Come detto, nottata movimentata per alcuni membri della ciurma, come al solito, i primi al ritrovo per la colazione siamo io e consorte, e il prode Roberto, del dinamico duo ROBERTO E PAOLA, solo che la Paola, detta Pippo, è ancora persa nei meandri del ponte 8 in non meglio specificate attività. Dopo una frugale colazione, oserei dire spartana colazione (le solite uova, bacon, salame, due salsiccette, cornetto, dolce alla gelatina di mele, succo di frutta e per finire, un bel caffè espresso), lo so non ditemelo, ultimamente soffro di inappetenza, sarà l'aria di mare che mi toglie l'appetito, finalmente saliamo ai ponti superiori scoperti per le fotografie. Meno male che sono a stomaco quasi vuoto, perchè lo spettacolo della natura che ci si prospetta avrebbe potuto bloccarmi la digestione.
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A un certo punto, guardando a poppa, da una curva del fiordo spunta la sagoma di una nave P&O
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Passiamo sotto la famosa cascata delle 7 sorelle
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Ancora un'ansa del fiordo, e saremo in vista di Geiranger, dove faremo un'altra scoperta.
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Ancorata in rada, c'è già una nave Royal.
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Ci raggiunge la P&O Oceana
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Siamo alla fonda nella rada di Geiranger, quando viene chiamato il nostro numero per lo sbarco in lancia, numero che ci siamo premuniti di andare a prendere al ponte 5, dove avviene la distribuzione, senza seguire un ordine prestabilito; prima ti presenti a prendere il numeretto e prima sbarchi.Qui Roberto, sempre lui, ha la geniale idea: "mettiamoci qui, vengono bene le foto". QUI sarebbe il punto aperto da dove si sale e si scende dalla lancia, aprendo lo strapuntino prendiamo posto, e non solo quello. Prendiamo anche vento e spruzzi d'acqua.
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Sbarchiamo che sono quasi le 10 e ad attenderci stavolta troviamo il sole. Geiranger ha una particolarità: in questo periodo è INVASA da api e vespe, i simpatici insetti ci perseguiteranno per tutta la permanenza. Anche oggi abbiamo in programma il fai da te, troviamo subito l'ufficio della locale agenzia che si occupa delle escursioni sul Dalsnibba,la celebre montagna da dove si possono scattare le foto del fiordo, che con ben 3 navi da crociera dovrebbe offrire un discreto spettacolo. La strada che si inerpica verso la montagna mi ricorda la salita verso il passo dello Stelvio fatta dal versante trentino, una serie infinita di tornanti a gomito seguiti da un breve rettilineo sempre in salita. Da sotto vediamo alcuni Bus arrancare. Purtroppo, i biglietti sono "sold out" come a un concerto di Lady Gaga,avremmo trovato anche chi affitta auto, ma noi siamo in 6 e non hanno a disposizione dei van o furgoncini, e affittare 2 macchine costerebbe molto più dell'escursione Costa. Ripieghiamo sull'escursione del fiordo in battello, anche perchè non abbiamo molto tempo, gli scali di questo itinerario sono quasi tutti "toccata e fuga", e la nave alle 14,30 riparte per Hellesylt. L'escursione in battello dura circa 1,5 ore, e non troverete prove fotografiche della mia presenza a bordo in quanto per buona parte dell'escursione, forse a causa della minimale colazione mattutina, in preda alla fame, casco in una sorta di contemplazione ad occhi chiusi (insomma, ho ronfato) Ho comunque avuto un momento di lucidità per ammirare la cascata cosiddetta "del pretendente", a mio avviso molto più bella della più famosa "7 sorelle", che per me sono dei rigagnoli che scendono nel fiordo, mentre la prima è davvero una cascata, con una notevole portata d'acqua. Per la foto della suddetta, rivolgersi al "giapponese" ( Roberto)
Volente o nolente, sono costretto a scendere dal battello interrompendo il mio momento ascetico-contemplativo (si insomma, la ronfata) e colgo alcuni scorci della ridente località, mentre tra una foto e l'altra scaccio le api.
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Risaliamo a bordo e finalmente, dopo aver patito la fame, finalmente si mangia, anche se devo dire che più che altro, la mia è una "degustazione", non è che io mangi "a prescindere", lo faccio più che altro per voi e per potervi documentare qualora qualcuno chiedesse a proposito del cibo su Fortuna. ( 'a pinocchioooooo) Uh? Eh? chi ha parlato! boh....
Su Hellesylt ho molto poco da dire, stenderei quasi il classico velo pietoso, in quanto per Costa, trattasi di "scalo tecnico", atto solo a far risalire a bordo gli escursionisti che sono partiti da Geiranger.Non è consentita la discesa a terra. A voi le conclusioni su questa tappa, io le mie le ho tirate, ma siccome è solo un piccolo episodio negativo in un contesto comunque positivo, non inficierà il mio giudizio finale, anche perchè, vista da sopra la nave, la mancata visita di questa località non mi leverà ne il sonno, ne, ehmmmm, la fame. E si riparte, prossima tappa... Stavanger.
segue.