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una gita fuori porta

Re: una gita fuori porta

Non sono molto presente nel forum (a parte alcuni post avviati che seguo con interesse, ma non ho tempo per tutto) ma questo non vuol dire che non apprezzi!!
In particolare questo post..

Salutoni!
Manlio
 
Re: una gita fuori porta

Una gita bellissima è sul Tirreno dalle parti di Piombino. Tutto si intruppano per il traghetto dell’Elba ma consiglio di fermarsi invece dove la strada, da cui si domina un meraviglioso panorama, congiunge Populonia al golfo di Baratti: sulla spiaggia si fa il bagno, risalendo alle spalle con un sentiero si visita la necropoli etrusca.

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Populonia fu una delle più fiere e potenti città etrusche, unica tra quelle della "Lega dei Dodici" ad affacciarsi sul mare.
Lo sviluppo della Populonia etrusca si estende dal IX sec. AC fino alla conquista romana del III sec. AC.
La città era un importante crocevia di scambi commerciali grazie alla sua strategica posizione che domina il golfo di Baratti ed era inoltre rinomata per l'ottimo vino che si traeva dai locali vigneti.
La principale attività di Populonia, tuttavia, era legata alla lavorazione del ferro che estraevano dall'antistante Isola d'Elba e rivendevano alle popolazioni confinanti. È curioso che agli occhi dei romani Populonia apparve come una sorta di Bengodi, di persone che si godevano la vita tanto che fecero ben presto delle donne di Populonia lo stereotipo di "donna dai facili costumi"; secondo la tradizione, Populonia fu distrutta proprio per l'invidia che in loro suscitava la presunta vita spensierata dei suoi abitanti (in realtà fu distrutta da Silla nell' 80 AC perché si era alleata con Mario).
Della Populonia etrusca restano abbondanti testimonianze archeologiche ed in particolare un consistente numero di tombe.
Più vicino al mare si trovano tombe a tumulo di pregevole fattura ed una caratteristica tomba ad edicola; più in alto, all'interno della vegetazione, si trovano i resti della necropoli de 'Le Grotte' dove è possibile visitare tombe a camera ipogea scavate nella roccia, accessibili da strette scalinate, contenenti letti funebri con cuscini intagliati in pietra. È stato recentemente inaugurato il Parco Archeologico di Baratti e Populonia che consente la visita completa degli aspetti archeologici dell'area.

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Appagata la parte culturale si sale alla Rocca, mura medievali, costruite per la difesa dai pirati, che racchiudono vicoli lastricati, piccoli negozi ( dove però mogli e figli riusciranno a spendere allegramente) e ristorantini graziosi sotto il pergolato.
Gita da 4 stelle, credetemi.
 
Re: una gita fuori porta

Ci hai dato un' interessante suggerimento! E' una gita che voglio proprio fare in un prossimo fine settimana, grazie!
 
Re: una gita fuori porta

Di questi tempi mi sento di consigliare un classico: la zona intorno a Siena.
Già il viaggio di per sè stesso vi riempie gli occhi perchè appena fuori città le colline senesi sono disegnate dalle coltivazioni e punteggiate di fiori dai colori vivaci.
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I paesi sono quasi tutti carini, ma quando cominciate ad arrivare nella zona di Buonconvento, Montalcino, Pienza, bè lì vale la pena di fare una sosta. In particolare vi segnalo il paese di mia moglie: San Quirico d'Orcia, il nucleo storico è sviluppato sulla strada principale (un pezzo dell'antica Via Francigena) sulla quale si trovano tre chiese, di cui la Collegiata del XII secolo e la chiesa di San Francesco che custodisce la statua della Madonna di Vitaleta di Andrea della Robbia. Nella piazza principale si trova l'ingresso agli Horti Leonini, esempio di giardino all'Italiana del cinquecento con i resti della Torre del Cassero, distrutta durante la seconda guerra mondiale.
L'indirizzo del Comune è questo
http://www.comunesanquirico.it/default.asp?cod=sq_01_18
non c'è molto, ma qualche informazione su cosa vedere, dove mangiare o dormire, potete trovarla.
Poi il terzo fine settimana del mese di giugno si rievoca l'incontro fra Federico I Hohenstaufen detto il Barbarossa e i Cardinali inviati da Papa Adriano IV, da qui Federico proseguì verso Roma, ed il 18 giugno 1155 fu incoronato nella Basilica di San Pietro. Quest'anno la festa, con le sfide tra arcieri e sbandieratori negli Horti Leonini, le cene medioevali nei quattro rioni in cui è diviso il paese, gli spettacoli e la rievocazione storica sul sagrato della Chiesa Collegiata, dovrebbe slittare di una settimana, a causa delle elezioni.
Saluti
Carlo
 
Re: una gita fuori porta

Hai capito da dove viene la moglie!!
In occasione di un matrimonio tenuto nella zona gli sposi fecero finta di partire e rimasero qualche giorno in quel paradiso..
Ma anche noi (io ed una amica) facemmo altrettanto (o meglio, non facemmo finta di partire per sfuggire ai parenti..) e li beccammo sul fatto!!

E' la prima volta che lo rivelo!!

Quando ci si incontra? :P

Salutoni!
Manlio
 
Re: una gita fuori porta

ringrazio carlo dello spunto, a fine mese vado quakche giorno a Lucca, se riesco mi spingo a San Quirico che non conosco
per la verità non sono mai stato neppura a Pienza che non dev'essere male...
 
Re: una gita fuori porta

Oggi ero a passeggio, per la mia gita fuori porta della domenica ,sulle alture genovesi ,lungo la strada del forte Diamante verso le 17,30 ho potuto ammirare due mezzi di trasporto molto diversi fra loro

questa nave :shock: la """Fantasia """" in partenza


DSC01080.jpg



ed un pezzo da museo ancora in servizio " il trenino di Casella"



DSC01076.jpg
 
Re: una gita fuori porta

Carlo, i posti che hai suggerito sono nel mio cuore....conosco quell' angolo di Toscana come le mie tasche; ci sono stata per l' ennesima volta qualche mese fa.Insieme alla Costiera Amalfitana, mio marito ed io li consideriamo il nostro rifugio. San Quirico e tutta la zona intorno hanno vedute, per me, spettacolari, e poi il cibo....
 
Re: una gita fuori porta

elenamaria ha detto:
San Quirico e tutta la zona intorno hanno vedute, per me, spettacolari, e poi il cibo....

Sentissi come sono i "pici" che cucina una delle zie di mia moglie....

In effetti è una zona molto bella, ma in Italia abbiamo tanti bellissimi angoli di paradiso magari, in certi casi, ci vuole il tempo e la pazienza di scovarli anche lontano dai luoghi più conosciuti.

Saluti
Carlo
 
Re: una gita fuori porta

carlo62 ha detto:
Sentissi come sono i "pici" che cucina una delle zie di mia moglie....

Guarda che oggi mi aspetta riso in bianco!! :cry: :cry: :cry:

Per una volta (per velocità) utilizzo foto non mie e lancio una mia proposta, che comporta uno scostamento 'graduale' di ambiente rispetto alle vostre..

Civita di Bagnoreggio:

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Si tratta di una città medioevale splendidamente conservata (ad opera soprattutto degli americani, che hanno una sede distaccata di una facoltà di architettura e del principe Carlo di Inghilterra che l'ha in un certo senso adottata) arroccata su una roccia che sta franando, nota per questo come 'La città che muore', gli abitanti sono pochi, ma organizzati per proporre ai turisti oltre che da mangiare una serie di visite a Frantoi ecc.
Per chi lo ha visto è la città medioevale dove Brancaleone (L'armata Brancaleone di Monicelli) entra con i suoi e trova qualcosa di strano..

http://www.youtube.com/watch?v=7RMUPY33aK0

Vi lascio un sito di riferimento:

http://www.civitadibagnoregio.it/

La città è posta non lontano dal lago di Bolsena:

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Dove oltre allo splendido lago la cittadina ospita un castello molto bello all'interno del quale è posto un museo che copre il periodo dalla preistoria alla civiltà Etrusca:

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Salutoni!
Manlio
 
Re: una gita fuori porta

Manlio, i posti che proponi li ho visitati e il lago di Bolsena più di una volta; sono molto molto carini...dai, pensateci...
 
Re: una gita fuori porta

L’Italia è tutta bella ma certe aree geografiche hanno una densità di natura e cultura particolarmente ricca. La zona che stiamo suggerendo va dagli Etruschi al Rinascimento, ce n’è per tutti i gusti, anche gastronomici. Solo un piccolo elenco, per difetto:

ETRUSCHI E ROMANI

Bolsena
Cerveteri (Roma)
Ferento (VT)
Faleri Novi (Civita Castellana)
Norchia (VT)
Sutri
Tarquinia
Tuscania
Vulci
Populonia
Vetulonia


MEDIOEVO
Bolsena
Civita di Bagnoregio
Montefiascone
Tarquinia
Tuscania
Viterbo


RINASCIMENTO
I Mostri di Bomarzo
S.Maria della Quercia (VT)
Palazzo Farnese (Caprarola)
Villa Lante a Bagnaia (VT)
 
Re: una gita fuori porta

Ed è effettivamente un elenco per difetto!!

A presto (ora non posso contribuire!)

Manlio
 
Re: una gita fuori porta

pmanlio ha detto:
Quando ci si incontra? :P

L'idea non mi dispiace come ho già detto tempo fà in un altro post....

Ma.....qualche ma c'è sempre....dipende dagli impegni di ciascuno, ovviamente, e non sempre è facile mettere insieme le persone....... :roll:
E soprattutto non mi mettete in mezzo con l'organizzazione perchè sono una frana in queste cose!!!!
Per cui attendo fiducioso [smilie=in_attesa[1].gif]

Saluti
Carlo
 
Re: una gita fuori porta

serbet ha detto:
ringrazio carlo dello spunto, a fine mese vado quakche giorno a Lucca, se riesco mi spingo a San Quirico che non conosco
per la verità non sono mai stato neppura a Pienza che non dev'essere male...
Serbet, Pienza è un vero gioiello, come pure San Quirico: prendi una strada bianca, non asfaltata, la prima che incontri e che ti ispira ....e resti affascinato, dai colori del paesaggio, dalla sua forma, da una piccolissima chiesetta che non ti aspetti.....Ti farei volentieri da guida!!!
Per Carlo: se ti riferisci al mio post di qualche mese fa, io ho rinunciato all' idea dell' incontro; la vedo moolto difficile!
 
Re: una gita fuori porta

Con tutte le belle cittadine della Toscana, Pistoia rischia di essere trascurata. Io ci andai anche per vedere l’Ospedale del Ceppo di Pistoia costruito nel Duecento e nel Quattrocento arricchito di un bellissimo portico molto simile a quello che il Brunelleschi progettò per gli Innocenti a Firenze. Nel portico spicca un meraviglioso fregio in terracotta dipinta a colori vivaci e invetriata, realizzato da Giovanni Della Robbia e da Santi Buglione sul tema delle “Sette opere di misericordia”.
Sembra fatto ieri, si è conservato all’aperto in modo incredibile.
Ma il povero Luca Della Robbia ha avuto la sfortuna di avere come colleghi gente come Donatello e Brunelleschi, per cui passa per un qualunque.
E poi c’è tutto il “mistero” della terracotta invetriata…..mistero e spionaggio industriale, alchimia e Mata Hari del tempo,….

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La scultura in terracotta invetriata rappresenta nella produzione artistica del Rinascimento un’innovazione fondamentale: un’idea dalla portata geniale, che consiste nell’applicare alla scultura il rivestimento di smalto della maiolica. Un’invenzione straordinaria frutto del genio artistico, la creatività, la fantasia e la tecnica, lo studio, la ricerca su materiali e tecniche di lavorazione. I Della Robbia furono straordinari maestri artigiani capaci di trasformare la terra in opere d’arte e di fondere una produzione artistica sconosciuta perfino agli antichi, la pittura, la scultura, l’architettura e le arti
La formula della terracotta invetriata fu per secoli un vero e proprio mistero, la famiglia la nascose gelosamente per decenni non lasciando alcuna indicazione o appunto sui metodi e sui procedimenti tecnici e convincendo tutti i contemporanei che si trattasse di una eccezionale invenzione. La leggenda narra che la magica ricetta poi passò nelle mani di Benedetto Buglione per tramite di una donna di casa Della Robbia e che così si sfatò il mistero: la tecnica dell’invetriatura non era un’invenzione bensì la rinascita di un’arte ereditata dal mondo romano e bizantino, quindi trasmessa per tramite degli arabi nelle regioni europee di cultura moresca, in particolare in Spagna.
A Luca della Robbia rimane il merito di aver riscoperto la tecnica, di averla fatta propria portandola a livelli eccelsi, di averla abbinata ad una capacità creativa difficilmente eguagliabile e anche di aver regalato per secoli il fascino del segreto. Di lui scrisse il Vasari: “Per che, considerando che la terra si lavorava agevolmente con poca fatica, e che mancava solo trovare un modo mediante il quale l’opere che in quella si facevano si potessono lungo tempo conservare, andò tanto ghiribizzando che trovò modo da diffenderle dall’ingiurie del tempo; per che, dopo aver molte cose esperimentato, trovò che il dar loro una coperta d’invetriato addosso, fatto con stagno, terra ghetta, antimonio et altri minerali e misture, cotte al fuoco d’una fornace a posta, faceva benissimo questo effetto e faceva l’opere di terra quasi eterne”.

Intorno alle terracotte invetriate gli studiosi non sono ancora riusciti a fugare del tutto il mistero della tecnica usata per l’applicazione del prodigioso smalto al biscotto (la terracotta, cioè, che ha subìto una prima cottura), che all’epoca poteva essere effettuata o per immersione (soluzione da escludere per le dimensioni di alcune opere) o con la pennellatura. Infatti, non appena si appoggia con il pennello lo smalto sulla superficie porosa del biscotto, la sospensione acquosa di vetro polverizzato (priva, cioè, di sostanze plastiche) di cui è composto viene avidamente assorbita in quel solo punto di contatto impedendone una pur rapida spennellatura su tutta l’opera. Come riuscivano, allora, Luca e i suoi discepoli, a fermare uniformemente sull’argilla quel corposo e lucente strato di smalto che ancora oggi continuiamo ad ammirare stupefatti?
Infine un’altra curiosità: il nome Robbia deriva da una pianta comune nelle zone incolte della Toscana dalle cui radici si ricava un colore rosso (ruber) da sempre impiegato nella colorazione di tessuti e di pellami, nonchè per la produzione di lacca per i pittori. Ebbene Luca della Robbia ha utilizzato nelle sue terracotte tutti i colori tranne il rosso. Chissà perché!


(chiedo scusa della lunghezza)
 
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