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L'espansione delle compagnie crocieristiche è davvero necessaria ? Pro e contro

Cokj72

New member
queste dovrebbero essere le flotte odierne:
CCL
Carnival 22+1
Princess 17+2
HAL 15
Seabourn 6
Cunard 3
Aida 8+2
Costa 13+2
Ibero 3
P&O 7+2
P&O Australia 4
PS:però quelle in costruzione sono 10 (dal bilancio CCL), una mi manca

RCCL
RCI 22+2
Celebrity 10+1
AzamaraClub 2
Pullmantour 4
CdF 2
Tui 2

Apollo Investement
NCL 11+1
Oceania 4

MSC 12+2
Silversea 6
Crystal Cruises 2
Hurtigruten 13
Paul Gauguin 2
Disney 4
 

La76

New member
queste dovrebbero essere le flotte odierne:
CCL
Costa 13+2
...
MSC 12+2

Ohibò...confesso che mi ero persa qualche nave MSC!Ma da qui mi sono persa in un interessante verifica...lasciando perdere le navi che devono ancora entrare in flotta (quindi il + e 1 per MSC, la divina)
Attualmente il numero di "portata" passeggeri per le due compagnie è:
MSC 11 navi (su base doppia) circa 24.000
Costa 13 navi (capienza massima) circa 36.000

...ma siamo poi così sicuri che Costa sia la prima compagnia Italiana?
Dato che abbiamo dato praticamente per certo in molti ragionamenti...
 
T

tano

Guest
Grazie Felix per l´analisi fatto molto interessante come sempre.

Un saluto
 

pmanlio

Active member
Riporto in questa sede alcuni commenti del post sul possibile cambio di nome di Costa, non solo sono in accordo con quel post, ma anche con questo..

Però rispondo prima a Felix:

A scanso di equivoci, preciso il mio approccio a questa discussione: le considerazioni che esprimo, sono soggettive, e quindi opinabili, ma partono da una prospettiva "asettica". Nel senso che io non sono nè favorevole nè contrario alle diverse strategie delle varie compagnie, non esprimo giudizi in merito, ma cerco di dare una chiave di lettura (ripeto, opinabile) della realtà con un approccio "aziendalista", quasi da analista per intenderci.
Cercando di interpretare delle macro-dinamiche.

E' esattamente quello che serve!! Diverse volte hai 'illuminato' discorsi di questo tipo adottando questo approccio.. ;)

Riprendo i post:

Tano, io dico solo che se Costa oggi aveva tre navi in meno stava meglio, Silversea non c'entra nulla..

Il fatto che anche gli altri abbiano seguito questa linea per me lascia il tempo che trova, non la condivido, punto..

L'ho scritto mille volte: è una scommessa che crea colossi dai piedi di argilla, bastava un incidente serio e il rischio era elevatissimo..

[...]

Sul numero delle navi di Costa, si possono più o meno avere idee condivisibili (meno navi, più piccole, etc etc.)ma chiedo:
L'incidente della Concordia è accaduto per il fatto che Costa ha troppe navi?
Costa non avrebbe comunque avuto lo stesso danno d'immagine con meno navi?
Anzi, con meno navi avrebbe avuto un impatto decisamente superiore in termini di minore capacità passeggeri e minore elasticità nel cambiare destinazione alle proprie navi.

Felix, ognuno di questi bestioni costa sui cinquecento milioni di Euro (se non erro) e si ripaga in cinque anni circa (sempre se non erro)..

Ora, se le navi non viaggiano piene pare proprio che il sistema vada in remissione, almeno così si giustifica dappertutto il fatto che prima ti fanno salire a prezzi bassi e dopo però puntano a tagliarti i servizi per farteli pagare..

Ora, con tre navi in meno la Costa avrebbe avuto 1500 milioni di Euro spesi in meno e meno navi da riempire.. (10.500 persone a settimana da non dover far salire 'per forza' a bordo)

Per questo credo che era meglio non esporsi e realizzare le cose più piano..

Lo so quale è il tuo punto di vista, e lo capisco, e forse hai ragione tu (si sarebbe ridimensionata ed avrebbe perso una fetta di mercato) ma quando esce l'intoppo credo che una solidità di base maggiore faccia solo bene..

Ritengo decisamente corretta la parte del tuo ragionamento in cui sottolinei il cambio di target per i clienti Costa.
Le meganavi orientate ad attrarre nuove fette di mercato.
Se punti soprattutto sui nuovi crocieristi, un evento del genere lo paghi maggiormente, perchè è la categoria all'interno della tua clientela (e/o potenziale clientela) che più è rimasta "impressionata" dalla tragedia.
Però c'è da dire che se perdi una nave su cinque hai perso il 20% della tua capacità, e con le restanti 4 sei meno elastico nel coprire gli itinerari, se ne perdi 1 su 10, hai perso solo il 10%, sei più forte nel far fronte alla perdita (ed hai nove navi che possono recuperare i 450 milioni di danno patrimoniale, nell'altra situazione ne hai solo 4).

Per capire quale dei due piatti della bilancia pesa di più occorre poter capire quando la nave è in attivo o in perdita..
Ovvero, considerando le spese immense che occorrono per mandare in giro le navi, quanto queste devono essere piene per andare in attivo?
Se la risposta è 50 % vale di sicuro il secondo punto del tuo ragionamento (la Costa le riempie di sicuro, ci mancherebbe), se invece è 85 % allora probabilmente vale il primo punto..

Dato che una meganave piena porta più guadagno di una nave più piccola sempre piena, va aggiunto che una flotta ristretta di meganavi porta sicuramente più guadagno di una flotta con navi più piccole (la costa è comunque un marchio che cinque meganavi ad es. le riempie di sicuro), questo sia chiaro, va contro la mia passione ma è realtà.

La Costa ha quindici navi (a breve dovrebbe cedere la piccola Allegra), io nel ragionamento consideravo di non costruirne quattro in due anni, ma una, quindi ora avrebbe nella mia ottica dodici navi..

Da una parte i numeri che avevo detto di spesa in meno, dall'altra, secondo la tua giusta osservazione, invece 10500 posti in meno a settimana per portare soldi e più flessibilità..

Il discorso è quanti di questi 10500 posti devono OBBLIGATORIAMENTE essere riempiti per andare in attivo? Alla fine il punto è questo..

(preciso, personalmente non lo so.. ;) )

Manlio, il tuo ragionamento, di base, è corretto. Il nocciolo della questione è il tasso di riempimento. Concordo.
Ma c'è un'altra variabile: il tempo. La tua frase, che ho citato non a caso, vale, ha una sua logica, ma chiediamoci: per quanto tempo può essere vera?
Sappiamo che le prenotazioni Costa sono calate del 35%. Questo è a mio parere già il picco massimo di calo, perchè è nei periodi immediatamente successivi alla tragedia che lo status emotivo ha i suoi maggiori effetti negativi sul mercato.
Ora la questione è: quanto durerà? se durerà 1 o 2 anni, la compagnia può tenere duro, soffrirà di più all'inizio, ma si troverà una bella flotta di navi, nuove, grandi, e ricomincerà a fare utili come prima.
Nell'altro caso no. Perchè ha perso una capacità-passeggeri % ben maggiore.

Penso che questa base del ragionamento sia interessante, e sviluppata piuttosto bene da Felix, vorrei riprendere ed allargare questo discorso facendo altre considerazioni.. ma sempre rimanendo in una ottica di ragionamento molto semplice, magari supportata da numeri creati ad hoc per chiarire le idee..

Un saluto
Manlio
 
I

Italian Cruiser

Guest
La forta espansione delle compagnie crocieristiche è un fenomeno che risale al boom delle crociere degli anni '90. Ma il potenziamento delle flotte era iniziato, sia pure molto gradualmente, negli anni '80. Il discorso vale solo per le compagnie americane... visto che i 2 colossi del tempo, Costa e Chandris, subiscono una forte contrazione agli inizi degli anni '80... e le nuove navi usate incorporate nelle rispettive flotte non compensano il numero di quelle uscite.

Limitiamo il discorso alle sole navi di nuova costruzione degli anni '80.

Carnival: 4.
Princess: 2.
Royal Caribbean: 2.
NCL: 1.
Holland America: 2.
Sitmar: 1.
Home Lines: 2.

Alcune compagnie avevano incorporato anche talune navi usate:

NCL: 1.
Princess: 3.
Holland America: 1.

Come vedete... rispetto a quella di oggi... era un'espansione estremamente "cauta"... che teneva conto del mercato. La crociera allora era ancora un fenomeno piuttosto ristretto quanto a numeri. In America esisteva già la crociera di massa comunque... "inventata" da Carnival. Semplicemente l'appeal delle crociere sul pubblico era molto minore rispetto ad oggi.

Con gli anni '90... è boom delle crociere... le compagnie si regolano di conseguenza... e gli ordinativi per le nuove navi si fanno vertiginose quanto a numeri. Vengono rinnovate le flotte. E persino Costa... dopo la lunga assenza degli anni '60... ne fa costruire di nuove.

Nel nostro Millennio... dopo la temporanea battuta d'arresto dell'11 settembre... che fa scomparire le compagnie più deboli... continua il boom delle crociere. Si prosegue con il rinnovamento delle flotte... e gi ordini per nuove navi continuano ad essere vertiginosi.
 

pmanlio

Active member
Italian, ti ringrazio del prospetto..
Anche Cokj ha dato un input costruttivo.. ;)

Io però vorrei per spiegarmi vorrei porre un caso astratto, inizierei a ragionare in modo semplice..

Consideriamo una ipotetica flotta, che sia formata da un certo numero di navi, molto grandi, di una certa categoria, fissiamo alcune variabili di interesse:

Costo di costruzione di una nave
Guadagno a nave ‘piena’ (90%)
Nuovo personale da impiegare
Costo delle infrastrutture a terra

Fornisco dei numeri, ma hanno solo il valore del caso, nulla di più..

Costo di costruzione di una nave: 500
Guadagno a nave piena: 100 in un anno
Nuovo personale da impiegare: 2000 (1500 a bordo+ricambio e varie)
Costo delle infrastrutture a terra: 20

Facciamo che la nostra compagnia disponga di sette navi e voglia espandersi..

Le sette navi, con i numeri di cui sopra, fruttano circa 100 in un anno, quindi per poter costruire una nuova nave (500) occorrono 5/7 dei guadagni dell’anno presente..
Con la nuova nave la flotta passa a 7+1=8 navi, con guadagno aumentato a 800 cosa che ovviamente piace a tutti..

Ora viene il discorso del personale, lo devo formare, devo formare 2000 persone da impiegare nella flotta, quanto mi ci vuole?

Come dice Italian, Compagnie come la Costa hanno creato delle scuole di formazione, ma come sappiamo, per quanto le persone possano essere formate, occorre comunque dargli un minimo di esperienza sul campo prima di ritenerle completamente operative..

Ora immaginiamo di avere per le sette navi precedenti un equipaggio perfettamente formato: ogni equipaggio è formato da 1500 persone, come posso mantenere lo standard qualitativo e formare le nuove persone? Ci vorrebbe almeno un imbarco in cui queste possano avere l’appoggio dell’equipaggio più esperto ma non possano turbare la funzionalità della nave..

Allora, facciamo che una percentuale di personale inesperto del otto per cento possa essere assorbita dall’equipaggio senza problemi: si tratta di 105 persone

Quindi, dato che voglio mantenere il mio standard potrei intanto far salire le persone che si devono impratichire nelle mie sette navi, avendo quindi in sei mesi 105*7=735 persone con un minimo di formazione, quindi in un anno ne avrò 1470.. me ne mancano 530.

Tutto questo però nasconde un problema nascosto: con tutte le scuole del mondo, forse dopo un imbarco di sei mesi mi ritrovo un cameriere non esperto, ma ‘abbastanza esperto’ certo non mi ritrovo un elettricista, un ufficiale, un personaggio di responsabilità esperto..

In ogni caso, semplificando, e per sommi capi, ho che in un anno e mezzo la mia flotta avrà duemila persone mediamente preparate, me le distribuisco in modo opportuno sulle navi cercando sempre di mantenere uno standard di 80 % preparate davvero, 13 % con esperienza, 7 % le posso formare

Quindi, anno uno:

Numero navi sette = ricavi 700
Costo infrastrutture 20, quindi ricavi reali 680
Persone inserite con la visione della nuova nave=1470
A questo punto spendo 500 dei miei 680 sulla nuova nave (tempo di realizzazione due anni)
Mi divido 180

Anno due:

Continuo la formazione dei nuovi marinai, quindi arrivo ai miei 2000
Incasso i 680

Anno tre

Arriva la nave, avrò i nuovi guadagni


Alternativa: mi voglio espandere, conquistare fette di mercato ecc. Imposto DUE navi

Che si fa? Mi servono 4000 persone e non più 2000, mi servono 1000 soldi e non 500

Quindi? Se voglio mantenere i miei dividendi ed investire devo chiedere un bel prestito..

Facciamo 500 ok?

Per formare 4000 persone ne devo inserire il 14 % a bordo e non il 7

Mi sono esposto per 500 ed ho peggiorato il servizio, magari la clientela mi si delude pure (quella Italiana in realtà dice che ‘Occorre riempire le navi, c’è la crisi’ e va tutto bene ndr).

Ora veniamo all’imprevisto: ho costruito le navi pensando al fatto che tanta gente vuole partire, ma..

1) Sale il carburante
2) C’è la crisi
3) C’è un problema più brutto, ovviamente imprevisto, ma che può accadere (incidente grave)

Addio al 90% di riempimento.. :(

Nel caso uno sono in attivo, ho personale preparato, ho una flotta minore, nel caso due sono in passivo, ho meno personale preparato, ho una flotta maggiore da riempire

Ovviamente è una storia semplificata, per es. le sette navi di cui dispongo non sono certo arrivate dal nulla, il personale preparato neanche ecc.

Però è una base su cui ragionare, qui non sto sostenendo che non ci si deve espandere, e neanche che le navi del futuro siano le Costa Marina ed Allegra per una compagnia Mass Market, qui parlo di VELOCITA’ DI ESPANSIONE, cosa ben diversa..

Un saluto
Manlio
 

La76

New member
Manlio, il tuo ragionamento non fa una piega...ma hai tenuto fuori alcune variabili importantissime.

Nella vita di tutti i giorni, quanta formazione fa normalmente una persona destinata a lavori semplici?Non sto parlando di tecnici ovviamente, ma di cabinisti, camerieri & co.
Tu prova ad andare a lavorare in un bar o in un ristorante e vedrai che l'affiancamento dura poche ore...poi si impara lavorando.
In mare vale lo stesso principio che a terra.

Sul discorso dei tecnici è diverso...ma per me non dipende neanche tanto dalla "fretta" quanto da QUANTO la compagnia vuole pagare i tecnici...se offre poco avrà tecnici da poco...e non è un mistero che le compagnie stanno sempre più tirando al risparmio.

Discorso riempimento navi...è strettamente legato a quanto ti costa mediamente il passeggero a bordo.
Io so che su una nave da 3000 passeggeri, oggi, il costo per ogni singolo è di circa 50 euro al giorno...stanno facendo navi da 4000 persone perchè il costo scenderebbe a 30-35 euro pro capite.

Facciamo che le navi, da sole e senza offerte, arrivano ad un riempimento del 50%?Prezzo medio, partendo da un interna ad una suite (non è reale per me è più alto) 800 euro a persona?Su una crociera settimanale guadagnano, a persona, 450 euro...quindi, in pratica, si coprono le spese della nave come se fosse al completo e ci guadagnano ancora qualcosina...
Però hanno ancora metà nave vuota...che fanno?Offrono i posti in offerta.
Se guardi i prezzi dei "parti subito", prendendo Costa ad esempio, sono sempre da una partenza di 350-400 euro...50eurox7 giorni = 350 euro...come vedi, se fai due conti, anche quando fanno le offerte, non ci rimettono affatto.

Però se tu vuoi guadagnare tanto con margini così piccoli bisogna che di navi ne hai tante e che le fai viaggiare il più possibile...chiaramente un "economia" del genere non la puoi fare con 6-7 navi.

La filosofia delle compagnie massmarket oggi è questa...che ci piaccia o no, non si può pensare che se oggi una crociera la paghi 1/5 di quanto la pagavi 10 anni fa puoi continuare ad avere lo stesso servizio.
Se vai in una pensione ad 1 stella non hai lo stesso servizio che trovi in un hotel 5 stelle...poi se vogliamo possiamo discutere sul fatto che la crociera continuano a vendertela come un 5 stelle quando ormai non lo è più...ma questo è un'altro discorso.

E sai benissimo che le tanto amate (anche da me) navi "piccole" oggi alle compagnie non conviene più tenerle perchè il passeggero a bordo costa troppo...e non perchè non hanno mercato.
 
I

Italian Cruiser

Guest
Riguardo alla formazione del personale... come ho già detto... se una compagnia non ha sue scuole... ricorre al recruiting... esistono numerose agenzie specializzate.

Una compagnia investe capitali sulle nuove navi... nella prospettiva di rientrare nelle spese sostenute e di iniziare a guadagnare in più rispetto a queste in futuro. Se non si costruiscono nuove navi... oggi come oggi non si sopravvive sul mercato.

Le navi di piccole dimensioni rendono meno rispetto a quelle di grandi dimensioni. Ecco perché alle grandi compagnie non interessano più. Persino le compagnie luxury... hanno fatto costruire navi più grandi... senza entrare naturalmente nella corsa al gigantismo.
 
F

Felix73

Guest
Un grazie a Cokj per la composizione delle flotte, ed un grazie ad Italian perchè, dal suo post, se ne deduce che "in principio fu...."
E dare una retrospettiva storica al tutto, mai come ora serve per spiegarne le dinamiche attuali.

Manlio, Laura, posso permettermi? A mio parere, avete ragione tutti e due. Ci sono spunti estremamente interessanti in entrambi i post.
Prima precisazione: accetto la variabile "imprevisto", nella voce "carburante" e "crisi" soprattutto, ma l'incidente ha un'aleatorietà tale da non poter essere preso in considerazione nelle strategie. Purtroppo abbiamo visto che può succedere, ma se dovessimo tenere in considerazione le n variabili possibili, nessuno rischierebbe più un dollaro in nessuna attività.

Manlio e Laura partono da un esempio semplificato, Laura ha aggiunto un'affermazione che condivido: "Però se tu vuoi guadagnare tanto con margini così piccoli bisogna che di navi ne hai tante e che le fai viaggiare il più possibile...chiaramente un "economia" del genere non la puoi fare con 6-7 navi."
Vero.

Parto anche io da un esempio ESTREMAMENTE semplificato, ed introduco un nuovo concetto: la FINANZA.
E vediamo come si può guadagnare "in perdita". Si...avete capito bene....guadagnare... in perdita...
La Manlio Star Line Cruise è una compagnia che ha sette navi, non vecchie, ma nemmeno nuove. E' una compagnia che ha, diciamo, 10 anni di vita.
Queste 7 navi, di medie dimensioni, fatturano 100 ciascuna all'anno, ed hanno 100 di costi all'anno. Ergo: 700 di ricavi in totale per anno, 700 di costi in totale per anno. Guadagno? ZERO.
Il presidente della Compagnia, nonchè azionista di maggioranza, tale Ing. Manlio, è un pò incacchiato. Perchè? Perchè ha sette navi, fattura per 700, si, tanti complimenti e soddisfazioni, ma a casa neanche un euro.
L'Ing. Manlio, che stupido non è, si guarda intorno, e si rende conto che la Laura Sun Line Cruise ha varato tre "meganavi" negli ultimi tre anni, ed ha visto la sua Presidentessa, una tizia di Genova molto sveglia, girare in Ferrari per il centro di Roma. L'Ing. Manlio si chiede: ma come, lei ricca, in Ferrari, ed io, con sette navi, non ci ricavo un euro e vado in Vespa? Non va bene!
Anche Manlio vuole costruirsi una "meganave", magari non proprio "mega-mega", perchè a lui non piacciono, però di certo non piccola.
Problema: anche se vendesse la Vespa, i soldi non basterebbero. La nave costa 500.
Si fa un giro, e trova una banca, che presta i soldi a Manlio. Manlio và da Fincantieri, ed ordina la sua nave. Tempi? Un anno (ovviamente ipotetico e finto)
Non sborsa un euro, perchè è tutto anticipato dalla banca. Quanto potrà fatturare questa nuova nave con un tasso di occupazione dell'80% in un anno?
Supponiamo 150.
Manlio, con 1 Anno di anticipo, apre le prenotazioni, e, prima di spendere un solo euro, supponendo che per la nuova nave si sia arrivati ad un 50% di copertura nel corso dell’anno, incassa DA SUBITO 94 prima che la nave entri in esercizio . Il tutto, senza spendere ancora un euro!!
Ma Manlio ha già 94 in tasca!!
La nave comincia le crociere, Manlio ha assunto il personale, comprato le derrate alimentari, il carburante e tutto il necessario, e si accorge che qualcosa non và.
I costi, lungo l’esercizio, sono SUPERIORI AI RICAVI. Cioè? In termini economici, e quindi REALI, per ogni 10 euro fatturati, Manlio ha 12 euro di costi, quindi perde 2 euro ogni dieci. Quanto perderà, economicamente, in un anno? Se la nuova nave fattura in 12 mesi 150, Manlio perderà 30. Le altre navi che già aveva facevano zero…per cui, economicamente LUI STA PEGGIO di prima. Ma non se ne accorge. Perché non se ne accorge??
Facile, pensiamoci su.
Per tutti i primi 12 mesi, Manlio ha dato il via alle prenotazioni ed ha intascato 94. Manlio dopo il primo anno, ha 94 di disponibilità (non li aveva mai visti prima in vita sua 94 tutti insieme!!)
Poi la nuova nave ha cominciato a fare le crociere, ed ha cominciato ad “accumulare” costi. Paghi la banca che ti ha prestato i soldi a rate, paghi il personale etc. etc. e Manlio, alla fine del secondo anno, ha fatturato 150, ma ha speso 180, quindi ha perso 30.
Ma lui ha sempre i 94 di partenza!! Nessuno li ha toccati, per cui, alla fine del secondo anno, Manlio avrà ancora 94-30 di perdita = 64 euro!!
Al terzo anno, la nave fattura sempre 150, e perde sempre 30. E Manlio? 94-30-30= 34
Finaziariamente, è sempre in “liquidità”, ma il suo “gruzzoletto” sta sparendo.
Ed allora che si inventa? Altra “nuova nave”. Di nuovo prestito in banca, di nuovo apertura anticipata delle prenotazioni, e dopo 5 anni come sarà la situazione di Manlio?
94 degli incassi del primo anno senza spendere un euro (ha pagato tutto la banca)
-30 perdita primo anno esercizio della prima nave nuova
-30 perdita secondo anno della prima nave nuova.
94 nuovi incassi per l’apertura anticipata delle prenotazioni della seconda nuova nave (senza spendere un euro perché la banca ha concesso un secondo prestito e la nave non è ancora in acqua)
-60 perdita della prima nuova nave + perdite della seconda

NETTO: dopo 5 anni, Manlio ha ancora 68 di “utile finanziario” in tasca. Ma come è possibile? FINANZIARIAMENTE è possibile.
Manlio, con la sua precedente flotta di sette navi, a casa portava ZERO. Ed aveva un utile economico di ZERO.
Ora, per il solo effetto di aver varato due navi in 5 anni, ha in tasca molti più soldi, ben 68 (!!), ma…sorpresa..le sue perdite sono passate da ZERO a -120 in 5 anni!!
Quindi, Manlio, in definitiva, fa perdere alla compagnia MOLTO più di prima ( -120 contro ZERO, prima non guadagnava, ma nemmeno perdeva), ma lui ha in tasca molti, molti , ma molti più soldi di prima. E sarà ancora più tentato di ripetere il “giochetto” ancora per tante volte. Altre nuove navi.
Domanda per voi: quando finirà questa “pacchia” per il buon Manlio?
Non so…ditemelo voi…
Ma calate questo mio semplice ragionamento sulla scala di valori di una compagnia reale…ed aggiungete il tutto alle vostre “reali” considerazioni fatte prima…che cosa otterrete?? :)


Un salutone!!
 
Ultima modifica:

La76

New member
Ma calate questo mio semplice ragionamento sulla scala di valori di una compagnia reale…ed aggiungetele alle vostre “reali” considerazioni fatte prima…che cosa otterrete?? :)

Adoro le tue "lezioni di economia" che rendono semplicissimi i concetti difficili...;)

Direi che otteniamo quella che è la situazione attuale delle compagnie crocieristiche...ovvero che per stare in piedi e continuare ad avere liquidità devono continuare ad espandersi e ad "investire" anche se in realtà i loro sono investimenti di terzi di cui loro beneficiano.
Il problema è che siamo di nuovo davanti ad un apparente "benessere" economico basato di fatto sul nulla...può crollare da un momento all'altro.
Le variabili negative che possono entrare in gioco mi sembrano davvero parecchie (crisi di mercato, incidenti, perdita della clientela, ecc...)
Quello che riesco un po' meno a capire è l'interesse degli investitori terzi...hanno sì le navi su cui rivalersi, però è anche vero che una nave non è che la vendi con molta facilità...quindi in caso di fallimento della compagnia rischiano di rimetterci capitali enormi...ma probabilmente è un rischio calcolato compensato dagli interessi.

Quanto detto vale ovviamente nel caso da te citato di "compagnia in perdita che comunque ha liquidità" nel caso la compagnia riesca invece ad essere in attivo, continuando a varare nuove navi, aumenta esponenzialmente i suoi utili.
Però continuano ad essere utili instabili...possono diventare perdite in pochissimo tempo...

Credo sia un azzardo parlare di compagnie solide...anche perchè arginare le perdite, in una situazione simile, mi sembra difficile...o và bene o và male, non ci vedo vie di mezzo.
 

pmanlio

Active member
Felix sono su un cellulare e neanche riesco a leggere bene, domani ci torno con piacere.. ;)

Laura ed Italian, il bar di una nave non è quello di terra, il barista deve conoscere le procedure di sicurezza, saper affrontare il fuoco e le emergenze ..

Nessun lavoro su una nave è paragonabile a terra e la formazione è continua per tutto l'equipaggio..

Se parlate con chi lì forma saprete che le scuole hanno i loro limiti e che i nuovi arrivi richiedono molto lavoro..

Questo solo per la sicurezza, ma il crocierista percepisce altro, ad es. la lingua..

Nei primi giri in Costa era tutto perfetto, in un viaggio invece mi sono trovato con i due camerieri che non capivano la nostra lingua,
Spesso anche all'help desk non trovavi chi parlava la lingua..

Guarda caso la Costa aveva appena varato due navi.. ;)

Per quanto riguarda i tecnici, quello è un falso risparmio, e si vede dai guasti causati dagli equipaggi, in aumento rispetto a qualche anno fa..

Trascurare il valore umano è il primo errore che danno i 'grandi manager' ed i fatti gli danno sempre torto.. Ma tanto è, si continua a crederci..

Poi ci torno..

Un salutone!!
Manlio
 
T

tano

Guest
Grande Felix, questo é il circolo vizioso che io parlo:
Occhio non me lo immaginavo cosí, ma é cosi, ed in questa globalizzazione, tutto funiziona cosí.
Qual´é il problema attuale ? ( non per le navi, almeno penso ) Le banche non ti danno piú soldi.
Tornando al tema, uno dei motivi perche l´arragosta non si vede piú.
Comunque io credo che il servizio che danno tutte le compagnie é ottimo, facendo navi piú grandi non é che la cucina sia peggiorata ma si é dovuta evolvere alla quantitá di gente che una nave porta, cambiando sistema. Non é lo stesso cucinare per 1000 crocieristi che per 3500 con un equipaggio raddopiato.
E poi una nave costa una bella cifra, pensate solo al prezzo dell´acciaio come é aumentato, percio non c´é tanta economia, qualcosa si, ma non tanto.
E quello che ci danno, andar per nave oggi non é uguale che negli anni ´80, molti piú servizi a pagamento e non a pagamento.
Pensate alla Samsara una cosa eccezionale, di massimo rilassamento e tante altre cose.
Poi se Costa fosse rimasta piccola con delle crociere particolari con navi non cosí grandi avrebbe dovuto prendere una politica stile Silversea, e credo che nessuno di noi ci potremmo permettere una crociera Costa, e sarebbe criticata perche troppo cara.
Una volta si andava in crociera e veniva vissuta come una avvenimento unico, da luna di miele, un´avventura molto bella cara che non te la potevi permettere tutti gli anni, le navi avevano un servizio ottimo ma non erano cosí complete, perció una buona alternativa te la sceglievi anche a miglior prezzo.
Oggi sono dei resort, vere cittá galeggianti che hanno di tutto, lunghe che puoi camminare all´infinito, economiche per tutto quello che ci racconta Felix anche in confronto alle alternative, sono chiamative non a caso esiste Farcus e las Vegas, sono nati quelli " che ripetono " una, due, tre quattro crociere all´anno, andar per mare significa " lo show deve continuare ".

Un saluto.
 
Ultima modifica:

La76

New member
Laura ed Italian, il bar di una nave non è quello di terra, il barista deve conoscere le procedure di sicurezza, saper affrontare il fuoco e le emergenze ..

Per quanto riguarda i tecnici, quello è un falso risparmio, e si vede dai guasti causati dagli equipaggi, in aumento rispetto a qualche anno fa..

Manlio, a scanso di equivoci, io condivido quello che tu scrivi...dico solo che purtroppo qualcuno si è messo in testa di poter risparmiare tagliando anche su questi aspetti...ma non ho mai pensato che questo sia qualcosa di positivo, sia chiaro!

Dico solo che mi sembra di vedere che la strada che stanno prendendo le compagnie mass-market sia quella di tagliare tutto quello che possono (vedi colazione in cabina a pagamento, maggior numero di servizi extra in nave, ecc...) e tra questi tagli rientra la formazione e la "qualità" del personale.

Certe crociere stanno diventando Low-cost come alcune compagnie aeree...
 
I

Italian Cruiser

Guest
Manlio... in che lingua devo scrivere che esiste il recruiting ? La formazione di chi andrà a lavorare in nave è quindi completa... procedure di gestione dell'emergenza comprese. Tra l'altro queste sono obbligatorie anche per tanti lavoratori di terra.

Senza ampliare troppo il discorso dello sviluppo delle grandi compagnie... limitiamoci ai casi che interessano più da vicino il nostro mercato... Costa, MSC e RCCL:

Se Costa fosse rimasta quella del 1996... sarebbe scomparsa dal mercato, considerato anche che le nuove navi costruite dai Costa erano molto meno avanzate come struttura rispetto a quelle della concorrenza. Ed il discorso vale anche per l'amata Victoria di Manlio... e non a caso Carnival si guardò bene dal comprare lo scafo di quella che avrebbe dovuto essere Costa Olympia. I Costa puntarono più che altro sulla bellezza degli interni... sbagliando completamente i conti. Avessero guardato di più alla struttura delle navi che stavano facendo costruire... gli esempi non mancavano di certo. L'enorme espansione di Costa dal 2003 in poi... riflette il successo della compagnia. Senza tutte le navi nuove non sarebbe la compagnia leader in Europa, né potrebbe offrire la varietà di itinerari di oggi... per coprirli tutti... le navi servono.

Stesso identico discorso per MSC... con Melody, Rhapsody e Monterey poca strada si poteva fare. Aponte... che dichiarava che le crociere erano un business marginale nell'ambito del suo Gruppo... si è quindi trovato ad un bivio... o costruiva nuove navi... o usciva dal settore delle crociere. E MSC ha subito un'evoluzione ancor più radicale di quella di Costa... tra Lirica e Musica... c'è un abisso in fatto di struttura. E non a caso anche MSC è una compagnia leader.

Royal Caribbean ha iniziato ad ingrandirsi dal 1990 in poi... a ritmo sempre più crescente. Se non lo avesse fatto... con Sun Viking, Song of Norway, Nordic Prince, Song of America, Viking Serenade, Sovereign OTS e Nordic Empress... poca strada avrebbe fatto sul mercato statunitense... né tantomeno avrebbe conquistato quote di mercato significative in altri Paesi. Ed anche RCCL ha puntato su navi sempre più innovative... tra Majesty OTS e Legend OTS c'è un abisso in fatto di struttura e di cabine.

Riguardo all'aumento di extras... è opportuno non generalizzare troppo. Ogni compagnia persegue una sua strategia. RCCL ha messo l'enfasi sui ristoranti a pagamento... Costa sulla Samsara Spa e su certi servizi a pagamento... NCL su tutto.

Espansione delle compagnie infine... non vuol dire di certo a ritmo incontrollato. Holland America ad esempio ha smesso di ordinare navi... quelle che ha le bastano. Princess ha fatto lo stesso... ha aspettato anni prima di ordinare le nuove meganavi a Fincantieri. Costa no... ma perché il rinnovamento della sua flotta non era stato completato e le servivano più navi.

C'è una logica anche nell'espansione.

Qual'è la ricetta alternativa di Manlio ? ;)
 
F

Felix73

Guest
Quanto detto vale ovviamente nel caso da te citato di "compagnia in perdita che comunque ha liquidità" nel caso la compagnia riesca invece ad essere in attivo, continuando a varare nuove navi, aumenta esponenzialmente i suoi utili.
Però continuano ad essere utili instabili...possono diventare perdite in pochissimo tempo...

Esattamente, Ai benefici finanziari, si uniscono quelli economici.
Sull'instabilità degli utili, ci torno dopo.

Ciao
 

pmanlio

Active member
Manlio... in che lingua devo scrivere che esiste il recruiting ? La formazione di chi andrà a lavorare in nave è quindi completa... procedure di gestione dell'emergenza comprese. Tra l'altro queste sono obbligatorie anche per tanti lavoratori di terra.

Italian, io posso parlarti con cognizione di causa della Costa, e con una cognizione, per certi versi indiretta, ma affidabile, della MSC, per le altre non posso mettere bocca..

Per Costa posso dirti che quando ci sono salito la prima volta (2003/2004) la grossa parte dell'equipaggio parlava con sufficienza Italiano ed Inglese, molti dei camerieri al tavolo del ristorante erano di altissimo livello e lavoravano in compagnia da anni..
Per altissimo livello si intende che la concorrenza di terra, ovvero catene di alberghi e di ristorazione abbastanza esclusive gli facevano offerte di lavoro abbastanza interessanti.. (Laura, capito di che catene parlo? Non del Bar dei Laziali davanti al Lungotevere, nel 2004 Costa era ben altro.. ;) ).

Queste sono cose che non solo ho notato, ma che posso testimoniare avendo parlato con loro, come mi è usuale..

Quando la Compagnia ha varato in contemporanea Deliziosa e Pacifica ha anche perso per vari motivi circa duemila dipendenti, ha quindi dovuto recuperare in breve tempo circa seimila persone che compensassero le perdite ed integrassero contemporaneamente le nuove navi..

Anche in quel periodo ho viaggiato con loro, e pur avendo scritto un diario che li elogiava (era con la Victoria, prima di Marina e dell'attuale nuovo viaggio con Vic) di problemi ne ho incontrati..

Mi è servito un paio di volte l'help Desk ed ho dovuto parlare Inglese perchè gli Italiani mancavano, per dirla tutta in quella crociera una marea di gente si è lamentata di quel servizio, i camerieri erano per la maggior parte approssimativi, ed alla fine parlando con qualche ufficiale ho ricevuto lamentele sia sulla famosa scuola di formazione Costa che sul fatto che questi, naturalmente, andavano preparati a bordo ed erano tanti.. troppi nuovi per un imbarco..

Invece per MSC, nel periodo della sua massima spinta in espansione, di lamentele di amici che ci hanno viaggiato ne ho raccolte parecchie, ed alla fine, davanti agli agenti di viaggio, persino un alto responsabile MSC ha ammesso che loro avevano appena varato navi eccezionali, ma non avevano personale preparato, e che quella era la loro vera sfida per il futuro (un paio di anni fa ndr).

Sempre su Costa ed MSC, e sul fatto che hanno reclutato molti tecnici giovani in luogo di gente di esperienza, posso dirti che un mio amico, che lavora per una ditta che opera nella costruzione e manutenzione ed adeguamento della parte elettromeccanica delle loro navi, ha notato negli scorsi anni un notevole incremento dei fault di questi oggetti provocati da un utilizzo non conforme alle regole.
Nulla di grave, ma un indice preciso..

D'altra parte torniamo sempre a bomba, il migliore dei laureati in Ingegneria è un neo laureato, non un Ingegnere..
Certo un cameriere richiede meno formazione, ma un cameriere di livello conosce le lingue, conosce una certa forma di organizzazione del ristorante, conosce tante cose, che si imparano spesso a bordo.. a bordo si fanno scuole di lingua (Italiano ed Inglese soprattutto, nelle Costa) esercitazioni ecc.


Se Costa fosse rimasta quella del 1996... sarebbe scomparsa dal mercato, considerato anche che le nuove navi costruite dai Costa erano molto meno avanzate come struttura rispetto a quelle della concorrenza.

Su questo sono d'accordo, non ho mai scritto che il futuro di una compagnia Mass Market siano la Marina o la Romantica, anche nelle'esempio precedente l'ho detto chiaramente, ma sembra che non sia chiaro..

Su Vic perrò il discorso è diverso: Vic aveva due difetti, uno era la mancanza di balconi e l'altro le famose cabine piccole, ma del secondo oggi a bordo non se ne accorge nessuno, visto che la concezione della nave è tale da portartii 'naturalmente' fuori dalla cabina..

La concezione Carnival è invece di darti una nave che ti 'rinchiuda' dentro e ti faccia spendere, spellandoti fino al midollo (mi dispiace per i Costisti, ma è quella la struttura di una Serena ad es.) ed anche di farti venire 'voglia' del balcone, perchè non hai spazi come quelli a poppa di una nave come la Vic o la vecchia Aurora..

Parlo per esperienza, sarò fissato con la Victoria, ma in cinque viaggi tutta questa gente che si lamentava delle cabine non l'ho trovata, al contrario ho trovato molte persone che facevano il paragone con le nuove navi e le bocciavano..

sarebbe stato bello (ma siamo OT) se Costa avesse sviluppato quel concetto, ma adeguandolo ai tempi moderni, come concezione (balconi e cabine comprese).

Qual'è la ricetta alternativa di Manlio ? ;)

E' insita nell'esempio che ho fatto, ma mia ipotetica compagnia compra una nave invece che due, si espande, ma mantiene sempre un utile di guadagno, un servizio efficiente, una possibilità di fronteggiare eventuali problemi..

Domanda, brutta assai sia chiaro: se sul Concordia fossero perite (non sia mai) mille persone, cosa rimaneva oggi di Costa?

A parte questo, l'esempio numerico lo dovrei complicare (per ora mi sono aggiustato tutti i numeri a mio favore ndr) ma la risposta reale l'hai già data tu:

Espansione delle compagnie infine... non vuol dire di certo a ritmo incontrollato. Holland America ad esempio ha smesso di ordinare navi... quelle che ha le bastano. Princess ha fatto lo stesso... ha aspettato anni prima di ordinare le nuove meganavi a Fincantieri. Costa no... ma perché il rinnovamento della sua flotta non era stato completato e le servivano più navi.

C'è una logica anche nell'espansione.

Tradotto, fine degli investimenti, fine della ricerca spasmodica della 'quota di mercato' ma stabilizzazione dei guadagni e delle competenze, poi si può ripartire, ci mancherebbe, ma questa è esattamente la mia tesi..

Un salutone!!
Manlio

ps: Felix, appena posso ti rispondo.. ;)
 
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Rodolfo

Super Moderatore
Felix, ho letto il tuo esempio, ma come dici tu quanto può durare il giochino? La Banca, o l'Istituto di Credito, è sempre disponibile a finanziare una nuova costruzione, senza accertare la posizione finanziaria e l'andamento economico del Manlio di turno? Se fosse così, potremmo teorizzare un prossimo "tonfo" di qualche Compagnia, anche importante, sul Mercato?

Credo che la Banca abbia sempre la garanzia e la proprietà della nave, ma è un bene diverso p.e. da una casa che può esser piazzata agevolmente sul mercato realizzando la copertura della sua esposizione finanziaria. Credo che una nave non abbia lo stesso mercato e realizzarne la vendita può non essere una cosa semplice e soprattutto al suo reale prezzo di mercato.

Troppo semplicistico il mio discorso Felix?

Per quanto riguarda gli equipaggi e la loro formazione, p.e. per la nuova nave che potrebbe essere messa in cantiere da Costa in questi giorni, non è che "due mesi prima della consegna sarà formato il personale da imbarcare sulla nuova unità. La Compagnia ha tutto il tempo per gli avvicendamenti con il personale in forza, per gli affiancamenti su unità già in servizio, e al momento di armare la nuova unità aver a disposizione un equipaggio in parte "nuovo" ed in parte già con esperienza consolidata; mi sembrerebbe un percorso elementare per aver a disposizione un insieme di uomini che possano offrire un grado accettabile di efficienza ed efficacia.

Il problema della lingua e delle relative "incomprensioni" in ogni caso è uno degli elementi che più incide su incidenti di varia natura a bordo delle navi.
 
F

Felix73

Guest
Facciamo un passo indietro.
A mio parere, c'è un filo conduttore, che lega i pareri espressi in questa discussione da me, Laura, Manlio, Tano ed Italian.
E rappresenta una "rivoluzione" nel concepire, dal punto di vista "aziendalista", il mondo delle crociere.
Le compagnie crocieristiche offrono un servizio, un servizio "intangibile" (non producono un bene "materiale" come può essere un’ auto, frutto di un processo industriale), ricco di contenuti "emozionali" e molto complesso.
La vera rivoluzione è stata nell'offrire sempre "un servizio", ma in una logica "industriale", quasi, perdonatemi la forzatura ma serve a rendere l'idea, da "fabbrica" o "stabilimento".
In definitiva, le crociere, da un certo momento in poi (come ha giustamente precisato Italian, "in principio fu.." Carnival che ha cominciato a sperimentare negli USA la crociera di massa) hanno cominciato a manifestare un cambiamento dell'approccio "manageriale" che di fatto ricalca quello che è accaduto nel mondo industriale più di un secolo fa con il "taylorismo" ed il "fordismo". La logica "industriale" quindi, applicata ad un servizio, e che ha il fulcro su due principi base (esattamente come nel taylorismo e nel fordismo):

- Standardizzazione
- Economie di scala

Standardizzazione; per spiegare meglio questo concetto, utilizzo una celebre frase di Henry Ford (costruttore d'auto) all'alba del debutto del primo modello d'auto "di massa" concepito al Mondo (primi del 900), il mitico Modello T: "Ogni cliente può ottenere una Ford T colorata di qualunque colore desideri, purché sia nero"
E' ovviamente una estremizzazione, ma rende l'idea.
La standardizzazione, permette di ottenere grandi efficienze in termini di costi, e si tratta di determinare una "one best way" (altra forzatura di natura Tayloristica) per poter offrire un servizio comunque di qualità a quanti maggiori clienti possibili. Navi standard, servizi standard, efficienza nei costi.
Qual'è "l'altra faccia della medaglia"? Una rigidità strutturale nel far fronte alle situazioni contingenti (più volte manifestata da tanti utenti in questo forum).
Il cliente diventa "un numero", la gestione della comunicazione è "standard" e non più personalizzata, e a volte si possono creare situazioni in cui, a seguito di "imprevisti", le organizzazioni aziendali non hanno la sufficiente "elasticità" per dare risposte adeguate.
Mi vengono in mente due casi recenti. Vi ricordate la nebbia a Venezia? Con lo spostamento dei passeggeri da Venezia a Trieste, l'organizzazione Costa a bordo della Vic fu talmente rigida ed "impaurita" dal dover gestire sia lo sbarco dei passeggeri a bordo sia l'imbarco dei nuovi crocieristi a Trieste, che non rese disponibili le cabine alle persone in attesa creando numerosi disagi (anche MSC non fu esente da critiche, ed entrambe continuarono a far pagare le bevande in attesa del nuovo sbarco).
Ed MSC a Bari? Fece aspettare per ore i propri clienti nei pullman senza neanche un panino al salame (un panino!!), e le uniche informazioni che ricevettero per ore furono da.....Rodolfo.... :confused:
Standard, rigidità organizzativa, poca elasticità. E, per dirla alla "Tano"... niente più Aragosta a bordo...

Economie di scala: vantaggio in termini di costo all'aumentare dell'offerta. In sostanza: più clienti hai, più riesci a "spalmare" i tuoi costi fissi su più "utenze", più riuscirai ad essere competitivo con i prezzi senza perdere "guadagni".
Cosa ti serve per beneficiare delle "economie di scala"? Delle "meganavi".
Ma devi essere anche in grado "commercialmente" di creare quella "massa critica" che ti permetta di riempirle. E si, perchè con le meganavi piene guadagni, e guadagni tanto, ma se malauguratamente queste dovessero viaggiare semivuote, ci rimetti un sacco di soldi. E da qui può derivare l'"instabilità" degli utili.

Tutto questo, è ciò che è già accaduto tanto tempo fa, ad esempio, nel mercato dell'auto.
L'auto è stata per parecchio tempo un "bene di lusso". La standardizzazione e le economie di scala hanno permesso che il Modello T della Ford potesse essere accessibile a tutti. Così come la Topolino fascista prima della guerra. Così come la 600 e la 500 nel dopoguerra Italiano.
E' giusto o sbagliato? Boh... non lo so... ognuno può trarre le proprie considerazioni.
E' certo però che queste considerazioni, differiranno parecchio se a farle è un crocierista che ha conosciuto le "vecchie crociere" ed ha vissuto in prima persona questa fase di passaggio, piuttosto che un nuovo crocierista che grazie a questa “rivoluzione” ha potuto sperimentare un nuovo modo di viaggiare.

Un saluto
 
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