individuazione di impedimenti burocratici, logistici e organizzativi che riducono l'efficienza energetica e incrementano le emissioni del trasporto marittimo, per campagne informative, nonché per favorire gli investimenti e compensare i maggiori oneri operativi derivanti da interventi strutturali e impiantistici, componenti e sistemi".

Il contributo "non potrà superare il 30% degli investimenti ammissibili per il raggiungimento degli standard ambientali e il 40%" per il raggiungimento di quelli ambientali. Fanno eccezione, fra le altre cose, "gli impianti terra-nave dedicati alla fornitura e all'utilizzo della corrente di terra, per le quali viene riconosciuto fino al 100% dei costi di investimento e dei costi operativi". Il riferimento è proprio alle centraline. Il sistema tuttavia ha suscitato anche qualche dubbio da parte di Confitarma, soprattutto riguardo agli standard che dovrebbero essere adottati da tutte le navi, nazionali e internazionali.

Alberto Ghiara
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

Giusto, poi questi motori fanno anche un bel rumore!!
Ma io quando stò a casa (che è piuttosto distante dal porto!!) sento i rumori dei motori della nave, e non è una cosa gradevole!! :evil:
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

Ricompaio dal letargo per dare una opinione su una questione che mi interessa:
Attualmente non risulta possibile per nessuna realta' cittadina europea fornire direttamente corrente alle navi in porto, pur avendone eventualmente la disponibilita'. Le navi per il funzionamento degli impianti non dedicati alla propulsione, necessitano di energia elettrica a 440V - 60Hz, ed in alcuni casi addirittura a 6600 V - 60 Hz.
La energia distribuita nell'ambito europeo e' caratterizzata da una frequenza di 50 Hz, pertanto sarebbero necessari dei convertitori di frequenza e trasformatori con capacita' di trattare potenze dell'ordine dei 10/12 Mw per ogni nave ormeggiata.
Mi sa che i vantaggi ambientali, gia' discutibili, di questo progetto, verrebbero compromessi ulteriormente.
D'altra parte i savonesi che abitano vicino al porto, penso che rimpiangano un pochino i tempi andati, soprattutto al momento dell'avviamento dei Diesel prima della partenza.

Ciao!!!
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

Riapro questo post (che ho scoperto oggi) con delle considerazioni personali..
Sottolineo che sono un ingegnere Elettrotecnico (o Elettrico se preferite) ed un ricercatore nel campo ambientale..
Sottolineo che spesso in Italia si creano discussioni su alcune cose solo per.. discuterne!! Tradotto, discuterne vuol dire far girare soldi ad infinito dietro ad un argomento senza mai arrivare ad una decisione (preferisco fermarmi qui..), e questo mi sembra il caso..

Una nave della Taglia di una Serena assorbirà 10/12 MW in porto, come giustamente sottolinea Giggì, ed alimentarla richiede una serie di infrastrutture abbastanza complesse da gestire, inoltre richiede LA CERTEZZA che questa energia sia sempre disponibile..
Per farlo, avendo anche una città da alimentare, devi avere una bella potenza disponibile, chi te la dà?
Chi te la da non pensando alla sola Serena, ma ad un porto pieno di navi, è diverso: è tecnicamente complicato (Giggì, ci pensi alle armoniche?) ma è anche difficile da realizzare in termini di sorgente primaria.. o il fù ministro Scanio pensava al nucleare (ma quando?) o si illudeva o.. fingeva!!

Scanio nei suoi discorsi parla di energia come uno scolaretto modello, ma in realtà spara frasi da scolaretto da bocciare: la politica può richiedere certe posizioni, ma la fisica non dipende dalla destra o dalla sinistra, ma dalle leggi della natura, o se vogliamo di Dio, che è un pò più in alto di noi..
L'idea può essere buona, ma ha senso con una grossa fetta di nucleare dietro, supportato poi da dei Turbogas o da una rete 'forte' vicino, altrimenti è chiacchera pura..

Se poi è meglio avere i Diesel in moto o il nucleare è altra (difficile) cosa da trattare..

Sul fatto di Venezia.. dice tutto!!

Salutoni
Manlio
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

E mi sembra, Manlio, che le disposizioni europee sull'alimentazione delle navi da terra, debba essere prodotta solo con fonti di energia rinnovabile. Lubecca è il sito portuale europeo, in prima fila, per la realizzazione dell'impianto pilota dal quale, appunto dovrebbe essere proibita qualsiasi forma convenzionale per la produzione di energia.
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

pmanlio ha detto:
Quoto in tutto, ma, caro Manlio, sei proprio sicuro che quella di Pecoraro fosse "chiacchiera pura" :?: O piuttosto si trattava di "chiacchiera inquinata" alla ricerca di consensi sparando uno SCOOP verde che più verde non si può :?: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: Ciao :)
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

Rodolfo ha detto:
E mi sembra, Manlio, che le disposizioni europee sull'alimentazione delle navi da terra, debba essere prodotta solo con fonti di energia rinnovabile. Lubecca è il sito portuale europeo, in prima fila, per la realizzazione dell'impianto pilota dal quale, appunto dovrebbe essere proibita qualsiasi forma convenzionale per la produzione di energia.
Ma, questa è una falsa questione: infatti il porto sarà connesso alla rete, di conseguenza basta avere una rete forte alle spalle e l'energia è assicurata..
Avere una fonte energetica rinnovabile ipoteticamente da sola implica che quando, ad esempio, manca il vento che fai?
Il gioco è diverso.. quando manca il vento provvede la rete esterna, quando c'è il vento e magari è in eccesso si invia energia all'esterno..
In questo modo le cose funzionano, una parte dell'inquinamento è comunque ridotta, ed il porto ufficialmente utilizza SOLO fonti rinnovabili..
Ma un Aereogeneratore da 500 kW o una serie di impianti eolici/solari che possano veramente alimentare un porto, occuperebbero uno spazio notevole.. magari neanche disponibile..
E' più logico ragionare in termini di rete..
Salutoni
Manlio
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

Giusto: ma bisognerà vedere come saranno strutturate queste fonti rinnovabili. In ogni caso, come dici tu, l'intenzione è quella di non gravare unicamente sull'aumento di produzione elettrica su base convenzionale; c'è anche un altro particolare che non vorrei sfuggisse. Non ci sono solo le navi passeggeri che frequentano i nostri porti, ma moltissimi mercantili, molti dei quali datati, che non possono certo vantarsi di appartenere al ristretto numero che inalbera la "Blue Flag" e che, almeno visivamente anche se con potenze assai ridotte, danno un grosso contributo all'inquinamento dell'aria.
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

In ogni caso la messa in esercizio del sistema, "attacca la spina" non penso sia così facile, nel breve termine. Parlando con degli addetti ai lavori, questi appaiono scettici sul progetto, per tutta una serie di motivi.
Il primo è che l'operazione, una volta ci fosse il collegamento con la linea di terra, non è così semplice ed immediata. Per "spegnere" in sequenza tutti gli impianti di bordo e collegarli poi alla rete, ci vuole del tempo, anche un'ora e in quel lasso di tempo la nave è "morta", niente ascensori, niente condizionamento, niente servizi igienici ecc. ecc. e si blocca l'operatività della nave con perdite di tempo prezioso. Pensate ai traghetti Ro-Ro che nel momento di sbarco e imbarco, hanno la necessità della massima potenza per l'uso degli estrattori per il ricambio d'aria all'interno, oltre che naturalmente per il benessere dei passeggeri. In pratica il cambio di alimentazione deve avvenire per gradi; è come se il computer venisse spento con il pulsante on-off senza effettuare la chiusura "guidata" che mette in sicurezza il sistema.
Qualche anno fa, ho assistito al carenaggio di Costa Victoria per un breve intervento alle eliche, e la nave è stata allacciata alla rete del cantiere; gli impianti per un certo lasso di tempo erano fuori servizio, con tutto l'equipaggio a bordo, e nave quasi impraticabile. Poi è stato effettuato il collegamento con terra, ma sempre con funzionalità ridotta.
Poi c'è l'aspetto sottolineato da Giggì, sulla frequenza: quasi tutte le navi lavorano sulla frequenza di 60 Hertz, mentre la rete di terra funziona a 50 Hertz: e per la riconversione sarebbero necessarie delle apparecchiature di notevoli dimensioni e costose, che su molte delle navi in circolazione, specialmente le passeggeri, potrebbero comportare delle difficoltà logistiche per il loro posizionamento.
Anche sbalzi di tensione alla rete potrebbero causare danni all'elettronica di bordo.
Per concludere non è né così semplice né così imminente "attaccare la spina" alle navi in porto, nonostante lo sbandieramento della soluzione a portata di mano.
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

Rodolfo é possibile in futuro iniziare progetti di navi con la necessitá al massimo di 50 Hertz ?

Un saluto.
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

tano ha detto:
Rodolfo é possibile in futuro iniziare progetti di navi con la necessitá al massimo di 50 Hertz ?
Un saluto.
Non ha molto senso, devi sempre prevedere che la nave possa far lavorare i suoi generatori insieme a quelli di terra (vedi Rodolfo che ha perfettamente ragione) e questo implica che a cinquanta o sessanta Hertz comunque l'elettronica di terra deve esistere.
Inoltre ad essere pignoli a sessanta Hertz alcune delle macchine a bordo potrebbero essere un poco (pochissimo) più leggere, ma questo è proprio il nulla..
La realtà è che si tratta di un sistema complesso per molti motivi, e difficile da realizzare per altri, una idea che potrebbe aver senso disponendo o del nucleare (che l'aria non la inquina di sicuro) o di grandi (molto grandi) piattaforme eoliche OFF SHORE (in mare) nelle vicinanze, supportate però da una rete convenzionale di notevole potenza e da qualche generatore a gas..
Insomma, una cosa non semplice da mettere su..
Salutoni
Manlio
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

Attualmente l'unica situazione in cui si ha nave con corrente da terra è quando la stessa si trova in bacino (e nemmeno questa è una regola, in quanto sempre più spesso invece che erogare energia elettrica alla nave viene collegata una o più linee di acqua mare per poter tenere in moto almeno un generatore ed essere autosufficiente). In questa condizione la corrente ha normalmente 380 V e 50 Hz: sono tanti e tali i problemi di gestione degli impianti (minori prestazioni dei motori elettrici, maggiore iintensità delle correnti indotte negli avvolgimenti eccetera) che praticamente la "somministrazione" di corrente da terra è vissuta da noi addetti ai lavori come una emergenza da far rientrare nel più breve tempo possibile. Vuoi anche per il fatto che le navi permangono in bacino con tutto l'equipaggio e le maestranze che debbono mangiare, bere, lavarsi, dormire, fare pipì e pupù... vai a spiegare che per due giorni mancherà il vuoto, l'acqua, il vapore e la elettricità.... CIAO!!!!!!!!
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

Ecco una delle prime serie e reali applicazioni per l'alimentazione delle navi da terra; da notare che per ora sono interessate solo tre navi, e dopo anni e anni di studi. Altro che le dichiarazioni dei nostri amministratori!!!

Dopo 13 anni di studi Lubecca, sbarcano le navi “con la spina”
Sarà Lubecca il primo porto tedesco ad applicare il cold ironing, il sistema che permette alle navi ferme in banchina di ricevere la corrente da terra, senza dover tenere accesi i motori per alimentare i generatori di bordo.

L’avvio ufficiale dell’esperimento partirà ad agosto: la Germania entra così nel ristretto club degli Stati che già applicano questa tecnica, che se sviluppata a dovere un domani eliminerà dai porti, in un colpo solo, emissioni inquinanti, fuliggine, Pm10 e rumore.

Per il momento, saranno le tre navi dell’industria cartiera finlandese Stora Enso (nella foto dall’archivio della società una nave del gruppo) ad essere coinvolte nel progetto. Ma il passaggio dalla teoria alla pratica - ci sono voluti 13 lunghi anni di sperimentazioni - mette di buon umore le autorità della città anseatica. Del resto, su Lubecca è puntata l’attenzione di grandi porti come Amburgo, Brema, Kiel e Rostock: tutti interessati alle “navi con la spina”.

La tecnologia utilizzata è quella di Siemens. Il sistema da 15 megawatt opera con una frequenza a 50 Hertz, come la rete elettrica di Lubecca. Si tratta di un caso. A bordo dell’80% delle navi che viaggiano in giro per il mondo la frequenza è 60 Hertz. La Siemens, come le altre aziende che si sono avventurate nel campo del cold ironing, ha sviluppato una tecnologia in grado di adattare la frequenza delle navi con quella dei porti dove attraccano. L’intero processo viene effettuato in pochi minuti, e senza la necessità di spegnere i servizi di bordo. A rendere ancora più “verde” il progetto-Lubecca è il fatto che la Stadtwerke Lübeck, municipalizzata che controlla i servizi per la città, ha destinato alle tre “navi con la spina” esclusivamente energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Un progetto simile, ma tutto è ancora sulla carta, è stato ipotizzato questa primavera a Genova, con un patto tra Regione e Enel per sviluppare cold ironing ed energie rinnovabili nel porto del capoluogo ligure.

Le tre navi usate dalla Stora Enso si chiamano Transpaper, Transpulp, Transtimber e appartengono alla compagnia finlandese Transatlantic. Operano sulla rotta Rostock – Kemi, nel golfo di Botnia, porto già attrezzato per il cold ironing. Con un fatturato da 13 miliardi di euro l’anno, la Stora Enso è la più grande cartiera del mondo. Lubecca è l’ultimo progetto avviato dalla società, che ha come principale azionista lo Stato finlandese. Gli altri porti dove le navi noleggiate da Stora adottano il cold ironing sono Oulu – poco distante da Kemi – Zeebrügge in Belgio e Goteborg in Svezia.

Alberto Quarati da Shippingonline
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

Sarebbe grandioso se lo facessero pure a Venezia! Quale altra città ne trarrebbe maggior giovamento?
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

amartoni ha detto:
Sarebbe grandioso se lo facessero pure a Venezia! Quale altra città ne trarrebbe maggior giovamento?
me lo immagino, Serena, Musica, Splendour,....si spegne veneto, friuli e forse forse pure la calabria... :lol: :lol: :lol: :lol:
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

unochenavigaverament ha detto:
amartoni ha detto:
Sarebbe grandioso se lo facessero pure a Venezia! Quale altra città ne trarrebbe maggior giovamento?
me lo immagino, Serena, Musica, Splendour,....si spegne veneto, friuli e forse forse pure la calabria... :lol: :lol: :lol: :lol:
Hai ragione, ho scritto di getto senza prima leggermi tutta la discussione che oggettivamente ho scoperto solo 20 minuti fa.
In teoria sarebbe un ottima cosa, in pratica bisognerebbe ridisegnare tutta la rete di distribuzione, e forse anche le navi
Alcune considerazioni:
Non sono un ingeniere ma un appassionato di molte cose, tra le quali i treni. Esistono locomotive politensione che lavorano con i 3000 volt in corrente continua, i 25000 volt trifase a 50hz e i 15000 volt monofase a 16,7hz, considerando che in quei casi si parla di potenze dell'ordine dei 9000 kW, e che comunque sono apparati che stanno all'interno della locomotiva, credo che si possano realizzare dei variatori di frequenza a terra capaci di adattarsi alle navi.
Relativamente a Venezia ricordo che la maggior parte delle centrali idroelettriche (quindi fonti rinnovabili) del Trentino, del Veneto e del Friuli, tra le quali la diga del Vajont, sono state costruite per alimentare quello sconcio del polo industriale di Marghera...
Comunque rimane il fatto che ancora una volta i tedeschi sono davanti a noi...

Scusate ancora per il precedente intervento decisamente da ignorante
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

Sì, ma quello sconcio di Porto Marghera, servì, oltre che ad arricchire i soliti noti, a creare posti di lavoro per migliaia di persone, dopo la smobilitazione della 1^ guerra mondiale. Posti di lavoro, case, opere edili, che cambiarono volto al territorio comunale. Tantissime opere che stiamo attualmente usando, sono riconducibili a quel periodo. Certo, poi l'ingordigia di chi era al potere, ha devastato una delle zone naturalistiche più importanti del paese. Per fortuna, per presa coscienza o per intervenute mutazioni di mercato, la situazione sta velocemente cambiando, anche se le conseguenze delle nefandezze perpetrate, si trascineranno chissà per quanto tempo.
 
Re: Stop ai motori delle navi lasciati accesi nei porti

Amartoni....interesantissimo.

Grazie ed un saluto.
 
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