La logica degli americani è: se un’azienda non rende, chiudere, lottare per cercare di salvare posti di lavoro, manco a parlarne, la loro forza è solo nella potenza economica, con i loro capitali acquistano, poi se sorgono difficoltà, vendono, tagliano.
Se Carnival a suo tempo è intervenuta a salvare Costa è perché aveva interesse a farlo non certo per solidarietà.
Non potremmo mai sapere cosa sarebbe ora Costa se allora non fosse intervenuta Carnival, anche Alitalia era in pratica fallita e pronta a essere svenduta a capitali stranieri invece è ancora lì e sta operando abbastanza bene, fosse stata americana con la loro logica ora, non viaggerebbe più e migliaia di persone sarebbero a spasso.
Le parole di Foschi potrebbero sembrare più una minaccia che non un’affermazione;
L’Italia ha massacrato con la complicità di politica e magistratura, tramite i media il suo marchio, l’Italia non ha fatto nulla per difendere il nome di un’azienda che contribuisce in modo sostanzioso alle finanze dello stato. Carnival sarebbe così legittimata a cancellare il marchio Costa Crociere Genova. per riaprire un ,Costa Crociere Monrovia , per il crocierista cambierà poco non così per i dipendenti ,ma soprattutto le finanze statali saranno private di qualche bruscolino di proventi dalle imposte .
Lasciamo la politica lontanissima dalla sicurezza alla navigazione, sarebbero capaci di far navigare nuovamente le navi a remi e vela quadra, per gestire la sicurezza in mare ci vuole ben altro che i politici Italiani.
Fincantieri purtroppo con certe azioni proprio da parte delle confederazioni sindacali si sta giocando le commesse di Carnival & C.
Sia ben chiaro che ciò che scrivo è solo una mia lettura della situazione attuale di Costa, in sostanza non condivisa da molti, ma permettetemi almeno una mia opinione.