elenamaria
New member
Re: una gita fuori porta
Che meraviglia, le foto e l' affascinante spiegazione!
Che meraviglia, le foto e l' affascinante spiegazione!
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una gita fuori porta
- Autore discussione serbet
- Data d'inizio
fandelmare
New member
Re: una gita fuori porta
Amici, intanto io osservo, ringrazio, in molti casi ricordo, godo di immagini e parole, taccio e medito sul presente :roll:.
Amici, intanto io osservo, ringrazio, in molti casi ricordo, godo di immagini e parole, taccio e medito sul presente :roll:.
Re: una gita fuori porta
Anch’io cerco di trovare cose positive e lavorando con i giovani ci riesco, ma appena sposto lo sguardo su altro mi viene in mente questa bella rima di Machiavelli (magari recitata da Albertazzi)
Io spero, e lo sperar cresce il tormento,
io piango, e 'l pianger ciba il lasso core;
io rido, e il rider mio non passa drento;
io ardo, e l'arsion non par di fuore;
io temo ciò ch'io veggo e ciò ch'io sento,
ogni cosa mi dà nuovo dolore;
così sperando piango, rido e ardo,
e paura ho di ciò che io odo o guardo.
(NICCOLO' MACHIAVELLI)
Anch’io cerco di trovare cose positive e lavorando con i giovani ci riesco, ma appena sposto lo sguardo su altro mi viene in mente questa bella rima di Machiavelli (magari recitata da Albertazzi)
Io spero, e lo sperar cresce il tormento,
io piango, e 'l pianger ciba il lasso core;
io rido, e il rider mio non passa drento;
io ardo, e l'arsion non par di fuore;
io temo ciò ch'io veggo e ciò ch'io sento,
ogni cosa mi dà nuovo dolore;
così sperando piango, rido e ardo,
e paura ho di ciò che io odo o guardo.
(NICCOLO' MACHIAVELLI)
pmanlio
Active member
Re: una gita fuori porta
Premesso (Sergio lo sa) che per me non è tempo di meditare, ma di agire in modo ben organizzato ed aprire uno spiraglio verso un futuro migliore, volevo dire che mi viene in mente una strana associazione tra il testo di Machiavelli e questo brano del 1963 (il Re dei Pagliacci):
http://www.youtube.com/watch?v=cVm5lzVKuEc&hl=it
Ho sempre pensato che la tristezza del Re fosse in realtà la paura di esporsi, ora tornando al Machiavelli:
io temo ciò ch'io veggo e ciò ch'io sento,
ogni cosa mi dà nuovo dolore;
così sperando piango, rido e ardo,
Salutoni!
Manlio
Premesso (Sergio lo sa) che per me non è tempo di meditare, ma di agire in modo ben organizzato ed aprire uno spiraglio verso un futuro migliore, volevo dire che mi viene in mente una strana associazione tra il testo di Machiavelli e questo brano del 1963 (il Re dei Pagliacci):
http://www.youtube.com/watch?v=cVm5lzVKuEc&hl=it
Ho sempre pensato che la tristezza del Re fosse in realtà la paura di esporsi, ora tornando al Machiavelli:
io temo ciò ch'io veggo e ciò ch'io sento,
ogni cosa mi dà nuovo dolore;
così sperando piango, rido e ardo,
Salutoni!
Manlio
Re: una gita fuori porta
Per noi che veniamo dalla campagna, come canta Paolo Conte, il mare è la Liguria. E se vogliamo toglierci dalla folla bisogna arrivare alle cinqueterre.
Non che le cinqueterre abbiano bisogno di essere scoperte, ma basta uscire da Monterosso a piedi verso Vernazza che immediatamente scompaiono tacchi alti e blazer, infradito e pareo, sciur Brambilla e scìgnue zeneize e restano zainetti e scarponcini e una bella selezione dopo la prima salita. Tra l’altro solo a Monterosso si arriva in auto poi o in treno, battello o a piedi.
A Monterosso Montale scrisse una delle sue più famose poesie
La casa dei doganieri
di Eugenio Montale
Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t’attende dalla sera
in cui v’entrò lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostò irrequieto.
Libeccio sferza da anni le vecchie mura
e il suono del tuo riso non è più lieto:
la bussola va impazzita all’avventura
e il calcolo dei dadi più non torna.
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s’addipana.
Ne tengo ancora un capo; ma s’allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza pietà.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
né qui respiri nell’oscurità.
Oh l’orizzonte in fuga, dove s’accende
rara la luce della petroliera!
Il varco è qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende ...)
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.
Per noi che veniamo dalla campagna, come canta Paolo Conte, il mare è la Liguria. E se vogliamo toglierci dalla folla bisogna arrivare alle cinqueterre.
Non che le cinqueterre abbiano bisogno di essere scoperte, ma basta uscire da Monterosso a piedi verso Vernazza che immediatamente scompaiono tacchi alti e blazer, infradito e pareo, sciur Brambilla e scìgnue zeneize e restano zainetti e scarponcini e una bella selezione dopo la prima salita. Tra l’altro solo a Monterosso si arriva in auto poi o in treno, battello o a piedi.
A Monterosso Montale scrisse una delle sue più famose poesie
La casa dei doganieri
di Eugenio Montale
Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t’attende dalla sera
in cui v’entrò lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostò irrequieto.
Libeccio sferza da anni le vecchie mura
e il suono del tuo riso non è più lieto:
la bussola va impazzita all’avventura
e il calcolo dei dadi più non torna.
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s’addipana.
Ne tengo ancora un capo; ma s’allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza pietà.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
né qui respiri nell’oscurità.
Oh l’orizzonte in fuga, dove s’accende
rara la luce della petroliera!
Il varco è qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende ...)
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.
elenamaria
New member
Re: una gita fuori porta
Questa poesia non la conoscevo; ma un piccolo "scarpino" (come si dice dalle mie parti) alle Cinque Terre l' ho fatto anch'io...e ancora lo ricordo. Che fatica!
Questa poesia non la conoscevo; ma un piccolo "scarpino" (come si dice dalle mie parti) alle Cinque Terre l' ho fatto anch'io...e ancora lo ricordo. Che fatica!
Re: una gita fuori porta
Questa volta ci vogliono 4/5 giorni per la gita che però si dimostrerà rilassante ed originale. Anni fa feci un tratto di canale navigabile in Borgogna, 4 adulti e 2 bambini a bordo, in house boat affittato: si guida senza patente e senza difficoltà. Ne ho già parlato ma lo ripropongo con foto.
Non c'è bisogno della patente nautica e dopo una breve spiegazione sul mezzo si parte sui tranquilli canali francesi, si arriva alla chiusa dove l'eclusier fa l'occhiolino e tira fuori lo Chablis bello fresco, uova e baguette che ti vende ma proprio perché sei tu, eh…!
Così da chiusa a chiusa passi al tratto successivo mentre la sonnolenta Francia di Maigret ti guarda dalle sponde; poi accosti, scarichi le bici e via a vedere un castello o un'abbazia. Alla sera dove arrivi ti fermi, tiri due cime, due picchetti e dopo cena (c'è la cucina a bordo) vai a dormire in pace con i grilli. E' passato del tempo, forse oggi devi chiuderti bene in cuccetta ma lo spirito credo sia lo stesso. E i francesi sono bravi nel valorizzare i loro canali, che anche noi ce li avremmo.
Analogamente feci quattro giorni in house boat nella laguna veneta, base di partenza Chioggia. Ti danno una carta dettagliata, due dritte per non insabbiarti e via. Navighi tra le paline della laguna come in una strada, ti fermi alla darsena di Venezia ma anche a Burano o Murano arrivando al tramonto quando la gente se ne torna ai pulmann e ti godi le isole e la tranquillità goldoniana delle piazzette.
Magnifica notte a San Francesco del deserto, quando aiutati da una bottiglia di Barbera convincemmo i fraticelli a lasciarci pernottare attraccati al molo del convento. Ora forse non è più possibile (con solo una bottiglia, voglio dire...)
C'eravamo noi, le stelle e sullo sfondo le luci di Venezia.
Very, very romantic.
Questa volta ci vogliono 4/5 giorni per la gita che però si dimostrerà rilassante ed originale. Anni fa feci un tratto di canale navigabile in Borgogna, 4 adulti e 2 bambini a bordo, in house boat affittato: si guida senza patente e senza difficoltà. Ne ho già parlato ma lo ripropongo con foto.
Non c'è bisogno della patente nautica e dopo una breve spiegazione sul mezzo si parte sui tranquilli canali francesi, si arriva alla chiusa dove l'eclusier fa l'occhiolino e tira fuori lo Chablis bello fresco, uova e baguette che ti vende ma proprio perché sei tu, eh…!
Così da chiusa a chiusa passi al tratto successivo mentre la sonnolenta Francia di Maigret ti guarda dalle sponde; poi accosti, scarichi le bici e via a vedere un castello o un'abbazia. Alla sera dove arrivi ti fermi, tiri due cime, due picchetti e dopo cena (c'è la cucina a bordo) vai a dormire in pace con i grilli. E' passato del tempo, forse oggi devi chiuderti bene in cuccetta ma lo spirito credo sia lo stesso. E i francesi sono bravi nel valorizzare i loro canali, che anche noi ce li avremmo.
Analogamente feci quattro giorni in house boat nella laguna veneta, base di partenza Chioggia. Ti danno una carta dettagliata, due dritte per non insabbiarti e via. Navighi tra le paline della laguna come in una strada, ti fermi alla darsena di Venezia ma anche a Burano o Murano arrivando al tramonto quando la gente se ne torna ai pulmann e ti godi le isole e la tranquillità goldoniana delle piazzette.
Magnifica notte a San Francesco del deserto, quando aiutati da una bottiglia di Barbera convincemmo i fraticelli a lasciarci pernottare attraccati al molo del convento. Ora forse non è più possibile (con solo una bottiglia, voglio dire...)
C'eravamo noi, le stelle e sullo sfondo le luci di Venezia.
Very, very romantic.
elenamaria
New member
Re: una gita fuori porta
Finalmente riesco a postarvi qualche foto di una interessante gita spiritual-culturale: visita all' Abbazia di Montecassino con annesso un bellissimo Museo ricco di reperti etruschi e romani (Manlio docet); c'è la Sala dei manoscritti ( dove sono stata talmente tanto che nel frattempo si fece orario di chiusura) e poi ancora disegni e stampe antichi....
L' ingresso è costituito dal Chiostro del Bramante con una scalinata che lo unisce al chiostro superiore.
Dalla balconata si gode uno splendido panorama verso la valle del Liri.
Chiostro dei Benefattori
Finalmente riesco a postarvi qualche foto di una interessante gita spiritual-culturale: visita all' Abbazia di Montecassino con annesso un bellissimo Museo ricco di reperti etruschi e romani (Manlio docet); c'è la Sala dei manoscritti ( dove sono stata talmente tanto che nel frattempo si fece orario di chiusura) e poi ancora disegni e stampe antichi....
L' ingresso è costituito dal Chiostro del Bramante con una scalinata che lo unisce al chiostro superiore.
Dalla balconata si gode uno splendido panorama verso la valle del Liri.
Chiostro dei Benefattori
Sandro 09
Well-known member
in barba alla calura estiva,come molti di voi sanno sono un appassionato di montagna,ho voluto rispolverare questo topic per postare delle fotografie,se a qualcuno interessa come pernottare o domande varie fate pure,queste sono le mie ultime 2 escursioni.
otobucket.com/albums/uu202/san65/TRECIME2010009.jpg[/IMG]
