E siamo in terra Francese. Parigi è forse la tappa che maggiormente mi attraeva e mi incuriosiva. Non mi sbagliavo.
Capitolo 9: Parigi/Le Havre
“
- Questo è un sogno?
– Il più bello dei sogni, amore mio.
– Sì, ma perché qui? Perché ora?
– Perché qui? Perché ora? Quale posto migliore di Parigi per sognare?”
(dal film: Ratatouille).”
Lo devo ammettere, Parigi è proprio la città per sognare!!! Più di quanto mai potessi immaginare. Più di ogni sensazione sentita raccontare.
Nonostante le 2 ore e mezzo di distanza da le Havre, non avrei mai rinunciato all’escursione in questa città di cui ho sempre subito un certo fascino e per cui ho sempre avuto ammirazione. L’ho sempre immaginata un po incantata, con un atmosfera magica e coinvolgente. La città dell’Amore, dell’arte, della trasgressione, della bellezza ma, ahimè, ultimamente anche del terrore.
Prenoto con Ancora tours, 65 euro a testa per un giro della città in pullman con poche soste e nessuna visita all’interno di monumenti, chiese o musei. Non c’è tempo. E’ come un viaggio virtuale fatto al pc ma con le immagini dalle dimensioni reali. Prendere o lasciare. Ci tornerò, lo so che lo farò e ci dedicherò il tempo che merita, ma intanto cerchiamo di goderci la giornata.
Ops…Mi accorgo solo adesso che sto scrivendo che non ho conservato nessuna traccia audio. In quasi tutte le tappe, al rientro in nave, registravo sul cellulare qualche impressione della giornata, avendo cura di elencare i posti dove ero stato ed i monumenti visti, ma non so perché di Parigi non mi ritrovo nulla, e vai così, al massimo farò una cronologia non perfetta degli accadimenti, non penso sia grave, in fondo a chi importa veramente se non a me, quindi perdono me stesso della mancanza!!
Alle 07.00 sbarchiamo nel Porto di le Havre, nottata tranquilla ma l’ora in meno di sonno la sentivo tutta, speriamo in un pullman riposante. La guida di Ancora tours si chiama Simone. Nulla di eccezionale ma comunque un bravo ragazzo, abbastanza preparato e anche molto tollerante. Per una parte della giornata avevamo qualche ritardatario, specialmente uno con un’imponente macchina fotografica che spariva sempre per farsi una miriade di foto con la famiglia che, penso, avremo modo di vedere in questi post vero Luigi?? Il viaggio è stato tranquillo, quasi tutta autostrada con sosta di servizio in un autogrill, anche perché obbligati visto che, a differenza di Londra, questo autista non permetteva l’utilizzo della toilette del pullman. A proposito, del pullman e dell’autista, al porto mi ero un po insospettito sulle qualità di entrambi visto che il pullman era targato tedesco e l'autista non era Francese ma originario dell'est Europa, sembrava tutto molto low cost. Invece il mezzo era sufficientemente comodo e l'autista si è rivelato molto in gamba a guidare in stradine strettissime a Parigi. Simone ci aveva avvisato subito del poco tempo a disposizione per le soste, quindi cercava di anticipare la descrizione dei posti che stavamo vedendo ai lati della strada. Ogni tanto si fermava il pullman per meglio farci vedere ma non si scendeva. Entriamo in una trafficata Parigi passando dal più grande quartiere d’affari d’Europa ovvero il moderno distretto del “La Défense” ed arrivati nella splendida Place Charles De Gaulle l’autista rallenta vistosamente per farci ammirare l’Arc de Triomphe, che rivedremo anche successivamente, dopodiché saliamo fino alla nostra prima sosta programmata dove, finalmente, scenderemo per un quarto d’ora dal pullman, ovvero Place du Trocadero, da dove possiamo ammirare il simbolo della città e, probabilmente, di tutta la Francia, ovvero la Tour d’Eiffel.
Il panorama che si apre affacciandoci dalla terrazza del palazzo de Chaillot è sicuramente tra i più suggestivi della città. Proprio sotto abbiamo gli splendidi giardini del trocadero che terminano sulla sponda destra della Senna e subito oltre l’altra sponda si vede innalzarsi l’imponente torre d’Eiffel che con caparbia prepotenza domina tutta la scena. Abbiamo il sole in faccia, non si riescono a vedere bene i particolari della torre, i bordi e neanche le terrazze, questo non fa altro che renderla ancora più misteriosa. Alcuni particolari avremo modo di vederli meglio successivamente visto che, nel girovagare la città, ci passiamo proprio sotto e ci fermeremo per poterla meglio ammirare.
Il giro è intenso. Ci inebriamo con il continuo divenire di opere d’arte che prima hanno la forma di palazzi e poi diventano chiese o piazze, ogni cosa sembra pregna di storia di meravigliosi stili e di arte. Tutto sembra raccontare qualcosa, una storia un avvenimento o anche la vita di un artista. Ah!! Maledetta ignoranza. Comunque, in ordine sparso passiamo accanto al museo d’Orsay per poi arrivare al Louvre che mi ha davvero impressionato, pensavo fosse di dimensioni più ridotte ed invece penso proprio che sarà favoloso un giorno poterne visitare le opere che vi sono esposte. Passiamo davanti alla splendida cattedrale di Notre Dame, a Saint Chapelle, la Coingergerie e Saint Germain des Pres. Da Ponte Alessandro III arriviamo davanti agli edifici del museo delle armi e del museo di storia contemporanea, molto belli e pieni di storia che Simone ci racconta ma che io adesso proprio non ricordo proprio.
A Place del la Concorde facciamo una sosta più lunga per consentire di rifocillarci un poco e di comprare qualche souvenir, ci mancherebbe che non ne facciamo incetta anche qui. Pranzo a sacco, e passeggiata sullo splendido viale de gli Champs Elysées finché non si arriva l’ora dell’appuntamento al pullman. Proseguiamo il nostro tour per la città, non ricordo più tutto quello che ci hanno fatto vedere ma a volte, non finivi di ammirare un edificio che subito c’era qualche altra cosa d’interessante da vedere. Ricordo, tra le ultime cose che abbiamo visto, che mi è piaciuto parecchio il palazzo dell’Accademia nazionale della musica conosciuto anche con il nome di Palais Garnier proprio vicino alla galleria de LaFayette.
Posso tranquillamente dire che mi sentivo ubriaco di cotanta bellezza. Grazie Parigi ci rivedremo prima o poi ed avremo modo di conoscerci più intimamente.
Al ritorno stesso tragitto autostradale e solita sosta all’autogrill per poi arrivare in perfetto orario, 16,30 se non ricordo male, alla nave che era pronta per ributtarsi a navigare nella manica in direzione della penisola iberica.
Risaliti sulla nave, doccia defaticante e poi a riposare tra letto e poltrona sul balcone. Abbiamo fatto un intenso trittico negli ultimi giorni. Meno male che domani è di navigazione e quindi riposo assoluto, c’è proprio bisogno di ricaricare le batterie.
La sera solito giro a teatro, a fine spettacolo una mezz’oretta di musica live e poi al ristorante. Per il dopo cena un po di karaoke, e chiusura della serata con la seconda tappa, di cui ho già raccontato in precedenza, al casinò. Quando sono le due passate mi ritiro in cabina, mi aspetta una lunga dormita, la stanchezza regna sovrana.