Caro Manlio, tu non lo avevi previsto all'inizio per deformazione professionale (intendilo come un complimento: ricercatore, docente, storico ecc.)
Sergio, io avevo previsto di farne una storia epica perchè effettivamente c'erano tutte le condizioni per farla: lo scontro tra un popolo ed un impero, poi la Diaspora, poi la fortezza inespugnabile, un nuovo scontro fatto di cuore e fede (i ribelli) contro la tecnica, la razionalità l'organizzazione ed il lavoro da formiche dei romani..
Utilizzando un certo numero di frasi ad effetto (di cui ad esempio è sopravvissuta quella sulle prede ed i predatori) la cosa poteva anche andare..
Ma l'esaltazione di una guerra non è nelle mie ossa, non ci sta proprio..
Per cui, soprattutto di fronte a quello che è successo in Egitto (che all'epoca aveva già circa 150 morti per la rivolta) non mi sentivo di fare una operazione simile: giocare con le parole mentre in mezzo ci sono dei morti (l'ho scritto all'inizio del topic se ci fate caso, intendevo proprio questo). Oggi, con quello che succede in Libia la cosa era ancora più inverosimile..
Allora ho cercato una chiave nuova (che è anche da Ingegnere e da ricercatore e fa parte del loro mestiere, che pessima fama di rigidoni che abbiamo!!
) e questa di introdurre un narratore non simile ad un Omero (come pensavo all'inizio) ma ad un bambino sopravvissuto mi è sembrata ben più giusta, e penso anche adatta a ciò che oggi stiamo vivendo..
Il bambino non capisce di gloria, ma di giochi e di padri che purtroppo non tornano più: divenuto uomo adulto è ormai fuori dagli eroismi e vede una realtà dura, con tutti i nei che purtroppo aveva e ne porta con sè ancora delle tracce..
Forse il mio racconto non piacerebbe ai divulgatori Israeliani ed agli Ebrei Ortodossi per motivi totalmente opposti: gli Ortodossi hanno 'sepolto' questa storia nella memoria perchè considerano il suicidio un atto contro Dio, quindi si vergognano di questo atto, al contrario Israele come nazione ha deciso di 'dimenticare' la non 'liceità' del suicidio ed esaltare invece la resistenza e la decisione di uccidersi come un esempio dello spirito patriottico che dovrebbe muovere i cittadini. Insomma, peccatori per gli Ortodossi, eroi per Israele..
Nel mio racconto sono invece presenti bambini, madri, padri che hanno paura, esaltati e gente normale, di fatto un quadro più realistico (ed effettivo, non ho inventato nulla) di quello da 'propaganda' o di quello da 'dimenticare'..
Ora non credo sia il caso di incentrare tutto il topic su Masada, ma la questione dei suicidi dei rivoltosi è una cosa che meriterebbe un approfondimento..
Alcia, non posso che dirti grazie!!
Manlio, spero solo che questo topic duri altre 300 pagine, inoltre vorrei tanto averti come compagno di viaggi, ma chissà se ti piace il camper...
Preferirei una Roulotte!! Ma va bene lo stesso!!!
Solo che staremmo sempre a fotografare!!!
Tano, dipende dalla guida, ma anche dal caos che uno si sente intorno, dalla predisposizione personale ecc.
Però, lo sappiamo tutti: una cosa è la Divina Commedia spiegata da Benigni un'altra quella di tanti professori.. (magari qualcuno è più bravo di lui sia chiaro)
Dietro però c'è tanto studio da parte di Benigni, non è solo capacità di spiegare ed appassionare..
Un 'Maestro' in questo credo sia Massimo Valerio Manfredi: provate a vedere le sue trasmissioni su La7, nulla è lasciato al caso (neanche una inquadratura) ed è un divulgatore eccezionale, spettacolare ma sempre preciso, mai fuori le righe, completissimo eppure mai pesante..
Poi ovviamente ci sono altre persone di altissimo livello (ad es. gli Angela) ognuno con il suo stile, ma in ogni caso dietro c'è sempre tanto lavoro e studio delle diverse modalità di presentare una cosa più che un'altra..
Torno adesso da un paio di ore di chiacchierata con Manlio e ho visto in anteprima le altre foto, quelle di Petra....non dico altro se non che sono addolorato di non esser potuto partire con lui nonostante avessimo prenotato quella crociera quasi un'anno fa.
Dovevamo essere in quattro, forse addirittura otto coordinando bene certe cose: purtroppo la cosa non è andata come volevamo..
Una delle conclusioni della nostra chiacchierata è stata che da un male per la rivolta in Egitto (ora in via di risoluzione) è stato un bene per persone che come Manlio (e come me) amano l'archeologia e la storia e tutto quello che quelle pietre possono raccontare.
Per capirci noi conosciamo bene l'Egitto: la sosta in Giordania mi ha dato la possibilità di vedere bene Petra e di capire meglio il paese, insomma al posto di una visione di sfuggita a monumenti bellissimi che conosco bene, ho avuto la possibilità di vedere a fondo una cosa che invece non conoscevo se non per averla vista su libri e documentari..
In più il deserto e la Giordania hanno fatto il resto: si è passati dalla crociera al viaggio..
Con Petra mi piacerebbe approfondire alcuni aspetti unici dell'architettura Nabatea; se la cosa sarà gradita, senza alterare il racconto dell'amico ingegnere, una parolina da architetto la metterò anch'io.
Al momento giusto spero che sia gradito a tutti.. ci sono belle cose da capire!!
Vi anticipo che ho visto luoghi , colori e soggetti a dir poco meravigliosi.
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Vero, ma ci arriveremo pian piano..
Ora vado a memorizzare le foto per la prossima puntata..
Un salutone e grazie a tutti!!
Manlio