Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.
Siamo a fine Settembre, Mediterraneo finito, la nave stara' ferma una settimana : Bacino, lavori ( avevamo un pavimento in linoleum che spesso si alzava in alcuni punti e noi dicevamo che si camminava sulle nuvole ) e preparazione per la partenza verso i Caraibi. Era la seconda stagione, avevamo imparato a conoscere gli americani ed eravamo tranquilli
percheì erano dei passeggeri veramente facili da accontentare. Smontavamo le macchine del caffe al bar. Nessuno beveva l'espresso dopo pranzo e bisognava aver piu' spazio per i drinks. Ne rimaneva una in una riposteria per noi.
Riempivamo la bottiglieria e parte della cambusa con tutto il vino possibile, per i liquori ci si riforniva alla grande a St Thomas. E la nave si poteva considerare allestita. I passeggeri americani, allora, erano vermanete facili. Imbarcavamo quasi sempre persone di una certa eta', pensionati, divorziate, vedove, spesso piu' donne che uomini, Per noi , che vivevamo nell'Italia d'allora, era una sorpresa vedere tante donne di una certa eta', ( 60/7o ) che si truccavano, on i capelli tinti, con una vitalita' ed una vogliia di divertirsi che non conoscevamo certo nelle nostre nonne ( perche' tali erano per me allora con quell'eta'). La seconda cosa sorprendente per noi era quanto alccol bevessero. E qando bevevano si lasciavano andare e ci insidiavano ( veramente) al punto che se non bastava dire : dobbiamo andare a vedere i fanali ||||| dovevamo chiudere a chiave la nostra cabina. Ma la vita a bordo era facile, imbarcavamo qualche entertainer, un maestro di ballo, un od una cantante, un mago.... e questi riempivano le serate. Due bei binghi ( dove guadagnavamo noi disonestamente) dopo un po' di spettacolino, un po' di musica e spesso a mezzanotte la sala feste era vuota. Nei giorni di navigazione, cavallini e ruota della fortuna ( costruita a bordo da noi ) sul ponte sole, e tutto era risolto: Lìimportante era una buona cucina, carne di prima qualita', e baristi molto in gamba. Ne avevamo uno eccezzionale, sapeva scherzare con loro, fare battute, a volte giocava il drink con i dadi da poker, se perdeva offriva lui. Ma comunque non solo il bar inccassava due tre volte l'incasso del mediterraneo, ma piu' di una volta mi versava molti soldi in piu' della contabilita'. Per errore, e credo derivassero sia della mance sia da dosaggi di cocktail fatti pro domo sua: Non vi erano altri problemi, gli americani erano molro rispettosi delle regole, ed anche molto cordiali con l'equipaggio, e si sorprendevano di certe nostre
regole ) per esempio che i camerieri non potessero andare ai bar passeggeri o partecipare alle feste se fuori servizio).
IAll'inzio mi chiedevo quali fossero le ragioni di certi scali. Noi venivamo dal Mediterraneo, vedere Atene Cairo, cittaì con storia e monumenti, che cosa potevano offrire alla cultura St Thomas, haiti , Nasssau ecc, Purtroppo il Messico era troppo
lontano per le nostre 14 miglia ora ( nodi). Poi capii,liquori falso folklore e altri divertimenti....... ). Noi ci rilassavamo
su spiagge da favola, con bagni ,pranzi a base di Aragoste al prezzo di tre pacchetti di sigarette ( ad Haiti) e con una serie
di amicizie fatte a Fort Lauderdale dove stavamo una sera ogni 15 giorni. Bastava portare qualche bottiglia di buon vino,
qualche souvenir preso nei porti, e si trovavano sempre amicizie per trascorrere la serata di sosta in compagnia: Vi era
un dancing vicino al porto dove si radunavano molti giovani del posto e in cui di facevano tante amicizie. Ed anche la liberta' di costumi deglu Usa era una sorpresa per chi viveva nell'Italia di allora. Queste in sintesi erano le crociere dei Craibi degli anni sesssanta; Come ho detto stimao per partire ed arriva una sorpresa, Ci convocano al Grattacielo,anzi al ventesimo piano come usavamo dire, perche' e' stato deciso di organizzare due serate a tema. Una antichi Romani, ed una Napoletana. Oggi fanno ridere ma era una novita' assoluta per noi, Eravamo dubbiosi ( anche se poi ebbero un successo strepitoso) e non sapevamo come e cosa fare, ed io ebbi una grande idea,: dissi, andiamo al Carlo Felice ( l'opera di Genova ) e chiediamo al costumista consigli. Andammo, ci indico' dove fornirci dell'abbigliamento per i camerieri, dove trovare suggerimenti per il decoro delle sale, e risolvemmo brillantemente il problema. E la mia idea fu cosi' apprezzata che
fui promosso terzo commissario. E cosi' con i nuovi lucidi gradi sulle mie maniche ( era ottobre, divisa blu ) salutai
la Lanterna, perche' si partiva e fino a Giugno non l'avrei piu' rivista. Scusatemi se sono stato troppo lungo, la prossima saro' piu' sintetico