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Venezia; navi da crociera sì, navi da crociera no?

Rodolfo

Super Moderatore
Tano, io non sono un tecnico e mi mancano un sacco di elementi per poter dire quello che farei.

So solo che certe "boutade" si rincorrono ciclicamente, con scarsissime possibilità di realizzazione; qui sono le solite prese di posizione, a seconda delle cariche ricoperte. L'ho detto, quando Costa era Sindaco, non voleva le navi in Bacino, ora che siede dall'altra parte, guai a chi le tocca. Ognuno cavalca le situazioni e le spinte delle varie associazioni e movimenti a seconda delle posizioni ricoperte.

Ripeto il problema esiste e si devono cercare le soluzioni più adatte e soprattutto realizzabili. Per risolverle ci vogliono capitali e tempo; e qui non abbiamo nè questo nè quello. E anche se li avessimo, pronti da spendere, una volta, p.e. deciso di costruire il nuovo terminal verso Mestre, pensi che non ci sarebbero movimenti pronti ad insorgere contro la sua realizzazione? "La laguna non si tocca", "un altro scempio della laguna", "si sconvolgono i suoi equilibri" ........... e tutto si blocca per chissà quanto tempo.

Nel complesso, ci sono molte false notizie che vengono diffuse contro le navi, a cominciare dal fatto che scaricano le acque reflue di migliaia di passeggeri in laguna; e poi vuoi che la gente non si schieri contro?

Una soluzione, che ho detto poco sopra, il rifornimento da terra dell'energia necessaria al funzionamento delle esigenze delle navi, e motori spenti. Secondo, creare una sorta di "Senso Unico", si entra da una parte e si esce da un'altra; dimezzati i passaggi. Limitazione della grandezza delle navi che passano in Bacino e passaggi autorizzati alle sole navi dotate delle più recenti tecnologie e che soddisfino precisi requisiti di sicurezza.

Ma anche queste soluzioni abbisognano di tempo e di denaro per la realizzazione. Ultima; buttare tutto alle ortiche e che il traffico se lo premdano altri porti.
 
T

tano

Guest
Una soluzione, che ho detto poco sopra, il rifornimento da terra dell'energia necessaria al funzionamento delle esigenze delle navi, e motori spenti. Secondo, creare una sorta di "Senso Unico", si entra da una parte e si esce da un'altra; dimezzati i passaggi. Limitazione della grandezza delle navi che passano in Bacino e passaggi autorizzati alle sole navi dotate delle più recenti tecnologie e che soddisfino precisi requisiti di sicurezza.

Ma anche queste soluzioni abbisognano di tempo e di denaro per la realizzazione. Ultima; buttare tutto alle ortiche e che il traffico se lo premdano altri porti.

I politici é una delle caste piú antipatiche in Italia, io ho la speranza che il nostro paese, dovendo adesso non piú rispondere solo a se stessa, ma all´Europa, ci sia un cambio radicale, é da vergognarsi dover essere arrivati ad un governo tecnico per risolvere dei problemi esistenti che come logica qualsiasi partito politico e con l´approvazione dell´opposizione doveva decidere, anche se differenti molto simili a quelli della laguna di Venezia, in cui almeno per quello che ho capito, le cose girano ad interessi personali e mai al bene della comunitá e di una cittá cosí bella come é Venezia.
Dobbiamo tornare a Mussolini ( la parte positiva ) per far qualcosa ? Io non ci sto.
Io spero che pronto si faccia qualcosa, sono d´accordo anche con navi meno grandi, va a guadagno di tutti, spero che l´alimentazione da terra anche se ci vorrá del tempo, il senso unico é una magnifica idea, spero anche che quello che tu dici avvenga, chi meglio di te ci puó raccontare sui problemi di Venezia.

Un saluto.
 

vacanziera79

New member
Povera Venezia!! Speriamo si trovi una soluzione adeguata!!
Senza parole parole di politici e caste varie!!

Rodolfo tienici aggiornati... lo sai che io sono figlia "adottiva" della tua città! ;-)
 

Rodolfo

Super Moderatore
Ci sono discussioni tutti i giorni su stampa e TG locali; ora va per la maggiore, grazie all'intervento del Ministro, l'avamporto in mare. Auguratemi di vederlo realizzato perché vuol dire che oltrepasserò la soglia dei cento anni. :) :)
 

Mate

Active member
Ci sono discussioni tutti i giorni su stampa e TG locali; ora va per la maggiore, grazie all'intervento del Ministro, l'avamporto in mare. Auguratemi di vederlo realizzato perché vuol dire che oltrepasserò la soglia dei cento anni. :) :)

Ok, mettiamo che tra trent'anni sarà pronto? E poi cosa ci fanno dell'immensa e bellissima area del Terminal Passeggeri?
 

Cokj72

New member
I politici é una delle caste piú antipatiche in Italia, io ho la speranza che il nostro paese, dovendo adesso non piú rispondere solo a se stessa, ma all´Europa, ci sia un cambio radicale, é da vergognarsi dover essere arrivati ad un governo tecnico per risolvere dei problemi

attento Tano che fra un pò salta anche il vostro, oppure la Deutsche Bundesbank può continuare a coprire il suo buco indisturbata?
 

pmanlio

Active member
Una soluzione, che ho detto poco sopra, il rifornimento da terra dell'energia necessaria al funzionamento delle esigenze delle navi, e motori spenti. Secondo, creare una sorta di "Senso Unico", si entra da una parte e si esce da un'altra; dimezzati i passaggi. Limitazione della grandezza delle navi che passano in Bacino e passaggi autorizzati alle sole navi dotate delle più recenti tecnologie e che soddisfino precisi requisiti di sicurezza.

Ma anche queste soluzioni abbisognano di tempo e di denaro per la realizzazione. Ultima; buttare tutto alle ortiche e che il traffico se lo premdano altri porti.

Il rifornimento di energia non lo fai certo con le fonti rinnovabili, a meno che non ti inventi un modo per marchiare con 'rinnovabile' qualcosa che in realtà non lo è.. (si può fare ndr)

Invece una soluzione sensata, nel caso in cui la rete elettrica non sia già attrezzata per farlo, è introdurre (non necessariamente vicinissimo a Venezia ndr) in rete un impianto Turbogas della potenza di 80/120 Mw (80 se non vuoi espandere il porto 120 se prevedi di allargare in traffico) che inquina molto meno delle navi, ed alle compagnie potrebbe costare meno del carburante che bruciano per la sosta in porto.. L'impianto potrebbe essere in qualche zona del veneto dove magari si ha anche bisogno di distribuire acqua calda.. ma in realtà può anche essere dislocato in un punto non vicinissimo a Venezia...
Non si tratta di una cosa difficilissima da fare, anche se comunque è un lavoro, ma l'ambiente ringrazierebbe e di brutto, il Turbogas non inquina molto..

Il dimezzamento dei passaggi è utile a priori.. ;)

Il problema secondo me è quantificare i danni che la città subisce realmente, vale a dire, cosa comporta il passaggio delle navi in laguna, ad es. ai pali di sostegno degli edifici?

E credo occorra anche quantificare il beneficio economico apportato dai turisti, che tutto sommato, a naso, non credo sia così alto: quanto spendono?

Quanto denaro invece portano le sole compagnie navali con le loro navi, a prescindere dalla spesa dei turisti?

perchè in ogni caso forniscono lavoro, pagano il porto ecc.

Quindi da una parte hai i danni alla città che vanno riparati, dall'altra gli introiti..
A naso credo che vincano i primi, ma con il naso non fai nulla, è giusto fare uno studio serio e non una guerra tra politici..

Un salutone
Manlio
 
T

tano

Guest
Caro Pmanlio é turismo di massa, anch´io ho i miei dubbi di quanto spendono. Meglio quando vengono i Giapponesi o i Russi attualmente sono secondo me sono i piú privilegiati.
Io credo che a Venezia si cammina, si cammina si osserva, le navi portano gente, ma non quello che si aspetta.
Da tener in considerazione che l´Italiano di crociera credo la maggioranza va a Venezia a prendere la nave, come anche l´Austriaco o il Tedesco, non credo che la grande percentuale si fermia girare la cittá.
Turismo di crociera penso che sia piú su navi come la RCCL, la NCL, la Cunard, la Princess, la Pullmantur che portano i crocieristi a visitare Venezia.
Comunque il terminal giá é fatto e credo che un primo punto come dice Rodolfo non sarebbe sbagliato, che le navi girino per Venezia a senso unico, quello é qualcosa che si potrebbe fare da subito.
Destribuzione del calendario delle navi, invece di farle arrivare la grande maggioranza di sabato, domenica e lunedi, destribuire le navi in tutta la settimana, aiuterebbe anche l´arrivo nei porti greci ed turchi non tutti assieme.
E poi la limitazione delle navi, ma questo dovrebbe essere a livello europeo, 90.000 X 90 x 32, massimo 2500 crocieristi, le navi grandi che vadano a solcare i mari dove c´é il capitalismo puro !!!
Ci sarebbe piú lavoro per tutti ed i profitti delle compagnia sarebbero piú progerditi e non subito.
Poi caro Pmanlio e Rodolfo. quello che voi dite, é da mandare uma lettera al sindaco di Venezia cosí ci legge.

Un saluto.
Ci sarebbero
 

pmanlio

Active member
tano, la direzione a senso unico ed il turbogas io li indicherei come cosa da fare subito, per il resto (navi si, navi no, alternative a questi due estremi) se ne potrà discutere a tempo debito..

Di sicuro se il passaggio delle navi crea onde che distruggono la base di Venezia (che è una specie di immensa palafitta, non dimentichiamolo) non ci credo neanche per un attimo che il gioco valga la candela..

Il costo degli interventi lo puoi compensare con quello degli introiti? Mi sembra strano..

Se invece l'effetto non è così disastroso allora la cosa cambia e l'ago della bilancia si sposta a favore delle navi..

Per sapere quale sia l'effetto del passaggio delle navi è possibile utilizzare degli strumenti di simulazione molto affidabili..

Mi sembra assurdo che questi studi non esistano, ma anche facendo finta che sia così (non ci credo neanche per un attimo) un ente come il mio, o il CNR o le Università (Milano ad es.) ci metterebbe sei mesi un anno a farli, ed a costi molto bassi..

In questi sei mesi/un anno puoi in contemporanea valutare gli effetti dell'inquinamento prodotto dalle navi sulla città (ma se utilizzi il turbogas questi effetti in pratica li annulli ndr) ed altri aspetti del problema..

Tra un anno, con i dati in mano, si può parlare seriamente, anche se, ribadisco, sono convinto che questi dati già esistono..

Di sicuro dobbiamo ricordarci che Venezia è una città particolare, non solo delicatissima, ma unica al mondo, ed è nostro dovere far si che tra mille anni Venezia sia sempre qui..

Se per far questo dobbiamo sacrificare le navi sarà triste, ma va bene lo stesso..

Inoltre se dovesse uscire fuori un verdetto simile vuol dire che, a parte le compagnie, con le navi non ci guadagna nessuno.. ;)

Ripeto, se dovesse uscire un verdetto simile, perchè non lo possiamo sapere senza quei dati in mano..

Un salutone!!
Manlio
 

Rodolfo

Super Moderatore
No Tano non è una soluzione immediata quella del senso unico. Bisogna procedere allo scavo di una canale lungo circa 4 chilometri, spostare un elettrodotto e altre modifiche al tracciato.

Manlio, sono stati fatti più calcoli su quanto un crocierista mediamente lascia alla città; credo che fra i 110 Euro calcolati qualche anno fa dagli studenti di Architettura e i poco meno di duecento calcolati da altre organizzazioni, si possano prendere a riferimento circa 150 euro, per 2 milioni di passeggeri.

I probabili danni provocati dal transito delle navi sono diversi a seconda di chi sostiene una teoria o un'altra. Qualche anno fa l'Autorità Portuale ha incaricato l'Università di Padova di rilevare attraverso moderne strumentazioni i flussi dinamici delle acque lagunari al passaggio delle navi; risultato, di parte?, pressoché irrilevante.

Una cosa da capire, sarebbe il perchè le fondazioni e le rive cedano anche in luoghi dove le navi non passano assolutamente, ma gli unici responsabili sono la vetustà, vecchie tecniche di costruzioni dei manufatti e soprattutto il continuo, martellante moto ondoso causato dai mezzi locali.

Mate, si abbandona tutto, come già fatto per altri complessi.
 

pmanlio

Active member
No Tano non è una soluzione immediata quella del senso unico. Bisogna procedere allo scavo di una canale lungo circa 4 chilometri, spostare un elettrodotto e altre modifiche al tracciato.

Più che immediata direi indiscutibile, una di quelle che di sicuro fanno bene.. ;)

Manlio, sono stati fatti più calcoli su quanto un crocierista mediamente lascia alla città; credo che fra i 110 Euro calcolati qualche anno fa dagli studenti di Architettura e i poco meno di duecento calcolati da altre organizzazioni, si possano prendere a riferimento circa 150 euro, per 2 milioni di passeggeri.

Non contate su di me!!! :) :) :) :)


I probabili danni provocati dal transito delle navi sono diversi a seconda di chi sostiene una teoria o un'altra. Qualche anno fa l'Autorità Portuale ha incaricato l'Università di Padova di rilevare attraverso moderne strumentazioni i flussi dinamici delle acque lagunari al passaggio delle navi; risultato, di parte?, pressoché irrilevante.

Se cominciamo a parlare di risultati di parte non la finiamo più.. più che altro di metodologie utilizzate..

Una cosa da capire, sarebbe il perchè le fondazioni e le rive cedano anche in luoghi dove le navi non passano assolutamente, ma gli unici responsabili sono la vetustà, vecchie tecniche di costruzioni dei manufatti e soprattutto il continuo, martellante moto ondoso causato dai mezzi locali.

credo che la strumentazione utilizzata da Padova vada bene, ma deve essere accompagnata (magari lo sarà stata) comunque da uno studio di simulazione globale, perchè è vero che quello che muovi da una parte lo ritrovi dall'altra.. anche se può sembrare di no..

Quindi le cause potrebbero essere quelle che hai indicato tu, ma non credo (nella mia ignoranza ndr) si possa dire a priori..

Certo che se Padova ha fornito uno studio credo sia giusto dargli fede, la conosco poco ma ne ho sempre sentito parlare benissimo.. ;)

Un salutone!!
Manlio
 

pmanlio

Active member
Ma le metodologie possono essere un mezzo per arrivare ad un giudizio di parte.

Sai, in questo sei proprio a casa mia.. ;)

E' vero, posso fare uno studio impostato per arrivare dove voglio arrivare, nessuno lo nega..
Ma se lo studio è pubblico è altrettanto vero che chi lo controlla può mettermi alla berlina..

Uno studio serio è tale e basta, uno studio parziale è facilmente criticabile da tutti, quindi come Università mi esporrei e rischierei di giocarmi la reputazione..

Io se fossi una cattedra Universitaria non accetterei di fare studi di serie B per far contento il committente.. poi non pretendo che la mia sia la posizione di tutti..

Ma ti immagini la scena? Congresso internazionale, un tipo che presenta uno studio, un altro che lo distrugge punto per punto..

Al massimo per un committente, se proprio mi dovesse vendere una balla, direi ''Dai dati rilevati, stante la parzialità delle rilevazioni ed i limiti dell'approccio adottato, non si evince un particolare impatto delle navi verso le strutture interessate al monitoraggio..''

Ma così il committente non ha in mano nulla, ovvero esattamente quello che ho scritto.. ;)

Un saluto
Manlio
 

Rodolfo

Super Moderatore
Su questo Manlio la penso esattamente come te. Mettere in dubbio la propria serietà per una perizia smaccatamente di parte, non ne vale la pena.

Ma lo sentiamo e vediamo tutti i giorni in TV di perizie, anche di eminenti luminari, diametralmente opposte. Proprio ieri si parlava di un caso di morte sospetta; una perizia avvelenati, l'altra nessuna traccia di avvelenamento. Intendevo questo.
 

RIC

Well-known member
ultimamente sto leggendo molti commenti non solo qua su Venezia e quello che mi rattrista è che per l'ennesima volta si pensa solo al vile e sporco denaro...Venezia è una cosa unica, una cosa che dobbiamo tenerci stretta e preservare a tutti i costi...un vero Veneziano che ama la sua città dovrebbe pensare solo a salvarla rinunciando al passaggio delle navi, punto e basta...ed è una cosa che addolora tutti...anch'io amo passare in bacino San Marco e penso agli introiti che comportano le navi...
 

Giulianino

New member
Ho appreso solo oggi per puro caso questa notizia.
Ho aperto un 3D ingenuamente pensando che fosse il primo e unico...pazienza.
LA questione non mi sembra assolutamente facile.

Ancor più se si pensa ai vari punti di vista, quello dei residenti che vivono la situazione tutto l'anno per tutta una vita e quello di chi capita comunque una sola o al massimo qualche volta a visitare questa città unica nel mondo.

Sicuramente Venezia è stata costruita qunado ancora non esistevano le " macchine " che l'uomo ha costruito e inventato fino ad oggi.
Inizialmente ( penso ) le gondole la facevano da padrone, nelle loro varie forme e tipologie.
In rapporto al potere e alla ricchezza del loro proprietario.
Mosse dai remi e dallo sforzo delle braccia umane la loro velocità era limitata e per cui il moto ondoso creato minimo.
Posso immaginare come queste piccole onde rimbalzassero dolcemente nei rii ( nei canali si disperdevano sicuramente prima ) tra una fondamenta e l'altra.

Chiaramente con l'avvento dei motori marini anche i mezzi sono cambiati.
Vaporetti ( autobus ) piccole imbarcazioni ( taxi...berline familiari ) e anche quella specie di simpaticissimi gusci di noce che usano i ragazzetti ( i nostri scooter ?? ), tutto è più grosso, più pesante e anche se sicuramente ci saranno dei limiti precisi da rispettare tutto è più veloce.

Quindi le onde e le sollecitazioni sono più importanti.

E' anche vero che la fisica ci insegna che nell' acqua un' onda perde forza a partire da pochi centimetri di profondità sotto il pelo dell'acqua (nel caso di piccole imbarcazioni...e pochi metri per le grandi onde marine )
Dubito fortemente che le fondamenta di Venezia siano intaccate da questo tipo di fenomeno ma se anche così fosse sicuramente la soluzione sarebbe di limitare drasticamente la potenza dei motori marini e la velocità di percorrenza nei canali e nei rii.

Per quello che riguarda le grandi navi non saprei cosa dire.
Facciamole andare ancora più piano, perchè no ?
Facciamo un giro a senso unico come consigliato per dimezzare il moto ondoso e le turbolenze dovute al passaggio.
Possiamo fare dei " canali " protetti ai fianchi da struture semi galleggianti che facciano da scudo alle turbolenze dovute al passaggio.

Non credo che levare le navi da crociera sia una mossa saggia.
Soldi ( per non parlarne ultimamente ) non ce ne sono abbastanza per sopperire alle necessità della città.
Alla sua cura, al suo costante e continuo restauro.
Per pochi ( che pochi non sono sicuramente ) che siano, non perderei anche quelli portati dal turista che resta in città un paio di giorni in più per visitarla prima e/o dopo la crociera.

Quando venni a Venezia ero felicissimo e sono rimasto il giorno prima e quello successivo alla crociera e tra una storia e l'altra ho speso ( in 3 ) sicuramente più di 600 euro.
Vogliamo moltiplicare questa cifra anche solo per un decimo dei turisti che vengono in occasione delle crociere e che usano una " formula " come la mia ?

Se 10 persone su una singola nave ( da 3500 ) che viene una volta a settimana facessero come me si arriverebbe a oltre 300 000 € all' anno.
E scusate se è poco.

Sicuramente Venezia resta e resterebbe Venezia anche senza navi.
Verrebbero a visitarla da tutto il mondo...e oltre quando ci si scoprirà a vicenda ;)
Ma se già pare farcela a fatica in questo modo....siamo sicuri che levando ulteriori soldi, levando le navi le cose non andrebbero " a fondo " davvero ?

Ben inteso, ci tengo a precisarlo , che se veramente si appurasse che le navi causano problemi seri e concreti a questa città...beh....la città innanzi tutto.
Eccome !!!!!
 
Ultima modifica:

Rodolfo

Super Moderatore
Allora Giulianino, questa tua affermazione "Dubito fortemente che le fondamenta di Venezia siano intaccate da questo tipo di fenomeno" è proprio uno dei punti sui quali verte la richiesta d'allontanamento delle navi dal Bacino.

Ho avuto modo di spiegarlo più volte, ma l'effetto "pistone" che si manifesta al passaggio di una nave si ripercuote sulle rive, sulle fessure, sulle connessioni dei marmi, lungo gli scarichi delle acque, in un continuo flusso e riflusso che asporta lentamente granello dopo granello, la sabbia, il limo sul quale poggiano le fondamenta, provocando improvvisi crolli e cedimenti, a volte voragini dove sono sprofondate anche persone che transitavano. ILe navi sono state responsabili anche di gravi incidenti, alcuni mortali, per l'effetto "scia" provocato al loro passaggio, specialmente in condizioni di bassa marea.

Questo naturalmente non solo per le navi, che moto di superficie non ne provocano, ma anche per l'andirivieni continuo, incessante di tutti i mezzi pubblici, da trasporto, da svago della laguna; certamente quello delle navi può essere indicato come il più gravoso, ed è su quello che puntano i sostenitori del no.

Del resto nel 19° secolo alla prima apparizione del Regina Margherita, il primo vaporetto a vapore di costruzione francese, in laguna scoppiarono disordini anche gravi, contro l'istituzione del servizio pubblico di linea.

Da quella volta i vaporetti si sono centuplicati, e nonostante tutto continuano il loro servizio lungo i canali, con i soliti problemi di allora, con il braccio di ferro, tra Gondolieri e Piloti, talora con manifestazioni eclatanti, come le gondole tirate a secco in Piazza San Marco per protestare contro il moto ondoso.

Giulianino sei andato vicino alla spesa calcolata per ogni crocerista che scala a Venezia e che avevo citato più sopra; mediamente sui 150 euro procapite che moltiplicato per 2 milioni di presenze............
 

pmanlio

Active member
Su questo Manlio la penso esattamente come te. Mettere in dubbio la propria serietà per una perizia smaccatamente di parte, non ne vale la pena.

Ma lo sentiamo e vediamo tutti i giorni in TV di perizie, anche di eminenti luminari, diametralmente opposte. Proprio ieri si parlava di un caso di morte sospetta; una perizia avvelenati, l'altra nessuna traccia di avvelenamento. Intendevo questo.

Sai, la parola 'Luminare' è spesso usata a sproposito..

Per quel che mi riguarda posso limitarmi alle persone della Università di Padova che ho avuto il piacere di avere prima come insegnanti (trasferiti a Roma) ed adesso come collaboratori (invece attualmente a Padova), per loro la parola 'Luminari' è spesa bene..
Anzi.. andrebbe spesa anche di più..

Se 'dimentichiamo' Padova c'è sicuramente l'Università di Milano (dipartimento di ingegneria matematica) che è in grado di fare uno studio di questo tipo ad altissimo livello, e ci siamo sicuramente noi che non abbiamo nulla da invidiare a nessuno..

Oltre a questi soggetti non dubito che ce ne saranno altri ancora, specie al CNR e nelle Università Italiane, tra cui a naso inserirei al volo Napoli..

Sicuramente ci sono anche soggetti privati molto qualificati, ma non sto ad elencarli..

Essendo un problema di tipo sociale secondo me se ne deve occupare un ente statale, che oltretutto costa poco o niente allo stato stesso..

Insomma, se si vuole una risposta basta sapere a chi porre le domande, ed è giusto ovviamente, che a porle sia un ente terzo tra comune e porto, ad es. il ministero dell'ambiente e quello dello sviluppo economico, ai quali l'Enea fa riferimento..

E' anche vero che la fisica ci insegna che nell' acqua un' onda perde forza a partire da pochi centimetri di profondità sotto il pelo dell'acqua (nel caso di piccole imbarcazioni...e pochi metri per le grandi onde marine )
Dubito fortemente che le fondamenta di Venezia siano intaccate da questo tipo di fenomeno ma se anche così fosse sicuramente la soluzione sarebbe di limitare drasticamente la potenza dei motori marini e la velocità di percorrenza nei canali e nei rii.

Io non ho la cultura per risponderti, però mi hai dato un'idea, anche se ovviamente parliamo di stime a naso posso chiedere ai colleghi che fanno questi studi.. ;)

Possiamo fare dei " canali " protetti ai fianchi da struture semi galleggianti che facciano da scudo alle turbolenze dovute al passaggio.

Questa cosa è una gran bella pensata!! Complimenti!!

Ben inteso, ci tengo a precisarlo , che se veramente si appurasse che le navi causano problemi seri e concreti a questa città...beh....la città innanzi tutto.
Eccome !!!!!

Sacrosanto, è quello che ho scritto: Venezia va 'oltre' noi, non possiamo macchiarci della vergogna della sua rovina..

A questo punto mi sembra più serio il forum di tanti politici, al momento abbiamo:

Percorso unidirezionale di ingresso/uscita delle navi

Turbogas per la loro alimentazione

Barriere semigalleggianti per alcuni canali

Richiesta di una analisi seria del problema da parte di istituti qualificati


Non è più serio di quello che è scritto nei vari giornali? :shock:

Un salutone!!
Manlio
 

Rodolfo

Super Moderatore
Questa cosa è una gran bella pensata!! Complimenti!!



Sacrosanto, è quello che ho scritto: Venezia va 'oltre' noi, non possiamo macchiarci della vergogna della sua rovina.

Percorso unidirezionale di ingresso/uscita delle navi

Turbogas per la loro alimentazione

Barriere semigalleggianti per alcuni canali

Richiesta di una analisi seria del problema da parte di istituti qualificati


Non è più serio di quello che è scritto nei vari giornali? :shock:

Un salutone!!
Manlio

Davanti al Molo di San Marco ci sono da anni; le immortalate ad ogni foto. Servono un po' per le onde di superficie prodotte dai mezzi locali; le navi di superficie non ne fanno.
 
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