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Caro Foschi, il marchio non si tocca !!!!

  • Autore discussione Autore discussione tano
  • Data d'inizio Data d'inizio
No... non è arrivata tardi... le trattative tra Costa e RCCL erano iniziate prima... ma non andarono in porto... per ragioni che non si conoscono.

Il problema di Costa a metà degli anni '90... è che non riusciva a reggere all'onda d'urto delle numerose commesse di navi delle compagnie americane... Carnival, RCCL e Princess erano in fortissima espansione... NCL no (crisi economica del Gruppo Kloster con chiusura di ben 2 brands). A questi si aggiungono gli errori dei Costa... navi nuove d'impostazione troppo tradizionale... quindi poco competitive su un mercato come quello americano... allora strategico per la compagnia. Non parliamo poi degli errori fatti con Prestige Cruises... American Family Cruises e crociere su Cuba con Costa Playa. Ecco perché è finita in mani a terzi... ed è stato un bene: ha continuato ad esistere sul mercato. Anche Celebrity ha avuto la stessa sorte di Costa... è stata comprata da terzi (RCCL) perché i Chandris non avevano risorse finanziarie adeguate ad una forte espansione... la sua principale rivale, Holland America, controllata da Carnival, era in pieno boom di navi.
 
ho letto su internet che costa crociere ha cancellato costa web radio, qualcuno sa qualcosa di più specifico?

p.s ho notato sul sito di radio montecarlo che è stata sostituita da rmc marine.

grazie a tutti
 
I rischi per il marchio, purtroppo, sono ancora più seri... quest'ultimo incidente... pur essendo le cause tutte da chiarire... ha ulteriormente aggravato il danno d'immagine subito da Costa. E contro la compagnia ha giocato la vicinanza temporale con l'incidente di Concordia.

A favore di Costa gioca il fatto che Carnival non può tranquillamente sostituirla sui mercati europei e sudamericani con un'altra compagnia... sarebbe un'operazione troppo complessa che richierebbe tempo.
 
e che succede niente o quasi.
I Crocieristi Italiani nel 2011 sono stati circa 800.000 il 50% saranno stati di Costa, il 50% di questi emigreranno verso MSC, la maggior parte del restante verso la compagnia che ne prenderà le su navi ed il resto verso le altre compagnie.
 
Ipotizzando una cosa del genere... Costa sarebbe comunque sostituita da un altro marchio... Carnival non può mica rinunciare di colpo ai mercati europei (escluso quello inglese ed in parte quello tedesco) ed a quelli sudamericani. Mettiamo che sia Princess Cruises a sostituirla... nascerebbe Princess Italia... ed i dipendenti Costa sarebbero assorbiti da questa. Le navi Costa sarebbero smembrate tra le compagnie del Gruppo... e di tutta l'operazione questa è la cosa più semplice.

Ma un'operazione del genere è stata tentata solo... da MSC... sostituendo nel 1995 il marchio StarLauro con quello MSC Crociere... con il conferimento a questa della flotta crocieristica Lauro... composta però da appena 3 unità medio-piccole. Costa è un colosso invece... ed un'operazione del genere sarebbe estremamente complessa... considerato che il Gruppo Carnival non dispone di nessun'altra compagnia internazionale. Dovrebbe quindi internazionalizzarne una... e penso sempre a Princess... oppure creare un nuovo marchio che inglobi la flotta Costa... con tutte le difficoltà di un'operazione del genere... a partire dalla notorietà del marchio stesso.

Cokj... tu la fai troppo semplice... la questione è estremamente più complessa... i "travasi" di passeggeri non avvengono mica così... in automatico.
 
No...

Il maggior Gruppo Crocieristico Mondiale... Carnival Corporation & PLC... non rinuncerebbe in ogni caso ai mercati attualmente controllati da Costa. Ma per avere una compagnia che possa sostituirla... serve davvero parecchio tempo. Ecco perché è un'operazione estremamente complessa... che non può di certo essere improvvisata.
 
Meno male perchè se penso a Savona, Civitavecchia, Genova, Palermo (sicuramente ne ho dimenticata qualcuna) e tutto l'indotto che c'è in queste città grazie all'attività di Costa mi vengono i brividi.
 
Genova non ha indotto da Costa... visto che non vi fa più scalo. A Genova è il mercato del lavoro nel settore marittimo, a terra, nella sede Costa, ed a bordo delle sue navi, a ruotare intorno alla compagnia... si tratta quindi un rapporto diretto. L'indotto riguarda tutti i porti toccati nel mondo dalla compagnia... siano essi homeports o porti di scalo. Pensiamo ad esempio al Pireo e ad Atene.

No... un semplice cambio di nome della compagnia non basterebbe. Prima di tutto entrerebbe in gioco la notorietà del nuovo marchio... ossia la conoscenza da parte del pubblico. Per un nuovo marchio ci vuole tempo. Costa Crociere è molto conosciuto... un marchio tipo Italia Crociere no... considerato anche che Italia di Navigazione ha chiuso quasi 40 anni fa.
 
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Conosco molto bene tecnici di ditte Genovesi che lavorano alla grande per la Costa. Non so se possa essere considerato indotto. A Genova visite guidate per crocieristi Costa ne fanno tante.
 
Sono da considerarsi indotto anche tutte quelle attività intese come servizi che prestano offerte commerciali e tecniche di supporto logistico alla società, in questo caso la compagnia.

Evitiamo fraintendimenti però...

Si può parlare di "distruzione" a livello economico solo se Costa dovesse essere chiusa senza essere sostituita da un'altra compagnia... ipotesi del tutto priva di fondamento... Carnival non se lo può infatti permettere... quei mercati sono troppo importanti.
 
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Basta che la gente continui ad utilizzare il marchio Costa, altrimenti è tutto inutile. La distruzione potrebbe essere la conseguenza della perduta affidabilità nella Compagnia da parte della clientela; già eravamo al 35% in meno qualche giorno fa, ora con questo nuovo episodio vedremo le reazioni del mercato.
 
Esatto Rodolfo, ma mentre persone che sono più addentro all'ambiente crocieristico non si lasciano influenzare da certi tam tam mediatici, ci sono altre persone che ne sono praticamente in balia.
La mia critica è proprio rivolta a certi modi (?) di fare informazione... si rendono conto delle ripercussioni che possono avere certi "scoop"?
 
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Anche se certi Media se ne rendono conto... la cosa non gli interessa... conta solo fare notizia. Ed è anche la scorretta informazione a mettere a rischio il marchio Costa... mica solo gli incidenti.
 
Seafoam, ed è quello che abbiamo sempre evidenziato e condannato. Prima ho visto un pezzo di una trasmissione sulla Rai tenuta da un conduttore, non chiedermi il nome, con alcuni ospiti. Hanno inanellato un sacco di cretinerie compreso, un tecnico, che nonostante le sue dichiarazioni di attenersi ai fatti, si è lasciato andare a qualche considerazione fuori luogo, compresa l'insinuazione che certi apparati di allarme potevano essere stati disattivati e che quindi nessuno si era accorto dello svilupparsi dell'incendio. Ma come fa uno a dire che l'impianto era stato disattivato? Ciliegina, excursus su Concordia con l'affermazione che l'ecoscandaglio era stato disattivato e non ha permesso di evitare lo scoglio. Figurarsi se non fosse stato un tecnico. Pietoso, immeritevole di qualsiasi commento, l'intervento di una donna ospite.
 
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