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Costa Pacifica: verso le terre di Galilea e dei Faraoni 14-28 maggio 2023

Stato
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Ritorniamo verso l'autobus passando accanto alla domus romana e al fossato sede dei giardini

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Lasciamo Mdina con l'intenzione di ritornare; questa visita è stato solo un assaggio di quelle che c'è da vedere. Tutte le visite sono state esterne e non abbiamo avuto la possibilità di visitare la cattedrale,, palazzo Falson e tanti altri siti interessanti nella città e nella vicina Rabat. La prossima volta.....
 
Arriviamo a La Valletta e la guida ci accompagna per un breve tratto fino alla Fontata dei Tritoni e ai giardini Baracca da cui si gode di una bellissima vista sul porto.
Durante il tragitto passiamo a fianco a una bella chiesa, la più grande della Valletta: si tratta della parrocchia di San Publio nel quartiere di Floriana costruita nel 1768 e restaurata dopo la II guerra mondiale a seguito della distruzione della volta dovuta ad un bombardamento tedesco.​

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Attraversiamo i giardini chiamati The Mall Gardens in cui si trovano alcune statue di importanti personalità maltesi e la statua dedicata all'indipendenza dall'Inghilterra ottenuta nel 1964

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Al termine dei giardini si arriva nella grande piazza in cui si trova la fontana dei tritoni che ha una storia un po' particolare che ho trovato girovagando in internet prima di partire. Venne modellata negli anni '50 del secolo scorso da uno scultore maltese e la fusione dei tre tritoni fu affidata ad una fonderia di Napoli e nel 1959 furono montati sulla base di travertino. Sopra la vasca venne installato un piano di legno per ospitare spettacoli e nel 1978, durante uno di questi spettacoli, il bacino e parte dei tritoni furono gravemente danneggiati. La fontana rimase rotta fino al 1986 quando si cercò di porre rimedio raddrizzando il bacino e riparando alla bene meglio le braccia rotte dei tritoni utilizzando anche del cemento ma tutto il sistema idraulico rimase inutilizzabile.
Nel 2017, in seguito alla decisione di ridisegnare completamente la piazza in cui allora era il capolinea di tutti i bus di linea, venne affidato il restauro della fontana a due ditte italiane: una si occupò di risistemare le parti in travertino e l'altra di restaurare le statue che si credevano di bronzo ma che si scoprì essere in ottone, lega decisamente più economica. Mentre il restauro della vasca è avvenuto in loco, le statue sono state trasportate alla fonderia in Italia.
L'inaugurazione della nuova piazza e della splendida fontana è avvenuta nel 2018 e devo dire che è stato fatto uno splendido lavoro. Quando sono stata a La Valletta 13 anni fa di quella piazza ricordo solo gli autobus; ora è impossibile non rimanere affascinate dai Tritoni di Malta.

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Superata la fontana si entra nella via centrale della Valletta.
Tra i primi palazzi che si incontrano il nuovo Palazzo del Parlamento maltese progettato da Renzo Piano.

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Passiamo a fianco del teatro romano

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E poi ci perdiamo per la città.....
 
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Arriviamo ai giardini Baracca

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Dopo un pranzo in una trattoria del centro siamo tornati al bus che ci ha portati al terminal da dove abbiamo preso il battello gratuito per ritornare alla nave.
Un'amica che si trova su MSC World Europa mi manda questa fotografia di Pacifica

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E' ancora presto e il sole è caldo: ci sta ancora un po' di relax in piscina prima del solito teatro e della cena, ottima come sempre.
Ma non mi perdo la partenza da Malta

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Adesso che siamo arrivati già ormai sulla via del ritorno cerco di aggiungere qualcosa di "Profano" alla bellezza e "quasi sacralità" dell'esposizione fotografica e descrittiva di Monica a cui vanno i sinceri complimenti (anche per le foto dei funghi).....

Dico questo perchè, avendo delle problematiche che non ci consentono di spaziare allontanandoci dal nostro punto di riferimento, cerchiamo di vivere maggiormente la crociera in modo molto tranquillo sulla nave, limitando le nostre uscite a qualche passeggiata in prossimità del porto o poco più in là.

Fortunatamente avevamo già visitato, in tempi non sospetti, anche le due tappe principali della crociera e perciò non ci siamo avventurati in escursione ed invece adesso accompagniamo i nostri colleghi crocieristi e li aspettiamo in nave quando tornano dalle escursioni.

Infatti, già a Napoli, avevamo pensato di scendere per una passeggiata fino a Piazza Plebiscito ma, vista la pioggia, ci siamo rintanati limitando la nostra escursione a qualche fotografia che allego, con inizio del parco navi di Savona.IMG_20230514_105048r.webpIMG_20230514_145354r.webpIMG_20230515_170045r.webpIMG_20230515_145138r.webpIMG_20230515_201309r.webp
 
Be' Alberto anche le tue foto sono splendide. I funghi della scorsa settimana non ci sono più, quelli trovati oggi stanno cuocendo proprio mentre scrivo (scusate l'o.t. ma se mi si parla di funghi è come per le crociere: non resisto)

Dopo un'altra giornata di navigazione arriviamo a Barcellona. Il tempo a disposizione non è molto: arrivo alle 13.00, tutti a bordo alle 18.30.
Sale il pilota e inizia l'avvicinamento al terminal crociere dove arriviamo in perfetto orario. Il ristorante ha aperto in anticipo, alle 11.30, per permettere di pranzare prima di scendere.

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Barcellona è una città in cui si può scendere tranquillamente in autonomia. Appena scesi si trovano taxi e la fermata del cruise port bus che con 4,50 euro fa servizio di andata e ritorno dal terminal crociere a piazza Colon, quella con la statua di Cristoforo Colombo.
A Barcellona siamo già stati innumerevoli volte e in ciascuna abbiamo dedicato il tempo a disposizione ad un monumento o museo: questa è stata la volta del Museo Marittimo. Per raggiungere il museo utilizziamo il bus: il museo infatti si trova poco distante dalla statua di Colombo.
E' situato in un edificio in stile gotico costruito nall'arco di un secolo tra il 1282 e il 1390. In origine era adibito a cantiere navale ed era il più grande della sua epoca.
All'interno, installazioni video riproducono i mestieri del tempo e sono esposti alcuni attrezzi.

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Un modellino riproduce i cantieri navali nel momento della massima attività

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Successivamente gli edifici hanno avuto altri usi, in particolare militari, e sono stati sede di una caserma, una fonderia, un arsenale e un parco artiglieria

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Nel museo sono presenti numerosi modelli e riproduzioni di diversi tipi di imbarcazioni a partire dalle più antiche alle più famose

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questa mi ricorda qualcosa.....

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Questo è il modellino della HMS Victory la nave ammiraglia Inglese nella battaglia di Trafalgar del 1805

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Questo invece riproduce la fregata Matarò dell'ultimo quarto del XVIII secolo; veniva utilizzata come nave scuola per addestrare i futuri capitani

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La Barcelona della seconda metà del XIX secolo. Anche questa era una imbarcazione di dimensioni ridotte ma completamente attrezzata utilizzata per l'addestramento.

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Qui il modello della Royal Edwards, una nave passeggeri Canadese che durante la prima guerra mondiale fu utilizzata per trasportare le truppe in Europa. Il 13 agosto del 1915 fu affondata nel mar Egeo da un siluro lanciato da un sottomarino tedesco. Aveva a bordo più di 1300 uomini ed affondò in soli 6 minuti. Il numero delle vittime fu alto, alcune fonti riportano 935 morti.
 
Una sezione del museo è dedicata ai grandi transatlantici

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Questo un baule da viaggio dell'epoca

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e questo un lavabo da cabina

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Un altro curioso modellino è quello del sommergibile Ictineo II. Questo sommergibile progettato e costruito nel 1856 in legno e con calafataggio in pece, fu varato il 28 giugno e il 23 settembre riuscì a rimanere sommerso per più di 2 ore; l'obiettivo era quello di costruire un battello per scopi scientifici ed esplorativi, ma non convinse i potenziali acquirenti e venne infine rottamato. Aveva un motore a vapore e sulla prua un o strumento per la raccolta di campioni dalle scogliere sottomarine.

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In una sala sono state allestite riproduzioni delle merci che venivano trasportate da un paese all'altro e da un continente all'altro all'interno delle navi fin dai tempi più antichi

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La statua di Maria Cristina d'Asburgo regina di Spagna con suo figlio Alfonso XIII

Una sezione è dedicata alla cartografia e non potevo non fotografare la mappa del porto di Genova, mia città natale.

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Ma veniamo ora al pezzo forte del museo: la nave ammiraglia della battaglia di Lepanto, la galea capitanata da Don Giovanni d'Austria che era stata costruita proprio nei cantieri navali di Barcellona. Questi sono i modellini che la riproducono.

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Ma la Galea Reale è stata riprodotta anche a grandezza naturale

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E' talmente maestosa che con il cellulare è impossibile inquadrarla nella sua interezza

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Attraverso le scale è possibile salire sui soppalchi per vedere la nave dall'alto

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Sono rimasta impressionata dalle dimensioni enormi dei remi e al pensiero della fatica che dovevano fare gli uomini per manovrarli.
 
Su un lato il fasciame è stato lasciato incompleto in modo da poter vedere l'interno dello scafo dove sono state posizionati botti, sacchi, corde e altri oggetti che avrebbero potuto trovarsi sotto coperta a quei tempi

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Il biglietto d'ingresso al Museo Maritimo dà la possibilità di visitare anche il Pailebote Santa Eulalia ancorato nella vicina marina.
Usciamo dal museo ed attraversiamo la strada per raggiungere il veliero

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Passeggiamo per un tratto sul lungomare arrivando alla Rambla de Mar, il ponte che collega la Plaça del Portal de la Pau con il Moll d'Espanya dove si trova l'acquario di Barcellona; poco distante si trova il veliero Santa Eulalia

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Si tratta di un veliero costruito nel 1918 ed è uno degli ultimi velieri utilizzati per il trasporto delle merci. Oggi è il simbolo del Museo Marittimo di Barcellona e partecipa ad eventi culturali e marittimi in rappresentanza del museo.
E' stato utilizzato per il trasporto di merci varie ( cereali, sale, minerali e legname) nel Mediterraneo ma anche nell'Atlantico e per la sua velocità si guadagnò il soprannome di El Chulo (il Folle).
Nel corso degli anni subì diverse trasformazioni anche d'uso: nel 1928 fu dotato di motore e nel 1975 fu adibito a barca di supporto per lavori sottomarini. Ha anche cambiato numerosi proprietari e nomi: dal primo Carmen Flores, a Puerto de Palma, Cala San Vicenc e Sayremar Uno.
Il museo lo acquisto nel 1997 ad un'asta pubblica ed iniziarono i lavori di restauro per riportarlo alle caratteristiche originali.
Nel 2000 fu riportato in mare e ribattezzato Santa Eulalia in onore della patrona di Barcellona ed è stato dichiarato bene culturale di interesse nazionale.
 
Le Ramblas, al plurale, perchè per gli abitanti di Barcellona le ramblas tra Port Vell e piazza de la Cataluna sono 4: quella di Santa Monica, quella dei Cappuccini, quella di San Giuseppe, quella degli Studi

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Passiamo davanti alla Boqueria stracolma di gente, è quasi impossibile camminare

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terminiamo la nostra passeggiata davanti ad un'ottima sangria

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Ormai è ora di rientrare a bordo e ci dirigiamo verso la fermata del bus che abbiamo già preso all'andata. Ci mettiamo in coda e non riusciamo a salire sul primo autobus. Ma subito dopo ne arriva un secondo.
In pochi minuti siamo al terminal e ritorniamo su Pacifica. In attesa della partenza faccio un giro sui ponti esterni ed incontro due signori incontrati casualmente alla fermata del bus con cui mi fermo per una piacevole chiacchierata.

Poco dopo pacifica lascia Barcellona diretta a Marsiglia, ultimo scalo prima dello sbarco a Savona
 
Dopo la piacevolissima escursione con Gimale in quel di Barcellona, ecco che rientro anch'io con i ricordi di qualche giorno prima.

Mentre si navigava alla volta di Creta, c'è stato il cocktail Party del Club con la presentazione dello staff di bordo e si prosegue con qualche piccolo ondeggiamento.

A Creta ci facciamo la passeggiata fino al centro, tanto per sgranchire le gambe, approfittando del bel tempo che ci stiamo godendo.

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Parte la Celestial
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E poi tocca a noi un ulteriore giorno di navigazione verso Haifa

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Il cabinista ci omaggia di un cigno speciale la sera prima di arrivare ad IsraeleIMG_20230519_075700r.webp

E di buon mattino si cominciano ad intravedere le luci dei giardini Bahai, il porto dove verranno scaricate le valigie di diversi crocieristi (e pensiamo anche i crocieristi proprietari delle valigie ...)


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Quando scendiamo, previo il passaggio obbligato del capannone per il (virtuale) visto al passaporto, facciamo proprio solo due passi tanto da riuscire a vedere la cattedrale cattolica dove probabilmente si sta preparando per celebrare la prima comunione dei bambini, ed una foto al giardino di una bellissima residenza.

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E poi si torna in nave
 
E qualche foto serale alla partenza

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Era obbligatorio per tutti i crocieristi (anche per chi non aveva intenzione di uscire dal porto) effettuare il visto dei passaporti nel nel capannone dietro il tendone bianco e, dopo un giro all'interno (dove era allestito un Duty free per chi non sarebbe uscito) si poteva rientrare in nave oppure si doveva transitare sulla "curva parabolica" che si vede nella foto che segue; Si poteva fare a piedi oppure c'erano alcuni automezzi elettrici che portavano i passeggeri presso l'uscita (circa 100 metri)

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Ci rivedremo a Porto Said .... Ciaooo
 
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