Ti andrebbe di condividere sui social, assieme a noi, le tue fotografie ed i tuoi video? Clicca qui!
Non c'e' pagagone tra questa storia e quella del Cermis, secondo me.
Qui i soldati hanno sparato (se l'hanno fatto) perche' era il loro lavoro, hanno applicato delle regole di ingaggio antipirateria cercando di far allontanare la barca dei pescatori prima con avvertimenti visivi, poi sparando in aria e solo all'ultimo al bersaglio. Hanno fatto esattamente cio' per cui erano a bordo della nave: difenderla dagli attacchi. Inoltre erano in acque internazionali e non ha senso che vengano processati in India. Se hanno rispettato le regole di ingaggio non hanno fatto altro che il loro dovere, e semmai andrebbe processato chi ha scritto quelle regole. Prova a pensare cosa sarebbe successo se non avessero sparato, se la nave fosse stata sequestrata dai pirati e se questi avessero ucciso tutto l'equipaggio per impadronirsi del petrolio...
Nel Cermis il pilota dell'aereo ha sbagliato manovra, non ha visto il filo della funivia, ci e' finito contro tranciandolo ed ha causato la morte di quelli che erano a bordo della funivia. In questo caso i piloti hanno delle colpe evidenti che nulla hanno a che fare con le consegne ricevute. Nessuno gli aveva detto di ignorare eventuali ostacoli incontrati durante il volo, che peraltro era una semplice esercitazione.
Chi non si toglie da davanti dopo aver visto e sentito spari in aria e in acqua rappresenta una minaccia in acque spesso infestate dai pirati. E fare il proprio lavoro non credo sia molto riduttivo, anzi.
Quelli sono soldati messi a bordo ed armati per difendere la nave, non per far finta di farlo... Se questo sia giusto o no e' un altro paio di maniche ma per me loro hanno solo fatto cio' che gli era stato comandato di fare e non potevano rifiutarsi di farlo.
Semmai dovremmo discutere se sia giusto mettere dei soldati armati a bordo delle navi civili.
Spero anch'io che le regole di ingaggio siano piu' articolate ma ti assicuro che quelle di chi montava di guardia all'Altare della Patria a Piazza Venezia una 15ina di anni fa erano molto scarne e l'ultima riga prevedeva di sparare al bersaglio per difendere il Sacro Sacello. Non era piacevole, da soldato di leva, firmarle e armarsi per andare a fare il proprio dovere..
L'ideale sarebbe conoscere le regole di ingaggio usate in questo caso per capire che spazi di interpretazione erano concessi, ma non credo all'ipotesi che i Maro' non le abbiano rispettate, non avrebbe molto senso.
Mi pare che si dia per scontato che siano stati i nostri marò a sparare ai pescatori.
Mi pare che si dia per scontato che siano stati i nostri marò a sparare ai pescatori.
Mi pare che si dia per scontato che siano stati i nostri marò a sparare ai pescatori.
Inizialmente si era detto che erano proiettili 7,62 Nato e questo avrebbe scagionato i Maro', poi invece dissero che erano 5,56 Nato, proprio quelli usati per le armi dei Maro' (ma comunque non basta come prova, sebbene sia un indizio).
Obiettivamente i dubbi sono legati ormai a vizi di forma sui quali e' costruita la nostra difesa.....comunque sempre degni di rispetto e considerazione.Per un fatto simile ed in cui si ha la certezza di chi ha sparato gli americani si sono ben guardati dal consegnare i loro soldati.