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Costa Pacifica: verso le terre di Galilea e dei Faraoni 14-28 maggio 2023

Stato
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Passiamo in un'altra sala dove inizia il corteo dei servitori che portano ogni genere di cibo, probabilmente quello che serviva alla principessa nel suo viaggio nell'aldilà

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Usciamo da questa splendida tomba e ci ritroviamo di nuovo nell'aria soffocante del deserto. E continuiamo la nostra visita

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Ritorniamo verso la piramide di Djoser per scattare ancora qualche foto ricordo e ci avviciniamo ad un imponente colonnato che era stato la via di accesso alla necropoli. Il colonnato è formato da 40 alte colonne scanalate che sorreggono un alto soffitto. Tra le colonne piccole stanze che accoglievano statue sacre.

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Ci sarebbero ancora molte cose da vedere ma il tempo a nostra disposizione sta finendo e dobbiamo spostarci ancora di qualche Km per visitare Giza. Lasciamo Saqqara dando un ultimo sguardo alle dune

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Per arrivare a Giza dobbiamo ritornare verso il Cairo: lungo la strada incontriamo un carretto tirato da un asino e il marito seduto comodamente con le redini in mano mentre la moglie era caricata sul carro; e una strana scultura ad ornare la facciata di un palazzo.

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Dopo una mezz'ora di viaggio ecco che si vedono in lontananza le piramidi!

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Le piramidi di Giza più famose e più grandi sono tre ma ci sono altre piramidi più piccole dette Piramidi delle Regine.
La più grande è la piramide di Cheope che sovrasta l'ingresso del sito archeologico.
Poi c'è la piramide di Micerino che si riconosce perchè in sommità presenta ancora le lastre di pietra che la ricoprivano ed infine la piramide di Chefren

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Ci spostiamo alla Sfinge: vederla è stata una vera emozione. Averla lì vicino dopo averla vista tante volte sui libri o in TV è fantastico. Intanto è molto più grande di quanto avessi immaginato.
Si accede attraverso quelle che erano le stanze di preparazione delle salme e da dove iniziavano poi il viaggio verso il luogo di sepoltura.

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per proseguire su un percorso obbligato che conduce di fianco alla grande Sfinge. L'accesso "ventrale", quello per arrivare tra le zampe, è interdetto ai turisti.

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Il viaggio nell'antico Egitto finisce qui in mezzo ad un'inizio di tempesta di sabbia che ci accompagnerà durante il resto della giornata conferendo al cielo un colore giallastro.
Ancora una tappa, puramente commerciale in un negozio di papiri e nel vicino bazar e si riparte: destinazione Alessandria d'Egitto

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Veniamo inghiottiti dal traffico

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Lungo il tragitto si vedono diverse colombaie tradizionali in argilla

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Alla fine cedo alla stanchezza ed ormai è troppo buio per fare ancora fotografie al paesaggio. All'uscita dell'autostrada di nuovo veniamo scortati dalla polizia fino al porto. Arriviamo alle 21.30 passate. Ci avvisano che possiamo andare a cenare al buffet e dal ristorante del club ci dicono che ci aspettano se vogliamo andare su ma decidiamo di andare in pizzeria.
Gli amici rimasti a bordo ci informano che poco prima del nostro rientro il Comandante ha annunciato che nessun passeggero rimasto a bordo avrebbe potuto scendere ad Alessandria per trascorrere le serata a terra. La nave partirà in anticipo rispetto al previsto orario (1.00 di notte) non appena tutte le escursioni saranno rientrate. E' prevista la chiusura del porto per vento forte e si deve partire prima per non rimanere bloccati.
 
Alle 22.30 circa la nave lascia il porto e nonostante le previsioni di vento forte durante la notte non sentiamo nessun movimento, solo una tranquilla navigazione che continuerà nei due giorni seguenti in avvicinamento all'isola di Malta, nostra prossima destinazione.
Le due giornate di navigazione, sotto un sole cocente, le trascorriamo prevalentemente all'aria aperta. Colazione al buffet, "spiaggiamento" sui lettini a bordo piscina fino alle 12.00; rinfrescata e cambio d'abito per il pranzo al ristorante New York, caffè alla gelateria Amarillo e breve riposino. Alle 15.30 di nuovo spiaggiati fino alle 17.30, doccia, teatro, aperitivo con gli amici, cena, serata in qualche salone ad ascoltare musica.
Avevamo, soprattutto io, tanto bisogno di relax.

Riceviamo in cabina la comunicazione che alla Valletta la nave attraccherà al molo di fronte al terminal per cui chi decide di scendere in autonomia ha tre possibilità: raggiungere il centro città a piedi (circa 25 minuti di cammino), prendere un taxi oppure usufruire del battello navetta gratuito messo a disposizione dall'autorità portuale; in quest'ultimo caso la stessa mattina dello sbarco si dovrà andare a ritirare il biglietto numerato dopo le 9.00. dalle 10.45 si potrà scendere e usufruire del battello senza biglietto.

In avvicinamento al porto

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Di fronte a noi una gru "giraffa"

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Anche qui scendiamo in escursione: abbiamo scelto "magnetica Malta" che ci porterà alla città di Vittoriosa, in realtà una parte della Valletta chiamata dai Maltesi il Birgu, a Marsaxlokk, a Mdina, a Mosta ed infine nel centro della Valletta
Il nostro autobus è pronto sotto la nave e presto si parte....

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Saliamo sulla collina per una splendida veduta dall'alto

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Una veduta sulle mura di difesa della città

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Sull'autobus siamo un gruppo misto: tedeschi e italiani ed abbiamo due guide. La guida di lingua tedesca quando spiega parla per 20 minuti, la guida italiana che dovrebbe raccontare più o meno le stesse cose liquida tutto in 5 minuti. Comunque le cose essenziali ce le dice.
Ripartiamo verso Marsaxlokk.

Continua.....
 
Arriviamo a Marsaxlokk; il nome significa porto dello scirocco in quanto è situato a sud-est dell'isola. Con una breve passeggiata giungiamo al porto dove è presente un piccolo mercato che si sviluppa sul lungo mare. Si possono trovare merletti e tovaglie ricamate, dolci tradizionali, prodotti preparati con i fichi d'india e tanto altro. Il fico d'india lo si trova ovunque: lungo le strade, a separare gli appezzamenti di terreno, nei giardini. Il frutto viene utilizzato per fare marmellate, sciroppi e anche un liquore. Siccome sono molto golosa ho fotografato solo i dolci....

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Attorno al porto si trova la chiesa dedicata alla patrona del paese, la Madonna di Pompei, ma non possiamo visitarla poichè è ancora chiusa. Ci sono bei palazzi e caratteristici balconcini

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Sulla banchina si trova una statua: un bimbo maltese che tiene sotto l'ascella un piccolo luzzu, la sorellina del bimbo abbracciata a suo fratello da una parte e ad un cagnolino dall'altra, un gatto è di fianco a loro. Di fronte a loro un pescatore, forse il padre dei due bambini, che sale sulla banchina con due grosse ceste piene di pesce.

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Il porto è all'interno di un ampia baia ed è pieno di imbarcazioni da pesca e di luzzi, le caratteristiche imbarcazioni colorate.

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Questo tipo di imbarcazione è stata portata sull'isola in tempi antichi dai fenici e sono diventate un'icona dei porti maltesi; infatti non si trovano solo a Mrsaxlokk ma anche in altri piccoli porti. La caratteristica comune è che sono molto variopinte, e vengono ridipinte frequentemente allo scopo di mantenere brillanti i colori. La località di provenienza del proprietario di una barca poteva essere identificata dal colore del mustaċċ. Il mustaċċ è la fascia sopra la metà inferiore della barca, quella a forma di baffo: un mustaċċ rosso indicava che la barca proveniva da St Paul’s Bay, il giallo limone che la barca era originaria di Msida o St Julian’s, e il giallo ocra una barca proveniente dalla zona di Marsaxlokk e Marsascala. Quando un mustaċċ era dipinto di nero, indicava il lutto per una morte in famiglia. Inoltre per superstizione i luzzu devono sempre mantenere gli stessi colori.

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Oltre ai colori, anche le decorazioni hanno un significato: l'occhio di Horus dipinto sulla prua di gran parte dei luzzu è un simbolo di fortuna e abbondanza che proteggerebbe i pescatori in mare aperto. Quando non ci sono gli occhi, vengono dipinti altri simboli come un sole nascente, una croce maltese, un pesce, stelle cadenti o leoni.

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Continua...
 
Ma grazieee! Siete troppo gentili. Ora continuo con il resto della giornata a Malta.

La tappa successiva a Marsaxlokk è Mosta dove andremo a vedere la Rotunda.
E' così chiamato il Duomo di Mosta poichè è caratterizzato da una grande cupola di 37 metri di diametro. Si tratta di una chiesa in stile neoclassico costruita attorno alla metà del 1800 ed è dedicato a Santa Maria Assunta.
Arrivati con il bus nella piazza in cui sorge ci si para di fronte con tutta la sua imponenza. Già l'esterno è impressionante per le dimensioni della facciata e del colonnato che l'adorna.

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Alcuni particolari

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Durante la seconda guerra mondiale, fu trafitta da una bomba di 200 chilogrammi, sganciata da un aeromobile della Luftwaffe. In quel momento, in chiesa erano presenti 300 fedeli in attesa della celebrazione della prima messa serale. L’episodio, che avrebbe potuto avere tragiche conseguenze, non provocò morti perché l’ordigno non esplose. Fu poi disinnescato e gettato in mare. I maltesi pensarono a un miracolo, tanto che nel luogo di culto posero una riproduzione della bomba, visibile ancora oggi, per ricordare l’accaduto. Al di sotto di essa è scritto, in maltese, “Il-Miraklu tal-Bomba, 9 ta’ April 1942”, che significa “Il Miracolo della Bomba, 9 aprile 1942”. Altre due bombe rimbalzarono sulla cupola, e finirono in piazza, ma rimasero anch’esse inesplose. Secondo una versione della storia, pare che la bomba caduta in chiesa fosse riempita di sabbia anziché del normale esplosivo e recasse la scritta “saluti da Pilsen”. A inviarla sarebbero stati gli operai della Škoda, una fabbrica della Cecoslovacchia occupata dai nazisti, che avrebbero sabotato la produzione degli ordigni.

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Sulla cupola si può vedere il punto da cui la bomba è entrata in corrispondenza dei decori più chiari a sinistra nella foto sottostante

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Lasciamo questa meraviglia ed uscendo non resisto, e faccio ancora un paio di fotografie

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La continuazione domani.....
 
Continua il nostro viaggio a Malta e ci spostiamo a Mdina l'antica capitale di Malta. Spesso la si trova descritta come una città medievale ma di quell'epoca resistono solo parti delle mura che la circondano poichè, come Catania, fu distrutta dal terremoto del 1693 e fu ricostruita completamente: infatti tutti i palazzi e le chiese sono in stile barocco.
Mdina fu capitale di Malta fino al 1530 quando sull'isola arrivarono i Cavalieri di San Giovanni che stabilirono il loro quartier generale a La Valletta.
La città è arroccata su una collina e, avvicinandoci, ci appare così

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attorno la campagna maltese...

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L'autobus si ferma fuori dalle mura, in prossimità della "stazione" delle carrozze con cui è possibile visitare il centro della città

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Il passato coloniale inglese di Malta è ancora percepibile.....

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Ma ora addentriamoci nel centro di Mdina passando attraverso la porta principale della città chiamata il Gate ed eretta nel 1724

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Sulla parte interna del Gate un grande bassorilievo raffigura i Santi protettori della città: San Paolo, San Publio e Sant'Agata

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Alla nostra destra si trova un imponente portale che da accesso al cortile di Palazzo Vilhena

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Il palazzo fu costruito nel 1730 per volere del Gran Maestro Vilhena ed ora è sede del museo di storia naturale

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Ci addentriamo per le strade della città strapiena di turisti di ogni nazionalità

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Arriviamo in Piazza San Paolo dove sorge la Cattedrale: questa è la Cattedrale principale di Malta ed è molto importante per i Maltesi in quanto si narra che nel luogo in cui sorge San Paolo avrebbe convertito il governatore romano Publio che divenne il primo vescovo di Malta. La Cattedrale che si trova alla Valletta e dedicata a San Giovanni ha infatti il titolo di "concattedrale".

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I campanili sono due e ciascuno ha un orologio: quello di destra indica l'ora, quello di sinistra mese e giorno.
 
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