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Marittimi sequestrati.

U

unochenavigaverament

Guest
dal secolo XIX (qui l'articolo completo: http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2011/10/11/AOrX5eCB-marinai_montecristo_liberata.shtml)

In realtà i marinai non avevano mai perso il controllo della nave. Secondo quanto ha dichiarato il ministro Larussa, il blitz è stato possibile grazie al fatto che gli ostaggi erano riusciti a rifugiarsi nella cosiddetta “cittadella” del mezzo, la parte protetta. Da lì non potevano essere minacciati dai pirati e controllavano la nave, che infatti era stata tenuta ferma consentendo l’arrivo delle forze speciali inglesi che si trovavano su una nave poco distante. Lo ha detto il ministro Ignazio La Russa, ricostruendo la dinamica del blitz.


...comunque quello che volevo dire io, semplicemente, è che l'intervento è stato fatto in "sicurezza";)


siiii Laura ho capito, ma non e' una sala blindata anti pirati..questo intendevo....
 
U

unochenavigaverament

Guest
Comunque alla fine sembra che il blitz sia una bolla di sapone. Ma l'intervento sia stato fatto su una nave con i marittimi non sotto ostaggio. E sia stata una resa spontanea senza alcuna forma di violenza.....
 

Claudio63

Member
Tratto da un articolo apparso sulla testata "Il Sole 24" di oggi:
Poteva durare settimane, o anche mesi. Come sta accadendo ad altre due navi italiane assaltate dai pirati somali. Il sequestro del mercantile Montecristo è invece durato solo 24 ore. Un blitz effettuato da due unità della Marina militare degli Stati Uniti e della Gran Bretagna ha condotto alla liberazione della nave, in rotta verso l'Oman, e portato all'arresto degli 11 pirati somali. L'equipaggio della società armatrice livornese D'Alesio Group, 23 membri di cui sette italiani (tra cui il capitano Diego Scussat e quattro operatori di sicurezza), sta bene.
Il blitz delle forze speciali inglesi concordato tra il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il suo collega britannico Liam Fox, sotto la supervisione dell'ammiraglio italiano, Gualtiero Mattesi, a capo della missione Nato "Ocean Shield", è avvenuto nella mattina di ieri. Ad agevolare l'operazione è stato il fatto che gli ostaggi erano riusciti a rifugiarsi nella cosiddetta «cittadella», la stanza blindata al centro della nave . Una stanza, che i pirati hanno cercato di forzare tutta la notte, ideata per proteggere temporaneamente dagli assalti e allo stesso tempo conservare il controllo della nave. Cruciale è stato anche il ruolo giocato dai quattro formatori in materia di sicurezza, disarmati, a bordo della Montecristo. Gli uomini delle forze speciali britanniche sono saliti a bordo utilizzando gommoni e un elicottero. I pirati, inferiori per numero e armi, non hanno opposto resistenza. A comunicare la situazione a bordo della nave, e il fatto che l'equipaggio era al sicuro nella stanza blindata, sarebbe stato un messaggio all'interno di una bottiglia lasciato cadere da un oblò raccolto dalla Marina britannica.
La liberazione arriva all'indomani dell'accordo finale sulla legge 107 del 12 luglio, che prevede l'imbarco di militari italiani a bordo delle navi mercantili e presto sarà estesa anche agli operatori privati di sicurezza, noti anche come "security contractors". Il protocollo d'intesa firmato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa e dalla Confitarma allinea così l'Italia ad altri Paesi europei. Dieci nuclei della Marina Militare, ciascuno composto da sei unità, sono pronti per essere imbarcati sulle navi in transito nei mari a rischio pirateria. «La legge 107 si regge su due pilastri - spiega al Sole 24 Ore Carlo Biffani, direttore di Security Consulting Group, agenzia di sicurezza privata -. Da un parte c'è la sicurezza fornita dallo Stato. Ma le sei unità della Marina sono un numero del tutto inadeguato per garantire la sicurezza delle navi commerciali italiane che transitano nelle acque a rischio; 2/3 di esse si troverebbero scoperte. Dall'altra parte c'è l'aiuto offerto dalla sicurezza privata. Ma in questo caso stiamo ancora aspettando che venga pubblicato il regolamento attuativo, che detti i criteri guida». «Il blitz di ieri - conclude Biffani - dimostra la necessità dell'Italia di allinearsi in materia di sicurezza ad altri Paesi come, la Spagna. Da inizio anno i pescherecci spagnoli hanno subito tre attacchi dai pirati somali, tutti respinti con successo dal personale privato a bordo». Secondo Confitarma, di media ogni giorno 3,3 unità italiane si trovano nell'area a rischio pirateria.


Tutto è bene quel che finisce bene. Purtroppo ci sono sltri marittimi nelle mani di questi "pirati", e spero che finisca tutto (in bene) al più presto.
 

pmanlio

Active member
E' un peccato che parte delle nostre discussioni siano nell'altro post, relativo proprio a questo evento, aperto da Cokj..

Intanto prima di parlare di 'governo' per certe nazioni (vedi la Somalia) ci penserei due volte, in occidente abbiamo una concezione di governo e di nazione che non è sempre applicabile nel mondo: Somalia ed Afghanistan ne sono due esempi, ed è anche per questo che a suo tempo la coalizione guidata dagli americani è fuggita dalla Somalia, ed ora se potessero scapperebbero anche dall'Afghanistan..

Per come la vedo io il gruppo di persone più adatte a capire queste situazioni ed ad affrontarle sono proprio gli Italiani, che sanno relazionarsi bene un po' con tutti..

Considerando che questi pirati sono di fatto dei professionisti ed hanno di sicuro appoggi ad alto livello e soldi da investire, ma che il retroterra è povero secondo me occorre fargli capire che se la smettono possono avere un appoggio per continuare a lavorare e commerciare, con un aiuto per i villaggi nativi, sempre inteso nel senso dello sviluppo, ma se non la smettono allora rischiano la vita..

Quindi da una parte ci vorrebbe un lavoro di intelligence sul posto, con lo scopo di andare avanti anche in 'positivo' (offerta di rientro nella legalità) oltre che con quello di identificare responsabili, mandanti ecc. dall'altra mostrare i muscoli, ovviamente laddove non ci siano vite di civili (anche locali, niente bombardamenti di villaggi e cose simili) in gioco.

Per la sala comando della nave non saprei cosa dire, però alcune strutture civili che potrebbero essere obiettivi sensibili per i terroristi sono state dotate fin dagli anni settanta di protezioni apparentemente semplici ma impenetrabili con esplosivi, fiamme ossidriche ecc.

Un salutone!!
Manlio
 
F

Felix73

Guest
http://www.corriere.it/esteri/11_ot...io_a33b0e94-f416-11e0-8382-87e70525ad6b.shtml

Dal corriere di oggi, vi inserisco un link con qualche delucidazione in più sulle caratteristiche tecniche della famigerata "area blindata" citata ieri nei quotidiani...
I pirati non sono riusciti ad espugnarla, e quando hanno subito il "blitz" non hanno potuto fare altro che arrendersi per il semplice fatto che non potevano disporre "fisicamente" degli ostaggi.
Questa "cittadella" sembra che generalmente funzioni.
Alcuni governi l'hanno resa obbligatoria (Corea).


Buona giornata
 
F

Felix73

Guest
Grazie Felix, articolo molto interessante...mi sembra una buona idea quella della "cittadella"

Si La76, credo anch'io...ovviamente la soluzione finale e definitiva deve però essere "politica" e "diplomatica"..coinvolgere i vari stati...in modo da eliminare il problema alla radice..

Un saluto
 

pmanlio

Active member
A leggerlo così si potrebbe migliorare inserendo un materiale tra gli spessori in acciaio che possa resistere alla fiamma ossidrica..
Una cosa che costringa i pirati a metterci non due ore, ma tre giorni per forzarla..

Forse ci hanno già pensato.. ;)

Un saluto!
Manlio
 
F

Felix73

Guest
A leggerlo così si potrebbe migliorare inserendo un materiale tra gli spessori in acciaio che possa resistere alla fiamma ossidrica..
Una cosa che costringa i pirati a metterci non due ore, ma tre giorni per forzarla..

Forse ci hanno già pensato.. ;)

Un saluto!
Manlio

Si Manlio...credo anche io...penso che nella versione "full optional" (costo circa 450.000 euro) possa essere previsto anche questo...in casi precedenti citati nell'articolo ha resistito anche alla fiamma ossidrica.

Ciao
 

La76

New member
Mi viene il ragionevole dubbio che (giustamente) non vogliano dichiarare la reale natura dei materiali impiegati...altrimenti è come dare le "chiavi" ai pirati.
Di sicuro, con le tecnologie di oggi, i materiali ad altissima resistenza si fanno.
 
U

unochenavigaverament

Guest
Per la sala comando della nave non saprei cosa dire, però alcune strutture civili che potrebbero essere obiettivi sensibili per i terroristi sono state dotate fin dagli anni settanta di protezioni apparentemente semplici ma impenetrabili con esplosivi, fiamme ossidriche ecc.

Manlio

Manlio se voglio ti metto in condizione di uscire, o comunque ti rendo inefficace e non in grado di fare nulla.....
 
U

unochenavigaverament

Guest
http://www.corriere.it/esteri/11_ot...io_a33b0e94-f416-11e0-8382-87e70525ad6b.shtml

Dal corriere di oggi, vi inserisco un link con qualche delucidazione in più sulle caratteristiche tecniche della famigerata "area blindata" citata ieri nei quotidiani...
I pirati non sono riusciti ad espugnarla, e quando hanno subito il "blitz" non hanno potuto fare altro che arrendersi per il semplice fatto che non potevano disporre "fisicamente" degli ostaggi.
Questa "cittadella" sembra che generalmente funzioni.
Alcuni governi l'hanno resa obbligatoria (Corea).


Buona giornata

Ammetto non sapevo esistesse......
 

pmanlio

Active member
Manlio se voglio ti metto in condizione di uscire, o comunque ti rendo inefficace e non in grado di fare nulla.....

Per le strutture che ho visto io non è possibile far uscire nessuno, ed il fatto di non fare nulla non è un problema, lì il problema è non far entrare i malintenzionati e soprattutto non fargli manovrare nulla.. per inciso si tratta ... (va bhè meglio non dirlo!! :) :) mi dispiace ma se rimango sul vago c'è un motivo.. ;) )


Ammetto non sapevo esistesse......

Considera che una soluzione di questo tipo non ha senso più di tanto nel tuo campo di lavoro e che sarà sicuramente qualcosa di recente, nato per via della pirateria e che magari finchè si è potuto non si è voluto dar risalto alla cosa..

Un salutone!!
Manlio
 
U

unochenavigaverament

Guest
Per le strutture che ho visto io non è possibile far uscire nessuno, ed il fatto di non fare nulla non è un problema, lì il problema è non far entrare i malintenzionati e soprattutto non fargli manovrare nulla.. per inciso si tratta ... (va bhè meglio non dirlo!! :) :) mi dispiace ma se rimango sul vago c'è un motivo.. ;) )

Siamo su una nave Manlio non al pentagono.....ti fermo la ventilazione, ti affumico...evvia dicendo
 

Leonardo Carboni

Administrator
Staff Forum
Siamo su una nave Manlio non al pentagono.....ti fermo la ventilazione, ti affumico...evvia dicendo

Credo che il sistema possa funzionare nella maggior parte delle situazioni e per un periodo di tempo limitato; è chiaro che se i "pirati" non sono proprio dei disperati armati, ma gente con una adeguata preparazione tecnica, allora la situazione si complica.
Il problema è che in ballo ci sono cifre ed interessi enormi per cui quello che oggi funziona non è detto che sia sufficiente in altre occasioni.
Ritengo che sia basilare la rapidità d'intervento delle forze della coalizione, come è stato in quest'occasione .

Un proverbio napoletano recita:
Dicette 'o pappice vicino 'a noce : "damme 'o tiempo ca te spertose"
 

pmanlio

Active member
Siamo su una nave Manlio non al pentagono.....ti fermo la ventilazione, ti affumico...evvia dicendo

Non credo sia difficile ovviare a questi problemi, e neanche tanto costoso..

Solo che il punto 'strano' della situazione è che da una parte hai i marinai, sequestrati all'interno di questa cabina, diciamo con uno/tre giorni di autonomia, e dall'altra i pirati..
I marinai possono di fatto solo bloccare i motori della nave e forse tentare di inviare messaggi con qualche sistema di comunicazione, ma non possono usufruire delle telecomunicazioni della nave, i pirati hanno in mano la sala comando e dovrebbero cercare di portare la nave in un qualche posto che interessa a loro..

Qui giro la domanda a te: è possibile per i pirati escludere il ponte e governare la nave?

Un saluto!
Manlio
 
U

unochenavigaverament

Guest
Non credo sia difficile ovviare a questi problemi, e neanche tanto costoso..

Solo che il punto 'strano' della situazione è che da una parte hai i marinai, sequestrati all'interno di questa cabina, diciamo con uno/tre giorni di autonomia, e dall'altra i pirati..
I marinai possono di fatto solo bloccare i motori della nave e forse tentare di inviare messaggi con qualche sistema di comunicazione, ma non possono usufruire delle telecomunicazioni della nave, i pirati hanno in mano la sala comando e dovrebbero cercare di portare la nave in un qualche posto che interessa a loro..

Qui giro la domanda a te: è possibile per i pirati escludere il ponte e governare la nave?

Un saluto!
Manlio

Ovvio che si basta andare, nel locale timoneria.
Io non lo vedo facilmente risolvibile tale problema....
 
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