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C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Sergio: era la Fortuna..
Un incendio in fase di costruzione, il varo della nave più grande d'Europa, il suo viaggio inaugurale ed il nome 'Fortuna' (mal visto per motivi di superstizione)..

Durante il viaggio inaugurale il violinista si era 'fissato' con la colonna sonora di Titanic e la suonava in continuazione nella Hall centrale (il punto più frequentato)..
Sgratt sgratt.. :P :P :P
Salutoni!!
Manlio

ps: parte dell'equipaggio era contrariata..
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Spesso, a teatro, quelle note sono state riproposte in vari spettacoli, in particolare dell'equipaggio, su tutte le navi della flotta. E il rito degli scongiuri si è ripetuto costantemente.. Non è stato episodio esclusivo di Fortuna! :wink:
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Grazie Nostromo, ho letto tutto d'un fiato le 3 pagine del topic e mi hanno regalato tante emozioni infatti pur non avendo vissuto direttamente l'epoca d'oro di Costa mi interessano molto i racconti di vita vissuta a bordo, soprattutto dal tuo punto di vista.
Un caro saluto e aspetto la prossima puntata ;)
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

E' vero Manlio, non ci avevo pensato; all'incirca è la stessa cosa.
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Rodolfo ha detto:
E' vero Manlio, non ci avevo pensato; all'incirca è la stessa cosa.

Però è un argomento bellino, che meriterebbe di essere approfondito.. :wink:

Salutoni!
Manlio
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

E' già, solo che stavolta non è roba mia.. :| :|

:( :( :(

Al massimo posso leggere!! E con piacere..

Salutoni!!
Manlio
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Con il suono della campana, a bordo, il nostromo indicava le lunghezze di catena dell'ancora filate in mare. Non ho nessuna cosa da raccontare su eventuali superstizioni. non ne ho mai scoperte nessuna diversa da quelle comuni a terra.
Ho promesso di parlare degli equipaggi di allora, lasciando per ultime due scherzose battute ,allora diffuse, sui miei corregionali:
Eravamo tutti italiani, questo lo prescriveva la legge, nessun straniero su nave con bandiera italiana: ( questa legge, rimasta in vigore troppo tempo e' stata una delle cause della crisi Costa) . E per l'ufficio marittimo Costa la graduatoria era data dalle residenza. Primi chi abitava a Genova, secondi chi era ( come me) della riviera ligure, Terzi chi abitava lontano dalla Liguria. A molti sembrera' strano oggi, ma allora, quando una nave era in partenza da Genova, vie era sempre un gruppo di persone pronte sulla banchina, sottobordo, con le valigie pronte. Se per una improvvisa malattia, per un problema di famiglia, od altro, qualcuno doveva sbarcare il giorno della partenza, ci si affacciava dalla passeggiata, o si scendeva in banchina, e si trovava pronto il rimpiazzo. Quasi sempre almeno. E al primo porto si regolarizzava l'imbarco al Consolato: Le chiamate a casa avvenivano per telegramma, pochi avevano il telefono. E' evidente che chi abitava a Genova aveva una reperibilita' immediata, meno chi in Riviera, nulla chi abitava lontano. Ina volta alle 15 del pomeriggio ero alla spiaggia,arrivo' mio padre a chiamarmi. ed alle 18 ero a bordo, con la nave che mi aveva atteso un ora oltre l'orario della partenza...... e con un velato mugugno del capo armamento per che' abitavo in riviera.
A bordo la prevalenza era di Liguri, e piu' o meno queste erano le percentuali, valide per tutte le navi.
Coperta. 80% Ufficiali liguri, 10% triestini ( compreso istriani) 10% di altre regioni. Sott'ufficiali e marinaI 50% liguri e 50%
siciliani, quegli ottimi marinai del compartimento di Pozzallo. Macchina: Ufficiali e operai di macchina 70% liguri e 30%
triestini,
Camera. Commissari tutti Liguri ( per forza si maneggaiavano le palanche) capiservizi Liguri ,camerieri e simili 50 % liguri
e 50 % di altre regioni, Castellamare di Stabia, Molfetta, i compartimenti piu' presenti. Anche, se con un po di ironia a questi noi dicevamo che avevano piu' l'animo dei pescatori che dei marittimi. e poi veniamo alla cucina-- SPEZZINI al 9o%
Montemarcello, Amelia, Fiumaretta, San Terenzo ecc. Grande tradizione, viva ancora oggi, quella delle cambusa e della cucina per gli Spezzini. Questa miscela di persone era l'insieme degli equipaggi di allora, e, globalmente ( salvo qualche attrito personale) vi era molta collaborazione amicizia e solidarieta' tra tutti.
Sorry devo interrompere, Scrivero' piu' tardi sia le ironie che alcune mie considerazioni personali sull'organizzazione
della vita a bordo rispetto a quella delle ditte a terra.
Per ora un saluto
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

nostromo ha detto:
............A molti sembrera' strano oggi, ma allora, quando una nave era in partenza da Genova, vie era sempre un gruppo di persone pronte sulla banchina, sottobordo, con le valigie pronte. Se per una improvvisa malattia, per un problema di famiglia, od altro, qualcuno doveva sbarcare il giorno della partenza, ci si affacciava dalla passeggiata, o si scendeva in banchina, e si trovava pronto il rimpiazzo. Quasi sempre almeno. E al primo porto si regolarizzava l'imbarco al Consolato: Le chiamate a casa avvenivano per telegramma, pochi avevano il telefono. E' evidente che chi abitava a Genova aveva una reperibilita' immediata, meno chi in Riviera, nulla chi abitava lontano. Ina volta alle 15 del pomeriggio ero alla spiaggia,arrivo' mio padre a chiamarmi. ed alle 18 ero a bordo, con la nave che mi aveva atteso un ora oltre l'orario della partenza...... e con un velato mugugno del capo armamento per che' abitavo in riviera.......
Che tenerezza Nostromo questo racconto!!! Mi sembra di vederti in spiaggia, rilassato e magari in buona compagnia, dover partire così, su due piedi. Altre usanze, tutto più semplice, meno burocrazia; altro che certificato medico della durata di due giorni per poter imbarcare.

Ah, il telegramma, nonostante tutte le moderne tecnologie, si usa ancora.
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Leggo con molto piacere caro Nostromo. E' bello conoscere episodi del passato, non necessariamente ponendoli in contrasto con il moderno, diverso mondo della navigazione.
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Troppo bello Nostromo, che ricordi, che belle le composizioni degli equipaggi Costa di una volta.

Un saluto.
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Rodolfo ha detto:
Che tenerezza Nostromo questo racconto!!! Mi sembra di vederti in spiaggia, rilassato e magari in buona compagnia, dover partire così, su due piedi.
QUOTO!!
Questa legge degli equipaggi italiani non la conoscevo.. quante cose si scoprono!!

Grazie, bellissimo!! Vale un libro di ricordi.. più ne hai, più se puoi mettine!!

Salutoni!
Manlio
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

pmanlio ha detto:
Grazie, bellissimo!! Vale un libro di ricordi.. più ne hai, più se puoi mettine!!

La prima pubblicazione di Crocieristi.it.... :idea:

Grazie per gli aneddoti Nostromo, ti seguiamo con piacere.
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

caro nostromo, che meraviglia i tuoi racconti.. e il ricordo della mia prima crociera, il passaggio di Corinto con la Azur, roba da far venire i brividi... ecco, mi sembrava di essere di nuovo là :-D
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Ciao Nostromo complimenti!!!.
veramente belli e coinvolgenti i tuoi racconti.
Ti andrebbe di parlare dei privilegi ( non del Comandante )che gli ufficiali di bordo avevano a quei tempi?
Penso sia cambiato molto anche da questo punto di vista.

Saluti
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Per i previlegi non ho confronti con i nostri giorni, ma raccontero' come erano trattati a bordo gli equipaggi e gli ufficiali, e come ci "arrangiavano" con piccoli e furbi accorgimenti.

Ed ora una domanda : chi sa che cosa era la LUPA ? Saro' via per qualche giorno ed al ritorno, se nessuno lo sa piu', svelero' il mistero : Ps quiz senza premio |||| sono ligure.

Voglio terminare il discorso equipaggio con due piccole ironie sui miei corregionali, molt
o in uso ai miei tempi. Premessa :
allora tutti i rifiuti alimentari erano gettati in mare. Questo era il miglior richiamo per i gabbiani, ed infatti non vi era nave che, in prossimita' della costa, non avesse la sua coda di volatili : Se si vedeva in mare una nave con pochi gabbiani. vi erano sicuramente liguri a bordo. ma se non ve nera neppure uno dietro. ERA CERTAMENTE UNA NAVE di CAMOGLINI .
L'altra battura era sugli spezzini . Quando nasceva un bambino a La spezia e provincia gli veniva messo davanti un oggetto
d'oro. se lo afferrava e lo teneva stretto avrebbe fatto il cambusiere, se non lo prendeva faceva il cuoco. E sempre per rimanere nell'argomento usi di bordo vi era due classici scherzi sempre fatti a persone al primo imbarco.
Il primo era per il garzone di cucina. Veniva mandato a rovesciare un bidone di rifiuti fuori bordo, sul lato di sopravento,
cosicche, allo sprovveduto, la prima volta, i rifiuti gli ritornavano addosso. Il secondo classico scherzo ,al primo imbarco.
era mandarli a prendere un acconto dello stipendo nella: cala del pennese. Il poveretto attraversavo tutta la nave, si infiliva nella cala di prua e riceveva una pennellata in viso. Erano scherzi tipo matricola universitaria, ma ci passavano tutti i giovani al primo imbarco.
Ed ora vorrei invece passare ad una considerazione piu' seria. Dopo gli anni passati in mare, 6 circa, ho inziato a lavorare a terra, ed ho trovato una differenza sostanziale tra la gestione di una ditta e quella di una nave, differenza che credo esista ancor oggi. Sulla nave, forse frutto della secolare esperienza dei naviganti, tutto era perfettamente regolato.
Ognuno sapeva cosa fare, quando farlo e come. Nulla avveniva senza che gia' si sapesse chi doveva intervenire, come affrontare e risolvere il problema, Ognuno conosceva il suo compito e tutto funzionava regolarmente. Tutto era codificato
persino se un passeggero stava male per il mare, se vomitava a cavallo di una porta l'interno l0 puliva il cameriere,
l'esterno il marinaio. mai ho sentito dire ; questo non e' mio compito quasto non tocca a me. Il secondo particolare
e' che la solidarieta' verso la nave era totale. La nave era la nostra casa, la si amava e curava, la si gurdava con affetto
si passava la mano sui corrimani come una carezza, ed e' forse per questo amore che ancor oggi guardo le foto della Doulos con nostalgia e sapere che andra' in demolizione mi fa soffrire come la perdita di una persona cara.
Mostalgie da vecchietti ????
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Bellissimo anche questo racconto Nostromo.

Non so cosa sia la LUPA; c'entra con un fenomeno meteo?

Non è roba da vecchietti, ma da uomini di mare. Del resto più di qualcuno parlava con la nave. Vecchi comandanti che la apostrofavano mentre procedeva a fatica sulle creste delle onde, incitandola e spronandola con termini coloriti, e nemmeno riportabili. Si è sempre stabilito un tacito rapporto tra l'uomo di mare e la sua nave.

Questo sentito legame, come lo hai descritto tu nel carezzare i suoi corrimano, quasi in un incomprensibile gesto d'affetto, non so se sia ancora così presente nell'animo dei moderni marinai; ma gli scherzi ............
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Ciao Nostromo, si vede che sei di un altro mondo, troppo bello quello che ci racconti.
Difficili sapere i termini che usi, ma mi piace ascoltarli.
Ascolta é la Franca era una nave di Camoglini o no ???

Un saluto e alla prossima.
 
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Qualche gabbiano ci seguiva, non molti pero'. Sempre liguri ervamo...... pero' il panettiere . che era di Zoagli, ci faceva la nostra focaccia ogni mattina, anche nei Caraibi, e di quella non si buttavia via niente.
 
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