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Costa Favolosa: Transatlantica 2013 Santos - Savona

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Sicuramente Deliziosa, hai ragione, ma c´é qualcosa di molto importante....
Mi spingo fino al caso estremo in cui applicare questo tipo di principio (non oggettivo ed universale) alla sola Italia porterebbe a quell'antipatica guerra campanilistica frutto di una mentalità che io ritengo estremamente "provinciale" e "limitata" a cui ogni tanto assistiamo, e che porta spesso a dire "io sono meglio di te".
Un saluto.

Esatto e perfetto .... infatti da ieri sto dicendo che questa discussione è totalmente inutile :D
E' una gara tra tifo il Brasil o tifo per la Cappella Sistina e non ha proprio nessun senso !!!!
Ieri ho usato una frase latina ... che poi Uno mi ha bacchettato in MP :D
Ma solo perchè è molto saggia ..... e loro erano molto più saggi di noi ..... i gusti rimangono quelli che sono .... le gare non ci servono :)
Tutti i popoli della terra sono belli e tutti hanno molto da dare .... ci sono solo alcune persone che non li sanno apprezzare .... e pazienza .... chi perde sono solo quelle persone ... che non riescono a godere di tutte le bellezze del mondo.
Un saluto
 
Si...vero Lorena..ed anche io ti voglio bene...:D....e voglio bene anche a Tano...
Ma quando si parla di un popolo sottolineando la sua "pochezza" culturale e di "tradizione" (e quindi implicitamente con atteggiamento "superiore")...e riducendo tutto ad una "lista" ...credo che la cosa vada oltre un mero fatto di "gusto"......
Ecco perchè ho scritto quel post.
Che poi, per certi versi, è anche il succo di un post tuo che ho condiviso.
Poi per carità, è una mia opinione.
 
Si...vero Lorena..ed anche io ti voglio bene...:D....e voglio bene anche a Tano...
Ma quando si parla di un popolo sottolineando la sua "pochezza" culturale e di "tradizione" (e quindi implicitamente con atteggiamento "superiore")...e riducendo tutto ad una "lista" ...credo che la cosa vada oltre un mero fatto di "gusto"......
Ecco perchè ho scritto quel post.
Che poi, per certi versi, è anche il succo di un post tuo che ho condiviso.
Poi per carità, è una mia opinione.

Si certo sono d'accordo :D
Ma poi pochezza solo perchè manca la Cappella Sistina o un consistente numero di Chiese antiche .... vabbè :D
Più che offendermi ... a me fa un pò ridere :D
Come ho detto prima il parere sulla Sardegna sarebbe stato più o meno identico.
E la conosci ... quindi puoi capirlo bene :D
 
Tano, ti prego, non scusarti, non c'è bisogno.
Appena lo avremo terminato decideremo se postarlo o meno. Sia chiaro che comunque non vuole esprimere giudizi oggettivi ma solo soggettivi su quello che abbiamo visto e sentito in questo viaggio: la "verità" non l'ho mai avuta in mano e per cui non la voglio "regalare" a nessuno. Per me viaggiare è scoprire cosa c'è fuori da casa mia e non vedere se quello che c'è è meglio o peggio. Purtroppo viaggiare costa sempre di più e non mi posso permettere di vedere tutte quelle parti del mondo che mi piacerebbe, ma quando posso ci provo e cerco, cerchiamo, di godere non solo dei posti ma anche della gente e di quello che ti trasmettono. Se mi fermassi alla bellezza di ciò che devo andare a vedere, risparmierei i soldi, mi farei la piscina in casa, e mi circonderei di tutto quello che mi piace. Ma viaggiare non lo intendiamo cosi: bello o brutto, ci piace vedere cosa c'è fuori dalla finestra del nostro piccolo mondo, anche se, permettimi un po' di innamorato campanilismo, la mia terra è molto bella e non avrei "bisogno" di vedere altro. La bellezza credo sia ovunque e vorrei vedere questo ovunque :)
Raffaele
 
Lo capisco bene Lorena....lo capisco da "viaggiatore"..e lo capisco da sardo...
Ed anzi, ti dirò, più che da sardo, lo capisco da "barbaricino"...ed in quanto tale...mi sento molto "brasiliano"....:D
E ne vado anche orgoglioso....pensa te!! :D

Ciao!

Per me viaggiare è scoprire cosa c'è fuori da casa mia e non vedere se quello che c'è è meglio o peggio.

Bella frase.
 
Ultima modifica da un moderatore:
Cara Ritanna ieri Unochenaviga mi ha fatto ricordare i miei tempi da giovane e Roberto Carlos faceva strage a Buenos Aires. Ricordo anche essere andato credo la Teatro Rex a vedere uno suo spettacolo. Un grande !!!

Un saluto.

Giusto!!! qui in Italia quei versi ce li ha fatti apprezzare Endrigo...però!! ;)

Anche io proporrei di spostare la nostra discussione in un altro thread.....per rispetto di Gandalf....Nadima....Patty ecc....e a loro lasciare lo spazio "vuoto" per farci godere del "vero loro diario"!!!! anzi.......scusateci ragazzi, se potete!!!!! [smilie=amicici_03[:
 
@Gandalf
Il thread è andato molto fuori tema , io sarei propenso alla cancellazione degli interventi OT compreso il mio.
D'altro canto ritengo sia giusto, visto che situazioni del genere si creano in molti diari, lasciare le cose come si trovano.
La decisione è tua.
Se vuoi che io o qualche altro moderatore cancelli gli interventi superflui, non ci sono problemi, verrà fatto al più presto.
In caso contrario, se conserviamo gli interventi fatti , prego tutti gli utenti di rispettare il diario di Gandalf e di attenersi allo stesso evitando di andare OT.
Saluti
 
Ciao Leo,
ti ringrazio per l'intervento.
Per me può anche rimanere tutto cosi com'è ma mi piacerebbe, non per me, ma per rispetto di chiunque qua esprime un parere su cosa gli è piaciuto o no, che si evitino interventi del tipo: io non capisco come si fa a dire che...............
Penso sia intelligente pensare che i gusti siano diversi e le sensibilità diverse per cui quello che a uno piace ad un altro può non piacere ma il discorso credo debba finire li senza paragoni o altro.
Vedete voi cosa fare....... so che le opinioni che esprimeremo nel diario non troveranno solo condivisione ma anche critiche e va bene: mi auspico solo il rispetto di cui parlavi.
Grazie mille
Raffaele
 
Tano, ti prego, non scusarti, non c'è bisogno.
Appena lo avremo terminato decideremo se postarlo o meno. Sia chiaro che comunque non vuole esprimere giudizi oggettivi ma solo soggettivi su quello che abbiamo visto e sentito in questo viaggio : la "verità" non l'ho mai avuta in mano e per cui non la voglio "regalare" a nessuno. ....cut
Raffaele

Dopo non intervengo più ( a meno che mi sia esplicitamente richiesto... :D )

Io non ho fatto niente di diverso rispetto alla frase evidenziata e nonostante il continuo ricorso a frasi del tipo " beh, alla fine ognuno la può pensare come vuole", molti hanno trovato da ridire sul fatto che il Brasile A ME ha detto poco anche se io NON HO MAI CHIESTO A NESSUNO DI CONDIVIDERE LE MIE OPINIONI.

Anzi , al contrario,sono i più che continuano a dire che sono io a non capire, che non ho sensibilità, che perdo il piacere di cose belle....

Dio ci guardi da chi ha manifeste intenzioni di censura....:D :D

Cordialità

Carlo

CHIEDO SCUSA SE HO MALE INTERPRETATO LO SPIRITO DEL 3D: CIOE' CHE AVRREBBE DOVUTO ESSERE STATO UN DIARIO SOLO DI CHI HA APERTO IL TOPIC. HO IMMAGINATO CHE AVREBBERO POTUTI ESSERE OSPITATI TUTTI I DIARII DI QUELLA CROCIERA.
 
Ciao Carlo,
mi dispiace risponderti perchè credevo di aver chiarito la mia posizione ma mi sembra che non hai capito,anzi, ad essere sincero mi sembra che non vuoi capire, per cui cercherò di essere più chiaro ancora.
Prima di tutto credo, nonostante non abbia frequentato le "scuole alte", di saper parlare e scrivere l'italiano in maniera sufficientemente chiara e la frase :"Lo spazio è aperto, ovviamente, a tutti gli amici del forum che hanno viaggiato con noi e vogliono postare le loro esperienze." non mi sembra indichi che lo spazio sia solo riservato a me che ho aperto il topic.
Seconda cosa:
la frase "Premesso che ciascuna vacanza , sopratutto sul mare, è sempre un piacere, io ( ero a bordo alla transatlantica in questione)desidererei porre alcuni limiti all'entusiasmo con il quale è stato accolto il [LIVE] su questa crociera ed esporne alcuni limiti sostanziali." credo te la potessi risparmiare perchè credo che non spetti a te mettere nessun limite all'entusiasmo di chicchessia, sicuramente non al mio.
Terza cosa:
quando tu scrivi "Indubbiamente il Brasile può essere considerato bello, sopratutto da parte dei brasiliani, ma se si escludono alcune bellezze naturali che nel mondo intero NON HANNO EGUALI , tutto il resto ...." stai sminuendo quello che altri visitatori, anche non brasiliani, hanno apprezzato, e soprattutto, col termine beatificazione a cui accenni nei successivi capoversi, sei parecchio ironico, e secondo me parecchio fuori luogo, ma mi sembra che il mio sentore di ironia fuori luogo sia stato notato da più di una persona, anche se questo non vuole dire che sia giusto.
Tra l'altro parli di pensare di avere il diritto di scrivere il tuo diario o postare le tue esperienze e hai ragione ma, come ti ho già detto, io il tuo diario, nonostante fossi stato molto chiaro che chiunque potesse postarlo, non l'ho mai letto quindi credo sia abbastanza inutile chiedere scusa per aver male interpretato: avevi interpretato benissimo ma non hai fatto nulla di quanto avevi interpretato ma hai solo detto che il servizio ristorante era scarso, che le cabine erano ampie e pulite e che hai ritrovato un orecchino. Sarò molto lieto di leggere anche il tuo diario, quando lo vorrai scrivere, se lo vorrai scrivere, ma mi piacerebbe che frenassi i tuoi entusiasmi e non i miei (perchè di mamma ne ho solo una) e soprattutto lasciassi anche a me, non brasiliano, non spagnolo, non marocchino, non francese, la possibilità di considerare bello il paese che più mi piace; io lascerò a te quella di considerare pessimo ciò che vorrai, sempre senza frenare l'entusiasmo di nessuno, sempre e comunque senza frenare il mio.

Con estrema cordialità
Raffaele

Dopo non intervengo più ( a meno che mi sia esplicitamente richiesto... :D )

Io non ho fatto niente di diverso rispetto alla frase evidenziata e nonostante il continuo ricorso a frasi del tipo " beh, alla fine ognuno la può pensare come vuole", molti hanno trovato da ridire sul fatto che il Brasile A ME ha detto poco anche se io NON HO MAI CHIESTO A NESSUNO DI CONDIVIDERE LE MIE OPINIONI.

Anzi , al contrario,sono i più che continuano a dire che sono io a non capire, che non ho sensibilità, che perdo il piacere di cose belle....

Dio ci guardi da chi ha manifeste intenzioni di censura....:D :D

Cordialità

Carlo

CHIEDO SCUSA SE HO MALE INTERPRETATO LO SPIRITO DEL 3D: CIOE' CHE AVRREBBE DOVUTO ESSERE STATO UN DIARIO SOLO DI CHI HA APERTO IL TOPIC. HO IMMAGINATO CHE AVREBBERO POTUTI ESSERE OSPITATI TUTTI I DIARII DI QUELLA CROCIERA.
 
Benissimo...visto che tutti noi, compreso il "legittimo proprietario" del diario, abbiamo espresso la nostra opinione..e l'abbiamo fatto senza tanti giri di parole...proporrei finalmente di rilassarci....sfornare i pop-corn...e goderci foto e descrizioni di questa bella esperienza che Gandalf & Company hanno vissuto...
Gandalf, pendiamo tutti dalle tue labbra...ma soprattutto... dalle tue dita!!
Rendici partecipi di questa transatlantica (che è sempre una tipologia di crociera unica e particolare)...senza fretta...con i tuoi tempi... noi siamo qui..:D !!

Un salutone
 
Ok Felix, aspetta ancora qualche giorno che lo sistemiamo per bene.
Per me, però, patatine :)
E qualcosa da bere per buttarle giù

Relax sempre

Ciao ciao
 
Bene, mi pare sia tutto chiarito...procediamo con il diario. ;)

Solo una precisazione: i commenti degli altri utenti del forum sono bene accetti , come anche le critiche e le domande.
La cosa più importante è non uscire fuori tema....nel caso si crei un'argomento interessante è opportuno proporlo nella sezione off topic dove si può affrontare tranquillamente senza interagire con il diario di nessuno.

Buona prosecuzione
 
Eccolo qui, il diario di questo meraviglioso viaggio che ci ha portato a conoscere il fantastico Brasile e la meravigliosa voglia di vivere dei suoi abitanti e che ci ha portato a toccare entrambi i tropici, attraversando l’equatore prima in aereo e dopo in nave.
Quello che leggerete sono solamente le nostre esperienze e le nostre opinioni su quello che abbiamo visto e vissuto e non vuole essere assolutamente una sentenza o un giudizio.
Abbiamo passato tre settimane meravigliose, a terra come a bordo; abbiamo conosciuto splendide persone, anche qui sia a terra che a bordo, e incontrato lavoratori e uomini che si son impegnati perché il nostro viaggio fosse speciale. Mi permetto di dire, però, e so già che susciterò l’ira o perlomeno la disapprovazione di tanti, che Costa Crociere, intesa come società e organizzazione, è stata una grande delusione.
A partire dal volo verso il Brasile, passando per i trasferimenti al porto di partenza, all’organizzazione spesso deficitaria a bordo e finendo con lo sbarco, per noi, a Marsiglia, gli episodi in cui questa gloriosa società ci ha dimostrato che l’antico splendore sta diventando solo un ricordo sono stati tanti, troppi.
Non sto a tediarvi con quello che ci è successo: chi ha viaggiato con noi sa di cosa parlo e con i ragazzi del forum incontrati a bordo c’è stata occasione per parlarne nel particolare, ma vi assicuro che l’unica cosa che, forse, è rimasta della “vecchia” Costa italiana è la estrema cortesia dei cabinisti e del personale, non tutto comunque, dei vari ristoranti, la disponibilità e professionalità dei componenti la sicurezza e degli ufficiali addetti al controllo, ma l’organizzazione e il nuovo modo “tutto americano” di intendere l’efficienza a bordo stanno creando un bel problema a chi ci lavora (spesso è capitato di sentire il personale lamentarsi della nuova proprietà) e ai passeggeri che affrontano questo tipo di viaggio pensando alla pubblicità in cui si vede la gente sognare e piangere quando scende dalla nave.
Sicuramente faremo altre crociere ma non so davvero se le rifaremo a bordo delle navi Costa perché stavolta hanno esagerato davvero: l’altra volta ci avevano tenuto “solo” 36 ore senza acqua calda in cabina ma, forse per deformazione professionale visto che sono un “tecnico”, avevo voluto superare il problema senza troppe polemiche ma questa volta di tecnico non c’era nulla: basta solo voler fare le cose davvero bene e non solo per intascare denari.
La nave sta diventando molto più di prima solo un posto dove spillare soldi ai passeggeri: acquistare qualunque cosa può trasformarsi in un salasso clamoroso. Il centro benessere, ormai completamente in mano a terzi, è composto da persone spesso arroganti, che trattano i passeggeri come dei rifiuti umani che senza le loro mirabolanti cure non riuscirà mai a trasformarsi in un essere umano accettabile dalla società, i fotografi chiedono cifre fuori da ogni logica per delle foto normalissime, nemmeno fossero scattate da David Seymour, e già da una settimana prima di sbarcare capitava sentirsi rispondere dai baristi che il prodotto che si desiderava era terminata, anche se fosse solo un succo alla pesca per il bambino.
Ora basta, però! Sappiate solo che abbiamo passato 20 giorni comunque fantastici, durante i quali abbiamo soprattutto conosciuto belle persone e visitato posti spettacolari e questo è quello che ci porteremo dietro per sempre.
Se avete la possibilità non esitate a fare un viaggio simile perché ne vale davvero la pena.
Per finire, last but not least, un grazie, di cuore, a chi questo viaggio ha contribuito a renderlo speciale:
Michele, Marta e Stefano, e allo steward di Alitalia di Cheremule incontrato sul volo Roma-San Paolo per averci fatto sentire un pezzo di Sardegna anche in questo viaggio;
Patrizia e Marco, per le chiacchierate e la compagnia e perché la classe non è acqua e anche un gesto che può sembrare insignificante dimostra che voi ne avete (grazie anche da mia suocera  );
a Raffy, Thaìs, Jennifer, Ortiz, Beatriz, Rony, Renata, Malcolm, il sig. Carletti, Otton e agli altri ragazzi del personale di cui non ricordo il nome e che hanno fatto tanto per farci sentire a casa e hanno coccolato la nostra piccola peste per tutto il viaggio;
a Paolo e Magna perché……perché……perché c’eravate e perché abbiamo passato 20 splendidi giorni con voi, grazie di cuore e “è stato davvero un gran piacere”.

4 Marzo 2013: si parte!

Di buon ora siamo in aeroporto per poter fare il check-in anche per il Brasile visto che voliamo sempre con Alitalia.
In attesa dell’apertura dei terminali ci fermiamo al bar per un veloce, e caro, spuntino. Non ci importa nulla, però, nel del gusto del nostro cibo nel del suo costo: il Brasile ci attende e ciò ci fa dimenticare tutto.
Dopo un po’ di panico per aver pensato di aver dimenticato i passaporti a casa, ci avviciniamo al check-in e scopriamo che nel volo Fiumicino -San Paolo Alitalia ha pensato bene di non farci sedere in sedili attigui ma ci ha sparsi un po’ per l’aereo come le capitava. Ovviamente Costa non pensa a queste cose e lascia fare alla compagnia di bandiera nel più classico degli scaricabarili all’italiana, peccato, però, che stiamo viaggiando con un bimbo di 3 anni (voto a Costa e ad Alitalia: 0).
Il buon dipendente di Alitalia si rammarica per il disguido ma ci dice che non può fare nulla e di rivolgerci alla responsabile di cabina del volo intercontinentale e chiedere a lei di risolvere la grana: perfetto! Da qui avremmo dovuto capire cosa ci avrebbe atteso a bordo della nave…..
Terminate le pratiche burocratiche ci imbarchiamo e dopo un’oretta di volo tranquillo giungiamo a Fiumicino che sono le 16:15.
Lì, visto che il tempo a disposizione non manca (partiremo alle 22:05), ci avviciniamo comunque al nastro bagagli per verificare che ad Alitalia non sia venuta la geniale idea di sbarcarci i bagagli invece che imbarcarli direttamente sul Roma - São Paulo. Le nostre valigie non si vedono per cui, speranzosi saranno sull’altro volo, cerchiamo un posto dove passare il nostro pomeriggio in aeroporto.
Facciamo un salto in un Alitalia-point e chiediamo ad un gentilissimo operatore se può risolvere la grana dei posti in aereo e con molta, gradita, sorpresa riesce a sistemarci vicino senza molti problemi: grazie e chapeau (voto all’operatore di Alitalia e alla sua responsabile:10; voto ad Alitalia e Costa: sempre 0).
Tra uno spuntino ,un’occhiata alla vetrina dei negozi e la richiesta di un autografo al “grande” Paolino DiCanio, si fanno le 20 per cui ci prepariamo alle ultime formalità prima dell’imbarco.
L’attesa è tanta, la paura per un volo cosi lungo pure, ma finalmente ci siamo.
Saliti a bordo ci rendiamo conto che l’aereo sarà pieno come un uovo e i sedili non saranno tanto comodi; della compagnia di alcuni passeggeri non ne parliamo: purtroppo abbiamo a che fare con una donnina francese che farei volare volentieri fuori dal finestrino da quanto è cafona e scortese e invece me la dovrò vedere davanti anche in crociera……mi rilasso (!?) guardando “Taken 2:la vendetta” e, forse per la tentazione di emulare il protagonista del film menando la francese, non riesco a chiudere occhio. Meno male che almeno il pargolo e, in parte, la mia dolce metà riescono a riposare.
Dopo 12, infinite, scomode ore di volo, un pasto simile più al rancio dei detenuti a Guantanamo e dei bagni più a misura di Hobbit che di uomo, giungiamo a São Paulo, non prima di aver salutato uno degli steward di bordo che scopriamo con piacere essere sardo come noi.
Arrivati a São Paulo parte subito la caccia alle valigie e, probabilmente perché imbarcate tra le prime a Roma, la ricerca ci fa un po’ penare: le recupereremo solo dopo 45 minuti di lunga attesa.
Proviamo a prelevare un po’ di Reais ma il bancomat mi dice picche perché intelligentemente non mi sono preoccupato di verificare che potesse essere usato nei circuiti extra europei per cui provo a cambiare un po’ di contante ma il cambio è sanguinoso: 1€=2,1 Reais (a Roma era meglio 1:2,22). Proverò a cambiare gli euro in qualche negozio a Rio (penso io) e mai decisione fu più sbagliata….mi spenneranno peggio che in aeroporto. (consiglio: cambiate i vostri euro nei numerosi punti di cambio che si trovano nelle varie città brasiliane, meglio ancora nelle agenzie di viaggio che hanno i tassi di cambio tra i migliori 1€=2,5 Reais)
Cerchiamo, quindi, la guida Costa e, trovatala, attendiamo tutti gli altri passeggeri per poterci, finalmente, accomodare in autobus, speranzosi che il viaggio verso la nave sia ormai alla sua conclusione.
Invece, inizierà subito quella che la guida italo-brasiliana, con una geniale trovata ironica, ribattezzerà la nostra Costa Calorica: veniamo portati al Ceasar Hotel per una frugale (?) colazione e iniziamo cosi a mettere subito su un po’ di peso.
Dopo la ricca colazione saliamo di nuovo a bordo e iniziamo un interessante tour nella città di São Paulo che troviamo caotica, molto “verde”, di quel verde che credo solo in Brasile puoi trovare, e nel complesso molto affascinante. Ci affascina soprattutto che nonostante il caos del traffico i colpi di clacson siano una rarità: abbiamo davvero lasciato l’Italia.
Il tour ci fa visitare i luoghi più interessanti della città compresi gli stadi e le sedi delle società calcistiche che hanno fatto parte della storia del calcio brasiliano: dico questo non solo per la mia passione per questo sport ma anche perché il Brasile nel prossimo lustro, tra olimpiadi e mondiali di calcio, sarà l’ombelico del mondo, per cui si trovano una marea di operai che lavorano nei brulicanti cantieri aperti per realizzare le opere necessarie.
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São Paulo: Monumento ai Bandeirantes nel Parque do Ibirapuera

Abbandoniamo São Paulo e il traffico caotico si trasforma immediatamente in un’orgia di traffico: appena arrivati alla tortuosa strada che ci porterà a Santos siamo immersi in un mare di camion e mezzi pesanti che diretti al porto riempiono la strada e il paesaggio. Pare che agli autotrasportatori locali non sembrino sufficienti i 14 km del terminal marittimo di Santos e che quindi stiano manifestando perché lo si raddoppi. Terminato l’infinito serpentone di curve e tornanti e abbandonato il mare di mezzi pesanti che ci circonda, giungiamo finalmente al porto e vediamo quella che diventerà la nostra casa per questi 20 giorni: nel porto, infatti, si staglia maestosa la sagoma della Costa Favolosa. La sagoma che in quel momento ci interessa maggiormente, però, è quella di un letto (accetteremmo anche un piccolo divano a dire il vero) perché l’unica cosa che vogliamo fare è stendere le gambe che tra aereo e pullman sono piegate da una ventina di ore.
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Costa Favolosa ai blocchi di partenza: si parte…

Che dire del primo impatto col Brasile? Gran caldo, grande umidità, grande e lussureggiante vegetazione, grande caos ma qui si respira un’aria diversa: negli occhi della gente leggi che la vita è vissuta diversamente, sembra che qui tutto si muova a minor velocità, tutto è vissuto prendendosi il gusto di godere pienamente il momento che si sta vivendo….non so se sto sbagliando ma quello che avverto mi piace, e non poco.
 
Ultima modifica da un moderatore:
Raffaele, ti ringrazio per le belle parole, ma come sai, la stima è reciproca, tu, Valentina il piccolo Alessandro, Magna e Paolo siete delle splendide persone. Anche l'orso Marco, superata la sua aversione per le novità di qualsiasi genere, non fa che raccontare di come ha trovato persone simpatiche ed alla mano.
Un picolo appunto, le foto non riesco a vederle, c'è un quadratino con una x in rosso. più avanti, se posso inserirmi nel tuo diario, aggiungerò anche le mie riflessioni.
 
Ecco finalmente il diario :)
Ma per le assegnazioni dei posti sull'aereo non avete chiesto al check in a Cagliari? Come mai erano spaiati ?
Un saluto
 
@Patty: non so perchè non le vedi. All'inizio non le vedevo nemmeno io mentre ora le vedo. Ovviamente puoi aggiungere tutto quello che desideri :D
@Deliziosa64: si ho chiesto al checkin a Cagliari e mi hanno "rimbalzato" a Roma dicendo di chiedere alla responsabile di cabina salendo a bordo. Ovviamente era improponibile aspettare cosi tanto per sapere se il piccolo avrebbe dovuto viaggiare "da solo" (non l'avrei mai permesso, ha 3 anni ed è assurdo anche solo pensarlo) per cui arrivati a Roma ho chiesto e li e ho trovato piena comprensione e disponibilità a rispondere alle nostre esigenze. Per sistemare noi, poi, hanno sistemato anche una famiglia francese che faceva la crociera con noi e che si è ritrovata nelle stesse condizioni: il ragazzino di 10 anni era "solo" e i genitori altrove.......credo sia una mancanza incredibile da parte sia di Costa che di Alitalia.
Ora continuo a pubblicare il resto del diario
A presto
Raffaele
 
Gandalf, ho inserito le tue foto in modo corretto.
Saluti e complimenti per lo splendido viaggio.
Su Favolosa ho fatto due crociere ma una transatlantica non ho avuto occasione di farla.
Saluti
 
Rio de Janeiro

La nostra giornata carioca (gli abitanti di Rio ci tengono a sottolineare che i “carioca” sono proprio loro e non “tutti” i brasiliani come erroneamente si pensa) inizia prestissimo: alle 6:30 siamo svegli e non sappiamo nemmeno il perché, forse il fuso, non so, ma tant’è che aperta la tenda della nostra finestra ci rendiamo conto che a breve attraccheremo al porto ma soprattutto che Rio è spettacolare: la sua sky-line fa venire i brividi e l’ingresso al porto è spettacolare. Vedi stagliarsi sulle montagne circostanti la figura del Redentore e rimani a bocca aperta: un’aureola di nebbia la circonda e sembra quasi un palco da cui questa imponente opera si voglia esibire per la sua gente.
Per entrare in porto, poi, devi attraversare la baia di Guanabara e sulla sinistra puoi ammirare quell’altra meraviglia, questa volta naturale e non opera dell’uomo, che è il Pan di Zucchero. La giornata inizia alla grande.
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Cala il sipario sul Redentore…ma si riaprirà più tardi

Dopo una buona colazione si inizia con le escursioni o almeno ci proviamo: ancora non abituato alle procedure di sbarco dimentico in cabina la tessera magnetica dell’erede per cui non lo fanno sbarcare. Dopo aver constatato che il servizio di sicurezza non ammette (giustamente) deroghe alla procedura torno in cabina a prendere la preziosa tesserina.
Corsa da centometrista per recuperarla ma la cassaforte, dove avevo ben pensato di custodirla per non smarrirla, non si apre: panico. Dopo qualche minuto di maledizioni torno al ponte di sbarco ma Vale mi dice con sconforto (non me lo vuole dire ma secondo me è infuriata) che il nostro autobus è già partito quindi addio escursione e con lei i soldi del suo acquisto, non pochi.
In ogni caso si decide di scendere lo stesso (qualcosa ci inventeremo) ma prima devo fare un duplicato della tessera del piccolo, in attesa di aprire la cassaforte (ci metteranno un giorno e mezzo per farlo…..potere di Costa Crociere), per cui mi piombo al servizio clienti dove scoprirò una delle due costanti delle Crociere Costa: il sorriso del personale e la fila al servizio clienti, appunto. Fortuna vuole che il sig. Carletti, un ufficiale di bordo a cui non smetterò mai di dire grazie perché solo grazie a lui abbiamo potuto visitare Rio come si deve, prova pietà per noi e fa subito avere a Vale una copia della tessera magnetica del bambino e possiamo subito sbarcare.
Una volta sbarcati ci informano che il nostro autobus è già partito, insieme a tutto gli altri che facevano la nostra escursione. Ci propongono un’escursione alternativa su un altro autobus e ovviamente accettiamo anche se la delusione è tanta: il responsabile del servizio escursioni chiama via radio una delle guide e le dice di aspettarci (!), ci fa un nuovo tagliandino e ci fa accompagnare al bus. Ovviamente non c’è nessun bus che ci aspetta (cosa vuoi? Mica se il responsabile del servizio escursioni ti dice di aspettare tu gli dai retta….prendi e te ne vai) ma per fortuna tutto qui non funziona per cui non è vero che tutti gli autobus che facevano la nostra escursione sono partiti (per la cronaca l’escursione era Paesaggi di Rio….consigliatissima, senza scherzi) per cui ci caricano sopra e si parte.
Rio è meravigliosa ! Immensa! Caotica! Bellissima! (Magna lo so che non la pensi cosi  )
Ci portano a visitare uno dei quartieri più chic della metropoli, il quartiere Leblon, poi da li ci dirigiamo attraverso la città e alcuni suoi, meravigliosi, Parchi verso le spiagge di Ipanema e Copacabana, dove abbiamo modo di vedere anche delle splendide sculture di sabbia realizzate da degli artisti di strada.

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“Castelli di sabbia” realizzati nella spiaggia di Copacabana

Rio, come la definisce anche la nostra guida, la deliziosa sig.ra Cristina, è la città più anticonformista del Brasile: a nessuno importa come ti vesti o se il tuo fisico non è dei migliori. Tutto va bene.
Un'altra cosa che colpisce è la moltitudine di persone che si dedicano ad attività sportive o al semplice footing: prima o dopo il lavoro pare che un vero carioca non possa fare a meno di dedicare un po’ di tempo al suo fisico e i Parkhi pubblici o le spiagge sono piene di posti o attrezzature dove farlo con piacere e comodità.
Il giro in autobus si conclude, per ora, ai piedi della teleferica che porta sul Pan di Zucchero. Ragazzi, cosa è quel posto? Fantastico! Si sale con una prima teleferica sino a quota 200 mt e ci si trova in un piccolo Parco dove si possono incontrare vari animali della fauna locale tra cui le simpatiche scimmiette che incantano Alessandro come nemmeno i cartoni animati sanno fare.
Attraversato il piccolo Parco si giunge alla seconda teleferica che ci porterà in cima.
Da questa teleferica il paesaggio è, se possibile, ancora più bello: ammiriamo tutta la baia di Guanabara, le spiagge, la laguna di Rio. La giornata è splendida nonostante il diluvio che ha colpito Rio durante la notte e che ha causato oltre a un importante blackout elettrico anche la caduta di diversi alberi che, tra l’altro, sino alle 10:30 del mattino ostruivano i binari del Corcovado, il trenino che prenderemo più tardi per salire alla statua del Redentore.
Arrivati in cima continua lo spettacolo paesaggistico che ci si presenta davanti, ma il sole inizia a diventare pesante da sopportare: urge rifocillarsi con una bevanda e uno snack. Facciamo un giro veloce nel negozio di souvenirs e ci fiondiamo subito al bar: una coca, qualche bottiglietta d’acqua e uno snack veloce risollevano zuccheri e spirito.
Scattiamo qualche foto panoramica e, pazientemente, ci mettiamo in fila per poter scendere: le teleferiche partono ogni 3 minuti ma ne occorrono almeno 60 per poterne prendere una!
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Discesa con teleferica dal punto più alto del Pan Di Zucchero

Arrivati giù risaliamo sull’autobus, in direzione del Corcovado, il trenino rosso che attraversando la foresta di Tijuca, la più grande foresta urbana del mondo, porta ai piedi della statua del Redentore. A bordo non è difficile incontrare anche chi il trenino non lo usa da turista come noi ma per tornare a casa perché abita proprio in mezzo alla foresta, in una “piccola” favela” al suo interno.

Altrettanto facile è viaggiare accompagnati dalla musica di 4 ragazzi brasiliani che in cambio di qualche Reais cantano e suonano musica brasileira: gli occhi di questi ragazzi sono felici, sereni, sorridenti, entusiasti. Non so se fingono ma so che ci trasmettono gioia e serenità.

Arrivati al Redentore i nostri occhi si spalancano come la nostra bocca: difficile spiegare la bellezza del panorama, la maestosità di questa statua che sembra volerti abbracciare e dirti “Benvenuto in Paradiso”. Il paesaggio è strepitoso: il Pan di Zucchero sembra molto più piccolo di quanto è realmente e da quell’altezza ti sembra di dominare su questa metropoli enorme. Spettacolare!
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Vista suggestiva dall’elicottero
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Benvenuti in paradiso
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Il Pan di Zucchero
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Vista panoramica di spiaggia e laguna di Rio

Scatti di Magna e Paolo, che hanno fatto da soli il tour della città in auto e hanno poi proseguito in elicottero.


Una piccola sosta nella chiesetta presente nel basamento della statua ed è ora di tornare al Corcovado.
Il viaggio di ritorno sul trenino ci permette di scambiare qualche opinione su cosa ci ha colpito del Brasile con la nostra guida: ci son tanti problemi in questo paese, la disuguaglianza sociale evidente ti colpisce come un pugno nello stomaco, ma i brasiliani sono comunque sempre positivi, pensano sempre che la loro situazione, qualunque sia, potrà migliorare; sono felici di quello che hanno, poco o molto che sia, e vivono serenamente ciò che la quotidianità gli offre. Tutti i momenti sono buoni per fare festa e la festa c’è soprattutto quando la si condivide con gli amici. La disuguaglianza sociale porta chi non ha nulla a commettere molti reati e, infatti, giriamo per la città e i poliziotti armati sino ai denti son presenti ovunque (e qui non gridano “fermo o sparo”….qui sparano e poi vedono se sei fermo!)….parlando con loro ti rendi conto che chi ha fatto fortuna velocemente spesso non ha le basi culturali per sostenere l’impatto col nuovo tenore di vita (penso soprattutto ai calciatori) e commette delle sciocchezze assurde, che sfociano sino a diventare delitti anche cruenti, per paura di perdere la ricchezza acquisita. Ci parla quindi dei programmi di recupero sociale per i giovani e dei programmi di scolarizzazione che il governo sta predisponendo per arginare questi problemi: ci fa apparire chiaro come siano un paese in forte crescita ma che la velocità con cui sta crescendo il “treno” Brasile sta lasciando a terra molta gente e nonostante si cerchi di farci salire su il maggior numero di persone, il lavoro da fare è ancora molto.
E’ duro, crudo, vedere come in questo paese il paradiso sia cosi vicino all’inferno, come se si sia dimenticato il purgatorio. Ma una cosa i brasiliani dell’inferno hanno in comune con quelli del paradiso: sono sereni, la loro vita, comunque, è bella e vale la pena essere vissuta.

Finisce la nostra chiacchierata, cosi come il viaggio del trenino; abbiamo qualche minuto per fare qualche acquisto e poi risaliamo sull’autobus che ci riporta alla nave: siamo sfiniti ma felici, ciò che abbiamo visto ci è piaciuto, a volte ci ha entusiasmato. Rio ci pare bella, immensa, lussureggiante, calda, contrastante, cruda, ruvida, sempre spettacolare.
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E’ ora di salutare Rio

Ora, però, è tempo di relax a bordo: domani incontreremo i ragazzi del forum.
 
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