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Costa Concordia; inchiesta e processo

L'espressione "Dopo Dio, vengo io" o "Il Comandante è secondo solo a Dio" era molto diffusa nelle navi di un tempo, quando si rimaneva in mare per mesi, senza alcun contatto con terra, o contatti sporadici ed il Comandante decideva a bordo di tutto e di tutti; era una "Figura", praticamente senza limiti di potere, quindi il detto era "abbastanza comprensibile e verosimile" da un certo punto di vista.

Ma al giorno d'oggi dove il Comandante ha "fatto un passo indietro" ed il suo potere è stato notevolmente ridimensionato è una espressione che non trova più riscontro, fuori dal tempo e da qualsiasi logica.

Un Comandante, oggi, può essere paragonato più ad un Direttore d'Orchestra, dove ciascuno dei musicisti porta il proprio contributo professionale e il Maestro, dal podio, li dirige per arrivare in sintonia, nella coralità, al massimo risultato finale.

Una gestione collettiva delle decisioni e delle varie strumentazioni di bordo o detto all'inglese, appunto, il Bridge Team Management, affinchè l'azione di uno sconsiderato non possa portare a catastrofi simili a Concordia.
Non mi è chiara una cosa, Rodolfo: il concetto di BTM è quindi successivo all'incidente di Concordia?
Perché se non ricordo male, quella famigerata sera Schettino ha preso il comando in prima persona e 6 minuti prima dell'impatto ha impostato (o dato ordine diretto di impostare) una rotta diversa (più vicina) e una velocità diversa (più elevata). E un ufficiale dichiarò in aula che aveva capito la pericolosità della situazione ma un ammutinamento in quella situazione sarebbe stato ancora più rischioso. È corretto quanto dico?
 
T
Lo so, ma la situazione "ibrida", così com'è, crea una "confusione" di cui i furbi possono approfittare (appunto....).

Se c'è una precisa norma che in certe aree della nave per motivi di sicurezza non ci si può andare, non ci si può andare. Punto

C'è quella norma precisa? SI/NO

SI, non puoi "vendere" l'escursione, ne portare gruppi "premio"

NO, cade tutto il discorso e ognuno andrà dove cavolo vuole...


A me pare che qui sia stata "sdoganata" dalla Compagnia stessa, l'idea che pagando si può fare anche quello che è vietato...ed era questo che avevo detto anni fa...

Le visite al ponte di comando sono a completa discrezione del Com.te. Solo lui decide se si' o se no: prima del Concordia non era soecificato se in porto od in navigazione, dopo solo in porto, quelle di cortesia.
Non comporta nulla avere delle persone sul ponte perche' sei sempre accompagnato o seguito da personale non impegnato in operazioni sul ponte.
 
Ultima modifica:
No Maumarti è antecedente, ma diciamo che ha ricevuto ulteriore "impulso". E più di qualcuno, credo, abbia subito questo "impulso".

Per quanto riguarda il resto del discorso, credo che lo scenario di un eventuale opposizione alle decisioni dell'innominabile che nel frattempo aveva preso il comando, "I take the con", sarebbe stata controproducente e probabilmente non avrebbe sortito alcun cambiamento alle sue decisioni. Un mio pensiero.
 
No Maumarti è antecedente, ma diciamo che ha ricevuto ulteriore "impulso". E più di qualcuno, credo, abbia subito questo "impulso".

Per quanto riguarda il resto del discorso, credo che lo scenario di un eventuale opposizione alle decisioni dell'innominabile che nel frattempo aveva preso il comando, "I take the con", sarebbe stata controproducente e probabilmente non avrebbe sortito alcun cambiamento alle sue decisioni. Un mio pensiero.
È come pensavo.
Allora la mia amara convinzione è che se qualche altro sconsiderato in futuro "will tale the con", e nessun ufficiale può imporgli "prendi pure il con, ma se abbiamo una rotta e una velocità di sicurezza per passare vicino a questa isola, tu non la cambi", possiamo solo augurarci che non ci siano altri come l'innominabile al comando di una nave.
 
No è difficile accada di nuovo, per lo meno con quelle caratteristiche. Le navi oramai sono costantemente e strettamente controllate, on line, da terra, ed ogni variazione di rotta deve essere giustificata, e proprio per l'impulso dato al BTM, elementi al comando che si credono uno scalino sotto Dio, dovrebbero essere stati "accantonati".
 
Ieri l'udienza è finita verso le 19.00 e in conclusione piccolo scontro sull'ammissibilità o meno del video che ritrae l'imputato in giacca e cravatta sul ponte scialuppe, cosa che dovrà essere determinata la prossima udienza che stranamente sarà il prossimo giovedì.
In questa udienza, credo la cinquantesima o poco più, gli spettatori sono aumentati. erano ieri circa una ventina. Le troup televisive straniere invece sono andate via.
Quì un resoconto cronologico delle risposte dell'imputato
http://iltirreno.gelocal.it/grosset...seconda-giornata-di-interrogatorio-1.10425928
 
No è difficile accada di nuovo, per lo meno con quelle caratteristiche. Le navi oramai sono costantemente e strettamente controllate, on line, da terra, ed ogni variazione di rotta deve essere giustificata, e proprio per l'impulso dato al BTM, elementi al comando che si credono uno scalino sotto Dio, dovrebbero essere stati "accantonati".

Perché prima della Concordia non erano controllate da terra?
 
A me avevano riferito che anche prima della tragedia a terra Costa aveva un sistema di controllo delle varie posizioni delle loro navi, sulla loro rotta ecc.ecc., come una centrale di controllo, se fosse vero non lo so, ma le persone con le quali parlavo mi sembravano esperte del settore, buona giornata.
 
A me avevano riferito che anche prima della tragedia a terra Costa aveva un sistema di controllo delle varie posizioni delle loro navi, sulla loro rotta ecc.ecc., come una centrale di controllo, se fosse vero non lo so, ma le persone con le quali parlavo mi sembravano esperte del settore, buona giornata.

Tiziano già da prima sì ed in un certo senso lo avevo già detto nel mio intervento, "evidentemente sviluppato già da prima", solo che non veniva usato come nelle fasi successive all'incidente quando qualsiasi variazione significativa di rotta deve essere immediatamente giustificata, in qualsiasi momento, alla centrale di controllo di terra da parte del Comando di bordo.

Ora un episodio come quello di Concordia, nella sua genesi, non potrebbe più avvenire.

Una volta c'era il famoso punto a mezzogiorno, e di solito quando c'era l'allievo a bordo se ne occupava di prepararlo e mandarlo all'armatore, come cambiano i tempi.

E' una cosa che mi "spaventa" che si dipenda solo da strumentazione elettronica "autosufficiente", che trasforma qualsiasi ragionamento matematico, in cifre digitali.
 
Tiziano già da prima sì ed in un certo senso lo avevo già detto nel mio intervento, "evidentemente sviluppato già da prima", solo che non veniva usato come nelle fasi successive all'incidente quando qualsiasi variazione significativa di rotta deve essere immediatamente giustificata, in qualsiasi momento, alla centrale di controllo di terra da parte del Comando di bordo.

Ora un episodio come quello di Concordia, nella sua genesi, non potrebbe più avvenire.

...

Non sono certo di avere capito, o se invece ho capito bene sono un po' meno ottimista... se “le rotte sono controllate” significa che “basta comunicarlo alla compagnia, e poi cambio la rotta”, e poi il comandante può comunque prendere il controllo diretto senza che questo possa essere messo in discussione, lo scenario di Concordia non si discosta granchè: non è che se avessero comunicato a Costa il passaggio alle Scole sarebbe andata molto diversamente; se non mi sono perso qualcosa, di fatto la rotta di passaggio sufficientemente sicura (e diversa da quella iniziale per Savona) la avevano calcolata; solo che all’ultimo lo "splendido che scivola sulle lance" ha preso il comando e ha voluto “personalizzare” un po’ la cosa. E’ questa libertà qui che secondo me continua ad esserci (ma forse sbaglio); e quindi il comandante continua ad essere un “semiDio”, al quale se nessuno ha il diritto di dirgli “questo non lo fai neppure se sei il comandante”, potenzialmente un altro pirla sarebbe in grado di fare danni analoghi.
 
Non ho detto "comunicarle", ho detto "giustificarle", ed è un'altra cosa. Il resto del tuo discorso è più complesso, a mio avviso, e vale un po' in tutti i campi lavorativi. Si tratta di un lavoro a monte dove viene impressa una nuova mentalità, una nuova figura di comando e chi non ne possiede le caratteristiche fondamentali viene "messo da parte".

Io credo che più di qualcuno sia stato "vittima" delle conseguenze del gesto dell'innominabile. E' evidente che tutto ciò non potrà escludere nel tempo la possibilità di altri eventi negativi.
 
Ok, "giustificarle". Ma come ho detto non era questo il punto del mio ragionamento: certo, molto probabilmente "giustificare" un passaggio al Giglio il 13 gennaio era impegnativo. Ma se fosse stato il 13 luglio? Il filtro della mancanza di giustificazione sarebbe stato un po' più debole, posto che fosse stata tracciata una rotta sicura. E ripeto la rotta sicura era stata tracciata anche il 13/1.
Poi l'innominabile prende il comando e va più vicino ancora, e più veloce. In sintesi, Rodolfo, puoi giustificare quanto vuoi e impostare rotte in sicurezza quanto vuoi, che se poi continua a valere la regola per la quale il comandante può prendere il controllo quando vuole e fare di testa propria, allora "evitare che quello che è successo a Concordia possa accadere di nuovo" non lo si ottiene grazie alla revisione delle regole, ma solo augurandosi che personaggi come l'innominabile non ce ne siano più.
 
Intanto rivedendo regole e controlli, sempre siano applicati con efficienza ed efficacia, si limitano i "colpi di testa"; si scremano coloro che non posseggono questi requisiti di lavoro in Team, e non "comprendono" il nuovo modo di comandare. Molte più indagini psicologiche e psichiatriche nei confronti dei destinatari a rivestire il ruolo.
Un insieme di norme e cultura per evitare il ripetersi di certe situazioni sui ponti di comando.

Ricorda sempre che sul mare, il 75/80% degli incidenti è ricondotto a errori umani, percentuale credo non si discosti di molto dalle altre attività lavorative e non solo lavorative.

In ogni caso ti sei mai chiesto a chi affidi tutti i giorni la tua integrità fisica quando esci di casa?
 
Io credo che per quante precauzioni si possano prendere ci sara' sempre il margine per l'errore o l'imprevisto; si puo' controllare e prevedere tutto, tranne l'incontrollabile e l'imprevedibile! La mente umana rimane una macchina per lo piu' sconosciuta, impossibile conoscere il perche' di certe decisioni.
 
Intanto rivedendo regole e controlli, sempre siano applicati con efficienza ed efficacia, si limitano i "colpi di testa"; si scremano coloro che non posseggono questi requisiti di lavoro in Team, e non "comprendono" il nuovo modo di comandare. Molte più indagini psicologiche e psichiatriche nei confronti dei destinatari a rivestire il ruolo.
Un insieme di norme e cultura per evitare il ripetersi di certe situazioni sui ponti di comando.

Ricorda sempre che sul mare, il 75/80% degli incidenti è ricondotto a errori umani, percentuale credo non si discosti di molto dalle altre attività lavorative e non solo lavorative.

In ogni caso ti sei mai chiesto a chi affidi tutti i giorni la tua integrità fisica quando esci di casa?

In merito ad una generale cultura meno incline a tollerare “svarioni” sono certo che sia il primo fattore in grado di ridurre al minimo certi rischi.
Verissimo quello che dici relativamente ai rischi che si corrono uscendo di casa. In effetti anche l’autista di un autobus ha il pieno controllo del mezzo che trasporta i passeggeri. E in ogni caso le probabilità di incidente mortale su una nave da crociera probabilmente sono decisamente inferiori rispetto ad un autobus o ad un’automobile.
C’è solo una domanda alla quale non riesco a darmi risposta: ma secondo te, questa cosa per cui il comandante se vuole può assumere il pieno controllo (manuale) del mezzo non si potrebbe limitare solo a certe situazioni? Cioè: in casi come quello del 13/1, se è già stata impostata una rotta per questo famigerato passaggio, “che cavolo te la vai a cambiare ancora?” Non so se mi sono spiegato…

… vedo che forse sto andando un po’ OT… Poi non replico più, promesso … :D
 
Io credo che per quante precauzioni si possano prendere ci sara' sempre il margine per l'errore o l'imprevisto; si puo' controllare e prevedere tutto, tranne l'incontrollabile e l'imprevedibile! La mente umana rimane una macchina per lo piu' sconosciuta, impossibile conoscere il perche' di certe decisioni.

Purtroppo è vero quello che dici! In parte credo che l'imprevedibilità della mente umana sia anche il motivo per cui oltre alle stupidaggini si riescono a fare anche tante cose straordinarie.

E' solo che ogni volta che vado a pensare a questo maledetto incidente proprio non riesco a darmi una spiegazione; non ce la faccio proprio...
 
Alla fine siamo qui per discutere Maumarti. Ma vedi, nell'ottica del BTM, dal quale eravamo partiti, l'"Autorità" del Comandante è stata ridimensionata' un passo indietro avevo scritto, mentre quella dei collaboratori, un passo avanti, se così si può dire.

Personaggi che pensano di venire dopo Dio, non hanno più ragione di esistere, e la collaborazione dovrà essere lo spirito che porta all'esercizio della navigazione. I Briefing ed i De-Briefing, elementi costanti nello Staff del Ponte, servono proprio a discutere e pianificare l'operatività della nave, in maniera collegiale.

Alla fine il Responsabile della Spedizione, come recita il Diritto della Navigazione, non può essere che un solo individuo, che prenderà le sue decisioni sulla scorta degli interventi apportati da ciascun collaboratore.

Se ripensiamo alla tragedia, se ci fosse stato sul Ponte un Ufficiale più "energico", assolutamente contrario allo sviluppo della manovra in corso, cosa sarebbe potuto succedere?

Rilevare verbalmente il Comandante dalle sue funzioni? Rilevarlo con la forza? Uno scenario quanto mai caotico, del quale difficilmente se ne potrebbero immaginare gli esiti.
 
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