20 luglio venerdi Ashdod
Ci svegliamo presto, ma siamo contenti di essere finalmente arrivati in Israele a visitare i luoghi che desideravamo da tanto tempo vedere.
Già ad aprile avevamo contatto un tassista israeliano che parla benissimo l'italiano e con lui, via mail, avevamo stabilito luoghi da vedere e prezzi.Tutto questo grazie all'aiuto e al suggerimento di AlbertOne che aveva già effettuato con Marco,escursioni in questi luoghi.
Per le nostre esigenze andava benissimo essere accompagnati dal tassista:viaggiamo con due ragazzi di 16 e 17 anni che si sentono più liberi di fare,chiedere,fermarsi. Ma anche per noi adulti sembrava essere la soluzione migliore perchè ci saremmo sentiti più liberi di gestire le due giornate a nostro piacimento e avere più tempo a disposizione.
Scesi dalla nave abbiamo "dovuto" prendere un bus navetta che ci ha portato fuori dal porto (infatti quest'ultimo non è pedonale) dove ad attenderci c'era già il nostro tassista Marco.
Fin dall'inizio abbiamo capito di avere fatto la scelta giusta, Marco si è dimostrato una persona seria e ci ha messo subito a nostro agio: da quel momento ci siamo affidati a lui sentendoci in "buone mani".
Partiamo da Ashdod per raggiungere come prima tappa la fortezza di Massada.Marco, durante il tragitto,ci da informazioni su tutto ciò che vediamo e intanto ci da indicazioni sul loro modo di vivere, sulla loro religione e risponde alle nostre curiosità e alle nostre domande che gli poniamo.
Arriviamo cosi a Massada,una cittadella fortificata abbarbicata sulla cima di una montagna desertica.
Per raggiungerla ci sarebbero due possibilità: un sentiero denominato del serpente e una funivia che in tre minuti porta direttamente in cima.
Non abbiamo scelta, per l'alta temperatura il sentiero è vietato e per la somma di € 65 compreso ingresso ( 3 adulti e 2 ragazzi ) andiamo con la funivia.
il sentiero del serpente
la funivia che porta a Massada
l'ingresso a Massada
Nonostante il caldo opprimente, un leggero alito di vento ci da la possibilità di visitarla.Arrivati in cima, l'impressione che proviamo è quella di essere come isolati dal resto del mondo.Gardandoci intorno siamo circondati dal deserto, ma è proprio questo che ci da una sensazione quasi magica.Anche la vista del Mar Morto che godiamo da quassù è qualcosa di unico ed emozionante.
Massada era una roccaforte fin dal secondo secolo avanti Cristo ,ma fu Erode il grande a fare di Massada una fortezza militare.Sulla spianata vennero costruiti magazzini,depositi,un grande stabilimento termale,cisterne e due palazzi.La villa privata di Erode fu ricavata su tre terrazze ed è questa villa,sospesa nel deserto, che ci sorprende in questo scenario di per se unico di Massada.
La villa di Erode
Da notare la riga nera che delinea il vecchio dal nuovo
Riprendiamo la funivia per scendere e all'uscita un bellissimo e grande negozio ci attende, ma non avendo capito che sarebbe stato anche l'unico, ci siamo sbrigati un pò troppo negli acquisti.Vi erano sopratutto prodotti derivati dai fanghi e sali del Mar Morto, ma anche souvenirs vari.Da Massada scendiamo verso il mar Morto, il punto più basso della terra 417 metri sotto il livello del mare ed vi è la più alta concentrazione salina del mondo.Notiamo lungo la strada molti alberghi con strutture termali.Marco ci porta in una stazione termale pubblica e gratuita.Non vedevamo l'ora di avere questo momento di svago e divertimento e infatti le risate non sono mancate.Riuscire a fare la classica foto con il giornale mentre si galleggia non è così facile come sembra.Sapevamo che non potevamo rimanere più di 20 minuti, ma in realtà siamo rimasti in acqua non più di 10 minuti a causa dell'elevata temperatura esterna(45°) e dell'acqua stessa.Facciamo una doccia, ci cambiamo e saliamo di nuovo in auto.
Particolari del Mar Morto
Marco, nel riportarci verso la nave, ci indica Qumran, il luogo dove nel 1947 furono ritrovati i famosi "rotoli del mar Morto", i più antichi manoscritti biblici.
Poco dopo, facendo una piccola deviazione, raggiungiamo il monastero di San Giorgio, situato nel mezzo di uno spettacolare scenario dove i monaci cristiani mantengono vive le loro antiche tradizioni.
monastero di San Giorgio
Sulla strada del ritorno riusciamo anche a vedere sullo sfondo la città di Gerico, legata alla parabola del Buon Samaritano.