E' come leggere un interessantissimo romanzo a puntate...dove arrivati al" punto" dell' autore si attende la prossima uscita
E proprio una specie di romanzo storico ora vorrei scrivere: perchè ora siamo davanti ad un luogo incredibile, che è un simbolo nazionale ma anche una leggenda senza uguali..
Eppure la leggenda altro non è che storia reale, e provatissima anche dall'esistenza del luogo stesso e dalle tracce che porta in sè: Masada
Prima di partire per questo viaggio avevo pensato di scrivere la storia di Masada in termini epici, dopo che sono tornato, pensando a quello che è avvenuto in Egitto non avevo voglia di costruire ghirigori artistici su di essa, ma con una riflessione successiva ho capito che la via epica è l'unica giusta per questa storia..
Che si tratti di qualcosa di epico lo si capisce anche visitando il sito, che puoi aver sentito nominare, visto in foto o in video, ma che non capirai mai finchè non sei lì (e questa rimane una delle poche soddisfazioni del mondo moderno, magari con incredibili ponti ologrammi un giorno non sarà più così..), ma è una storia epica per mille motivi..
Faccio una premessa: quella che racconterò è la storia che narra Flavio Giuseppe: storico Ebreo prima oppositore dei romani poi rinnegatosi e passato a loro..
Questa storia è provata dalle tracce lasciate sul campo dai vari protagonisti: non è provato il finale che qualcuno mette in discussione, ma che sarebbe l’unica cosa che non collima, mentre il resto per quanto incredibile, è tutto reale..
Per il finale ci può essere una esaltazione dello scrittore, che per vari motivi ci rimetterebbe di suo a farla, ma che all’epoca era usuale da parte degli storici: se questo basta a dubitare della chiusura di un racconto provato quasi del tutto lo lascio giudicare a voi, al limite lo analizziamo dopo, ma io personalmente ci credo..
Intanto diamo una inquadratura storica a quello di cui stiamo parlando e dei vari protagonisti, tutti, per un motivo o un altro, epici:
Cominciamo dalla fortezza e dal suo autore, Masada è una roccaforte fatta costruire da un re leggendario, e conosciuto da noi soprattutto per la sua fama funesta: Erode.
Noi siamo abituati a pensare ad Erode come ad un re inetto che fa giustiziare uomini per desiderio di una donna, una serie di bambini per paura di perdere il trono ecc.
Ma non è così, o lo è solo parzialmente: se Erode ha veramente coperto di delitti il suo regno è anche vero che è stato un combattente, un costruttore eccezionale, un uomo che ha portato Israele ad una floridezza notevole. Infatti riedifica il tempio di Gerusalemme e lo rende una meraviglia del mondo antico, costruisce un porto eccezionale, fortezze inespugnabili (tra cui Masada appunto) il bellissimo Herodion..
Ed allora perché il vincitore dei Parti, l’edificatore del tempio più sacro, il costruttore di città e porti immensi è così odiato? Perché, pur convertito all’Ebraismo Erode non è Ebreo: è un Re nominato dai Romani, al servizio del popolo invasore..
A ben guardare molte delle sue opere immense sono frutto della tecnologia Romana: in particolare il Re è legatissimo al primo Imperatore, Ottaviano Augusto, ed è anche questo uno dei motivi dell’esistenza di Masada e delle due sue sorelle, Macheronte ed Herodion..
Infatti prima della guerra tra Ottaviano e Antonio andava tutto bene, ma dopo che Antonio si stabilizza ad Alessandria con Cleopatra Erode ha paura del suo vicino, e pensa quindi di tutelarsi sia dai Parti che da lui..
Su Masada come detto torneremo a breve, cominciamo con gli altri attori: i ribelli Ebrei e la loro appartenenza..
Parliamo ora di tre gruppi di persone che accendono ricordi ancestrali in noi: gli Esseni, i Sicari e gli Zeloti..
Cominciamo da questi ultimi, cercando su internet (ho perso il link ndr, in ogni caso era tutto ben referenziato):
“In realtà, gli Zeloti erano sostanzialmente partigiani accaniti e fanatici dell'indipendenza politica del regno ebraico, nonché difensori dell'ortodossia e dell'integralismo ebraici, cosa che, come logica conseguenza del rigido monoteismo, li portava a non riconoscere la signoria dell'imperatore romano né le imposte a lui dovute. Il loro progetto era, inoltre, ammantato da una fortissima attesa messianica: un grande re doveva venire e liberare la Palestina dal dominio imperiale, in vista della ricostituzione del Regno d'Israele, su cui solo Dio poteva regnare.”
I Sicari erano una fazione degli Zeloti, abituati ad uccidere per la libertà di Israele con un coltello, la Sica appunto..
Per gli Esseni (stesso link):
“Di vita appartata e solitaria, si erano organizzati, fuori dal contesto sociale, in comunità isolate di tipo monastico e cenobitico; protetti da Erode il Grande, al tempo di Gesù erano oltre 4000 e vivevano dispersi in tutto il paese.
Abolita ogni proprietà personale, praticavano la comunanza dei beni, si accontentavano del necessario e, di quanto producevano o possedevano in comune, facevano baratto. Dediti ai lavori di agricoltura, di allevamento, di apicultura e di artigianato, alternavano ore di attività con momenti di preghiera. Probabilmente, almeno in una prima fase, contrari alla violenza e attenti al rispetto degli animali, che non sacrificavano, rifiutavano di essere arruolati e di fabbricare armi, professando l'uguaglianza di tutti gli uomini e dichiarandosi “artigiani di pace.”
Gli Esseni sono legati anche ad un'altra storia: i manoscritti di Qumran (Mar Morto) che aprirebbero tante riflessioni sulla comunità di Cristo e dei suoi discepoli..
A questo gruppo di personaggi mancano i Romani, che sono quelli dell’epoca di Tito: le loro legioni costituiscono in questa fase storica un esercito potentissimo ed inarrestabile e manca la fortezza di Masada, che è un personaggio anche lei, ed il contesto storico a cui ci rivolgiamo.
Il contesto è quello della rivolta Ebraica del 66-74 dopo Cristo: gli Ebrei si ribellano ai Romani (anche con ottimi motivi che vanno oltre il non riconoscere le immagini degli dei di Roma) e li combattono con grande successo, motivati anche dalla convinzione che il Messia sia tra di loro (il loro capo di cui, lo ammetto, non ricordo il nome).
I Romani alla fine riprendono il controllo della situazione e reagiscono con estrema durezza: cacciano gli Ebrei dalla Giudea, distruggono il tempio e creano la diaspora.
Di fatto, anche la situazione che viviamo oggi è generata da quegli eventi..
Quindi già trattare di questa rivolta vuol dire trattare della grande storia: quella che avvenuta duemila anni fa ha influenzato la realtà moderna..
Dopo questo lungo e rigoroso cappello (spero non pesante) a questo punto occorrerebbe fare gli 'epici' e parlare di Masada vero?
Intanto Masada viene occupata a sorpresa (forse i Romani non sapevano che c'era una rivolta in corso?) dai ribelli all'inizio della rivolta..
Masada quindi al momento in cui la visitiamo è in mano Ebraica.. abitata dai Sicari, dagli Zeloti, dagli Esseni..
E' tempo di andarci vero?
pronti a vivere questa storia?
Un saluto!!
Manlio