Martina, ti rispondo per punti, anche se si entra in un discorso difficile che non credo sia da fare qui in questo topic e forse neanche nel forum..
Ma può essere interessante:
Hai elencato i motivi per cui all'estero le lauree non valgono nulla ed imperano i Master, gli stessi motivi per i quali quando gli Anglosassoni hanno iniziato a correggere il loro sistema verso il nostro mentre noi, come scimmiette, abbiamo seguito il loro.. tra l'altro anche i motivi per cui da fuori cercano laureati Italiani..
Corsi di laurea e specializzazioni sono aumentati solo per aumentare gli introiti dei professori, mentre la nostra vera forza è la preparazione orizzontale..
Nessuno che fosse iperspecializzato può innovare davvero, nessuno va la prima volta sulla Luna con l'esperienza, ci vuole di più, ed il di più era la scuola di pensiero Italiana, Tedesca, Orientale ed in parte Inglese..
Da venti anni gli Americani lo hanno capito ed hanno modificato il loro sistema basandolo sui Master di livello, e correggendo anche l'approccio di base.. per contro noi invece siamo andati indietro alla specializzazione convinti che occorre essere 'pratici'..
Un 'teorico' ci mette un mese a fare quello che un 'pratico' ha imparato in anni di esperienza, un 'teorico' cambia attività con facilità, innova, inventa.. un 'pratico' è uno con lo sguardo limitato..
Tanto limitato che un laureato triennale Americano del 1985 non valeva più di un buon perito Italiano, e loro lo sapevano bene..
L'unico 'vantaggio' del nuovo approccio è stato aumentare le cattedre e gli stipendi di chi le occupa, con l'ausilio dei Master poi è anche peggio..
Anche qui, riferendosi alle superiori conosco bene quei cambiamenti, e ti dico che non sono stati passi avanti ma passi indietro, imposti ai professori e non cercati da questi.. fino al 1998 la scuola era cresciuta nei metodi e nella cultura (io l'ho lasciata nel 1986 ma l'ho seguita e la seguo ancora) poi è intervenuta la politica ed ha fatto un disastro.. nel 2000 ho vinto un concorso a cattedre ed ho dovuto constatare con i miei occhi dove si stava andando e parlando con i professori ho trovato la mia stessa visione..
Giulianino, i miei professori delle superiori si sono laureati avendo i collaboratori di Fermi come insegnanti, hanno anche avuto a che fare con lui sia pure di sfuggita..
Quando in una aula non si è più di trenta persone (se non dieci), ed il sistema è rodato come un orologio, gli insegnanti personaggi di livello mondiale e lo studente al centro dell'attenzione laurearsi diventa una gioia pura..
Prima, ai tempi di Fermi appunto, era anche meglio.. era una Università elitaria, che ti formava in modo eccezionale, ma le cose fatte bene che ti danno tanto a volte sono meno difficili di quelle fatte male che ti danno poco..
D'altra parte posso dirlo anche a livello personale, quando sono passato dal biennio, con aule di trecento alunni, un professore che vedevi con il binocolo ed un sistema fatto per cacciarti, al triennio, con aule di trenta alunni ed un professore che prendeva il caffè con te e ti spiegava le cose, ho ovviamente imparato il triplo e faticato un terzo..
Pensa a quando sono passato dall'altra parte ed ho gestito quindici alunni, come pensi che si siano trovati con me? Ho potuto trattarli uno ad uno con l'attenzione che meritavano..
Mi sa di no..
Un salutone!
Manlio