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Costa Crociere Quote di servizio 2015-16-17-18-19

Su questo io concordo con Enrico: non è che l'italiano non lascia la mancia per mentalità, semmai non è abituato alla mancia obbligatoria, fissata in una determinata percentuale.
Se andiamo al bar, paghiamo il conto e magari lasciamo il resto come mancia al cameriere; se andiamo al centro benessere o dal parrucchiere può capitare di aggiungere qualcosina per il personale che ci ha seguito; in hotel magari lasciamo una mancia a chi ci porta la colazione in camera (che è un extra) o ci accompagna su con le valigie, ma non ci mettiamo a calcolare "allora, il conto è 40 euro, ne devo lasciare altri 6 di mancia".
Non perchè siamo tirchi o particolarmente poveri, ma perchè da noi vigono altre consuetudini e altri sistemi di retribuzione. Io credo che la maggior parte dei passeggeri italiani abbia lasciato e continui a lasciare mance anche sostanziose al cabinista e al cameriere: non si fa il problema del personale che sta ai motori o di quell'altro invisibile semplicemente perchè non tutti siamo informati sulle modalità di retribuzione di tutto l'equipaggio; presumiamo che abbiano il loro stipendio, e non abbiano bisogno del nostro contributo. Diverso è il cameriere che magari per una settimana hai incrociato dieci volte e ti ha riservato un trattamento eccellente o si è distinto per gentilezza.
Personalmente non credo che fino all'introduzione delle quote di servizio obbligatorie in crociera gli americani, i tedeschi e gli inglesi lasciassero mance a profusione per maggiore civiltà e gli unici col braccino corto fossero gli italiani....chiaro però che se la compagnia A permette di stornare 70 o 100 euro a persona la maggior parte dei passeggeri, specie quelli poco avvezzi a questo tipo di vacanza o poco informati sul sistema retributivo degli equipaggi, vedono solo il risparmio e ovviamente ne approfittano.
 
Ultima modifica:
Negli USA è praticamente inconcepibile non lasciare mance.
I tedeschi lo fanno quasi con sboroneria, ma lo fanno.
Mio cognato è svizzero da 9 generazioni ad anche lì la tips è prevista come fee di servizio.

Gli USA sono infatti un paese anglosassone.
In Germania e Svizzera la mancia e' obbligatoria quanto da noi, ossia non lo e'.
 
Gli USA sono infatti un paese anglosassone.
In Germania e Svizzera la mancia e' obbligatoria quanto da noi, ossia non lo e'.

Quindi dire che i paesi anglosassoni siano una piccola quota...
S esistono fee di servizio, e sono segnalati, vanno pagati. Ed in Svizzera sono previsti.
I tedeschi, come negli altri paesi del nord, lo fanno appunto, anche se non è obbligatorio.
 
.....
Personalmente non credo che fino all'introduzione delle quote di servizio obbligatorie in crociera gli americani, i tedeschi e gli inglesi lasciassero mance a profusione per maggiore civiltà e gli unici col braccino corto fossero gli italiani....chiaro però che se la compagnia A permette di stornare 70 o 100 euro a persona la maggior parte dei passeggeri, specie quelli poco avvezzi a questo tipo di vacanza o poco informati sul sistema retributivo degli equipaggi, vedono solo il risparmio e ovviamente ne approfittano.

Non ne sarei certa, di fatto se nel tuo Paese le lasci d'abitudine perchè previsto o culturalmente indicato, lo fai anche al di fuori dei confini geografici.
 
Certo, però un conto è essere abituato a lasciare 20 euro di mancia al cameriere, di tua iniziativa, scegliendo tu l'importo; un altro è calcolare 9/10 euro al giorno per persona da lasciare obbligatoriamente alla compagnia come generica "quota di servizio".
Secondo me è per questo che non se ne esce: da noi in Italia e in tanti altri posti del mondo, la mancia si lascia "alla persona" e può essere di 5, 10, 15 euro o più a seconda del caso, del servizio ricevuto e di quello che posso sborsare.
La quota di servizio che mi ritrovo sul conto alla fine, insieme al pagamento delle escursioni, dell'espresso e della navetta del porto di Marsiglia, è un'altra cosa, una voce di costo a tutti gli effetti che stride con la mancia propriamente detta.
Poi chiaro che se vengo da New York e sono abituato a vedermi l'"additional charge" nella percentuale tot su qualsiasi cosa pago, è diverso.
Ma su una nave da crociera che ospita tante nazionalità, si crea il caos.
E allora, lo dico per la diecimilionesima volta tanto per passare il tempo, perchè poi mica daranno retta a me :) , si includano le q.d.s nel totale dall'inizio e fine dei problemi.
 
Ultima modifica:
Certo, però un conto è essere abituato a lasciare 20 euro di mancia al cameriere, di tua iniziativa, scegliendo tu l'importo; un altro è calcolare 9/10 euro al giorno per persona da lasciare obbligatoriamente alla compagnia come generica "quota di servizio".
Secondo me è per questo che non se ne esce: da noi in Italia e in tanti altri posti del mondo, la mancia si lascia "alla persona" e può essere di 5, 10, 15 euro o più a seconda del caso, del servizio ricevuto e di quello che posso sborsare.
La quota di servizio che mi ritrovo sul conto alla fine, insieme al pagamento delle escursioni, dell'espresso e della navetta del porto di Marsiglia, è un'altra cosa, una voce di costo a tutti gli effetti che stride con la mancia propriamente detta.
Poi chiaro che se vengo da New York e sono abituato a vedermi l'"additional charge" nella percentuale tot su qualsiasi cosa pago, è diverso.
Ma su una nave da crociera che ospita tante nazionalità, si crea il caos.
E allora, lo dico per la diecimilionesima volta tanto per passare il tempo, perchè poi mica daranno retta a me :) , si includano le q.d.s nel totale dall'inizio e fine dei problemi.

Esatto e' proprio questo il punto...ci saranno interessi (ovviamente nascosti) che fan si che le qds non debbano rientrare nel prezzo della crociera.
 
Enrico, il limite "italiano" non è inteso nell'aver o meno un sistema retributivo più equo rispetto a quello anglosassone (la questione sarebbe lunghissima da affrontare), ma piuttosto nell'accettare consuetudini che non siano le proprie. Noi siamo un popolo che ama viaggiare, ma quando siamo in Siberia ci incavoliamo se troviamo un ristorante che ci fa la pasta scotta....

Tendiamo quindi a leggere le altrui realtà sempre con i nostri occhi e rispetto ai nostri canoni...e questo è un limite. Questo TD per certi versi lo dimostra.
Il mondo delle crociere nasce e cresce in un contesto (e in un mercato) internazionale, non solo italiano, e da questo contesto ha ereditato la consuetudine delle mance. Ed una volta venuta meno questa consuetudine per i motivi che ho esposto prima, ha "tamponato" con le qds. Ecco, il limite è il leggere questa evoluzione non partendo dalla storia e dai perchè, ma dal come si è sempre fatto in Italia.

Non ho espresso valutazioni di merito sui vari sistemi. E' vero, come tu dici, che il nostro sistema è sicuramente più "garantista" nei confronti del lavoratore. E questa è buona cosa. Però è anche meno meritocratico, per lo stesso identico motivo. Per cui un cameriere in italia è meno incentivato a dare il meglio di se rispetto ad uno americano, perchè in tasca avrà sempre le stesse monete, anche nel caso in cui sia sgarbato con il cliente. Come vedi, ci sono pro e contro in qualsiasi sistema.

Non concordo con te Enrico sul fatto che le qds non possano rappresentare una leva commerciale (in parte ti hanno già risposto Hermione e BZ). Lo sono per la stessa identica ragione per cui le compagnie tendono a renderle il meno trasparenti possibili (come anche altri aspetti commerciali come ad esempio i "bimbi gratis", sanzionata anche questa dall'AGCOM). Meno si vedono, meno si vuole dare la percezione che possano incidere sul prezzo.
E se vedi qui nel forum, ma in quanti hanno cominciato a scrivere festanti ben due nano-secondi dopo che Msc aveva tolto l'obbligatorietà?
Ti vorrei poi far riflettere su un aspetto: alcune compagnie hanno reso la quota di servizio obbligatoria per gli italiani, ma facoltativa ad esempio per i tedeschi. Secondo te perchè?
 
Ultima modifica:
Enrico, il limite "italiano" non è inteso nell'aver o meno un sistema retributivo più equo rispetto a quello anglosassone (la questione sarebbe lunghissima da affrontare), ma piuttosto nell'accettare consuetudini che non siano le proprie. Noi siamo un popolo che ama viaggiare, ma quando siamo in Siberia ci incavoliamo se troviamo un ristorante che ci fa la pasta scotta....

Tendiamo quindi a leggere le altrui realtà sempre con i nostri occhi e rispetto ai nostri canoni...e questo è un limite. Questo TD per certi versi lo dimostra.
Il mondo delle crociere nasce e cresce in un contesto (e in un mercato) internazionale, non solo italiano, e da questo contesto ha ereditato la consuetudine delle mance. Ed una volta venuta meno questa consuetudine per i motivi che ho esposto prima, ha "tamponato" con le qds. Ecco, il limite è il leggere questa evoluzione non partendo dalla storia e dai perchè, ma dal come si è sempre fatto in Italia.

Non ho espresso valutazioni di merito sui vari sistemi. E' vero, come tu dici, che il nostro sistema è sicuramente più "garantista" nei confronti del lavoratore. E questa è buona cosa. Però è anche meno meritocratico, per lo stesso identico motivo. Per cui un cameriere in italia è meno incentivato a dare il meglio di se rispetto ad uno americano, perchè in tasca avrà sempre le stesse monete, anche nel caso in cui sia sgarbato con il cliente. Come vedi, ci sono pro e contro in qualsiasi sistema.

Non concordo con te Enrico sul fatto che le qds non possano rappresentare una leva commerciale (in parte ti hanno già risposto Hermione e BZ). Lo sono per la stessa identica ragione per cui le compagnie tendono a renderle il meno trasparenti possibili (come anche altri aspetti commerciali come ad esempio i "bimbi gratis", sanzionata anche questa dall'AGCOM). Meno si vedono, meno si vuole dare la percezione che possano incidere sul prezzo.
E se vedi qui nel forum, ma in quanti hanno cominciato a scrivere festanti ben due nano-secondi dopo che Msc aveva tolto l'obbligatorietà?
Ti vorrei poi far riflettere su un aspetto: alcune compagnie hanno reso la quota di servizio obbligatoria per gli italiani, ma facoltativa ad esempio per i tedeschi. Secondo te perchè?

Sulla prima parte salto a pie pari altrimenti non se ne esce piu'[emoji3]
Per i germanici invece....credo sia la stessa ragione che spinge Msc e Costa (credo entrambe) ad offrire l'acqua in caraffa (gratis) agli americani, mosse di mercato...
 
Per i germanici invece....credo sia la stessa ragione che spinge Msc e Costa (credo entrambe) ad offrire l'acqua in caraffa (gratis) agli americani, mosse di mercato...

Cosa intendi per "mossa di mercato" scusa?
Lo sai che se prenoti su Costa Usa hai la possibilità di stornare le quote di servizio?...sai perchè?
Perchè degli americani si "fidano" e sanno che, se chiedono lo storno, è solo per gravi e validi motivi...loro questa politica delle quote di servizio la conoscono, la accettano e non se ne approfittano.
...è questa la realtà...non c'è nulla di nascosto, c'è solo serietà tra le parti.

La nave è una città...ci sono tante persone "nascoste" che lavorano comunque al tuo servizio...dare la mancia solo a chi ti rifà la cabina o a chi ti porta i piatti in tavola significa penalizzare anche chi ti ha lavato l'asciugamano, a chi ti ha stirato le lenzuola o chi ha passato il suo turno chiuso in cucina a pelare e tagliare le patate che poi ti arrivano in tavola con l'arrosto.

Se siete curiosi di vedere a chi vanno le vostre mance fate almeno una volta un' escursione "dietro le quinte" della nave...è a pagamento, ma vi consiglio veramente di farla perchè poi forse smetterete di pensare ai complotti...
 
Cosa intendi per "mossa di mercato" scusa?
Lo sai che se prenoti su Costa Usa hai la possibilità di stornare le quote di servizio?...sai perchè?
Perchè degli americani si "fidano" e sanno che, se chiedono lo storno, è solo per gravi e validi motivi...loro questa politica delle quote di servizio la conoscono, la accettano e non se ne approfittano.
...è questa la realtà...non c'è nulla di nascosto, c'è solo serietà tra le parti.

La nave è una città...ci sono tante persone "nascoste" che lavorano comunque al tuo servizio...dare la mancia solo a chi ti rifà la cabina o a chi ti porta i piatti in tavola significa penalizzare anche chi ti ha lavato l'asciugamano, a chi ti ha stirato le lenzuola o chi ha passato il suo turno chiuso in cucina a pelare e tagliare le patate che poi ti arrivano in tavola con l'arrosto.

Se siete curiosi di vedere a chi vanno le vostre mance fate almeno una volta un' escursione "dietro le quinte" della nave...è a pagamento, ma vi consiglio veramente di farla perchè poi forse smetterete di pensare ai complotti...

Concordo sulla "crociera nascosta" che è a tutti gli effetti un mondo di cui spesso, per motivi diversi, tendiamo a dimenticarci: vuoi perchè in vacanza non ti va di pensare al politically correct, vuoi perchè hai bisogno di riposarti e staccare e giustamente pensi a tutto tranne che ai diritti sociali.
Ma non credo che nessuno pensi ad alcun complotto.
La mia posizione è piuttosto quella di chi considera che ultimamente Costa sta veramente grattando un po' il fondo della pentola, offrendo a prezzi sostanzialmente uguali se non superiori ad altre compagnie di pari target, servizi via via meno attenti ed efficienti.
Io credo che pochi si sarebbero lamentati, diciamo, 8-10 anni fa del servizio e delle quote corrispondenti. Ma oggi?
 
Costa quote di servizio 2015

Costa quote di servizio 2015

Cosa intendi per "mossa di mercato" scusa?
Lo sai che se prenoti su Costa Usa hai la possibilità di stornare le quote di servizio?...sai perchè?
Perchè degli americani si "fidano" e sanno che, se chiedono lo storno, è solo per gravi e validi motivi...loro questa politica delle quote di servizio la conoscono, la accettano e non se ne approfittano.
...è questa la realtà...non c'è nulla di nascosto, c'è solo serietà tra le parti.

La nave è una città...ci sono tante persone "nascoste" che lavorano comunque al tuo servizio...dare la mancia solo a chi ti rifà la cabina o a chi ti porta i piatti in tavola significa penalizzare anche chi ti ha lavato l'asciugamano, a chi ti ha stirato le lenzuola o chi ha passato il suo turno chiuso in cucina a pelare e tagliare le patate che poi ti arrivano in tavola con l'arrosto.

Se siete curiosi di vedere a chi vanno le vostre mance fate almeno una volta un' escursione "dietro le quinte" della nave...è a pagamento, ma vi consiglio veramente di farla perchè poi forse smetterete di pensare ai complotti...

Non c'e' nessun gombloddo.
Gli americani non accetterebbero mai una mancia obbligatoria senza possibilita' di storno, proprio per la loro cultura, la stessa cultura che rende inconcepibile pagare l'acqua naturale a tavola.
Non e' nessuna benevolenza o "fiducia" della compagnia, e' praticamente un "obbligo" per stare sul mercato. L'aspetto acqua e' stato ampiamente affrontato in altri 3d....
Sul discorso "dietro le quinte" (lasciamo perdere il costo a cui viene venduto il tour...)non condivido, gli stessi americani non vanno certo in cucina a dispensare mance a tutto il personale di un ristorante.
Ma ripeto, anche per questo motivo, non apprezzo il sistema mance e preferireri che qualsiasi costo fosse incluso obbligatoriamente nel prezzo della crociera.
 
Ultima modifica:
Ma non credo che nessuno pensi ad alcun complotto.

Magari non tu...ma al "complotto" qui ci ha pensato più di una persona...e ciclicamente il problema torna a galla.
Sul discorso "qualità" del servizio entrano in gioco troppe variabili...il problema comunque l'hanno creato i crocieristi...a forza di stornare le quote, anche quando erano sacrosante e meritate, adesso ci ritroviamo a doverle pagare anche quando non siamo soddisfatti del servizio.

Della serie: per colpa di qualcuno ci rimettono tutti...
 
La mia posizione è "intermedia". Vero che molti passeggeri, italiani e non, non lascerebbero un euro di mancia nemmeno se venissero accolti col tappeto rosso. Vero che molti connazionali pretendono l'espresso "come a casa" e le tagliatelle di nonna Pina anche nel deserto o nelle foreste amazzoniche. D'altra parte è anche vero che ci sono mille stranieri che fanno causa anche se il cameriere porta la pietanza con cinque minuti di ritardo o si lamentano perchè vorrebbero che si parlasse solo inglese o che gli spettacoli fossero tutti come quelli del paese di provenienza.
Però su tante cose le compagnie "ci marciano". Com'è che per il "malcostume" di non lasciare mance corrono ai ripari, e per far rispettare un minimo di dress code o di educazione (leggi passeggeri che occupano le sdraio tutto il giorno o lasciano i bimbi a sguazzare per una settimana negli idromassaggi) non muovono un dito? C'è un pò di incoerenza. Possibile che nello stesso ristorante all'americano si porti l'acqua in caraffa e l'italiano invece è obbligato a pagare la minerale o a fare il pacchetto? Non diamo sempre la colpa ai passeggeri: alcuni a volte si comportano in modo deprecabile, ma in qualche caso sono anche le compagnie che hanno cadute di stile per me ingiustificate. Perchè la stessa crociera costa 1000 euro per un italiano e 700 per un tedesco? Ok la concorrenza, ok la legge della domanda e dell'offerta....ma un minimo di equilibrio ci vorrebbe. I prezzi a volte non seguono logica alcuna....che senso ha cercare di vendermi una crociera che vale 1200 euro a 1800 di listino perchè "è quella di agosto" e poi svendermela col prezzaccio da fiera? Che senso ha permettermi di stornare le quote e poi aumentarle di anno in anno? O di tenere basso il listino e aumentare gli extra a livelli stellari? Nel breve periodo può funzionare, alla lunga no. Tutte le compagnie hanno un target di riferimento, tutte devono venire incontro agli usi e costumi dei diversi livelli di utenza, tutte devono guadagnare e riempire le navi, ok.
Questo però, a mio parere, non deve legittimare la poca trasparenza relativa alle quote, o le oscillazioni impazzite dei prezzi, o le "discriminazioni razziali" (esagerazione voluta :) ) a bordo. E non per voler difendere le compagnie italiane o gli italiani in genere, ma mi pare che anche su Royal ci siano stati i ristoranti disertati l'ultima sera in massa per non dare mance; su NCL la corsa allo storno selvaggio...e non sono compagnie prese d'assalto dai passeggeri italiani. Io accetto le quote di servizio come allineamento a un sistema di retribuzione internazionale, ma giudico obbligatoria la trasparenza in merito: non mi interessa a chi vanno a finire (sono affari della compagnia), mi importa non avere sorprese come consumatore. In linea generale, io sarei per la via di mezzo: prezzi più controllati e non da mercante in fiera (ok il last minute e le promozioni, meno le variazioni senza capo nè coda che ti ritrovi da una settimana all'altra); extra con ricarichi ragionevoli che spingano il cliente a consumare ma senza farlo sentire un pollo da spennare, quote di servizio meno care ma obbligatorie per tutti e ben visibili al momento della prenotazione. Esempio a caso: se i prezzi delle bevande fossero un pò più bassi, ci sarebbero molti meno "astemi" a bordo; se le navette non costassero cinque volte il prezzo "normale" ci sarebbero meno "fai da te"; se le quote di servizio fossero più basse ma obbligatorie (e magari adeguate anche alla cabina o al servizio che si sceglie, è impensabile che in certi periodi le quote costino quanto due giorni a bordo) ci sarebbero meno richieste di storno ingiustificato e magari più consumi a bordo.
Poi io sono l'ultima degli ultimi quanto a competenze di marketing e di strategie commerciali...esprimo semplici considerazioni da utente che finora ha viaggiato con quattro compagnie diverse, paga le quote di servizio e apprezza la crociera in quanto tale scegliendo di volta in volta la compagnia e le proposte più vicine alle sue esigenze del momento.
 
Quindi dire che i paesi anglosassoni siano una piccola quota...
S esistono fee di servizio, e sono segnalati, vanno pagati. Ed in Svizzera sono previsti.
I tedeschi, come negli altri paesi del nord, lo fanno appunto, anche se non è obbligatorio.

Oltre ai paesi da te citati aggiungo anche l'Austria la mancia NON è prevista, ma la lasciano sempre.
 
Hermione, hai allargato il discorso, e su tanti aspetti da te toccati con me sfondi una porta aperta.
Ribadisco quelli che per me sono capisaldi f ondamentali: totale trasparenza sui servizi che si troveranno a bordo, qds e pagamenti vari non solo sul sito ma sul contratto. La questione non tocca solo Costa.
Ed è vero che non sempre è colpa del crocierista.... ma sono anche le compagnie che spesso ci marciano.
In un contesto di mercato sempre più competitivo, la direzione che si prenderà sarà quella già intrapresa anni fa dalle compagnie telefoniche : novemila piani tariffari differenti in modo da non permettere al cliente la comparazione tra gli operatori. Vi dice qualcosa il nuovo sistema di pricing di Costa? Ha lo stesso scopo.
Ed il favorire il cambio di utenza e sim mantenendo il numero e con maggiori vantaggi. Vi dice qualcosa la politica di Msc sul riconoscimento dei punti dei club delle compagnie concorrenti?
Sono films già visti... più e più volte. Pur essendo cose lecite intendiamoci.
A me non interessa che le quote vengano incluse nel prezzo. Per me la cosa più importante è che il loro fine, l'importo e le modalità di pagamento siano scritti a caratteri cubitali proprio di fianco al totale da pagare per la quota crociera. Fine.
Ed oggi non è propriamente cosi.
 
Ultima modifica:
Personalmente ho stornato le mance solo in occasione, nella crociera dello scorso agosto e solo per mia figlia di sette mesi. Ci furono varie problematiche, dal cambio di itinerario a pochi giorni dalla partenza, agli oltre 800€ a cui é stata tariffata in cabina.
Tra poco partirò con Msc, e stavolta stornerò in todo le mance di tutti e tre, poiché mi obbligano a portarmi il lettino da campeggio da casa e mai nella mia vita avrei pensato di dovermi portare un letto per andare in un albergo o nave da crociera che dir si voglia, prenotando quasi 4 mesi prima.
Mi dispiace per chi lavora in nave, dove le lascerò di persona a chi se lo meriterà come ho sempre fatto anche negli altri miei viaggi.
Trovo ingiusto a livello di compagnie la tariffazione a seconda del sito da dove si prenota, dell'acqua gratis a seconda della nazionalità, e di tutte le discriminazioni che stanno mettendo in atto, Costa in primis.
Per ora ho annullato la crociera che avevo in programma con lei ai caraibi lo scorso febbraio e prenotato per quest'anno con altre compagnie.
Vediamo in futuro se mi tornerà la voglia o meno di tornare a navigare con loro...
 
Beh certo: doversi portare il lettino da campeggio per la bambina da casa e poi dover aggiungere 100 euro di quote di servizio anche per lei metterebbe in difficoltà anche me, se non altro a livello psicologico.
Ma adesso qualcuno ti dirà: sì, però così penalizzi quello che cucina, lava, stira, sta in sala macchine eccetera. Il punto è questo.
Si chiede ai crocieristi di farsi carico loro, anche se in minima parte, della retribuzione degli equipaggi proprio in un periodo non solo di crisi economica generale, ma anche di "massificazione" estrema del prodotto crociera, in cui certi servizi non possono più esistere perchè sono cambiati il target, il raggio di mercato, e le stesse esigenze delle compagnie che ora hanno mega navi da riempire tutto l'anno, più concorrenza interna, e da una parte non possono praticare prezzi da "luxury" e far viaggiare le navi mezze vuote, dall'altra non possono, con le tariffe di oggi, mantenere il livello e le "coccole al cliente" di quindici anni fa.
Se aggiungiamo che ora c'è internet, che la crociera non è più una vacanza esclusiva per pochi privilegiati e che non ci vuole nulla a fare confronti tra le diverse compagnie, visto che tutti ormai abbiamo qualche parente, amico o conoscente che qualche crociera l'ha fatta e che ci informa, e che on line si trovano recensioni su tutto e tutti, la situazione si presenta davvero ingarbugliata.
E se è vero che le tariffe di oggi, anche in alta stagione, sono decisamente più abbordabili che in passato, è anche vero che non viaggiamo tutti a 400 euro tutto l'anno, tutti in interna e tutti in last minute. E che spesso, per la stessa crociera nella stessa data, c'è chi ha pagato 2000 euro e chi 500, ma tutti si beccano le stesse identiche cose, dalla ristorazione alla vivibilità della nave, all'efficienza dell'help desk all'organizzazione generale.
Niente di più facile che un cliente che spende una cifra elevata, che magari fa tre crociere all'anno, sceglie anche l'all inclusive o prende tutte le escursioni con la compagnia, possa decidere di non pagare le quote, quando ciò gli è consentito, perchè rileva che a parer suo il servizio ricevuto non è all'altezza del prezzo pagato. Ci rimette sicuramente il lavoratore, e non la dirigenza Costa, MSC o Royal, ma di fatto è difficile pretendere che tutti i clienti approfondiscano o "metabolizzino" questioni che in teoria gli non interessano (equità del sistema di retribuzione, mance, integrazioni dello stipendio base) proprio quando il livello generale del servizio scende.
E' un pò il cane che si morde la coda.
 
Hermione, Max .
Vi leggo molto interessata . Non vi quoto x non intasare il 3D ma condivido pienamente i vs ragionamenti.
Non mi sono mai fatta stornare le Qs mai lo farò perché sono consapevole che farlo va a danneggiare i lavoratori . Per me andrebbero rese obbligatorie sempre da tutte le compagnie. Meglio ancora se incluse nel prezzo di crociera e comunque chiaro e ben evidenziato quando fai un preventivo o prenoti
 
Oltre alla poca trasparenza nel contratto, nel sito e nel catalogo pero'...io rilevo anche una scarsa trasparenza, specialmente per la nostra cultura, su cosa siano le qds, sul perche' vengano chiamate cosi' e non ad esempio mance. Sono quindi mance...o no? Vanno davvero ai lavoratori....o no? E se si a quali?
Anche questo "mistero" che avvolge direi ogni aspetto delle qds le rende un odioso balzello per i passeggeri.
Tanti passeggeri (secondo me la maggior parte) credo richiedano lo storno perche' son convinti che quella "tassa" vada alla fine nelle casse (gia' gonfie) della compagnia, e non si possono biasimare perche' nessuno spiega appunto cosa siano.
Non esiste (restiamo in Italia) in nessun altro settore l'applicazione delle qds quindi le persone non le conoscono e anzi diffidano dalla loro applicazione.
La trasparenza servirebbe, oltre ad adempiere ad obblighi di legge, anche a far capire al cliente pagante cosa sta pagando!
Per tutto quanto sopra esposto...io non ho assolutamente la certezza che le qds vadano ai lavoratori (ho piu' valide ragione semmai per ipotizzare il contrario), altrimenti non vedo perche' le Compagnie non debbano dichiararlo esplicitamente in modo pubblico, evidentemente proprio cosi' non e'.
 
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