Dukakis, mi dispiace molto per la tua vacanza. Almeno hai potuto stare al caldo. A me hanno annullato quella di Capodanno e mi tocca aspettare un anno prima di rivedere le acque e il clima caraibico. Concordo pienamente con il fatto che la compagnia non è stata chiara. Ti hanno almeno soddisfatto le compensazioni offerte?
Ciao MCP, volevo rispondere al tuo ultimo messaggio.
La transatlantica prevedeva uno scalo alle Barbados il 14 dicembre (prima della scadenza originaria del decreto). I loro legali sapevano benissimo che lo scalo non poteva essere effettuato dagli italiani (anche per motivi assicurativi). Hanno continuato a vedere il pacchetto con quello scalo, ingannando di fatto i passeggeri e informandoli solo due giorni prima della partenza. Questo non è accettabile.
Per quanto riguarda le crociere successive al 15 dicembre, come ho già scritto nella discussione sopra citata, Costa probabilmente si aggrappava alla possibilità che il decreto venisse modificato. E qui ci sta, solo che anche in questo caso, quanto sarebbe stato meglio che avesse comunicato ai passeggeri "Guardate non sappiamo se potremo partire, speriamo assieme" già da ottobre e non a dicembre? Sarebbe stata una cosa completamente diversa. Il colpevole, agli occhi dei passeggeri, sarebbe stato lo stato italiano e non Costa. In questo momento di grande confusione, in cui non ci si fida nemmeno degli stati (che cambiano regole ogni due minuti senza preavviso), il cliente deve fidarsi della compagnia che deve tempestivamente informare sui cambiamenti legislativi. Tempestivamente significa: appena esce l'informazione, non due giorni prima della partenza a saldo effettuato, bagagli fatti e trasporti prenotati.
Io, come ho detto, ero preparato alla cancellazione. Moltissimi no.
Io ho riprenotato la crociera a Capodanno dell'anno prossimo. Speriamo.
Ciao MCP, volevo rispondere al tuo ultimo messaggio.
Su questa frase dissento in pieno. Se leggi la discussione qui sul forum "Dicembre ai Caraibi con Costa Deliziosa" noterai che molti passeggeri, me compreso, si sono interrogati sulla possibilità legale di recarsi ai Caraibi. Io per esempio affermavo che non si potesse partire proprio o che al limite, si doveva fare la quarantena al rientro. Pochi altri affermavano che non si poteva proprio partire. Altri ancora affermavano che la crociera era una "bolla" e che valeva come corridoio turistico. Insomma c'era tantissima confusione, non era così semplice destreggiarsi nella normativa, ti assicuro. L'unica che poteva sciogliere i dubbi era la compagnia. Io ho chiesto infatti al mio consulente di chiarirmi tutti i dubbi. Ho postato su quella discussione la sua risposta: "Non dobbiamo fare la quarantena perché siamo di passaggio". Ora io mi sono subito reso conto che non aveva nessun senso questa frase. Tuttavia me ne sono reso conto io, perché magari viaggio tantissimo per lavoro o per altri motivi non so, ma magari altre persone si sarebbero giustamente fidate. La fiducia nella compagnia è un fattore essenziale in tutta questa avventura. Molte persone, me compreso, prenotano una crociera anche per non avere pensieri, perché si fidano, perché si sentono non abbandonati a loro stessi, "protetti.". Costa, comportandosi come ha fatto, ha rotto questa importantissima fiducia. Ora io continuerò a viaggiare con Costa, ci viaggio da quando ero un bambino e ci sono affezionato, ma ti assicuro che in questo caso mi sono sentito preso in giro. Non è colpa del mio consulente intendiamoci, è colpa dei piani alti che non gli hanno adeguatamente informati. Su quella discussione vedrai che si parla di scappatoie legali: molti credevano che Costa avesse qualche asso nella manica, che conoscesse qualche scappatoia legale per far fronte ai divieti posti dal ministero. A dicembre, invece, siamo dovuti scontrare con la dura verità purtroppo.Che gli scali ai Caraibi fossero vietati lo dicevano le norme italiane già da mesi: per saperlo non era strettamente necessario che te lo comunicasse Costa, ciascuno lo poteva e doveva sapere già da sé.
La transatlantica prevedeva uno scalo alle Barbados il 14 dicembre (prima della scadenza originaria del decreto). I loro legali sapevano benissimo che lo scalo non poteva essere effettuato dagli italiani (anche per motivi assicurativi). Hanno continuato a vedere il pacchetto con quello scalo, ingannando di fatto i passeggeri e informandoli solo due giorni prima della partenza. Questo non è accettabile.
Per quanto riguarda le crociere successive al 15 dicembre, come ho già scritto nella discussione sopra citata, Costa probabilmente si aggrappava alla possibilità che il decreto venisse modificato. E qui ci sta, solo che anche in questo caso, quanto sarebbe stato meglio che avesse comunicato ai passeggeri "Guardate non sappiamo se potremo partire, speriamo assieme" già da ottobre e non a dicembre? Sarebbe stata una cosa completamente diversa. Il colpevole, agli occhi dei passeggeri, sarebbe stato lo stato italiano e non Costa. In questo momento di grande confusione, in cui non ci si fida nemmeno degli stati (che cambiano regole ogni due minuti senza preavviso), il cliente deve fidarsi della compagnia che deve tempestivamente informare sui cambiamenti legislativi. Tempestivamente significa: appena esce l'informazione, non due giorni prima della partenza a saldo effettuato, bagagli fatti e trasporti prenotati.
Io, come ho detto, ero preparato alla cancellazione. Moltissimi no.
Io ho riprenotato la crociera a Capodanno dell'anno prossimo. Speriamo.
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