Tratto da un articolo apparso sulla testata "Il Sole 24" di oggi:
Poteva durare settimane, o anche mesi. Come sta accadendo ad altre due navi italiane assaltate dai pirati somali. Il sequestro del mercantile Montecristo è invece durato solo 24 ore. Un blitz effettuato da due unità della Marina militare degli Stati Uniti e della Gran Bretagna ha condotto alla liberazione della nave, in rotta verso l'Oman, e portato all'arresto degli 11 pirati somali. L'equipaggio della società armatrice livornese D'Alesio Group, 23 membri di cui sette italiani (tra cui il capitano Diego Scussat e quattro operatori di sicurezza), sta bene.
Il blitz delle forze speciali inglesi concordato tra il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il suo collega britannico Liam Fox, sotto la supervisione dell'ammiraglio italiano, Gualtiero Mattesi, a capo della missione Nato "Ocean Shield", è avvenuto nella mattina di ieri. Ad agevolare l'operazione è stato il fatto che gli ostaggi erano riusciti a rifugiarsi nella cosiddetta «cittadella», la stanza blindata al centro della nave . Una stanza, che i pirati hanno cercato di forzare tutta la notte, ideata per proteggere temporaneamente dagli assalti e allo stesso tempo conservare il controllo della nave. Cruciale è stato anche il ruolo giocato dai quattro formatori in materia di sicurezza, disarmati, a bordo della Montecristo. Gli uomini delle forze speciali britanniche sono saliti a bordo utilizzando gommoni e un elicottero. I pirati, inferiori per numero e armi, non hanno opposto resistenza. A comunicare la situazione a bordo della nave, e il fatto che l'equipaggio era al sicuro nella stanza blindata, sarebbe stato un messaggio all'interno di una bottiglia lasciato cadere da un oblò raccolto dalla Marina britannica.
La liberazione arriva all'indomani dell'accordo finale sulla legge 107 del 12 luglio, che prevede l'imbarco di militari italiani a bordo delle navi mercantili e presto sarà estesa anche agli operatori privati di sicurezza, noti anche come "security contractors". Il protocollo d'intesa firmato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa e dalla Confitarma allinea così l'Italia ad altri Paesi europei. Dieci nuclei della Marina Militare, ciascuno composto da sei unità, sono pronti per essere imbarcati sulle navi in transito nei mari a rischio pirateria. «La legge 107 si regge su due pilastri - spiega al Sole 24 Ore Carlo Biffani, direttore di Security Consulting Group, agenzia di sicurezza privata -. Da un parte c'è la sicurezza fornita dallo Stato. Ma le sei unità della Marina sono un numero del tutto inadeguato per garantire la sicurezza delle navi commerciali italiane che transitano nelle acque a rischio; 2/3 di esse si troverebbero scoperte. Dall'altra parte c'è l'aiuto offerto dalla sicurezza privata. Ma in questo caso stiamo ancora aspettando che venga pubblicato il regolamento attuativo, che detti i criteri guida». «Il blitz di ieri - conclude Biffani - dimostra la necessità dell'Italia di allinearsi in materia di sicurezza ad altri Paesi come, la Spagna. Da inizio anno i pescherecci spagnoli hanno subito tre attacchi dai pirati somali, tutti respinti con successo dal personale privato a bordo». Secondo Confitarma, di media ogni giorno 3,3 unità italiane si trovano nell'area a rischio pirateria.
Tutto è bene quel che finisce bene. Purtroppo ci sono sltri marittimi nelle mani di questi "pirati", e spero che finisca tutto (in bene) al più presto.