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Costa Deliziosa e il regno della luce

Leonardo Carboni

Administrator
Staff Forum
Il 25/6 si arriva a Bergen.
Abbiamo deciso di fare l'escursione con il battello; la partenza è alle 12.45 per cui appena Deliziosa è attraccata ci siamo recati all'uscita e tramite delle navette del comune di Bergen siamo arrivati al centro della città.
La cosa che mi ha colpito è il dominare del silenzio rispetto ai rumori; non voglio neanche fare un lontano paragone con Roma che credo sia tra le città più rumorose, ma (mercato escluso) girando per le vie di Bergen sembrava di girare per le calli di Venezia (al mattino presto...Rodolfo credo possa confermare ;))
Il punto di ritrovo con la navetta è su un lato di un parco con un piccolo lago al centro.
Inutile dire come tutto sia curato, curato a tal punto che mi è sorta una domanda.... dalle piante non sono cadute foglie secche: le ipotesi sono quindi tre.
n° 1 Hanno ottenuto piante che non perdono foglie per non sporcare i marciapiedi; le bio tecnologie sono miracolose :shock::shock:
n° 2 Hanno assoldato una serie di uomini invisibili che raccolgono le foglie prima che cadano a terra. :shock:
n°3 Non sono riuscito a capirlo per cui ci debbo ritornare :p:p
Ecco questa soluzione mi sembra essere la migliore....anche perchè non molto distante dalla piazza e poco prima del Quartiere Anseatico c'è uno splendido mercatino del pesce
dove potrei restare ore tra gamberoni, aragoste, granchi , stoccafissi è il sempre presente salmone in tutte le possibili configurazioni.
Una passeggiata in quel mercato e il colesterolo crolla, gli omega3 son talmente tanti che si assorbono con la respirazione.

Molto bella è la realizzazione di numerosi elementi di arredo urbano, tutto mai scontato e con un buon livello di originalità.
Nel rispetto delle forme tradizionali, gli architetti hanno inserito grandi superfici vetrate e serre in buona parte degli edifici in ristrutturazione.

Vado per poche righe OT al fine di spiegare l'uso di alcune soluzioni che possono apparire inadeguate in luoghi così freddi.
Ho avuto modo di parlare con un'operaio che stava trasportando del polietilene espanso da 80mm e ho avuto conferma che i sistemi di isolamento termico sono sovrapponibili
a quelli che sono in vigore in Italia dal 2010.
Le vetrate sono realizzate con vetrocamera basso emissivo a due intercapedini riempite di gas inerte (argon presumo); questo "pacchetto" consente una coibentazione
elevatissima, i vetri basso emissivi bloccano la fuoriuscita dei raggi infrarossi prodotti dai sistemi di riscaldamento riflettendoli all'interno dell'immobile.
Quindi una tecnologia adeguata consente di avere grandi superfici atte a far passare la luce in un paese che per sei mesi l'anno è il regno della luce, ma altri sei mesi è il regno del buio.

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La76

New member

...e questo è vero "amore" per la proprio terra...

In questi posti credo che sia possibile vedere realizzato il concetto di vivere in armonia con l'ambiente circostante, portando benefici sia a se stessi che all'ambiente, in perfetto equilibrio insomma.
Poi sui fattori che giocano al raggiungimento di questo risultato penso che incidano sia il basso numero di abitanti che la disceta codizione economica, fattori per altro per nulla irrilevanti!
Mi fermo nell' OT per quanto interessante sia...le altre foto lasciano incantati...l'avrò già ripetuto mille volte ma sono le parole più indicate per questo diario!;)
 

pmanlio

Active member
Ora non posso commentare bene, ma ci torno...

La Tecnologia dei doppi vetri isolati da un gas, nel caso dall'aria, era utilizzata dai Romani nello loro costruzioni.. ;)
Ed è innegabile che i modernissimi termosifoni a pavimento sono simili, pur diversi, a quelli che facevano i romani per riscaldare ad es. il Palatino..
Per l'isolamento con aria ho visto un sistema simile realizzato utilizzando due muri separati a Luxor..

Le strutture antisismiche, lo abbiamo detto più volte, le avevano i Minoici, ma i Greci sono arrivati (solo da un certo momento in poi) ad isolare i templi utilizzando un concetto simile a quello delle ultime case costruite a l'Aquila ('separarle' dal terreno)..

Insomma, una casa Italiana anni cinquanta/settanta è alquanto poco paragonabile come validità di costruzione a delle strutture di tremila anni fa..
La nostra 'scoperta' di certe soluzioni è in realtà una riscoperta di cose antichissime, forse il Medioevo, forse la troppa 'ricchezza' ci hanno fatto dimenticare troppe cose..

Un salutone (poi torno al viaggio in sè)
Manlio
 

fandelmare

New member
D'accordo, a Bergen è veramente tutto incantevole, meraviglioso, perfetto ma vi confesso che a me non andrebbe di andare in letargo o quasi per 6 mesi e di stropicciarmi gli occhi per la luce ininterrotta o quasi di altri 6 ed allora, tutto sommato, lì mi ci vedrei solo da turista ma mi ritengo più adatto alle nostre latitudini e poi visto che dalle mie parti a stento si sopporta un casco per la moto proprio non mi ci vedo con in testa un elmo vichingo con tanto di corna ! Ah ah ah ! Perciò, fossi in voi carissimi Leo e Manlio, dopo essermi beato tra silenzi, natura incontaminata, atmosfere rarefatte, brume, nebbie e viste mozzafiato, me ne tornerei ben felice alla vostra Roma dilatata, affollata, caciarona, caotica, difettata, cialtrona, ghiotta e colesterolosa ma.... tanto tanto tanto caldamente.... "romana". Un salutone. Fanbirba
 
T

tano

Guest
Sarebbe da chiederli ad un abitante di quei posti se farebbe il cambio con Napoli o Roma, o la stessa Venezia, caro Fandelmare. Credo che siano abitudini, anche qui da me abbiamo la notte piú lunga che da voi ed il cielo griggio per tanti mesi.
Credo che sia propio questi fattori che ti facciano essere piú attento per la luce del giorno ed amare piú l´ambiente, infatti quando é notte si sta a casa al caldo o per i pub a bere, salvo restando che il compiuter non abbia invaso le case di questi abitanti. Tra ste meravigliose foto che sermbra di essere in un paese perfetto ricco d´armonia tra l´antico di una volta ed il futuro che verrá ho visto una M che solo una cosa puó significare ma in quella ricchezza di verginitá ambientale mi viene confondere con altre parole.

Un saluto.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Leo a parte le foto che ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, evidenziano la splendida natura di quei luoghi e di come gli abitanti li curano e li preservano da mani "sacrileghe", mi è piaciuta l'analisi del perché a terra difficilmente si vedano le foglie che cadono dagli alberi; davvero simpatica. Però è proprio così, foglie, cartacce e "cicche" non se ne vedono; cultura completamente diversa dalla nostra.

E la foto del "chiusino"? Trasferire anche su oggetti insignificanti, la propria storia è un aspetto non secondario, che dimostra la grande cura di tutto ciò di cui si circondano quegli abitanti. Tutto meravigliosamente bello, ma come dice Sergio, mancano i toni di colore, diversi dal "grigio" che dominano quei luoghi.
 

Gabriele C.

Well-known member
... dopo essermi beato tra silenzi, natura incontaminata, atmosfere rarefatte, brume, nebbie ...me ne tornerei ben felice alla vostra Roma dilatata, affollata, .... tanto tanto tanto caldamente.... "romana".

Apro parentesi OT.....Ti prego, Sergio, in questi giorni non dire così...Stiamo morendo di caldo...[smilie=sole_02[1].:[smilie=fuoco[1].gi::cry:

Le foto di Leo ci danno un pò di refrigerio, oltre al desiderio di trovarci lassù...(chiusa parentesi OT...mica tanto...)
 

pmanlio

Active member
Hola!! Che bel discorso..

I luoghi sono stupendi, ma come reagirei a quell'andamento della luce? A quella temperatura? Alla mancanza di un sole come lo può intendere un Catanese?

Non lo so: la domanda è importante e raccoglie un qualcosa di profondo che abbiamo dentro l'animo..

Sergio, a me Roma, eternamente inquinata, caotica, stressata trafficata, con le persone ridotte a sardine dentro una metropolitana, o da soli chiusi dentro una scatola di latta ha un po' stufato..

Per fortuna esiste ancora la Roma di Trastevere, di Villa Borghese e di tanti altri posti, ma sembra una città estranea, bellissima ma 'sopravvissuta' chissà come al mostro moderno..
I Romani non sono più quelli di una volta: a differenza di Napoli molto dello spirito di Roma è cambiato, pur essendo anche oggi una città dotata di uno spirito notevole lo spirito del ponentino e delle serenate è morto per sempre..

Il nemico credo si chiami sovraffollamento, siamo troppi ed è questa una delle chiavi del problema..

Qui con le foto di Leo hai il confronto tra una realtà in cui il rapporto con la natura è sentitissimo dagli abitanti, in cui il rispetto per questa natura si incontra con una bassa densità di popolazione..
Avere poche persone che insistono su un territorio, ed avere persone che questo territorio lo rispettano fa sì che la qualità della vita possa salire a dismisura..
Lo scrive Leo:

Ti assicuro che è un tipo di vetro che coibenta più di una parete in muratura.
Considera anche due fattori: la necessità di tanta luce (per 6 mesi l'anno c'è il crepuscolo su quasi tutta la Norvegia e in alcuni posti è proprio buio) e il fatto che sono molto ricchi.
Non hanno centrali nucleari ma posseggono un complesso di impianti per la produzione di energia eolica tra i migliori al mondo e poi hanno tantissimi fiumi e torrenti con conseguente energia idroelettrica....e...sono l'Arabia Saudita del Nord: tutto questo per solo 5 milioni di abitanti.
Fare una struttura come quella che ho fotografato è molto costoso (personalmente avrei usato un rivestimento in pietra al posto del cemento a vista) e condivido con il progettista l'uso di tanto vetro : trasparenza e basso impatto visivo.

A Bergen vedremo delle cose molto belle, una città che rispetta chi la abita o degli abitanti che rispettano la città: in sostanza persone che hanno rispetto di se stessi.;)

Saluti
Leo

Tutto questo (Eolico, Idroelettrico ecc.) in Italia non basterebbe di certo..

Io da quelle foto vedo ambienti bellissimi, tanta civiltà, i colori non sgargianti a cui fa riferimento Rodolfo li condividono forse con l'ambiente, ma non mi dispiacciono..

Mi piacerebbe sapere quale vita sociale hanno, cosa fanno nei loro giorni, nei week end, quante feste, quante amicizie..

Questa è una discriminante importante: sono persone civilissime ma solitarie oppure persone che condividono con noi lo spirito di Trastevere?

A naso rimango ammirato da quello che hanno messo su, e ci vedo uno spirito sociale forte anche se non 'mediterraneo'..

Ho avuto modo di parlare con un'operaio che stava trasportando del polietilene espanso da 80mm e ho avuto conferma che i sistemi di isolamento termico sono sovrapponibili
a quelli che sono in vigore in Italia dal 2010.
Le vetrate sono realizzate con vetrocamera basso emissivo a due intercapedini riempite di gas inerte (argon presumo); questo "pacchetto" consente una coibentazione
elevatissima, i vetri basso emissivi bloccano la fuoriuscita dei raggi infrarossi prodotti dai sistemi di riscaldamento riflettendoli all'interno dell'immobile.
Quindi una tecnologia adeguata consente di avere grandi superfici atte a far passare la luce in un paese che per sei mesi l'anno è il regno della luce, ma altri sei mesi è il regno del buio.

Leo, quel poraccio stava pure lavorando!!! :) :) :) :)

penso ne sarà uscito contento.. ;)

Un salutone!
Manlio
 

Leonardo Carboni

Administrator
Staff Forum
Il quartiere Anseatico ( Bryggen ) di Bergen è stato incluso dall'Unesco tra i patrimoni dell'Umanità.
E' della prima metà del XIV secolo e seppur costruito in legno, dopo aver affrontato più di un'incendio è arrivato a noi in condizioni quasi perfette; restaurato sempre in maniera maniacalmente fedele all'originale, ci consente di vivere perfettamente l'ambiente medioevale.
Sotto ho postato alcuni scatti realizzati all'interno del Bryggen. Da notare che quasi tutto il quartiere era pavimentato con delle tavole di legno messe a tolda di nave, con una certa distanza tra di loro(circa un centimetro). Sotto il tavolato un sistema per la raccolta delle acque piovane: Bergen è una città con un indice di piovosità elevatissimo.

Al centro del quartiere ho avuto la sensazione di trovarmi sul palcoscenico del Teatro shakespeariano di Roma , con la differenza che il Globe Theatre è stato ricostruito come fedele replica di un teatro Elisabettiano, nel Bryggen tutto è vero e ancora pieno di vita.
ps.
La lega Anseatica era una corporazione tedesca che operava nel commercio in tutto il Nord Europa

La foto satellitare di Bergen; come si vede la città è collocata al centro di un dedalo di "fiordi" e isolotti.
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La parte più antica e il quartiere Anseatico.
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Il Globe Theatre di Roma
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fandelmare

New member
Amici, avrete certo capito che nel mio intervento c'era anche un po' di provocazione, serviva insomma da stimolo per evidenziare i contrasti, era un po' come buttare un sasso nello stagno degli encomi e nell'acqua cheta dei fiordi. Intanto sto pensando a come vede le nostre realtà uno di quelli che arriva qui da noi da lassù e comunque i brasiliani sono brasiliani perchè il Brasile e lì e cosi pure i norvegesi sono tali perchè son lì in Norvegia.
Manlio sulle folle di Roma, sui suoi attuali problemi, su una certa spersonalizzazione che ha subito hai perfettamente ragione; se ben ricordo Ennio Flaiano ha detto: "Roma, fatta capitale, è stata occupata dagli italiani" alludendo proprio alle immense trasformazioni subite nel tessuto urbano e nello stesso carattere degli abitanti però scommetto che, pur stanco di essa come ti dichiari, dopo un certo riposo, dopo una parentesi sabatica di tranquillità, poi finiresti col tornarci se non altro mentalmente. Quanto poi al carattere ed alla "vita sociale" dei norvegesi posso solo ricordare che una simpatica guida svedese mi disse un giorno che noi italiani facevamo un po' di tutto un fascio Danesi, Svedesi e Norvegesi mentre secondo lei c'erano notevoli diversità ed in particolare usò queste parole: "tra noi Svedesi ed i Danesi non è mai completamente sopita una certa rivalità fin da quando la Danimarca sottomise la Svezia " Poi, alla mia domanda sul rapporto con i Norvegesi disse semplicemente "...a, quelli se ne stanno tutti da parte per conto loro. "
Quanto agli italiani poichè io esaltavo le civiche virtù degli svedesi lei mi disse che conosceva bene l'Italia e noi italiani ma aggiunse " Noi siamo 7 milioni e voi 57 e questa non è cosa da poco.
Caro Leo, Bergen quanti abitanti conta? E di quale censo ed estrazione sociale ? Te li immagini Prenestino, Tiburtino, Casilino Tor questa o Tor quella da quelle parti con un bel raccordo anulare che s'insinua tra fiordi, ruscelli ecc. ecc. ? Se poi a questo aggiungiamo certi atavici difetti, una certa mentalità ecc.ecc. non ti resta che sognare una Roma scandinava con tanti salmoni che risalgono guizzanti il tevere o no ? Un salutone
 
Ultima modifica:

pmanlio

Active member
Sergio, ti ho risposto in quel modo anche per mantenerci attinenti al topic..
La bellezza che Leo mostra è dovuta alla coincidenza di diversi elementi, tra cui una splendida maniera degli abitanti di vivere e rispettare il contesto in cui si trovano..

Quanto questa cosa è legata anche alla densità della popolazione? Penso di si..

Poi andare oltre forse vuol dire andare ot.. ;)

Un salutone!
Manlio
 

Gabriele C.

Well-known member
Il nemico credo si chiami sovraffollamento, siamo troppi ed è questa una delle chiavi del problema..

Qui con le foto di Leo hai il confronto tra una realtà in cui il rapporto con la natura è sentitissimo dagli abitanti, in cui il rispetto per questa natura si incontra con una bassa densità di popolazione..
Avere poche persone che insistono su un territorio, ed avere persone che questo territorio lo rispettano fa sì che la qualità della vita possa salire a dismisura..


Questa è una discriminante importante: sono persone civilissime ma solitarie oppure persone che condividono con noi lo spirito di Trastevere?

Manlio, è ovvio che la bassa densità di popolazione permette un mantenimento di ordine e pulizia più costante che non in una metropoli...
Per quanto abbia cercato di educare i miei tre figli al meglio, quando loro per qualche motivo mancano da casa, questa si mantiene più ordinata e pulita...e io mi meraviglio, ma non dovrei...

Per lo spirito trasteverino, sappiamo di quanto il sole e il calore influiscono sull'umore delle persone: è un fattore naturale, prima citavi il popolo brasiliano che conferma in pieno questa regola.
Quello che invece ancora io non mi spiego, è per quale motivo ci sia diversità di rispetto delle leggi e dei regolamenti del vivere comune tra le popolazioni nordiche che Leo tanto bene ci sta descrivendo e le nostre mediterranee. Penso che non ci dovrebbe essere sole, o clima più o meno mite, o più o meno ore di luce per applicare e rispettare delle norme che regolano al meglio una comunità, numerosa o ridotta di componenti. Che ne pensate?
 
T

tano

Guest
Quello che invece ancora io non mi spiego, è per quale motivo ci sia diversità di rispetto delle leggi e dei regolamenti del vivere comune tra le popolazioni nordiche che Leo tanto bene ci sta descrivendo e le nostre mediterranee.

La multa. Penso che in questi paesi come in Germania in cui c´é una consapevolezza a livello tassativo, quando uno deve mettere le mani nel portafolio per pagare qualche infrazione, ci pensa piú di due volte. Poi il sistema é severo, guai a non pagare, problemi a non finire.
In Italia nei vari modi ce ne freghiamo e neanche abbiamo una coscienza di quello che é proibito o non proibito, infatti é normale chiedersi, che ho fatto ? E poi tanti che non pagano.

Un saluto.
 

fandelmare

New member
Manlio, è ovvio che la bassa densità di popolazione permette un mantenimento di ordine e pulizia più costante che non in una metropoli...
Per quanto abbia cercato di educare i miei tre figli al meglio, quando loro per qualche motivo mancano da casa, questa si mantiene più ordinata e pulita...e io mi meraviglio, ma non dovrei...

Per lo spirito trasteverino, sappiamo di quanto il sole e il calore influiscono sull'umore delle persone: è un fattore naturale, prima citavi il popolo brasiliano che conferma in pieno questa regola.
Quello che invece ancora io non mi spiego, è per quale motivo ci sia diversità di rispetto delle leggi e dei regolamenti del vivere comune tra le popolazioni nordiche che Leo tanto bene ci sta descrivendo e le nostre mediterranee. Penso che non ci dovrebbe essere sole, o clima più o meno mite, o più o meno ore di luce per applicare e rispettare delle norme che regolano al meglio una comunità, numerosa o ridotta di componenti. Che ne pensate?

Gabriele, certamente per risponderre alla tua domanda sull'adeguarsi alle regole ci vorrebbe un'articolata tesi in sociologia non trascurando anche la storia. I fattori sociali che entrano in gioco sono tanti e s'intersecano con quelli strettamente individuali come la correttezza, la disciplina, il rispetto degli altri ma tutto questo va a correlarsi certamente con il "sistema" in cui tutti questi fattori interagiscono in altre parole muoversi in una ressa caotica o in un salotto raffinato non è la stessa cosa e poi una società degradata contribuisce a creare soggetti degradati ed in una perversa spirale viziosa soggetti degradati alimentano a loro volta una società degradata. Che dire, poi, dell'esempio, dei personaggi di spicco o autorevoli, dalle nostre parti e non solo certamente non sempre contribuisce ad edificare o emulare comportamenti encomiabili. Un salutone. Fan
 
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Leonardo Carboni

Administrator
Staff Forum
Era mia intenzione trarre le conclusioni alla fine del thread .... ma visto che il discorso è nato mi permetto di dare il mio parere.

Il giudizio sulla nave e sulla crociera in generale lo darò alla fine dopo aver inserito le ultime foto e, se ci riesco, un breve video.

In Norvegia sono sicuramente benestanti, anzi direi ricchi.

Sono in tutto circa cinque milioni.

Hanno una larga produzione del petrolio Brent, la più grande piattaforma petrolifera al mondo , la Troll, è stata costruita in un loro cantiere...eppure hanno il costo del carburante più alto del 30% rispetto al nostro, adottano una politica economica finalizzata a migliorare senza sprecare, inquinano il meno possibile e si preoccupano del territorio e tutti, ma proprio tutti, fanno lo scontrino fiscale pur pagando il 50% di tasse.

E' una questione di cultura.
Fino a 50 anni fa non avevano il petrolio, avevano pochissime strade e non esisteva la superstrada Atlantica.
Era un'economia basata sulla pesca e poco altro.
Da sempre hanno conservato l'eccesso di pescato facendo stoccafissi e baccalà.

La differenza che c'è con la nostra cultura?
E' che in Norvegia hanno considerato il petrolio come una pesca miracolosa e i proventi di questa pesca sono stati finalizzati al futuro delle prossime generazioni.
Ogni anno ci sono 6 mesi di luce e quelli di buio: è così da sempre, il petrolio tra 50 anni finirà; ma loro hanno investito in nuove tecnologie, infrastrutture, cultura....hanno fatto scorta di energia per il futuro.....hanno fatto scorta di pescato....hanno messo da parte tanto stoccafisso per i loro nipoti e pronipoti.

Per cui in un'altro luogo dove il petrolio di certo non manca, si costruisce la pista di sci con 50° all'ombra mentre questi montanari pescatori discendenti dei Vichinghi fanno auditorium, università, centrali idroelettriche nascoste nelle montagne e tunnel sottomarini per non rovinare l'ambiente.

Bergen è una città con moltissimi giovani stranieri, molti spagnoli e qualche italiano e sembra che abbiano un'ottima università; ma d'altronde mio nipote si sta laureando in ingegneria informatica in Danimarca e ,a tesi consegnata lo scorso mese, gli è stato offerto un lavoro all'università di Aarhus.

Che dire....non hanno il nostro sole, non hanno la nostra storia e i nostri monumenti : menomale.

Non credo che vivrei in Norvegia, troppo freddo, però mi trovo molto bene con i Norvegesi e la loro mentalità da formichine.
A proposito di formiche: in Norvegia non ho sentito cantare le cicale.;)

Saluti
 
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pmanlio

Active member
Leo, dalle tue foto e dal tuo racconto scaturirebbero mille discorsi, di questi alcuni li vorrei fare, ma altri no per non turbare l'equilibrio del racconto..

Unica cosa, una nota per Gabriele, io conosco abbastanza bene la Spagna: la Spagna unisce lo spirito mediterraneo con l'ordine e la pulizia che uno si pensa di trovare in Svizzera.. ;)

Un salutone!!
Manlio
 

fandelmare

New member
Leo, Manlio...e della mia risposta a Gabriele che ne pensate ? Sono sciocchezze o complicate realtà ? Comincio a pensare che un cittadino di Bergen può fronteggiare mesi di buio e rigori polari ma parlando del singolo non so come reaggirebbe ad un senso d'impotenza di fronte a tanti problemi quotidiani irrisolti. Quante volte in una società come la nostra il "volenteroso" si sente schiacciato da una collettività "complicata" e quanta fatica deve fare per rimontare la corrente contraria di un fiume in piena. Che ne dite poi di quell'encomiabile norvegese: riuscirebbe ad esercitare eroiche virtù e coraggio se completamente indifeso nei confronti dei malavitosi assurti per forza a rango di antistato ? Forse avrebbe allora brividi ben diversi da quelli cagionati da nevi e ghiaccio ! Detesto l'alibi della colpa sociale e sono per le responsabilità individuali ma in certi casi verrebbe da dire a chi non deve cimentarsi con certe realtà: "Intanto prova ! Vediamo intanto qui è... ora... cosa sai fare ! Ora, forse, sono proprio troppo OT e mi scuso ma si sa: camminare nella palude è più difficile e faticoso. Un'ultima considerazione ancora: l'asettica Norvegia lassù si gode una comoda posizione di retrovia nei confronti delle problematiche che il terzo mondo sta rovesciando sulle "porte" d'Europa assediate dai più diseredati. Ciao e grazie per questi contributi così interessanti. Fan
 
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prof

Staff Member
Ciao Leo,
dopo una assenza dal forum ho intercettato ora questo tuo diario e ho "bevuto" tutto d'un fiato le sue dodici pagine...Foto meravigliose e testi e riflessioni davvero acute e feconde...Grazie!

L'unica osservazione che voglio fare è semiseria: a proposito del mercato di Bergen, guarda che gamberi, gamberoni e crostacei parenti sono delle bombe di colesterolo...!
 
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