MCP
Well-known member
Probabilmente era più mirato al mercato spagnolo ma non interdetto al resto d'Europa. Io non l'ho escluso, ma andava appurato chiedendo.Ho fatto solo un'osservazione al tuo post 93dove scrivi che i buoni devone essere scritti in più lingue,questo era solo in una lingua,valido in tutta Europa.
D'altra parte un voucher spagnolo scritto in spagnolo non comporta automaticamente la validità in Sudamerica.
Il mio voucher promo di Swarovski mi arrivò in Italia via mail scritto in italiano: trovandomi in quel periodo in Spagna - e sapendo che i prezzi e le condizioni di Swarovski sono pressoché identici in tutto il mondo occidentale - chiesi se era valido anche lì e me lo accettarono senza il minimo problema. In quello stesso negozio spagnolo poi me ne dettero un altro cartaceo scritto in più lingue che mi valse successivamente per un acquisto a Firenze. In quel caso il mercato era considerato quantomeno europeo, come nel caso tuo. Non ho escluso che possa succedere, infatti anch'io in quella situazione ho domandato, ma se mi avessero detto di no non avrei potuto certo dare in escandescenze...
Al contrario le condizioni di vendita e le garanzie di un pacchetto turistico (prezzo, inclusioni, esclusioni, promozioni, assicurazioni, normativa e tutele) cambiano a secondo di dove viene venduto (i tedeschi e gli americani per esempio hanno condizioni ben diverse dalle nostre, e come abbiamo capito anche gli svizzeri), quindi è abbastanza comprensibile che il mercato in quel caso sia da considerarsi strettamente nazionale (salvo esplicita diversa indicazione). Comunque chiedere era lecito anche per quel voucher in Svizzera, quello su cui dissento è la reazione al diniego motivato.
MCP
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