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Ibiza?
La mente immagina discoteche, Yacht, Vip che si crogiolano al mare e tanta bellezza 'sintetica' e tutto sommato la stessa mente si chiede, perchè venire qui?
Manlio
Infatti, è vero.
Ibiza alla mente di tutti appare come te la presentano i media, come l'isola della trasgressione, del divertimento sfrenato, del giorno e della notte, soprattutto la notte che chissà poi che cosa ti deve dare! Insomma, lo stereotipo di Ibiza è questo.
Il lato nascosto di questa isola che per molti è solo divertimento, spiagge , relax.... è sorprendente!
Bellissimi scatti , ne ho scelti solo alcuni, ma sarebbero tutti da quotare e commentare....quel verde ad esempio e la fermezza dell'attimo, non un movimento in quelle vasche...bello, bello!
Invece il fotografo ed il presidente possono aspettare.. ma hanno in mente qualcosa..
Le navi di notte sono stelle che brillano
ben lo sapeva chi, nel 1940 ne fotografava una in particolare..
L'emozione, perché è di questo che si parla in questo diario...perdonatemi ma lo devo dire , poco seguito....e non so bene e me lo chiedo di continuo....cosa sia più importante durante un viaggio ...
Cosa è veramente importante!?
Per me, per noi, mi sento di essere portavoce dei miei compagni di avventura, sono stati di sicuro momenti come questi che rimarranno nei nostri ricordi.... saremo strani?....mah , non saprei...
E comunque il momento , l'attimo e se volete l'emozione di questa tappa per me è stata a bordo...
Quando....e lo ripeto, quasi in solitudine perché non si è mai soli su una nave da crociera, ero proprio dal lato opposto a dove stava Manlio....e lo spettacolo del mondo che cambia sul variare della luce, di quella piccola baia davanti a me, non la scorderò mai....
L'emozione, perché è di questo che si parla in questo diario...perdonatemi ma lo devo dire , poco seguito..
L'esperienza di un viaggio è una esperienza spirituale, che sia di conoscenza di altre realtà, culture, di visite di antiche vestigia, o che sia semplicemente una sequenza di emozioni, essere li, in quel momento.
Per esempio essere sul Nilo, in un battello, puntare a Sud e respirare a pieni polmoni il vento caldo e secco del deserto, vedere i bambini giocare con la maglia di Totti in un campo quanto mai improbabile, mentre due signori Arabi pescano un pesce enorme.
Così, essere 'semplicemente' davanti ad un tramonto in una isola mai visitata in precedenza, può rimanere nel cuore e nella mente per l'eternità..
Tante visite e zero risposte mettono colui che scrive in una strana condizione, proseguire? Non farlo?
E' pesante? E' brutto?
E una situazione strana, la vivo per la prima volta..
Un saluto!
Manlio
È vero dietro a un click c'è molto...e io ho molto, moltissimo da imparare sono solo all'inizio. Forse mi lascio guidare più dall'emozione del momento, del voler ' fissare' l'attimo o gli attimi. Comprendo bene il grande lavoro e la grande passione che soprattutto è alla base di tutto.
Voglio aggiungere un ricordo, allo splendido ricordo tuo sul Nilo..... è di Victoria nel 2004.
La sensazione di calore nell'oscurità della notte, sul ponte passeggiata quello coperto delle scialuppe. Era agosto e dentro la nave, l'aria condizionata aveva creato quella situazione di gelo, ghiaccio puro...e per riscaldarci siamo usciti al ' tepore' della notte in pieno Mar Egeo. Poco o nulla si vedeva, solo una luce fioca che rischiarava lo scafo e rifletteva la luce sulla spuma del mare....non un'alito di vento, tutto era calmo...immobile.
Era piacevole stare lì a fantasticare cosa ci poteva essere là fuori, forse isole... sicuramente isole, ma noi non le vedevamo fisicamente ma solo con gli occhi della mente.
Per me era una sensazione strana, mai provata prima...era la mia prima crociera, per cui ero ansiosa, curiosa di vedere di imprimere nella mia mente quante più sensazioni, emozioni possibili. Credo che questo si possa identificare con la sete di conoscenza, che il viaggiatore ha...ero solo all'inizio del mio viaggiare per mare.
Ma questa sete, ancora non si è esaurita del tutto, in ogni viaggio si ripresenta...e credo che non mi abbandonerà mai.
Oriana, come in ogni espressione umana, per padroneggiare un mezzo o per svolgere un certo tipo di lavoro, ci vuole da una parte lo studio, dall'altra un minimo di esperienza, le due cose ti devono dare la capacità, per esempio in fotografia, di 'vedere' come vede la macchina, di 'ragionare' come ragione la macchina.
La foto che hai sottolineato è nata qui
In quel momento si è composta nella mia mente, ma per farlo dietro doveva esserci tutto quel bagaglio di conoscenze che ti permetteva di 'vederla', di sapere che si poteva fare.
La impostazione che ha portato a quel bianco ed a quella luminosità è una mia 'lettura' di Victoria, ci sono, a parità di inquadratura, altre possibili 'visioni' della nave, più o meno scura, brillante, bianca, gialla, contrastata ecc. Ogni visione restituisce un sentimento diverso.
Per questo alla fine quello scatto è 'costruito' e diviene una espressione di chi lo fa, dell'autore.
Una volta ho sentito un eminente personaggio svilire la fotografia naturalistica rispetto alla pittura dello stesso tipo, dicendo che il fotografp in fondo ha una attrezzatura ipercostosa e gli basta fare click, il pittore ci mette lavoro e pensiero.
Non è così.. questa immagine, non mia..
ha richiesto sei anni di lavoro, di ricerca, di studio, di tentativi.
In questo senso la fotografia non è meno 'faticosa' o meno creativa di altre arti o attività umane.
Isole Greche, passando davanti ad Itaca, stessa nave, stesso ricordo..
Un salutone!
Manlio