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Arrestati in India 2 marò italiani di scorta alla petroliera Enrica Lexie

aspirante mozzo

New member
Questa serie di rinvii disturba.. forse è anche normale (pensando all'Italia) ma ormai da fastidio..

Forse aspettano l'esito delle prove balistiche, ma anche in questo stanno giocando troppo..

Un saluto
Manlio

ciao pmanlio !

In 48 ore si possono eseguire tutte le prove balistiche possibili ed immaginabili, considerando che i militari imbarcati avranno avuto a disposizione - al massimo - 4 tipologie di arma.
La "tirano lunga" per altri motivi..... purtroppo..... forse che "non pesiamo" a livello planetario ?

ciao
enrico
 
F

Felix73

Guest
Due link di aggiornamento.
Evidenziano il bisogno di norme condivise maggiormente "stringenti" riguardo la presenza di scorte armate a bordo, ed il fatto, già da noi percepito, che dall'inizio del 2012, stiamo assistendo ad un'escalation preoccupante del fenomeno "pirateria".
Aggiungo, è drammaticamente grave l'allargamento delle zone "a rischio". I confini dei mari "non sicuri", si sono decisamente estesi.

Un saluto

http://shippingonline.ilsecoloxix.i...APBzezBC-pirateria_commissione_attacchi.shtml

http://shippingonline.ilsecoloxix.i...28/APOpX8BC-armatori_stringenti_guardie.shtml
 
Ultima modifica:

lulap

Member
E intanto dobbiamo purtroppo registrare nuovi rinvii.....
L'Alta Corte del Kerala, che oggi doveva decidere sulla giurisdizione, ha nuovamente rinviato il suo verdetto, che adesso è atteso per lunedì.
Nel frattempo il dissequestro della Enrica Lexie (che sembrava potesse ripartire) è stato revocato e quindi la nave è ancora bloccata in India.....
 

aspirante mozzo

New member
Due link di aggiornamento.
Evidenziano il bisogno di norme condivise maggiormente "stringenti" riguardo la presenza di scorte armate a bordo, ed il fatto, già da noi percepito, che dall'inizio del 2012, stiamo assistendo ad un'escalation preoccupante del fenomeno "pirateria".
Aggiungo, è drammaticamente grave l'allargamento delle zone "a rischio". I confini dei mari "non sicuri", si sono decisamente estesi.

Un saluto

http://shippingonline.ilsecoloxix.i...APBzezBC-pirateria_commissione_attacchi.shtml

http://shippingonline.ilsecoloxix.i...28/APOpX8BC-armatori_stringenti_guardie.shtml

Ciao Felix73.

Ritengo che l'articolo si riferisca nello specifico alle scorte armate a bordo di societa' di security private.
Se non sono male informato, per la legislazione italiana e' sino ad oggi proibito dotarsi (cioe' imbarcare) di scorte armate di societa' private.

ciao
enrico
 

Seafoam

New member
E intanto dobbiamo purtroppo registrare nuovi rinvii.....
L'Alta Corte del Kerala, che oggi doveva decidere sulla giurisdizione, ha nuovamente rinviato il suo verdetto, che adesso è atteso per lunedì.
Nel frattempo il dissequestro della Enrica Lexie (che sembrava potesse ripartire) è stato revocato e quindi la nave è ancora bloccata in India.....

Una cosa inaccettabile ed apparentemente non comprensibile...
 

Gigi

New member
Io invece una critica mi sento di farla.....
Le stesse perosne che sbandieravano l'intervento dei marines come unica soluzione alla problematica, che nell'ultimo mese ha fatto piu' danni che resto, ora gridano allo scandalo gridano liberi subito, e puntano il dito....
Un po' di coerenza e serieta' porterebbe a tacere e pensare che se quei ragazzi sono la', se quell'italiano e' morto...e' a causa di chi la pensa come loro e che li ha mandati.

Lasciatelo gridare a noi che li volevamo sicuri a casa, che non volevamo esporli a rischi inutili, che pensavamo a quelle famiglie prima di mandargli i figli al macello!!!
Io lo posso gridare con la coscienza pulita e senza falsa e vergognosa retorica...i colpevoli tacciano.

A CASA SUBITO!!!!!!!!!

Se ti riferisci a me, spiacente, non mi sento colpevole e non taccio......ci macherebbe, che in un libero forum decidessi tu chi deve parlare e chi deve stare zitto...
 

Gigi

New member
Il problema lulap e' che i "gusci di noce" da 6/7 metri (nelle immagini che ci propongono i media) navigano ad una distanza dalla costa anche di centinaia di miglia, utilizzando i pescherecci come "navi appoggio" da cui partono per effettuare le incursioni nei confronti di navi mercantili (generalmente all'alba e con armi leggere... talvolta anche con RPG o MANPADS)
A cio' aggiungi il fatto che spesso i militari imbarcati non hanno una grande esperienza di reale combattimento "sul campo", come probabilmente nel caso dei due fanti che si trovano ora in carcere in India.
Con questo non voglio dire che siano stati loro a uccidere i due indiani......
Uno dei due sottufficiali è pluri decorato per più missioni in Afghaniistan.le nostre armi sono in calibro 5,56...i fori rscontrati sul pescherecchio sono di calibro superiore. 2 mesi per delle prove balistiche, assurdo...
 

aspirante mozzo

New member
Uno dei due sottufficiali è pluri decorato per più missioni in Afghaniistan.le nostre armi sono in calibro 5,56...i fori rscontrati sul pescherecchio sono di calibro superiore. 2 mesi per delle prove balistiche, assurdo...

A parte le decorazioni sicuramente meritate ed a parte l'Afghanistan, le modalita' operative a bordo di una nave sono altra cosa.... credimi.
Nel caso di specie si trattera' sicuramente di due fanti di grande esperienza, ma il contesto operativo (anche politico/amministrativo) non e' dei piu' consoni alla specializzazione dei militari incaricati della missione.
 

Seafoam

New member
A parte le decorazioni sicuramente meritate ed a parte l'Afghanistan, le modalita' operative a bordo di una nave sono altra cosa.... credimi.
Nel caso di specie si trattera' sicuramente di due fanti di grande esperienza, ma il contesto operativo (anche politico/amministrativo) non e' dei piu' consoni alla specializzazione dei militari incaricati della missione.

Mah... il Battaglione San Marco fa parte della FORZA DA SBARCO DELLA MARINA MILITARE, nello specifico è l’elemento operativo di detta forza che ha al suo interno una Compagnia Operazioni Navali.
I marò trattenuti in India se non erro sono fucilieri di marina.
 

aspirante mozzo

New member
Mah... il Battaglione San Marco fa parte della FORZA DA SBARCO DELLA MARINA MILITARE, nello specifico è l’elemento operativo di detta forza che ha al suo interno una Compagnia Operazioni Navali.
I marò trattenuti in India se non erro sono fucilieri di marina.

Ciao Seafoam !

Premetto che non era mia intenzione dubitare delle capacita' professionali dei nostri militari.....

Dalle informazioni che sono riuscito a “reperire” mi risulta che la forza militare impiegata e’ costituita da 80 fanti di marina del Regimento San Marco, di stanza a Gibuti.
60 militari probabilmente della Compagnia Operazioni Navali (distaccati dal proprio reparto, al momento di stanza nella provincia afghana di Farah) costituiscono i 10 team operativi (6 uomini per ogni team fra cui uno sniper) che si imbarcano sui mercantili italiani in transito.
I restanti 20 militari gestiscono un piccolo reparto logistico a terra.
L’impiego della base i Gibuti da parte del nostro personale militare e’ oggetto di un accordo bilterale (Italia - Repubblica di Gibuti) che prevede per il 2012 forniture militari italiane per un valore pari a circa 430.000 euro (essenzialmente mezzi militari gommati).
Attualmente ogni squadra di 6 uomini imbarcata per la tratta di navigazione in aree a rischio, ha un costo per l’armatore pari a 2.100,00 euro/giorno. (praticamente una pacchia rispetto ai costi delle security company private)

L’imbarco dei nostri militari a bordo delle navi italiane e’ stato reso possibile grazie all’accordo fra Confitarma e Ministero della Difesa a seguito dell’emanazione del Decreto Legge 12 luglio 2011 - n° 107 (se interessa, qui la trascrizione del testo http://gazzette.comune.jesi.an.it/2011/160/2.htm).
L’articolo 5 - comma 2 - specifica le attribuzioni ai militari imbarcati.
E qui, a mio giudizio, iniziano i “problemi” che si sono manifestati nel caso dei nostri militari detenuti in India.
Il Decreto in questione non specifica, a seguito ad esempio di intervento armato dei nostri militari, a chi spetti la gestione del comando.
Il paradosso e’ che nella pratica i nostri militari vengono assoggettati al comando di una autorita’ civile (comandante della nave), che - come nel caso di specie - decide di aderire alle richieste di una autorita’ straniera.

La miglior soluzione sarebbe sicuramente rappresentata da servizi di sicurezza privati che pero’, pur essendo contemplati dal decreto (art. 5 comma 4), non possono di fatto essere impiegati a causa della “latitanza” del legislatore che ad oggi non ha ancora varato l’ulteriore decreto di cui all’art. 5 comma 5, nonostante ne sia sancito il termine in 60 giorni dalla data di entrata in vigore dello stesso Decreto Legge 12 luglio 2011 - n° 107.

Scusa se “l’ho fatta” un po’ lunga...... ma tutto questo e’ per dire che pur non dubitando della preparazione tecnico/professionale dei nostri militari imbarcati, nella fattispecie entra in gioco il rapportarsi con una autorita’ civile che - di fatto - e’ investita del comando di tutto cio' che esula l'azione militare.
Uomini di formazione strettamente militare, possono in casi simili interagire efficacemente con un’autorita’ civile ? (......e viceversa).
E’ giusto che nostri militari operanti su suolo italiano (nave) ed in acque internazionali, pur avendo tutto il diritto di reagire con le armi nei confronti di attacchi da parte di pirati (risoluzioni parlamento europeo 1816 del 02.06.2008 e 1938 del 06.10.2008 ), si trovino costretti a subire le decisioni di una autorita’ civile ?

Ecco, a mio parere e’ questo rapporto non ben definito fra “militari” e “civili” che puo’ generare situazioni come quella che ora stiamo vivendo.
 
Ultima modifica:
U

unochenavigaverament

Guest
Mi pare di leggere oltre ad una tua sottile ironia (legittima) anche una malcelato grado di soddisfazione....ma forse mi sbaglio...

Per l ironia hai preso in pieno, per la soddisfazione vorrei risponderti come ho pensato nel leggere il tuo dubbio. Ma verrei bennato a vita :p
 
U

unochenavigaverament

Guest
Se ti riferisci a me, spiacente, non mi sento colpevole e non taccio......ci macherebbe, che in un libero forum decidessi tu chi deve parlare e chi deve stare zitto...

A lo so che non ci si sente colpevoli.... Colpa degli altri quando le cose vanno male, merito proprio quando vanno bene!!! Io decido chi scrive o no?!? Veramente domando solo coerenza ;-)
Intato ribadisco che quei ragazzi anche se con le medagliette al petto, sono stati mandati allo sbaraglio ... E ne pagano le conseguenze di scelte politiche prima logistiche durante e diplomatiche dopo errate!!
La situazione non va risolta con le armi solo!!!
Uso una frase che prematuramente avevi usato te: "i fatti mi danno ragione"


Ciao Gigi!!
 

Seafoam

New member
Ciao Seafoam !

Premetto che non era mia intenzione dubitare delle capacita' professionali dei nostri militari.....

Dalle informazioni che sono riuscito a “reperire” mi risulta che la forza militare impiegata e’ costituita da 80 fanti di marina del Regimento San Marco, di stanza a Gibuti.
60 militari probabilmente della Compagnia Operazioni Navali (distaccati dal proprio reparto, al momento di stanza nella provincia afghana di Farah) costituiscono i 10 team operativi (6 uomini per ogni team fra cui uno sniper) che si imbarcano sui mercantili italiani in transito.
I restanti 20 militari gestiscono un piccolo reparto logistico a terra.
L’impiego della base i Gibuti da parte del nostro personale militare e’ oggetto di un accordo bilterale (Italia - Repubblica di Gibuti) che prevede per il 2012 forniture militari italiane per un valore pari a circa 430.000 euro (essenzialmente mezzi militari gommati).
Attualmente ogni squadra di 6 uomini imbarcata per la tratta di navigazione in aree a rischio, ha un costo per l’armatore pari a 2.100,00 euro/giorno. (praticamente una pacchia rispetto ai costi delle security company private)

L’imbarco dei nostri militari a bordo delle navi italiane e’ stato reso possibile grazie all’accordo fra Confitarma e Ministero della Difesa a seguito dell’emanazione del Decreto Legge 12 luglio 2011 - n° 107 (se interessa, qui la trascrizione del testo http://gazzette.comune.jesi.an.it/2011/160/2.htm).
L’articolo 5 - comma 2 - specifica le attribuzioni ai militari imbarcati.
E qui, a mio giudizio, iniziano i “problemi” che si sono manifestati nel caso dei nostri militari detenuti in India.
Il Decreto in questione non specifica, a seguito ad esempio di intervento armato dei nostri militari, a chi spetti la gestione del comando.
Il paradosso e’ che nella pratica i nostri militari vengono assoggettati al comando di una autorita’ civile (comandante della nave), che - come nel caso di specie - decide di aderire alle richieste di una autorita’ straniera.

La miglior soluzione sarebbe sicuramente rappresentata da servizi di sicurezza privati che pero’, pur essendo contemplati dal decreto (art. 5 comma 4), non possono di fatto essere impiegati a causa della “latitanza” del legislatore che ad oggi non ha ancora varato l’ulteriore decreto di cui all’art. 5 comma 5, nonostante ne sia sancito il termine in 60 giorni dalla data di entrata in vigore dello stesso Decreto Legge 12 luglio 2011 - n° 107.

Scusa se “l’ho fatta” un po’ lunga...... ma tutto questo e’ per dire che pur non dubitando della preparazione tecnico/professionale dei nostri militari imbarcati, nella fattispecie entra in gioco il rapportarsi con una autorita’ civile che - di fatto - e’ investita del comando di tutto cio' che esula l'azione militare.
Uomini di formazione strettamente militare, possono in casi simili interagire efficacemente con un’autorita’ civile ? (......e viceversa).
E’ giusto che nostri militari operanti su suolo italiano (nave) ed in acque internazionali, pur avendo tutto il diritto di reagire con le armi nei confronti di attacchi da parte di pirati (risoluzioni parlamento europeo 1816 del 02.06.2008 e 1938 del 06.10.2008), si trovino costretti a subire le decisioni di una autorita’ civile ?

Ecco, a mio parere e’ questo rapporto non ben definito fra “militari” e “civili” che puo’ generare situazioni come quella che ora stiamo vivendo.

In effetti il rapporto non è facile. Anche perchè spesso i civili non conoscono bene le procedure, le regole di ingaggio o le norme che regolano le missioni.
Hai ragione quando dici che il legislatore latita e non dovrebbe essere così. Come te ritengo che il problema dovrebbe essere gestito con servizi di sicurezza privati, anche se credo nascerebbero altri problemi...
 

Seafoam

New member
A lo so che non ci si sente colpevoli.... Colpa degli altri quando le cose vanno male, merito proprio quando vanno bene!!! Io decido chi scrive o no?!? Veramente domando solo coerenza ;-)
Intato ribadisco che quei ragazzi anche se con le medagliette al petto, sono stati mandati allo sbaraglio ... E ne pagano le conseguenze di scelte politiche prima logistiche durante e diplomatiche dopo errate!!
La situazione non va risolta con le armi solo!!!
Uso una frase che prematuramente avevi usato te: "i fatti mi danno ragione"


Ciao Gigi!!

Su questo non ci piove!
 

aspirante mozzo

New member
Uno dei due sottufficiali è pluri decorato per più missioni in Afghaniistan.le nostre armi sono in calibro 5,56...i fori rscontrati sul pescherecchio sono di calibro superiore. 2 mesi per delle prove balistiche, assurdo...

Come gia’ scritto in un precedente post (#488 ) concordo con te circa i tempi della perizia balistica.
Riguardo alla reale esperienza sul campo dei due militari italiani, diciamo che ho cambiato idea...... e diciamo anche che sospendo il giudizio. :confused:
Riguardo al calibro delle armi in dotazione ai nostri militari del Regimento San Marco, mi trovi dubbioso circa il fatto che impieghino il solo calibro 5,56 x 45 o NATO SS-109 FMJ (su fucile Beretta SC-70/90 o su mitragliatrice FN Minimi)
Non ho la certezza di quali armi abbiano attualmente in dotazione, ma in passato, avendo per cosi’ dire intrattenuto rapporti con il Regimento, ho avuto modo di constatare che disponevano - se non ricordo male - delle seguenti armi ad uso individuale:

pistola mitragliatrice Heckler & Koch MP-5 - calibro 9 x 19 parabellum
mitragliatrice Beretta MG 42/59 - calibro 7,62 x 51 (.308 NATO)
lanciagranate a colpo singolo M-203 - 40 mm
lanciarazzi usa e getta C-90 Istalaza - 90 mm
lanciarazzi usa e getta Panzerfaust 3 Dynamit Nobel - 110 mm

.... oltre al "menu'" per gli snipers:

Heckler & Koch MSG-90 - calibro 7,62 x 51 (.308 NATO)
McMillan Tac-50 - calibro ,50 Browning (12,7 x 99 NATO)
Accuracy International L96A1 - calibro 7,62 x 51 (.308 NATO)
Accuracy International L96A1 - calibro 8,6 x 70 (.338 Lapua Magnum)

..... piu’ sicuramente altri tipi di armi ed altre “specialita' delle casa” che conserveranno “al fresco in cantina” e che useranno nelle occasioni particolari ! ;)

ciao
enrico
 
Ultima modifica:

Seafoam

New member
E' di prioritario interesse sapere quali armi avevano in dotazione a bordo.
Questi inspiegati ed inaccettabili ritardi nella perizia balistica sono il miglior commento alla "gestione" indiana dell'evento...
 

Gigi

New member
E' di prioritario interesse sapere quali armi avevano in dotazione a bordo.
Questi inspiegati ed inaccettabili ritardi nella perizia balistica sono il miglior commento alla "gestione" indiana dell'evento...
I marò del san Marco hanno in dotazione fucili d'assalto:
Beretta AR/70/90 e mitragliatrice MINIMI, tutti in cal. 5.56....i fori dei proiettili rilevati sul pescherecccio sono stati dichiarati alla prova balistica di cal. attorno ai 13 mm (calibro comunque inesistente).... più probabilmente si tratta di un calibro 7.62 di AK47 ex sovietico....noi il cal. 7.62 lo abbiamo dismesso da circa 20 anni con il FAL /59
http://www.ilsole24ore.com/art/noti...o-maro-india-hanno-143435.shtml?uuid=AbTHGvDF
 

Gigi

New member
Come gia’ scritto in un precedente post (#488) concordo con te circa i tempi della perizia balistica.
Riguardo alla reale esperienza sul campo dei due militari italiani, diciamo che ho cambiato idea...... e diciamo anche che sospendo il giudizio. :confused:
Riguardo al calibro delle armi in dotazione ai nostri militari del Regimento San Marco, mi trovi dubbioso circa il fatto che impieghino il solo calibro 5,56 x 45 o NATO SS-109 FMJ (su fucile Beretta SC-70/90 o su mitragliatrice FN Minimi)
Non ho la certezza di quali armi abbiano attualmente in dotazione, ma in passato, avendo per cosi’ dire intrattenuto rapporti con il Regimento, ho avuto modo di constatare che disponevano - se non ricordo male - delle seguenti armi ad uso individuale:

pistola mitragliatrice Heckler & Koch MP-5 - calibro 9 x 19 parabellum
mitragliatrice Beretta MG 42/59 - calibro 7,62 x 51 (.308 NATO)
lanciagranate a colpo singolo M-203 - 40 mm
lanciarazzi usa e getta C-90 Istalaza - 90 mm
lanciarazzi usa e getta Panzerfaust 3 Dynamit Nobel - 110 mm

.... oltre al "menu'" per gli snipers:

Heckler & Koch MSG-90 - calibro 7,62 x 51 (.308 NATO)
McMillan Tac-50 - calibro ,50 Browning (12,7 x 99 NATO)
Accuracy International L96A1 - calibro 7,62 x 51 (.308 NATO)
Accuracy International L96A1 - calibro 8,6 x 70 (.338 Lapua Magnum)

..... piu’ sicuramente altri tipi di armi ed altre “specialita' delle casa” che conserveranno “al fresco in cantina” e che useranno nelle occasioni particolari ! ;)

ciao
enrico
In passato, appunto, in passato....ora è stato standardizzato tutto in cal. 5,56
http://www.ilsole24ore.com/art/noti...o-maro-india-hanno-143435.shtml?uuid=AbTHGvDF
 
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