Per ottimizzare i tempi consumiamo un frugale pasto a base di panini e focaccia durante il tragitto in macchina. Ci fermiamo giusto ad un distributore di benzina per alzare il livello del serbatoio in modo da poter poi lasciare la macchina nelle stesse (o quasi) condizioni in cui l'abbiamo trovata..e rimaniamo sconvolti dal prezzo del carburante! Con 10 euro riempiamo quasi mezzo serbatoio, il prezzo del diesel non arriva ad un euro a litro. Inevitabile pensare ai costi italiani purtroppo...Ci rimettiamo in marcia e dal mio lato passeggero ne approfitto per scattare al volo qualche foto
attraversiamo bianchi paesini..
fino a tornare in vista della costa
ed arrivare alla seconda tappa
C'è una discreta fila per cui ci accodiamo anche noi. Il costo del biglietto è di 9 euro e ci si aspetta che la visita valga il prezzo pagato..
l'ambiente è carino e accogliente, si scende per una lunga scalinata fino ad arrivare ad una grande grotta formatasi dalle colate laviche sotto cui si scorge un laghetto, habitat più unico che raro per una particolare specie di gamberetti albini (ci credo: non vedono mai la luce del sole!)
arrivati in fondo si prosegue entrando nella grotta lungo uno stretto sentiero che porta dal lato opposto del laghetto
giunti dall'altro lato troviamo un bar con tavolini e poi di nuovo dei gradini che portano ad un vasto spazio con al centro quella che ha tutta l'aria di essere una piscina
in realtà è un altro laghetto, questa volta artificiale, opera dell'architetto Cesar Manrique originario di quest'isola, che con la sua perspicacia, intuendo il potenziale di Lanzarote, ha contribuito al processo di rivalutazione di questi luoghi anche per mezzo della sua arte.
Sul lato opposto, sempre all'interno di una grotta, vi è l'Auditorium (anch'esso opera di Manrique) che vanta un'ottima acustica oltre che 600 posti a sedere
La visita è praticamente finita così si risale per una tortuosa scalinata..
e qui le nostre strade si dividono, i nostri amici siciliani si avviano verso il porto mentre quelli romani decidono di andare a visitare La Cueva de los verdes che non è molto distante. Purtroppo non gli sarà possibile perchè le visite hanno orari prestabiliti e che risultano incompatibili per il rientro in nave.
Noi ci soffermiamo ancora un po' e ne approfitto per chiamare a casa tramite applicazione avendo finalmente trovato un wifi decente!! Quindi decidiamo di tornare indietro anche noi e mi metto alla guida e, mentre gli altri dormono, mi godo il panorama di un'isola affascinante, selvaggia in molti aspetti, anche brulla e arida che apparentemente non ha molto da offrire ma forse proprio questa sua semplicità, questo essere esposta alla furia degli elementi che siano acqua, vento o fuoco, la rendono un posto indimenticabile.
Arrivo senza difficoltà ad Arrecife ma lì avrei avuto qualche problemino a trovare la strada per il porto visto che non ci sono indicazioni in tal senso. Fortuna che c'è il comignolo giallo della Costa a indicarmi la retta via, a tratti lo vedo svettare sopra gli edifici per cui, pur facendo un giro un po' tortuoso, arrivo a destinazione e al molo riconsegnamo la nostra vettura.
Approfitto della permanenza in porto e del poco tempo che resta per fare qualche altra foto
E' arrivata l'ora della partenza e ci allontaniamo scivolando accanto alla Msc Opera, ovviamente salutandone i passeggeri, accompagnati dalla voce di Boccelli e dal suono delle sirene.