...Si arriva di buon'ora nel porto di Barcellona, l'ultima tappa prima del rientro in patria. E' ancora buio mentre la nave compie le sue manovre di attracco ma noi, mattinieri d'abitudine e con la prospettiva di poche ore a disposizione, siamo già in piedi e ci prepariamo per salire a fare colazione. Lasciamo che i nostri ragazzi, riluttanti ad abbandonare le braccia di Morfeo, si risveglino con più calma e intanto saliamo al ponte nove per un caffè e qualche scatto della città illuminata dai toni arancioni dell'alba
Non c'è un minuto da perdere per cui torniamo di sotto, consumiamo la nostra colazione al ristorante e di nuovo in cabina per verificare a che punto sono i fanciulli. Il casino inizia da qua: il grande è già pronto e bell'affamato e non aspetta altro che il nostro ritorno per fiondarsi a rifocillarsi. Io aspetto che il piccolo finisca di vestirsi e porto anche lui a fare colazione dando appuntamento a mio marito (che resta ad aspettare il figliol prodigo) fuori dal ristorante dove, naturalmente non ci incontreremo mai. Infatti resto ad aspettare invano per un po' poi decido di tornare in cabina, dove non c'è più nessuno, quindi di nuovo ritorno al ristorante, do' una sbirciatina in giro ma nulla: figlio e marito non si trovano, mi dirigo allora nella hall come mezza nave che ha deciso di darsi appuntamento lì per scendere. La app My Costa con loro non funziona, chiamo in cabina da un telefono e non ottengo risposta. Che siano già scesi? Trascino quindi il mio bimbo fuori dalla nave e giù verso il terminal (la passeggiata non è proprio "ina" soprattutto quando vai di fretta) ma anche questo si rivela un buco nell'acqua: di loro non c'è traccia e ormai la nave si sta svuotando, chi si dirige verso i pullman e chi verso i taxi che sono presi d'assalto. I più sportivi optano per un mezzo di trasporto più classico, a Roma si dice "tacchi e sole". Io uso le mie per fare dietrofront e risalire sulla nave, all'esterno c'è l'omino con il lettore delle schede e mi viene l'idea di chiedere se dando i nomi dei miei cari mi sa dire se sono a bordo oppure no. Lui mi guarda sorridendo e mi risponde che certamente può dirmelo (perchè non ci ho pensato prima?) e mi conferma che sono ancora sulla nave. Rientro anche io e non appena metto piede nella hall lì vedo d'altro lato che si guardano attorno con un aria decisamente meno in ansia e ...come dire...alterata della mia!
Sorvolando sulla lunga discussione sul perchè e per come non ci siamo incontrati prima, ci dirigiamo, finalmente tutti e quattro insieme, verso l'uscita del terminal e decidiamo di prendere al volo, visto il tempo perso, l'ultimo taxi rimasto in attesa e ci facciamo condurre all'inizio della Rambla.
Avendo già visto la Sagrada Familia e non volendo vedere di corsa Parc Gueil, abbiamo optato per il barrio gotico e la strada più famosa e commerciale della città. Il tragitto è breve per cui iniziamo subito il nostro percorso lungo la rambla per poi ogni tanto infilarci in qualche vicolo sulla destra e percorrere qualche stradina più suggestiva.
una torre campanaria massiccia e ottagonale svetta sopra i tetti e desta la nostra curiosità per cui ci addentriamo un altro po'
ed arriviamo in questa piazza
dove parte di un lato è preso dalla facciata di questa chiesa, indiscutibilmente di stile gotico, e una targa esposta fuori ci dice che ci troviamo davanti alla Basilica di Santa Maria del Pi
decidiamo comunque di visitarne l'interno scoprendo con sorpresa che si paga (poco ma si paga).
un'occhiata ai preziosi ostiari custoditi in una sala interna
e una dall'esterno dove incontriamo un abitante del posto con cui mio figlio socializza subito
e da dove si possono osservare i robusti contrafforti posti lungo la navata centrale
e i lunghi costoloni della torre campanaria
Finita la visita si torna verso la rambla e quasi subito il nostro sguardo viene catturato dalla Boucheria sul lato opposto. I colori ci attraggono e ci dirigiamo a passo spedito in quella direzione
Veniamo subito colpiti dai colorati e variegati frappè in bella mostra e vista che si è fatta una certa ora e abbiamo un certo languorino, non ci facciamo sfuggire l'occasione per assaggiarli
Usciti dal mercato ci rendiamo conto di troppe facce ormai note che lentamente camminano in direzione del porto. Sono i vari passeggeri della Magica che nel corso di 10 giorni abbiamo incontrato in giro per la nave o con i quali abbiamo scambiato quattro chiacchiere oppure con cui abbiamo disputato una partita di pallavolo...sbircio l'orologio ed ormai è mezzogiorno passato. Anche noi torniamo sui nostri passi, fermandoci giusto in un paio di negozietti di souvenir per gli ultimissimi acquisti.
Questa cosa di risalire a bordo un'ora prima proprio non mi va giù, non se ne capisce il motivo..è una bella giornata di sole! Cosa ci aspetterà mai?!
Ma un ordine del comandante è pure sempre un ordine per cui tutti a bordo e alle 13 la Magica riparte da Barcellona scivolando accanto alla Msc Preziosa, la Mediterranea e la Fascinosa che restano incollate al molo..potete solo immaginare che concerto!
Purtroppo non ho fatto delle foto di questa partenza ma un video..quando capirò come girarlo nel verso giusto (nel senso che non è dritto ma girato da un lato insomma bisogna chinare la testa di 90 gradi per vederlo) magari lo posterò nella sezione apposita del forum
Anzi una l'ho fatta
Un ultima occhiata a Barcellona che si allontana eppoi scendiamo al buffet per pranzare.
Dopo pranzo inizia il triste rito del rifacimento delle valigie e del raccattamento di tutti gli oggetti sparsi in ogni angolo della cabina. Le ore passano, il buio inizia a calare e la nave a ballare..e di brutto pure. Siamo entrati nel Golfo dei Leoni, riconosco il ruggito.
I ragazzi nel frattempo sono saliti per giocare a biliardino e a un certo punto, preoccupati dall'eccessivo dondolio, decidiamo di andarli a cercare. Saliamo sul ponte 9 all'esterno e appena messo il naso fuori veniamo investiti dalla bora!!! Si fatica a camminare e per giunta arrivano anche delle goccioline d'acqua ma non appena alzo lo sguardo mi accorgo che il cielo è limpido e stellato...da dove arrivano queste gocce? Non faccio in tempo a domandarmelo che una mi si posa sul labbro..l'assaggio..ed è salata! Come salata?? Mi sorge un dubbio per cui mi avvicino alle vetrate del buffet e vedo che dalla prua della nave si alzano degli spruzzi giganteschi. Non invidio gli inquilini delle cabine con balcone sottostanti...Nonostante tutto, raggiungiamo il ponte 11 dove si trovano i biliardini e i tavoli da ping pong ma i per fortuna i nostri figli non ci sono: hanno avuto il buon senso di rientrare e tornare in cabina.
Per cui, evitando di restare ulteriormente all'esterno, rientriamo anche noi e ci aggiriamo per i saloni ma quando mi fermo davanti allo schermo posto in prossimità del casinò leggo che la velocità del vento è di 114 km orari...ecco spiegato l'anticipo della nostra partenza.
La sera a cena con i nostri amici siamo tutti tristi e dispiaciuti per la fine di questo viaggio. Soprattutto perchè ormai ci eravamo abituati alla presenza gli uni degli altri e il pensiero che i giorno dopo ognuno sarà a casa sua ci pare irreale. Facciamo programmi sul come e quando rivederci e programmiamo una futura crociera insieme per un altro itinerario, con gli amici di Roma è facile fare progetti su quando rivederci in tempi più brevi, cosa che ci riuscirà, per quelli della Sicilia stiamo ancora cercando un periodo adatto per andare a trovarli.
Ci tratteniamo più del solito a chiacchierare nel nostro punto dopocena..i salottini della hall, quasi ci manchi il coraggio di salutarci. Sappiamo che il giorno dopo ognuno avrà un posto diverso di raccolta, tranne noi che per comodità, dovendo prendere il treno per tornare a casa, abbiamo scelto di scendere per conto nostro trascinandoci dietro i bagagli.
Alla fine per forza di cose, dobbiamo salutarci e spuntano le lagrimucce. Restiamo daccordo comunque di restare in contatto tramite la chat che avevamo attivato prima di partire e torniamo ognuno nelle proprie cabine.
La mattina dopo finiamo di sistemare le ultime cose, facciamo velocemente colazione al buffet e riscendiamo a prendere i bagagli, mi affaccio alla finestra e mi trovo muso a muso con la Diadema!
Ormai siamo ormeggiati, temporeggiare oltre non farebbe altro che aumentare il magone per cui risolutamente ci dirigiamo verso la hall non prima di aver gettato un ultimo sguardo a quella che per 11 giorni è stato il nostro rifugio.
Le operazioni di sbarco sono piuttosto celeri e in breve siamo di nuovo a terra. Per ragioni che non posso spiegare mi devo dirigere di gran passo verso la polizia di frontiera per recuperare degli effetti personali. Vado da sola lasciando il resto della famiglia alle prese con la fila dei taxi. Per fortuna mi sbrigo piuttosto in fretta ma nel frattempo mio marito mi avvisa che non ci sono taxi, non entrano nel porto o meglio, a causa del grande accesso di veicoli (ci sono 3 navi) viene vietato l'ingresso ai taxi. Fortuna che mi rendo conto di quello che sta accadendo e vedendo arrivare invece dei taxi in una stradina laterale, mi dirigo da quella parte ed in breve ne trovo uno al volo, così mi faccio raggiungere e in 10 minuti siamo alla Stazione. Vi ho raccontato questo ultimo episodio perchè magari potrà tornare utile a qualcuno di voi che legge se mai dovesse trovarsi in una circostanza simile.
L'ultima foto di questo diario è l'immagine della Costa Diadema, Costa Magica e Costa Favolosa una vicina all'altra.
Grazie a tutti quelli che hanno avuto la bontà e il piacere, spero, di leggere fin qui!
Alla prossima