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Varato il decreto Anti Inchino , cosa ne pensate?

A me sembra più un provvedimento pro-ambiente che non anti-inchino.
E non mi sembra niente di sconvolgente.
Su Venezia, la sua attuazione è vincolata alla ricerca di una "via alternativa". Quindi, come precisato da Rodolfo, tutto uguale a prima.

Un saluto

Una via di mezzo tra la scenografia ed una cosa comunque sensata.. oltre al 'provvisorio' di Venezia che, Italianamente, rimane definitivo..

Un saluto
Manlio
 
l' alternativa a Venezia potrebbe essere Trieste,ormeggio direttamente in centro città,buon collegamento con l'autostrada,vicinanze all'aeroporto di Ronchi dei leg. per arrivi e partenze,così tutti i Veneziani saranno tranquilli.Certo per il porto e la città di Trieste sarebbe un bel colpo.Per Venezia e per tutti i Veneziani che lavorano con le crociere pure.
 
E Trieste, per ora, sarebbe in grado di accogliere 6/7/8 navi alla volta?

Credo che abbia ragione Rodolfo: continueremo a partire da Venezia, ma da oggi lo faremo in modo "provvisorio"....
Per commentare questo Decreto ricorro a Tomasi da Lampedusa: "abbiamo cambiato tutto per non cambiare niente".
Saluti
 
E Trieste, per ora, sarebbe in grado di accogliere 6/7/8 navi alla volta?

Ormeggi operativi: 47
24 per navi convenzionali
11 per navi full container, roll on/ roll off e ferry
5 attracchi per uso industriale
5 attracchi per petroliere
2 attracchi per navi passeggeri e da crociera
questi sono i numeri degli ormeggi che Trieste attualmente può offrire,certo che bisognerebbe lavoraci un po sulla logistica a terra ma se il gioco vale la candela...........io intanto cerco un chioschetto in vendita sulle rive....
 
Come capacità ci potrebbero stare,ripeto il problema sarebbe l'organizzazione pre e post partenza.Ai tempi dei miei primi viaggi in nave mi pare che al porto vecchio (ora parzialmente recuperato) ci fossero almeno due o tre navi bianche contemporaneamente,certamente piu piccole ma penso che se Venezia divenisse off limit per davvero per le navi da crociera e non offrisse nulla di alternativo Ravenna e Trieste ci guadagnerebbero parecchio.Speriamo bene!
Quindi non sarebbe in grado.
 
Prima di tutto spero proprio di no ;) ;) E quindi con due banchine cosa può fare Trieste? Senza alcun spazio in retroterra? Potranno sottrarre spazi alle banchine merci, ma bisogna attrezzarle per accogliere i passeggeri; ci vogliono soldi e tempo. Più facile dirlo che farlo. Comunque si organizzeranno e qualche soluzione troveranno, sempre che la città sia in grado di accogliere i passeggeri. Ti ricordo che sia Costa che Msc avevano messo da parte due anni fa lo scalo giuliano; vedremo ora come reagirà.
 
la Costa aveva lasciato Trieste in quanto arrivando di domenica trovava tutto chiuso e aveva ragione inoltre la maggior parte dei croceristi andava in escursione a Venezia e c'era la difficolta a trovare 50 60 pulman disponibili.Quest'anno Costa ritorna a Trieste e spero che Trieste si faccia trovare pronta.In totale sono previsti 58 arrivi a Trieste nel 2012 e rispetto al 2011 (29) è già qualcosa.Certo e che Capodistria stà investendo molto nel porto e ho paura che potrebbe essere un buon concorrente in un prossimo futuro.Comunque oltre i due ormeggi previsti sulle rive per le navi di crcociera si potrebbero utilizzare anche altri due ormeggi in porto nuovo attualmente usati dai traghetti Turchi e cosi si potrebbe arrivare a quattro quasi come a Venezia che mi pare ne ha 5 per le passeggere.
 
A Venezia son cinque per le grandi navi, all'occasione sei, più altri due/tre per navi minori e altri due prossimi con l'eliminazione dei traghetti per la Grecia.

E se il problema dei bus era per due navi, come diventerà per quattro/cinque? La logistica, non bastano solo le banchine.
 
Certo,attualmente sarebbe impossibile,come scalo intermedio,ma quest'estate parte la crociera da Trieste ed ognuno raggiunge il porto con mezzi propri e dunque il problema non sussiste.I croceristi che imbarcano ad Ancona il giorno dopo e a Trieste sono in transito non saranno mica 3000/4000 che potrebbero andare a Venezia a passare la giornata.Sperimo che Trieste piaccia ai croceristi e diventi una valida alternativa a Venezia,nel caso c'è ne fosse bisogno.....ovviamente.
 
il 19 maggio mi imbarco da trieste su Classica,arrivo a Ronchi dei Legionari e pernotto a Trieste. .........
 
Ciao Mimmo,spero tu possa fare una bella crociera e ,anche se per poche ore,goderti un po Trieste ,Nel caso avessi bisogno di qualche consiglio sulla tua permanenza a Trieste non esitare a contattrami.Buona giornata
il 19 maggio mi imbarco da trieste su Classica,arrivo a Ronchi dei Legionari e pernotto a Trieste. .........
 
“Col decreto Salva coste persi 40 mila croceristi”

“Col decreto Salva coste persi 40 mila croceristi”

“Col decreto Salva coste persi 40 mila croceristi”

L’analisi del mercato di Senesi (Cemar): nel 2013 exploit di Genova

http://www.lastampa.it/2012/11/27/s...croceristi-7n3XKesdhCrZcV7bbjwqBN/pagina.html


“Nel 2013 assisteremo ad una nuova crescita del settore crocieristico in tutto il bacino del Mediterraneo, mentre il mercato italiano sarà caratterizzato da una sostanziale stabilità”. Così Sergio Senesi, presidente di Cemar Agency Network di Genova, nell’ambito di Seatrade Med Cruise Convention, in programma a Marsiglia da oggi a giovedì 29 novembre.

Le proiezionidi Cemar indicano infatti che il Mediterraneo continuerà ad essere la destinazione di riferimento per molte Compagnie, con un aumento del +7% rispetto al 2012. A questo dato non corrisponde però una performance altrettanto positiva del mercato italiano, che rappresenta circa il 30% di tutto il traffico crocieristico nel Mediterraneo ma che si attesta su una sostanziale stabilità: nel 2013 si prevedono infatti 10.965.000 passeggeri movimentati nei porti italiani (+1,42% rispetto al risultato del 2012, pari a 10.809.000 pax). Sostanzialmente stabili le toccate nave nei porti italiani (4.884 nel 2013 e 4.897 nel 2012) e il numero di armatori presenti in Italia (47, come nel 2012). Diminuiscono invece il numero di navi che toccano le nostre coste (142 navi da crociera contro le 148 del 2012).



“Se è vero che per il 2013 il mercato italiano delle crociere si presenta sostanzialmente stabile, dobbiamo comunque rilevare che, nel corso della prossima stagione crocieristica, ci sarà almeno un milione di passeggeri che effettuerà una crociera nel Mare Nostrum senza scali in Italia – ha dichiarato Sergio Senesi. - Con sempre maggior frequenza le Compagnie prediligono altre destinazioni, caratterizzate da une vero e proprio sistema portuale organizzato. Sarebbe sufficiente migliorare la ricettività dei nostri porti e garantire banchine attrezzate: si tratta di semplici azioni mirate che senza dubbio andrebbero a vantaggio del nostro Paese e a discapito della movimentazione nei porti francesi, spagnoli e croati”.



Scende anche il numero dei porti italiani coinvolti nell’attività crocieristica, che passano da 66 nel 2012 a 61 nel 2013 (-7,57%) per effetto del decreto “Salva Coste”. “Nel corso del prossimo anno assisteremo purtroppo a una drastica diminuzione se non alla scomparsa degli scali in alcuni porti minori, quali Portofino (quasi -50%), Ischia e Porto Cervo – ha dichiarato Sergio Senesi –. Si tratta degli effetti negativi del decreto Salva Coste, con il quale abbiamo perso circa 40.000 passeggeri nel settore delle crociere di lusso: nonostante l’impegno profuso dalle Istituzioni Locali, gli armatori hanno giustamente preferito rivolgersi a destinazioni vicine e maggiormente garantite, favorendo anche così i porti della Costa Azzurra e della Corsica”.

Sempre per quanto riguarda i porti italiani, Civitavecchia si conferma primo porto nel 2012 (con oltre 2.450.000 passeggeri movimentati), seguito da Venezia, Napoli e Livorno (che per la prima volta supera quota 1.000.000 di passeggeri movimentati). Da sottolineare la performance di Genova, che si contenderà con Savona la quinta posizione.



Il 2013 porterà invece importanti variazioni nella classifica dei porti. Genova guadagnerà ben due posizioni, superando i 1.100.000 passeggeri movimentati, piazzandosi così in terza posizione dopo Civitavecchia e Venezia e prima di Napoli, Savona e Livorno. Nel 2013 ben 5 porti supereranno quota un milione di passeggeri (Civitavecchia, Venezia, Genova, Napoli e Savona), mentre altri 3 si assesteranno tra i 500.000 e il 1.000.000 (Livorno, Bari e Messina). A scendere, troviamo 6 porti tra i 100.000 e i 500.000 passeggeri (Catania, Palermo, Salerno, Ancona, Cagliari e Ravenna) e poi ancora 4 porti tra i 50.000 e i 100.000 pax e 12 porti tra i 10.000 e i 50.000 pax. Chiudono la classifica i 31 porti minori italiani, che non raggiungono i 10.000 passeggeri movimentati.



“La forte crescita del porto di Genova come anche di altri porti della penisola nel 2013 è senz’altro riconducibile all’aumento degli scali di MSC Crociere, mentre Costa Crociere e Royal Caribbean nel complesso rimangono stabili. Da segnalare anche il ritorno nel Mediterraneo della Disney e la seconda nave della Carnival. – ha continuato Sergio Senesi – Una forte diminuzione strettamente legata al Decreto Salva Coste affonda Portofino con quasi -50%. Napoli e Livorno saranno invece penalizzati nel 2013 da evidenti difficoltà nella garanzia degli ormeggi: un problema che il porto campano sta risolvendo in questi giorni grazie al forte interessamento delle autorità locali, e che il porto toscano dovrà affrontare, anche perché il decreto ha già ampiamente favorito le destinazioni vicine quali Salerno e La Spezia”.
 
Portofino: “Le navi da crociera non inquinano”

Portofino: “Le navi da crociera non inquinano”

Portofino: “Le navi da crociera non inquinano”

http://www.levantenews.it/index.php/2012/12/06/portofino-le-navi-da-crociera-non-inquinano-2/

I ministri Corrado Clini (Ambiente) e Corrado Passera (Sviluppo economico) avevano preso un colossale granchio. Il monitoraggio effettuato da Arpal, Università di Genova e dall’Area Marina Protetta, emanazione dello stesso ministero dell’Ambiente, hanno dimostrato che le navi da crociera non inquinano. Un monitoraggio lungo quasi un’estate i cui risultati permettono di affermare che le navi arrivate quest’anno nel Tigullo non hanno prodotto tracce di inquinamento.

Il presidente dell’Area Marina Protetta di Portofino Giorgio d’Alia aveva cominciato a combattere la sua battaglia solitaria contro il decreto Passera – Clini, che imponeva alle navi da crociera di restare ad almeno due miglia dai limiti dell’Area Marina, come sindaco di Portofino ed ora spera nella vittoria. Aveva capito che il decreto avrebbe provocato danni all’economia del Borgo e si era dato da fare. L’ammiraglio Felicio Angrisano ed Emiliano Santocchini, comandante del Circomare di Santa Margherita Ligure avevano trovato il modo, con un’ordinanza, di salvare le crociere, voce importante del turismo nel Tigullio.

“I dati sono traquillizzanti – afferma D’alia – non c’è traccia di inquinamento. Il direttore dell’Area marina Giorgio Fanciulli sta stilando la relazione che sarà pronta in settimana. Poi faremo una prima riunione con la Capitaneria ed invieremo relazione e dati al ministero”.

La speranza è che le crociere possano riprendere senza più i limiti che hanno penalizzato in particolare Portofino: navi in rada esposte al mare mosso; tempi esageratamente lunghi per traghettare i passeggeri dalla nave in porto; società che hanno preferito puntare su altre mete. Un errore cui Passera e Clini dovranno ora rimediare.
 
Non hanno prodotto..... "significative" tracce di inquinamento. Sarebbe suonato meglio e più verosimile, visto che qualsiasi attività antropica produce inquinamento.

Ma quando gli interessi bussano alla porta.......
 
Non hanno prodotto..... "significative" tracce di inquinamento. Sarebbe suonato meglio e più verosimile, visto che qualsiasi attività antropica produce inquinamento.

Ma quando gli interessi bussano alla porta.......

Considera che i giornalisti tendono sempre ad interpretare utilizzando frasi ad effetto per colpire l'iimaginazione ..magari inquinamento c'è ma a livelli tollerabili.
 
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