C'era da aspettarsela una chiusura del tuo racconto con un pensiero dedicato a coloro che lavorano nell'ombra e che tutto sommato, come hai avuto più volte a dire, ti hanno "coccolato" a bordo.
Bhè.. era il minimo!! Hanno passato dei momenti pesantissimi, ed hanno reagito tutti con una bravura eccezionale.. lo so che era prevedibile per chi mi conosce..
Non so perché, ma nel complesso il tuo diario mi ricorda il Bolero di Ravel; un crescendo di immagini, commenti, descrizioni e soprattutto partecipazione come ricorda la celebre composizione musicale, fino al gran finale con il coinvolgimento di tutta l'orchestra. Grazie Manlio.
In passato mi sono 'divertito' con la telecamera ed il videomontaggio, io intendo un video come lo intendeva, ad esempio, Sergio Leone: una comunione di immagini, musica, parole e dei tempi precisi e pause che variano di volta in volta a seconda della scena..
Riportare questo approccio in un racconto è complesso, perchè il racconto è lungo e non può essere, ad esempio, 'teso' per tutto il suo svolgimento come in un film tipo il 'Predator' di qualche anno fa..
Quindi l'idea è di fare un crescendo, ma la parte finale dovrebbe essere il punto più in alto della storia..
Qui non è stato possibile, perchè Petra è arrivata dopo Masada, e Masada è stata un momento centrale del tutto, sia come interesse che come ritmi del racconto: ma Petra è a sua volta qualcosa di magnifico e di immenso, quindi andava affrontata a parte.. con il 'problema' del rilassamento conseguente a Masada..
Ma dato che Petra è immensa è stato possibile ripartire alternando nel racconto momenti come quelli che dici tu (es. l'uscita dal Siq e la 'scalata' al Monastero) con altri di pausa e riflessione..
Il finale è impostato come hai detto: lo avevo già 'sperimentato' nel diario di viaggio di Magellano, ed ho utilizzato un approccio simile in un video di un matrimonio..
Quindi è vero che io l'ho visto come se dovessi costruire una 'partitura' ma con dei momenti di crescendo ed altri più riflessivi, simile se vogliamo al tema della forza che vi ho proposto per l'uscita da Petra: grandi aperture e pause 'lente' il tutto però piuttosto corale..
(Ma insomma!!! Vi sto svelando tutti i 'segreti'!!
)
Prof, il tuo diario, a differenza dei miei, ha la capacità di rimanere sempre ‘leggero’ e coinvolgente, non ti staccheresti mai dal testo.. è una cosa difficilissima da realizzare..
C’è poco da dire, è stupendo..
A parer mio questi due lavori hanno un comune una motivazione che va oltre il raccontare ciò che abbiamo visto, ed è l’amore non tanto per i luoghi, pur magnifici, che ci si sono presentati davanti, quanto per la gente: le persone ci hanno lasciato qualcosa dentro, non si scappa..
Da lì è venuta la motivazione a far di più del tanto che magari abbiamo già fatto in altre occasioni..
Qualcosa di simile appare in tanti diari attuali (ad es. Maumor)
Però rimango della mia: al prossimo giro Maumor Leo e Drusa alle foto, Prof al Diario, Fandelmare alle rime, e Manlio.. a farsi un giretto libero da impegni!!!!
(nb: Guizzo e Gianluss alle foto, ma più da ‘lavoro’ così si aprono una carriera da fotografi di bordo..
)
Se qualcun altro (chi vuole) vuol salire.. benvenuto a bordo!!!
PaolaV: in questo itinerario penso che Costa abbia impegnato il meglio di sé, qui non si sarebbe persa su nessun piccolo dettaglio, e la scelta delle navi faceva parte di questa strategia..
Però non credo che questa impostazione sia estensibile in ogni circostanza, penso ad es. alle grandi navi che fanno il Mediterraneo..
Però anche in quei casi (vedi l’anno scorso con gli scioperi a sorpresa in Grecia) hanno una capacità di reazione all’imprevisto che è eccezionale..
Tano: sono più che d’accordo!! Aggiungo che Girardin è una persona magnifica
Per il link in prima pagina del diario, la penso come dissi: più che un diario in particolare occorrerebbe trovare qualche modo per evidenziare i più letti o interessanti..
Un salutone a tutti!!
Manlio